Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Inikos DS    18/03/2015    2 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti.
Perdonate il ritardo avrei dovuto pubblicare circa una settimana fa ma l'assenza di internet me lo ha impedito.
Allora niente come sempre vi invito a rileggere i capitoli precedenti per rinfrescarvi le idee.
Un bacio a tutti

Ps:spero non ci siano errori grammaticali.






Pov Brad 




“La cerimonia procedette senza disguidi anche se la sposa aveva l’aria distratta e turbata. Barnabas pronunciò la sua proposta in modo rigido, come se stesse recitando, ma mantenne la compostezza e riuscì a sorridere ad Angelique quando le disse il suo si.
Alla fine, lei udì le parole conclusive del reverendo: 
<< Per i poteri di cui sono stato investito vi dichiaro marito e moglie. Ciò che Dio ha unito l’uomo non osi dividere. >>
tutto quello   che riuscì a pensare fu che la cerimonia era stata priva di gioia”. 



Brad chiuse il libro, stanco ed assonnato. 
Erano le 3 del mattino e non si era ancora degnato di andare al letto, all’indomani si sarebbe sposato e ciò che sarebbe dovuto essere, secondo le convinzioni, un divertente addio al celibato si era ridotto dapprima ad una sega davanti ad un porno e poi a una birra e Dark Shadows, un libro che aveva preso in prestito dalla biblioteca una settimana prima.
Si sentiva uno schifo… vuoto, disperato e maledettamente solo.
Stava per commettere l’errore più grande della sua vita, e nonostante tale consapevolezza  non faceva nulla per cambiare il suo destino.
Che razza di uomo era? 
Il suo matrimonio sarebbe stato proprio come quello di Barnabas ed Angelique  con l’unica differenza che lei perlomeno amava lui, anzi ne era ossessionata, ma non come Krystal, lei era solo una tiranna incapace di amare… Angelique ardeva d’amore per Barnabas…

Le parole di Daniel gli tornavano alla mente come aghi ghiacciati.
“ << Scappiamo insieme. >>”
Perché aveva rifiutato? Perché non aveva semplicemente detto di si? Ora sarebbe stato chissà dove con il ragazzo che sentiva suo più di chiunque altro…

La testa stava per scoppiargli.

Uscì sul balcone, l’aria era gelida, le strade ed i balconi delle case erano adornati da luci multicolori e fiocchi di neve cadevano lentamente dal cielo rossastro… Si poteva ancora respirare l’odore delle feste natalizie appena passate e di quelle che ancora dovevano arrivare…
Domani sarebbe stato l’ultimo dell’anno, la fine della sua esistenza.
Non poteva essere vero…
No, no, no !
Doveva reagire! Necessitava di una via di fuga.
Sesso? Alcool? Eppure che se ne sarebbe fatto di un effimero attimo d’estasi rubato dalla vita? Niente…
Rientrò sfregandosi le mani e riprese in mano il libro, tornò a leggere alcune pagine precedenti in cerca di conforto.

“Si stesero sulla vela maestra, sotto il cielo azzurro. I movimenti irregolari della barca ricurva, che si agitava e sbatteva sull’acqua, spinsero vicini i loro corpi.
Angelique si lasciò trasportare nella beatitudine di quel dondolio mentre si baciavano per la prima volta. Entrambi si assaggiavano senza quasi sfiorarsi le labbra e la lingua ed esploravano dolcemente le loro bocche salate.
Erano così vicini che lei poteva sentire battere i loro cuori, il suo con un frullo veloce, e quello di lui, più forte e profondo, come se anch’esso stesse battendo nel suo petto”.


No, non bastava, non serviva a niente! 
Scaraventò il libro dall’altra parte della stanza;non aveva scampo, non riusciva a pensare… Doveva uscire. 

Afferrò il cappotto, le chiavi della macchina e raggiunse l’automobile tremante dal gelo…
Non sapeva se facesse bene a guidare in quelle condizioni e con quel tempo, eppure era stufo di farsi sempre problemi su problemi…
Si ritrovò così a girovagare tra le strade semivuote senza una vera e propria destinazione; sotto un lampione vide tre prostitute stringersi infreddolite nei loro cappotti.
La neve aveva smesso di cadere.
Dopo circa mezz’ora a corto di benzina, accostò in un distributore, aveva solo 10€, doveva accontentarsi…
Stava giusto finendo di riempire il serbatoio quando una macchina accostò dietro la sua, e con grande sorpresa vide uscire dall’abitacolo Vito, il ragazzo con cui si era divertito tempo addietro.

Quello si illuminò nel vederlo.

<< Brad! Che bello rivederti. >> esclamò correndogli incontro e buttandogli le braccia al collo. 
<< Già, come mai da queste parti? >> gli domandò lui.

L’altro lo guardò malizioso.

<< In realtà è un segreto, però tu sei un amico quindi… sto andando ad un party un po’ speciale. >>

Brad sbiancò. << Speciale in che senso? >> domandò curioso.
<< Sesso. >> sibilò Vito.
<< Cosa? >> Non poteva credere alle proprie orecchie.
<< Proprio così. Roba forte amico, da quel che so siamo in 8, tutti maggiorenni. Che ne dici, ti andrebbe di partecipare? >>
<< Be non saprei… non ho mai fatto sesso di gruppo… >>

- Non era forse quello che stava cercando? Una distrazione dal dolore.

<< Avanti Brad non farti pregare! Siamo tutti puliti, posso assicurartelo. >> lo pregò l’altro.

- Non erano forse le sue ultime ore da uomo libero? Doveva lasciarsi andare a nuove esperienze nella vita prima di entrare nella tomba del matrimonio.

<< A meno che tu non abbia già altro da fare. >> aggiunse poi l’altro mordendosi il labbro inferiore.
<< No, non ho niente da fare. >>
<< Quindi? >> il ragazzo fremeva d’impazienza.
<< Va bene verrò. >> acconsentì alla fine il moro, sperando di non doversene pentire in seguito.
Vito per l’entusiasmo prese il volto di Brad, e lo baciò appassionatamente.
<< Sono così contento. >>

Brad gli sorrise eccitato da ciò che lo aspettava.
Il solo pensiero di fare del sesso con un gruppo di sconosciuti lo mandava in estasi, combattuto tra lussuria, timore, gli ormoni e il contegno dettato dall’etica che la società ipocrita rivendicava.

Non impiegarono molto ad arrivare, il moro iniziava a farsi prendere dall’ansia….
Venne ad aprir loro un uomo sulla trentina che guardò Brad con aria interrogativa.

<< E tu chi saresti? >>
<< Lui sta con me, Matt. Più siamo meglio è no? >> spiegò subito Vito.
L’altro sorrise. << Certo che si. >> acconsentì dando una pacca sul fondoschiena del ragazzo.

Matt li scortò nel salotto dove c’erano già altri ragazzi intenti a bere cocktail, spogliarsi, toccarsi sulle note di sinfonie erotiche, mentre un maxischermo trasmetteva in diretta video hard.

Brad, ormai deciso ad abbandonarsi spense la mente e si lasciò trasportare da Vito nel groviglio umano.

Si rotolavano sul tappeto rosso carminio.
I muscoli contratti.
Il sesso virile, duro, caldo, selvaggio.
I gemiti, le urla.
Petto contro petto, scambi di saliva, sudore.
L’impeto, il trasporto senza freni.
I colpi duri, secchi, senza pensare al dopo.
Labbra che bevevano, denti che mordevano, occhi ardenti.
Senza freni, senza regole, senza timore. 
No.
Virilità maschile senza barriere.
Sesso, sperma, barba, peli.
Nessuna grazia, nessuna delicatezza.
No.
Vigore, bestie selvagge in balia dell’estasi più grande di ogni essere.
Il richiamo sessuale dell’animale no umano.
No.
L’istinto selvaggio che regole e pudore non ha.
Demoni lussuriosi persi nella parte oscura che vive in ognuno di noi.
In quel groviglio non c’era spazio per i pensieri, non c’era spazio per i sentimenti.
Brad non era più Brad, ma un essere selvaggio che sbatteva con vigore e succhiava con avidità…
Non c’era nessuna Krystal, nessun Daniel, nessun matrimonio; c’era solo il fuoco del Demonio scarlatto.














Il mattino seguente Brad fu svegliato da un forte mal di testa, dapprima non capì dove fosse, poi vedendo un ragazzo addormentato sul suo petto ricordò tutto.
Nell’aria c’era un forte odore di alcool mischiato a quello dello sperma e del sudore. Ricordava a tratti ciò che era accaduto durante la notte, i gemiti, le carezze, le spinte e tanto piacere.
Lentamente spostò il ragazzo addormentato e si alzò, Vito dormiva sulla poltrona abbracciato alla coscia di Matt.
Raccolse a fatica i suoi vestiti e si diresse nel bagno; dopo essersi ripulito per bene, prese il cellulare: erano le dieci del mattino.
Il matrimonio era fissato per le 17:00 di quel pomeriggio.
Qualcuno bussò alla porta, Brad andò ad aprire ed entrò il ragazzo che si era addormentato su di lui, si chiamava Diego se non si sbagliava.

<< Buongiorno. >> disse con aria imbarazzata.

Brad squadrò il suo corpo nudo e a sua volta arrossì.

<< Senti Brad volevo parlarti. >> 
<< Dimmi pure. >>
<< Penso che entrambi siamo stati trascinati qui per provare qualcosa di nuovo… io non sono un ragazzo che scopa solo per il piacere di farlo, cioè si però… >>
<< Diego non preoccuparti, veramente. Ti capisco, lo stesso è per me. >> lo rassicurò l’altro.

Diego parve sollevato.

<< Fatti abbracciare. >> gli disse.
<< Sai che sei davvero un ragazzo carino? >> ammise poi, mentre era tra le sue braccia. << Non so magari ti andrebbe di conoscerci un po’ meglio? >>

Brad sorrise a quella richiesta inaspettata.

<< Non mi dispiacerebbe sai, però oggi mi sposo. >>

Il ragazzo si allontanò da lui incredulo. 

<< Come hai detto scusa? >>
<< Che oggi mi sposo. >> ribadì il moro.
<< Oh…uao… questa non me l’aspettavo. Quindi stanotte per te era una specie di addio al celibato? >>
<< Diciamo di si. >>
<< E scusami se te lo chiedo, ma il tuo ragazzo non è geloso? >> 

Brad scosse il capo.

<< Non ho nessun ragazzo. >>

Diego era sempre più incredulo.

<< Quindi sei bisex! E hai deciso di rinunciare per sempre al cazzo. Ecco ora si spiega perché hai deciso di partecipare, volevi far rifornimento. >> disse dandogli un pugno sulla spalla. 

Ma Brad scosse di nuovo il capo. 

<< No, sono gay e basta. >> 
<< Senti amico io non ci sto capendo più niente. Se ti piace il cazzo allora perché stai per sposarti con una ragazza? >>

- Avrebbe dovuto stare zitto, come poteva spiegare la sua situazione ad uno sconosciuto?

<< Senti posso solo dirti che è complicato. >>
<< Come vuoi tu, però è un vero peccato. >> ammise l’altro entrando nella doccia.

Il moro uscì sconsolato dalla casa, il cielo era trapuntato da un velo grigio di malinconia; come previsto l’attimo di inconsapevole passione era passato.
Alle 15:00 sarebbe andato a prenderlo l’autista di Krystal per portarlo nella dimora al fine di prepararsi con l’aiuto dei maggiordomi… quelle erano le sue ultime ore di libertà.
Tutti si preparavano a festeggiare l’ultimo dell’anno, amici, parenti, coppie… lui si preparava alla sua disfatta.













^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^




Pov Alison






Alison avrebbe voluto organizzare in santa pace la festa per l’ultimo dell’anno, ma dopo che era venuta a sapere da Daniel che il moro si sarebbe sposato quel giorno era partita alla sua ricerca.
Questa volta però, non avrebbe fatto niente contro la volontà di Daniel, aveva solo bisogno di alcune informazioni, poi avrebbe trovato un modo di agire, un modo incolume per tutti, tranne che per Krystal.

Si era subito recata a casa del moro, ma nessuno era venuto ad aprirle, così ora stava correndo alla volta della Musical Notes; mentre scendeva le scale tuttavia incrociò colui che stava cercando, Brad.

<< Alison cosa ci fai qui? >> gli domandò lui sconcertato nel vederla.
<< Ti stavo cercando ammise lei. >> 

L’altro riprese a salire le scale. 

<< Per favore lasciami stare, le tue ramanzine sono proprio l’ultima delle cose di cui ho bisogno in questo momento. >>
<< Oh bè, non era venuta per quelle infatti. >>

Il moro si bloccò.

<< Ah si, allora per cosa? >>
<< Informazioni. >> rispose vagamente.
<< Che tipo d’informazioni? >>
<< Dove ti sposerai e a che ora? >>
<< Nella chiesa di St Thierry, alle 17:00 in punto avrà inizio la cerimonia. >>
<< Perfetto, grazie mille. >>
<< Non sapevo ci tenessi a venire. >> 

Alison ignorò la sua provocazione, ma poi, colta da un lampo di genio si bloccò.

<< Dimmi Brad, cosa diresti in questo momento a Daniel se fosse davanti a te? Ti prego di essere sincero, questa potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo. >>

Di nascosto la ragazza, attivò il registratore al cellulare.
Brad fece un respiro profondo. 

<< Daniel, mi dispiace. Veramente io sono stato uno stupido… ti ricordi quando mi proposi di scappare? Ebbene adesso ti direi di si.
Ho capito che, solo ora di essere ad un passo dalla prigionia eterna di volere te e solo, nonostante non ti conosca ancora così bene, io sento che sarei pronto a rischiare tutto pur di averti, fuggire insieme in terre selvagge e vivere il nostro amore da uomini liberi, senza timori, paure e restrizioni. Imparare a conoscerci e con il tempo imparare ad amarci e condividerci. Eppure ormai, è troppo tardi… ti ho rifiutato e non voglio più arrecarti nessun dolore.
Il mio triste destino sta per compiersi… addio mio dolce angelo.. >>

Alison soddisfatta della dichiarazione si affrettò a raggiungere Daniel. 











^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^








Pov Brad 




La ragazza prese a scendere le scale agile come una gazzella, Brad rimase lì, fermo, immobile con le lacrime agli occhi.
Perché? Perché aveva detto quelle cose ad Alison? E perché lei era venuta per sapere? 
Eppure conosceva già nella parte più profonda del suo cuore la risposta, lui sapeva e sperava… si aggrappava con tutte le sue forze al pensiero che Alison potesse fermare in qualche modo il matrimonio, eppure era consapevole del fatto che quelle non erano altro che futili fantasie.
Si era dichiarato, aperto a lei.
Stanco, scombussolato, provato, pentito, per un attimo i suoi occhi avevano visto quei capelli biondi e quegli occhi verdi; perso in quello sguardo luminoso aveva sciolto la catena del suo cuore, permettendo ai poveri esiliati di fuggire via sotto forma di parole. 
Ma poi, tutto era finito: la sua immagine si era dissolta, lì non c’era nessun Daniel, soltanto Alison. 


Le tre non tardarono ad arrivare e Brad svuotato ormai dalla follia, si sentiva come un morto vivente…
Arrivato nella villa si lasciò abbigliare, pettinare, improfumare proprio come se fosse stato un bambolotto di pezza, poi a malincuore scese nel grande salone allestito con cura ed eleganza, per dare il benvenuto agli ospiti prima di andare in chiesa.
Krystal era segregata nella sua stanza, impegnata negli ultimi ma fondamentali ritocchi; lui non avrebbe potuto vederla prima della cerimonia.
Mentre girovagava tra le decorazioni argentee gli si avvicinò Aleister, elegante e impettito nel suo raffinatissimo abito di Diego della Palma.

- Bene ci mancava solo lui. Pensò il moro depresso.


<< Ragazzo allora oggi è il grande giorno. >>

Annuì cercando di assumere un’aria felice. 

<< Alla fine non sono riuscito a farle cambiare idea… avrei voluto che sposasse un ragazzo di buona famiglia, ambizioso, distinto e colto, invece… tra tutti ha scelto proprio te.
La mia piccolina… da oggi sarà sotto la tua protezione, e la sua felicità dipenderà solo ed esclusivamente da te.
Ti avviso al primo segnale negativo verrai sbattuto in carcere, dove meriteresti di stare. >> lo avvisò, poi continuò. << Tra un mese circa inizierai a lavorare a capo dell’azienda che sto aprendo per te, non voglio che mia figlia debba vergognarsi quando parteciperete alle feste e agli incontri con gli altri. >>

Brad ascoltò in silenzio, senza pronunciar parola.
Odiava quell’uomo quasi quanto la sua futura sposa.

<< Che tipo d’azienda se posso chiedere? >>

L’uomo lo guardò torvo.

<< Di qualunque cosa si tratti te la farai andare bene. >> grugnì. Poi si volto ad accogliere i primi invitati. 








La chiesa era stata addobbata ai limiti dell’inverosimile. 
La neve caduta, era andata a creare un dolce tappeto immacolato sul quale erano stati lanciati petali di rosa candidi, mentre i lati del sentiero erano delimitati da vasi di bucaneve in fiore. 
Il portone spalancato era stato arredato con fiocchi di tulle e pendenti di ghiaccio; un lungo e pregiato tappeto scendeva la scalinata fino a raggiungere la navata centrale, illuminata da due statue di ghiaccio poste ai lati, in corrispondenza delle colonne corinzie.
Le panche erano coperte con teli di seta bianchi legati da nastri di raso azzurri; mentre ai quattro angoli della chiesa pendevano cascate di gelsomini e floridi gigli.

Purtroppo però ciò che doveva essere un paradiso immacolato, era invece per Brad una prigione di ghiaccio.
Il povero ragazzo era immobilizzato in piedi come una statua di marmo, in attesa dell’arrivo della sposa, gli invitati composti ed eleganti gli lanciavano occhiate cariche di orgoglio e comprensione, e non servivano altro che a renderlo ancora più nervoso. 
Don Luke era lì, vicino a lui…Brad l’aveva a malapena salutato e aveva colto nel viso di lui una lieve delusione. 

E finalmente purtroppo Krystal arrivò…

Scese dalla limousine lucida, le scarpe argentate luccicanti, gli occhi ghiacci illuminati da polvere di luna, le unghie esaltate da diamantini abbaglianti…
Alla sua sinistra Aleister la teneva fieramente sottobraccio, lei camminava composta ed altezzosa; il lungo velo di seta candido frusciava sinuoso sul pavimento. Christie e Alisha lanciavano in aria dolci batuffoli di neve e petali di rosa, abbigliate nei loro abiti indaco che permettevano alla figura di Krystal, di risaltare nel suo magnifico abito a sirena che le fasciava il corpo sinuoso… diamanti pendevano dal suo collo altezzoso e altri ancora piovevano dalle sue orecchie. era splendida. 
Una musa, una ninfa, la regina dei ghiacci discesa tra i mortali per deliziarli della sua luce immacolata.
Eppure per quanto la natura fosse stata gentile con il guscio esteriore, non si poteva dire lo stesso dell’interno, dove non vi era nettare dolce, ma bensì una sostanza secca e maleodorante…

Brad la prese per mano e si sforzò di sorriderle, lei era raggiante così vicina al suo obbiettivo… 
Il prete guardò entrambi e prese a parlare, il moro non ascoltava le sue parole che gli scivolavano addosso.
Si scambiarono le promesse di matrimonio…quanta falsità, quanta ipocrisia; il suo cuore però ardeva ancora di una piccola e dolce speranza: l’arrivo di colui che amava o perlomeno di Alison.
Tuttavia quando il parroco pronunciò la frase: 
“Se c’è qualcuno per cui questo matrimonio non debba essere celebrato, parli ora o taccia per sempre”.
Non arrivò nessun no.
La folla rimase taciturna, sospesa in quell’attimo di palpabile tensione.
Ormai era fatta…non sarebbe arrivato nessun salvatore come nei libri…l’illusione non esisteva…
Era il suo momento.

<< Brad. >> esclamò il parroco. << Vuoi prendere la qui presente Krystal Van De Bogaerde come tua legittima sposa ed amarla e onorarla finche morte non vi separi? >>

Lei lo guardò emozionata ed intrepida.
Lui rimase così, fermo, muto, immobile, sospeso in quell’ultimo istante di libertà, bloccato tra due lettere che non volevano saperne di uscire, in bilico sulla punta della lingua… 
Tutti trattennero il fiato. 
Krystal tradiva ora una malcelata impazienza, Alisha si toccò i morbidi ricci, mentre Christie prese a mordersi le unghie.

<< Allora Brad lo vuoi? >> ribadì Don Luke.

Doveva rispondere e subito!
Eppure le parole che uscirono dalla sua bocca non erano quelle premeditate dalla sua mente.

<< No, non lo voglio. >> pronunciò.

La reazione fu stravolgente.
La folla era scioccata, centinaia di statue di cera sospese nelle espressioni più sconvolte; Krystal svenne nell’immediato e suo padre la prese prima che piombasse a terra.
Don Luke era strabiliato quanto Brad che, a stento riusciva a credere a ciò che aveva appena detto.

Poi tutto accade troppo in fretta; Brad prese a correre verso il portone che venne però spalancato da una figura ansimante.

Era arrivato Daniel. 









^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^


Piccola Nota.
Le scene del libro Dark Shadows sono appunto tratte dall'omonimo romanzo scritto da Lara Parker ma ideato da Dan Curtis.
Dark Shadows era infatti, prima di diventare libro una serie televisiva molto in voga negli USA.
Io sono profondamente legato a questo libro.
E' per me una fonte d'ispirazione continua e un ottimo rifugio dove posso abbandonare  il mondo che mi circonda.
A presto.
xxNick 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Inikos DS