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Autore: kikka_67    18/03/2015    1 recensioni
SERENDIPITY. La traduzione testuale di questa parola è irresistibilmente contorta, significa trovare una cosa quando se ne sta cercando un’altra, sarà capitato a tutti… a tanti…. di trovare una cosa creduta persa mentre si sta cercando altro. E’ un’emozione meravigliosa… un evento inaspettato, una sorpresa. Si dice che solo una volta nella vita capiti di incontrare la persona assolutamente perfetta, nell’universo le stelle sono allineate, il corpo e lo spirito in perfetto equilibrio. Ma accade qualche volta che le anime affini non si riconoscano, che si perdano nei meandri di quell’intreccio complicato di sbagli e coincidenze che gli antichi chiamavano… fato… o se volete destino…….. dalle mie parti….. si dice anche sfiga!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nonostante il ranch si trovi  in una zona molto isolata, non capita di rado che una comitiva di turisti o ricercatori affrontassero la ripida e tortuosa salita  per  raggiungerci, il nostro bed and breakfast è citato in molte riviste specializzate. Quindi l’arrivo di un grosso SUV, non  stupì nessuno. La notizia invece che  una famosa casa cinematografica avrebbe girato alcune scene del film in produzione sulle nostre montagne, mise tutti in agitazione.  Le riprese sarebbero iniziate prima del periodo della tosatura, per non intralciare il lavoro della produzione,  una parte degli uomini erano  stati trasferiti  in un pascolo più a valle  con le greggi. Nel giro di una settimana una decina di automezzi aveva trasportato il materiale necessario per montare i set.   Esteban aveva assunto altre signore del paese per provvedere alle esigenze di   questi ospiti inattesi,   ma che avrebbero pagato una discreta somma per occupare i suoi terreni.


Ogni mattina il  numeroso gruppo della  troupe cinematografica  affollava   la mensa,  alcuni erano personaggi veramente insoliti,  una delle ragazze del make-up, per esempio,   esibiva una acconciatura di una sorprendente tonalità lilla, mentre uno dei tecnici audio indossava  sempre una moltitudine di cuffie, sembrava quasi che facessero  parte del suo abbigliamento. Il regista è un uomo di mezza età, brizzolato, molto cortese,  è  attorniato costantemente dall’aiuto regista, dal  produttore e da una giovane sceneggiatrice.  Kate, è  simpaticissima,  alta, bionda e occhi azzurrissimi, potrebbe fare la modella, invece gira per il set sempre in jeans e larghi camicioni, non si separa mai dal suo pc e non è raro trovarle delle matite tra i capelli. Di solito arrivano in piccoli gruppi, mangiano e scappano via velocemente, hanno delle tempistiche molto rigide da rispettare, tanto quanto è la disciplina che il regista  pretende da tutti i suoi collaboratori durante le riprese.


 
 Kate entra in mensa sorridente come sempre, accompagnata dal gruppo di persone appena arrivate. Subito non faccio caso a chi la segue, finché non colgo dei festosi cenni di saluto da uno dei suoi compagni.  Nonostante l’abbigliamento pesante, lo sciarpone a proteggergli la gola e un morbido cappello ben calato fin sotto le orecchie, il sorriso abbagliante e la  luce briosa dei suoi occhi sono  inconfondibili…Thomas. Senza parole lo seguo  con lo sguardo mentre si destreggia tra i tavoli per poi fermarsi sorridente davanti a me. Eh si , è  proprio lui!
 Come è possibile che tra tutti i paesi esistenti al mondo…. sia giunto proprio in mezzo a queste montagne?  Un caldo brivido di piacevole meraviglia  inizia a  scorrermi  nelle vene. E se fosse un segno delicato e sibilino del… Destino? Mi sussurra una vocina insinuante.   Forse è meglio che ragiono con calma,  fino a qualche settimana fa non sapevo neanche io che avrei passato tutto l’inverno a fare la governante,  quindi è  decisamente inverosimile e assurdo pensare che non si tratti di un’altra sorprendente coincidenza. 
 
- Buongiorno  Aislinn, che strana combinazione vero? – mormora ironico indovinando i miei pensieri.
- T-thomas?  M-ma cosa ci fai qui? –  balbetto deglutendo con fatica.
- Dopo quel weekend in Scozia,  avevo  in programma un provino. E’ andata bene.  Mi hanno scritturato. Ed eccomi qui. – replica ilare.
- Meraviglioso! Congratulazioni! Dimmi che interpreti 007!! – chiedo speranzosa. Visto? E’ qui per lavoro!! E’ qui,  SOLO E SOLTANTO per  una pura casualità!! Posso stare tranquilla!!
- No, mi spiace! E’ un film fantasy, io sono l’amico alieno,  scemo,   del protagonista! – esclama ridendo.
- Le spiace spostarsi? Dobbiamo fare colazione, non abbiamo molto tempo….NOI.. .- borbotta una voce irritata dietro le sue spalle.
- Oh… ma certamente,  scusate. Ci vediamo, una sera di queste usciamo insieme così ti racconto. Ciao.  – mi saluta allegro mentre si allontana.
- Va bene, quando vuoi. Ciao –  rispondo sorridendo come un’idiota.
- MeRed, vuoi darmi quel piatto?!! – gracchia irritato Damian strappandomi così dal mio attimo di  estatica adorazione .

Il sorriso che avevo riservato a Tom   scompare nel momento in cui incrocio i suoi occhi verdi. – Ricordati che stai lavorando, puoi intrattenerti con i nostri ospiti fuori orario, non credi? – sibila gelido.
- Non capisco perché insisti a dare voce ai  tuoi  pensieri   che sono alquanto seccanti e tediosi. Non te ne sarai accorto ma io sono perfettamente in grado di compiere più  azioni nello stesso momento!  Buona giornata. – mormoro consegnandogli il piatto senza degnarlo di uno sguardo, spostando  veloce  la mia attenzione al pastore che lo segue.
- Hola  Ernesto! Como estas? Tocino y huevos que estàn bien? –
- Perfecto! Gracias querida. – risponde sorridendo.


In onore dei nostri ospiti Esteban decise di organizzare una serata tutti insieme con tanto di musica.  Avevamo preparato una quantità impressionante di carne e salciccia alla brace e una trentina di torte facevano bella mostra di sé su di un tavolo. Gli uomini e i bambini avevano un appetito incontenibile e spazzolarono tutto in breve tempo. Dopo cena tra  birre,  fiumi di caffè forte e dolci, l’atmosfera si fece più accesa quando iniziarono a suonare. Tutti ballavano allegramente mentre io  e le mie compagne di lavoro sedevamo  stremate, ai bordi della pista improvvisata,   ridendo delle piroette dei provetti ballerini.
Durante la serata mi era capitato più volte, del tutto casualmente, ovvio, di notare quanto, un semplice sorriso spontaneo, potesse trasformare il viso di un uomo. Damian era seduto in un tavolo  accanto a Beatriz, non lo avevo mai visto così rilassato e ogni volta che si chinava per sussurrarle qualcosa all’orecchio, la ragazza rideva divertita. Quando era  iniziata la musica,  l’aveva stretta a sé sulla pista e  Bea con la testa appoggiata sulla sua spalla aveva chiuso gli occhi chiaramente soddisfatta.   In seguito mentre la pista si affollava, li avevo visti uscire abbracciati  da una delle porte che davano  sul cortile da cui si snodavano…. i  sentieri che portavano ai cottage dei dipendenti. Forse preferivano finire la serata in un altro modo, lontano da occhi indiscreti, rifletto maligna.  Naturalmente sono liberi di fare quello che vogliono, sono due persone adulte, vaccinate  e consenzienti e nonostante  Damian sia un borioso, maschilista, retrogrado, a modo suo è un uomo attraente…. Ma qui lo dico e qui lo nego!

- Ciao Aislinn, vieni a ballare? –

 

Le ragazze  si zittiscono all’istante, per un attimo  le osservo guardarlo  trasognate, beh le capisco,  Thomas   è un bel uomo, occhi azzurri, sorriso smagliante e soprattutto modi cortesi.  Dopo essersi  presentato a tutte,  accetta con un sorriso di  sedersi con noi. In poco tempo   monopolizza l’attenzione raccontando divertenti storielle e solo  dopo aver invitato a ballare  tutte le mie compagne,  ritorna a sedersi vicino a me.
  
- Cosa devo fare per attirare la tua attenzione? – sussurra vicino al mio orecchio.
- Scusami, sono stanca morta. Potrei addormentarmi qui sulla sedia, mi credi? Allora raccontami, come stanno procedendo le riprese?  –  chiedo  sorridendo.
- Tutto bene, tra un paio di giorni al massimo ci spostiamo in un’altra location.  Ti propongo una passeggiata, forse così ti svegli un pochino e mi racconti come sei arrivata qui. – mi invita offrendomi il braccio.
  

                                                                                             §§

 

Una splendida luna calante  risplende nel cielo,  lentamente ci incamminiamo sul sentiero che porta alla villa e  mentre parliamo,  Tom  mi prende la mano,  lo reputo  un gesto innocente,  affettuoso. Ma quando ci sediamo sul muretto vicino alla casa  tenta di abbracciarmi rivelando chiaramente  le sue intenzioni. Non capisco, quando ci siamo separati a Dornie, eravamo concordi di adottare tutte le precauzioni possibili per evitare di rimanere invischiati nelle sabbie mobili della leggenda e adesso ci prova!?! Sono conscia di non essere il  tipo di donna che fa girare la testa ad un uomo di mondo come Tom….. anzi a nessun tipo di uomo! Dev’essere l’effetto dell’altitudine, l’alto tasso di ossigeno presente nell’aria gli da alla testa!!

- Scusami, non volevo essere inopportuno… C’è qualcuno..? – chiede sorpreso,  mentre  sfuggo con delicatezza  al suo abbraccio.
- Odio tutto ciò che è dato  per scontato. Sei sicuro di essere attratto da me e non di cercare un sollievo alla noia?  Non rovinare quella che potrebbe diventare una bella amicizia. E poi dobbiamo fare attenzione, le stelle ci osservano!  –  lo avverto ironica, cercando di scherzare per alleggerire l’atmosfera.
- Hai ragione. E per via di quel mandriano? Quel Damian? Ho notato  come vi guardate. – asserisce guardandomi di sottecchi.
- Damian?  Stai scherzando? E come ci guardiamo? – esclamo ridendo.
- Vi studiate,  da lontano,  a turno. C’è attrazione fisica, sono sicuro. – afferma convinto.
- Ma figurati!  Hai travisato il vero sentimento che ci unisce, la stizza! Ci odiamo cordialmente! – ribatto divertita.
- Ti faccio una domanda stupida, rispondi senza guardarmi e senza  riflettere a lungo, come sono i  suoi capelli? –  chiede incrociando le braccia sul  petto.
- I suoi capelli? Sono neri,  lisci e visto che sono un po’ lunghi li tiene sempre intrappolati sotto il cappello… ehm…. perché me lo chiedi? –
- Come sono i miei? – chiede adagio.

Vuoto assoluto, non so cosa rispondere,  ho passato tutta la sera con lui ridendo e scherzando e mi accorgo in questo momento che non l’ho mai  guardato davvero, tanto ero intenta a seguire con lo sguardo  Damian che parlava con Beatriz sorridendo sensuale, Damian che stringeva la ragazza in mezzo alle altre coppie mentre ballavano  e  Damian che dopo aver sussurrato qualcosa alla sua compagna era sparito nel buio con lei.    In silenzio mi giro a guardarlo  incerta e incredula.

- Era ora che te ne accorgessi… - mormora comprensivo.
- Di cosa? – rispondo turbata.
- Sei attratta da lui, lo respingi quando è vicino a te,  ma lo cerchi tra la folla quando  è lontano. Fidati, sono  un acuto osservatore. Non mi è sfuggito neanche come  la sua mascella scatta nervosa ogni volta che abbracci Esteban. – afferma convinto.
- Esteban?! E’ il marito della mia migliore amica! E’ come un fratello! –
- Forse… ma lui non lo sa. Dev’essere terribilmente geloso. Vuoi una prova? Ci ha seguito fin qui con la tua amica… ehm.. Beatriz. Sono dietro quell’albero. Adesso molto lentamente proverò di nuovo ad abbracciarti…. –  sussurra  avvicinandosi a me.
- E… senza colpirmi troppo duramente,  ti prego, domani devo girare delle scene in primo piano e un occhio nero non è previsto nel copione,  respingimi,  vedrai che accorrerà in tuo aiuto immediatamente. – continua a bisbigliare mentre con le mani prende ad accarezzarmi le spalle.
- Cercherò di baciarti e credimi che ti sfiorerò solo il mento, ma lui da lontano crederà di vedere un bacio vero…. e … -
- Ti prego,  sei ridicolo! Non è possibile! – ribatto a voce bassa…… ma perché bisbiglio? Voglio davvero prestarmi a questa sceneggiata?!!
- Fidati, qualsiasi cosa ti dica o faccia da questo momento… assecondami! – ordina perentorio.

Così dicendo si china su di me sfiorandomi solo il mento come aveva promesso ed io per seguire il nostro  “copione” improvvisato, poso le mani sul suo petto e per un attimo constato sorpresa che sotto il suo maglione pesante guizza una muscolatura soda e tonica decisamente piacevole al tatto. Cosa dovevo fare?? Ah.. già… devo respingerlo…..lontano… da me… con forza. Peccato!

- Non provare mai più a mettermi le mani addosso, stronzo!! Ma chi credi di essere??! – urlo guardandolo incerta…. va bene così?
- Sei una donna adulta… cosa ti aspettavi?!! – risponde strizzandomi l’occhietto,  alzando di poco la voce per esser certo di attirare l’attenzione di qualcuno che si nasconde nell’ombra.


Improvvisamente dietro di noi,  avverto dei passi  frettolosi  avvicinarsi. Assolutamente basita  continuo a fissare gli occhi di Thomas  che chiaramente leggono nei miei un alternarsi di varie  emozioni:  stupore, sconcerto e non ultimo un  senso di…..piacevole meraviglia. Non è possibile!!

- Qualche problema Aislinn? –


E’ la prima che mi chiama per nome, chiudo gli occhi un istante per celare e trattenere quel brivido che mi attraversa, quando avverto il suo corpo appena dietro le mie spalle. Sono stata una stupida, Tom ha ragione,  nonostante i suoi modi brigativi e rudi, non mi sono resa conto che….assurdamente….mi attrae. Sento un calore intenso provenire dalla sua pelle,  lo  percepisco anche  senza toccarlo.

- Tutto bene, grazie.  E’ stato solo un malinteso. – rispondo incapace di chiamarlo per nome e di girarmi a guardarlo.
- Forse è meglio che torni alla festa….. da solo. – consiglia con voce dura a Tom che indietreggia di qualche passo.
- Si… lo penso anche io. Ti chiedo scusa Aislinn, se ho travisato le tue intenzioni. Buona notte…... Damian. – saluta con un mezzo sorriso a piegargli le labbra che solo io riesco a leggere. Hai visto? Avevo ragione!!

 

In silenzio  l’osserviamo mentre si   allontana. Siamo vicinissimi  e   solo i  nostri respiri si alternano rapidi spezzando il silenzio innaturale che ci separa.  Non riesco a muovermi,  ho il cuore che batte a mille e il cervello in tilt, quando sento il rumore di altri passi allontanarsi di fretta sobbalzo violentemente, a quanto pare   anche Beatriz si è stufata di aspettare il ”suo” cow boy, adesso siamo da soli. Incrocio  le braccia  intorno al corpo,  più per calmare il sottile tremito che mi scuote che per ripararmi dal freddo della sera. Con un gesto tenero mi posa la sua giacca sulle spalle, il suo calore mi avvolge.  Il suo  profumo è buonissimo,  sa  di spezie combinato  al profumo più intimo ed esclusivo  della sua pelle,  mi fa girare la testa.

- Grazie. – mormoro imbarazzata  sempre ad occhi bassi.
- Guardami….. – ordina con voce roca.
- Vorrei tornare a casa, sono molto stanca. Scusami. – balbetto allontanandomi  di qualche passo.
- Se non vuoi guardarmi, ti chiedo almeno di restare pochi minuti ad ascoltare ciò che ho da dirti. La rabbia che provo,   non dipende solo  dal  tuo atteggiamento scostante  nei miei confronti, dal fatto che mi ignori volutamente in ogni momento della giornata,  perché so che  ho provocato io il tuo risentimento, trattandoti con sufficienza la prima volta che ti ho vista. La rabbia che provo è rivolta soprattutto verso me stesso, perché non riesco a smettere di…. desiderarti e forse anche un po’ verso di te che non smetti mai di tentarmi… -
- Tentarti? E quando mai l’avrei fatto?! – esclamo commettendo il grave errore di alzare lo sguardo per incontrare il suo.


Due gocce di smeraldo liquido bruciano intensamente nei miei occhi,  risplendono ardenti  nella penombra che ci avvolge.  Retrocedo ancora di un passo, impaurita dalla violenta smania che sento. E’ questo l’incontenibile desiderio fisico di cui ho sempre sentito parlare?  Percepisco chiaramente, la dolce carezza dei suoi occhi scivolarmi addosso. Dopo aver sopportato tante delusioni, ho imparato a riflettere bene prima di esternare i miei sentimenti. La mia cautela  spesso viene scambiata per indifferenza, ma la verità è che sono una persona riservata,   ogni gesto che compio, anche il più semplice ha per me  un grande significato.  Ho bisogno di tempo per assimilare l’idea che l’animosità che riversavo su Damian, non era altro che… una strana forma di  attrazione.

- Basta il modo in cui pieghi la testa per sistemarti i capelli a sconvolgermi, il modo in cui sorridi, il modo in cui cammini. Mi basta vederti tra le braccia di Esteban che so essere innamorato di sua moglie a scatenare un’atroce… gelosia. Mi tenti quando ti muovi sicura in cucina e nonostante tutto il lavoro che devi affrontare tutti i giorni, trovi il tempo anche di portare il tea a Juliette e  di giocare con i bambini. Ti chiedo scusa per  come mi sono sempre comportato. Mi hai dimostrato di essere una donna in gamba, generosa. Ed io in questo momento mi sento il più stupido essere umano esistente al mondo… - ammette imbarazzato.
- Continua… questa parte mi piace.. – tento di scherzare restando però  a debita distanza.
- La parte in cui ti desidero o quella  in cui riconosco di essere un’idiota? – commenta sardonico.
- Vorrei poterti rispondere… ci devo pensare. Senza rendermene conto ti ho osservato tutta la sera, me l’ha fatto notare Tom. Mi incuriosiva il tuo viso trasformato da un sorriso spontaneo, seguivo i tuoi gesti mentre parlavi con Bea, il modo in cui ti chinavi su di lei per  sussurrarle  qualcosa  per farla  ridere. Nel momento in cui  sei uscito dalla sala,  con una mano a sfiorarle le  spalle ….  ho smesso di divertirmi.. – ammetto stupendo per prima me stessa.
- Aislinn… - mormora avanzando di qualche passo.
-  No….. non ti avvicinare. Parlami di te… –  lo prego incerta.

 

 Mi ha raccontato   della sua fattoria e della moglie che lo aveva tradito e poi abbandonato, del suo sogno di allevare cavalli da corsa e di riscattare i suoi terreni. Riconosceva sinceramente che non aspirava ad un vita diversa da quella che aveva sempre vissuto, all’aria aperta, lavorando duramente con i suoi compagni. Una vita solitaria che in questo frangente era  scossa da … me. La sua sincerità mi destabilizza, non sono  pronta a scoprirmi, non arrivavo a dare un nome a  ciò che sentivo  e forse non  lo volevo.

- E’  meglio che rientri in casa, stai tremando. – suggerisce pacato.
- E’ vero, ho freddo. Ehm.. grazie della compagnia. Vorrei che ci conoscessimo meglio se ti fa piacere. Sono riuscita a riprendermi con grande fatica da una relazione che durava da anni e non voglio ripetere gli stessi errori. Mi capisci?   –
- Si, ti capisco. Ci sono passato anche io. E.. per via di quel attore?  - chiede adagio.
- No, Tom è un amico. Stavo per sposarmi.  Carl ha lavorato strenuamente per entrare in politica, è un uomo  molto ambizioso.  Alle prossime elezioni verrà sostenuto dal suo partito ed è certo di ottenere una carica importante.  Quando ho compreso che il  matrimonio o forse io, che non sarei diventata mai una moglie adatta ad un uomo politico, rappresentavamo  un  intralcio ai suoi progetti,  con grande soddisfazione ho mollato lui e la sua ambizione. Adesso rientro. Buonanotte. –
- Buonanotte Aislinn. -


Gli volto le spalle e  con  una mano afferro la maniglia della porta, ma non la apro.  Ci siamo confessati reciprocamente l’attrazione che proviamo,  ma  non siamo riusciti a sfiorarci.  Voglio davvero allontanarmi da lui senza toccarlo?  Oppure voglio correre il rischio di  perdermi in un silenzio fatto solo di battiti e di sospiri aspri,  per un uomo che conosco da poche settimane, che credevo di detestare? E la risposta mi pare chiara,  quando girandomi  all’improvviso per cercare il suo sguardo, lo trovo  ancora dietro le mie spalle, pronto ad  accogliermi  tra le sue  braccia.
 E’  meraviglioso  essere stretta a lui, sento il battito un po’ agitato del suo cuore contro il mio orecchio e le sue mani sfiorarmi la schiena dolcemente. Con gli occhi chiusi cerco la sua mano ed intreccio le dita con le sue, ho sempre pensato che  la   sensazione che si avverte a fior di pelle quando stringi   la mano di   una persona appena conosciuta,  fosse  un buon modo di saggiare l’intesa spirituale basandosi su quella fisica, istintiva, primordiale, che non si può reprimere né controllare. Il contatto della sua pelle sulla mia è decisamente piacevole e mi provoca un formicolio lungo le dita che si diffonde fino al gomito. Mi scosto un poco da lui  e incantata lo guardo chinarsi su di me.

                    
- Ehm….. che vorresti fare? – chiedo  sottovoce.
- Vorrei baciarti….ma se reputi giusto che…  ancora.. ciò che provavi per il tuo ex,  ti impedisca di vivere serenamente la tua vita, mentre lui si sta godendo la sua…….non lo farò.   Ma….se vuoi prendere tu l’iniziativa.. per va bene! – mormora con voce roca  a pochi centimetri dalle mie labbra.
- Il tuo ragionamento non fa una piega!! Forse dovrei davvero lasciarmi andare… per una volta e vedere che effetto fa….. -


C’è un breve istante di esitazione  nel momento in cui  le nostre  labbra si sfiorano, ma   viene presto superato.    Damian m’invade la bocca lentamente,  stringendomi più forte,  le sue  labbra si muovono sicure sulle mie  e guidata da quell’istinto,  che ogni donna condivide con Eva, la prima donna del creato,  sensuale, contorto, tentatore che alletta, lusinga e inganna  il desiderio di ogni uomo,   intreccio le mani dietro il suo collo per attirarlo più vicino a me, invitandolo a prolungare il bacio  e con piacere colgo il  gemito roco  gli sfugge quando infilo una mano sotto la sua maglia per accarezzargli il petto.   La sua pelle è bollente e i suoi muscoli si muovono in modo delizioso sotto le mie dita. All’improvviso mi afferra la mano e  la sua lingua mi accarezza sensuale  il  palmo,  l’effetto devastante di quel breve  gesto  si riflette prepotentemente sui miei poveri ormoni già provati dal bacio. Inspiegabilmente avevamo trovato l’uno nelle braccia  nell’altra, un’intesa perfetta forse imprevista, ma travolgente,  vera, sincera.

 

La luce accecante dell’ingresso spezza il momento e velocemente ci separiamo a disagio. La cosa più  ridicola  è che siamo due persone adulte che  si sentono in colpa  come due adolescenti che vengono scoperti a pomiciare.  Damian  si sistema i vestiti in fretta, mentre io cerco di dominare  i miei  capelli con un gesto veloce delle mani. 

- Ehi ragazzi! Dateci un taglio! Ci sono dei minorenni in questa casa! – borbotta divertito Esteban nascosto dietro la porta.
- Grazie del consiglio…. E tu adesso segui il mio …..  eclissati!! – sbraita infastidito il
- cow boy.
- Penso che dirò a tua moglie che da quando è partita ti diverti a spiare la gente dietro le tendine, come una qualsiasi comare! – lo minaccio divertita.
- Ok ho capito.. me ne vado! –
- Esci con me, domani sera? – chiede tenero accarezzandomi una guancia.
- Devo prima chiedere il permesso al capo… sai è lui che gestisce il personale. E’  un uomo  molto severo….. – 
- Ah.. si lo conosco, è uno  in gamba.. – mi assicura ridacchiando.
-  Non  so… però… quando cavalca  è molto sexy… - ribatto sorridendo.
- S-sexy? – mormora incerto mentre un leggero rossore gli colora le guance.
- Beh.. le ragazze della lavanderia dicono che…. il sabato  quando porta la sua biancheria a lavare,  non è raro assistere ad un striptease degno dei migliori  locali di Las Vegas!  Mi hanno descritto con cura la linea nei suoi bicipiti, per non parlare delle sue chiappe!  – sghignazzo senza pietà.
- Cosa?! – urla con voce strozzata.
- Sembra che  la signora Ortega lo abbia trovato seduto ad aspettare che finisse il lavaggio delle macchine solo con i boxer  addosso!! Ha dovuto prendere una pastiglia per abbassare la pressione! – scoppio a ridere davanti la sua espressione mortificata.
- Oh … no….. no…. –
- A proposito, domani è sabato e pensavo di andare anche io a dare un’occhiata … cioè di andare  a lavare la mia biancheria in lavanderia.. –
- Basta ti prego, grazie dell’avviso. Mi guarderò alle spalle prima di  spogliarmi! – borbotta passandosi una mano tra i capelli.
- Bravo! Ci vediamo domani a colazione. Buonanotte. -

 


                                                                                        §§  

 

 

Stranamente l’indomani a colazione c’è più gente del solito e un’inquietante brusio trepidante serpeggia tra i tavoli. Quando Damian entra in mensa,  il silenzio all’improvviso regna sovrano, un centinaio di occhi spiano  ogni suo passo e dopo un leggero tramestio, tipo guerra all’ultimo sangue, si forma fintamente quieta la coda dietro il cow boy. Una decina di uomini grandi e grossi con il vassoio  in mano simulano  di attendere il loro turno per poter mangiare.


- Buongiorno Damian…. – gli sorrido felice di vederlo.
- B-buongiorno… Aislinn…. – mormora di cattivo umore conscio finalmente di essere al centro delle chiacchere dei suoi uomini.

 

Molto probabilmente le voci che il loro capo è cotto a puntino della bella  cuoca si sono sparse con la velocità della luce per tutto il complesso. Tutti quelli  in fila dietro di lui allungano il collo per godersi la scena,  quindi  non hanno modo di notare il lampo metallico che attraversa i suoi occhi. Per evitare scenate, Aislinn gli prepara  il piatto come ogni mattina e glielo porge  senza ulteriori commenti. Un ansito deluso si solleva tra i pastori mentre a gruppi abbandonano la mensa dopo aver mangiato.  Damian  è uno degli ultimi ad uscire, restio a salutare Aislinn davanti a tutti. Guardarla di sottecchi per tutto il tempo della colazione è stato snervante, aveva bisogno di averla vicina  e …. magari…..


- Capo.. tu…. non vieni? – gli chiede uno dei  più coraggiosi, naturalmente è abbastanza accorto da non usare un tono di voce ironicamente inquisitorio.
- Iniziate ad andare, arrivo subito! – sbraita irritato.


Per la prima volta da che lavora  in quella mensa,  Aislinn osserva sconcertata    Damian  ritirare la  tazza e il  piatto e posarli nel raccoglitore vicino a lei.  Imbarazzatissimo, sotto gli sguardi delle signore che affollano ancora i locali, si  dondola sui talloni riluttante ad allontanarsi.

- Buon lavoro Damian. Ci vediamo a pranzo? – gli chiede impietosita per toglierlo d’impaccio.
- G-grazie.. ci vediamo a pranzo. – conferma deluso allontanandosi di qualche passo.


Al quel punto tutti gli sguardi incoraggianti delle donne si puntano su di lei , che  stupita alza  le mani come per chiedere – che dovrei fare?! – e all’unisono tutte le  mandano un bacio e si girano per continuare il proprio lavoro. Ma sono delle vere impiccione!!!  Ad ogni buon conto prima che  il  “ suo”  cow boy riesca ad uscire dalla porta lo ferma  afferrandogli   una mano. Adesso si,  che sono veramente al centro dell’attenzione generale, nell’aria c’è un silenzio pieno d’attesa e  Aislinn decide  all’improvviso di ignorare tutti e di fare quello che avrebbe  voluto fare fin da quando l’ha  visto entrare in mensa.  Tirando il bavero del  suo giubbotto lo costringe  ad abbassarsi per baciarlo. L’uomo per  un nano secondo s’immobilizza sgomento, poi le sue labbra si rilassano sulle sue e rispondono  con dolcezza.

- Ciao Damian..buon lavoro. – sussurra con voce roca.
- Ciao tesoro… -  risponde sorridendo tenero  nonostante il  lungo fischio d’approvazione che ha seguito il  bacio.
 
 
  
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