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Autore: DanyMery96    18/03/2015    5 recensioni
Una vita tutta rosa e fiori. Anche se dei sogni lasciati per metà.
Ma se qualcuno improvvisamente prendesse a far parte della sua vita?
E se quel qualcuno abitasse sotto il suo stesso tetto?
Nuovi brividi, tante emozioni. Ostacoli da superare.
Questa è la storia di Davin ed Emily.
Due ragazzi pronti davvero a tutto pur di vivere il loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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ANGOLO AUTRICE.

Eccoci giunti alla fine. Dio non voglio nemmeno pensarci. Già immagino quanto potranno mancarmi . Scusate se questo capitolo si é fatto un pò attendere.  Ho avuto tanto da fare. Vorrei ringraziare ora tutti coloro che mi hanno seguita, che ci sono stati, che hanno espresso un parere. Ognuno di voi mi ha dato davvero tanta forza. Specie quando l'ispirazione é venuta meno. O quando ero incerta su un capitolo mi avete dato l'ok. La spinta per continuare. Grazie di cuore a tutti. Allora spero che quest'ultimo capitolo vi piaccia e se così fosse mi piacerebbe sentire il vostro parere.
Cosa vi sareste aspettati, se vi é piaciuto cosi, ae vorreste un sequel. Non Sò.  Fatemi sapere voi. Detto questo, ancora un bacio enorme e alla prossima. ♥♥



- Ti prego fa che sia un sogno-

È l'unica cosa che continuo a ripetermi, mentre le lacrime non ne vogliono sapere di fermarsi. Lacrime di dolore, lacrime di paura, lacrime di delusione.
Sono io quella sbagliata.  La ragazza che non riesce mai a capire, che cerca del buono in tutti, e che crede ai minimi gesti. Dei gesti fatti solo per un UNICO OBIETTIVO.
Come si può essere così?  Come? 
Cerco di dimenarmi, nonostante lui continui a tenere stretta la presa.
-" credevo di piacerti" gli urlo.
Cammina a passo lento fino a giungere dinanzi a me.
Avvicina il suo viso al mio mentre mi sussurra all'orecchio
-"infatti mi piaci". Le sue parole provocano dei brividi in me. Ribrezzo. Disgusto. 
Come può piacergli qualcuno e farle del male? 
Il mio sguardo colmo d'ira sintreccia al suo, mentre le sue labbra sembrano avvicinarsi. 
Avvicino il mio volto al suo, e d'istinto lo colpisco. Una testata. Lui molla la presa, mentre sputa del sangue. Passa una mano sulle sue labbra. Io  mi affretto ad uscire dalla camera correndo, mentre scalza percorro il corridoio, raggiungendo le scale.
Il suono dei suoi passi rimbomba nelle mie orecchie.  Mentre ancora una volta vengo bloccata.
-"adesso mi stai facendo incazzare" urla a due centimetri dal mio volto.
Gli sputo sul viso, come se la mia  fosse un' arma, disgustata da ciò che si sta dimostrando.
Mentre lui non tarda a colpirmi con uno schiaffo, catapultandomi a terra.  
Lo zigomo mi duole, e il bruciore che provo non é lieve. 
Ma rispetto al disgusto che mi provoca,  credo che il tutto sia sopportabile.
-"fai schifo, che uomo sei?"
Urlo a squarciagola, nella vana speranza che qualcuno mi senta. Ma qui sembra di essere soli. Solo i pensieri fanno compagnia alla mia mente. Un sogno. Il sogno di non essere qui, adesso.
Ancora un altro schiaffo é pronto a colpirmi, facendo sanguinare le mie labbra.
Come se le mie parole fossero legna su un fuoco che arde. E provichino una fiamma indomabile.
Ingoio un boccone di saliva, mentre cerco di sollevarmi dal pavimento freddo. 
Non mi sono mai sentita cosi. In questo momento avrei tanto bisogno di qualcuno.  Io avrei bisogno di DAVIN.
Perché lo sò, lui non permetterebbe a nessuno di toccarmi. Ho bisogno del suo conforto. Ho bisogno di sentirmi dire 
-andrà tutto bene, ci penso io a te.-
Ed invece sono sola. Con un maniaco del cazzo.
Si avvicina al mio corpo mentre mi dimeno, con tutta la forza possibile, mentre lui siede sopra di me poggiando una mano sulle mie gambe. E con l'altra blocca i miei polsi. Mi sento in gabbia. 
Sfiora le mie cosce, salendo sempre più su. 
-"lasciami, Aiuto. Che qualcuno mi aiuti" urlo ancora una volta. Usando tutta la voce, fino a sentirmi mancare il respiro.
Ancora un altro schiaffo. 
Come fossero una punizione. Le guance mi bruciano, e credo di non aver mai sentito tanto dolore in vita mia.
-"zitta. Devi stare zitta" urla sul mio corpo, mentre i suoi occhi bramano qualcosa.
Mai come adesso mi sono sentita un oggetto.
Un giocattolo da usare e gettar via. Ma come posso far finire tutto questo?
Il mio corpo indolensito, insieme alla mia mente,  si sente schiavo. 
E l'idea di abbandonarmi, si affaccia nella mia mente, mentre il cuore che galoppa come un forsennato, mi consiglia di ribellarmi, di non cedere.
Le sue mani giungono lungo la cintura, che in poco tempo é già slegata, per non parlare dei suoi pantaloni, dei quali si é già liberato.
REAGISCI. FALLO EMILY. ORA.
Lo colpisco con una ginocchiata, e lui subito si piega su se stesso.
Colgo l'occasione per liberarmi giungere all'ingresso per aprire la porta.
Un raggio di sole colora il mio viso, ma ciò che mi rincuora é lui. 
-"Emily" urla mentre corro tra le sue braccia, sprofondandoci.

POV DAVIN.
Questo cielo cupo fa compagnia ai miei pensieri e i raggi di sole che ogni tanto oltrepassano le nuvole mi fanno credere che ci sia ancora una speranza. 
L'amore é il sentimento più bello al mondo. Sa farti stare bene, sa portarti dritto all'inferno. Ma una cosa é certa. Se resto con lei, ogni posto é perfetto.
Voglio guardarla dritto negli occhi e capire. I suoi occhi sono come un libro che mi permettono di leggerle l'anima. E a quanto ricordo, vedo  ancora la loro lucentezza causata dalla mia vicinanza. 
Voglio solo averne la certezza. 

Il traffico di qusta città mi sta dando ai nervi. Suono il clacson, vista la sosta inutile di un coglione al verde. Ma qui sembra che solo io sia di fretta. 
Così lo sorpasso per poi sfrecciare nel prossimo incrocio.
Un beneficio di avere la moto é questo. 
La parte peggiore è essere completamente inzuppato a causa della pioggia.
Entro in un viale che riconoscerei ad occhi chiusi. Casa.
 Così silenzioso, cosi isolato che é impossibile non riconoscerlo. 
Parcheggio la moto di fianco al porta lettere scendendo e incamminandomi. Quando la porta viene spalancata.
Sgrano gli occhi alla vista di quello scenario.
-"Emily"
Il suo viso, i suoi zigomi, ricoperti da lividi violacei. E un angelo senza forze lasciatosi andare tra le mie braccia. 
-"Emy cosa ti é successo? Chi ti ha ridotto così? " 
Una domanda un pò inutile, lo so.  Ma la mia mente stava già pensando a come fargli provare dolore. Perché é ovvio che sia stato lui. É rimasta sola in casa con quello stronzo. Ed è anche colpa mia. Se io non fossi uscito. 
Suono all' appartamento dei vicini e la signora Callas apre la porta. 
Le chiedo di farci entrare e dopo il suo consenso, appoggio Emily sul divano.
Ha gli occhi socchiusi e un lieve sorriso.
-"sto bene, tranquillo" sussurra. 
-"ti ha messo le mani addosso. Io.. io non me lo perdono. Non meriti di stare male" rispondo mentre le sfioro il viso, evitando i punti dolenti.
-"andrà via. Tutto tornerà come prima."
Quanto vorrei che fossero vere queste parole, ma credo sia difficile che tutto torni come prima. Lei avrà paura.  Sarà scossa da tutto questo.
-"in ogni caso io sarò al tuo fianco" gli sussurro all' orecchio e notando le sue labbra inarcarsi ancor di più. 
Mi allontano da lei, con l'intenzione di trovarlo e fargliela pagare. Cosi giungo dinanzi alla porta di casa per poi oltrepassarla.
Nel salone sembra non ci sia nessuno e l'idea che per trovare quello stronzo debba giocare a nascondino fa aumentare la rabbia nei suoi confronti.
-"dove cazzo stai, pezzo di merda? Esci" gli urlo.
Salgo le scale e lo ritrovo nella mia camera mentre prepara le valigie.
Lo colpisco alle spalle. Senza dire niente. Lo giro difronte a me e gli colpisco il viso
1-2-3 volte. Ripensando a come é conciata Emily.
Lui risponde colpendomi in pieno viso. Indietreggio a causa del colpo subito, mentre le sue stupide frasi non si fanno attendere.
-"ha chiamato il protettore?  Ahah un emerito stronzo." 
-"questo emerito stronzo ti spacca il culo! " 
Gli urlo a due centimetri dal viso. 
Lui non doveva toccarla. 
Lei é la parte migliore di me, é indifesa e ingenua. Forse anche troppo.
Lo prendo dal collo della maglia mentre lo sbatto contro la parete. Un pugno secco nello stomaco, che riesce a piegarlo in due.
Reagisce prendendomi alla sprovvista.  Motivo per il quale ci ritroviamo per terra con lui su di me.
Mi colpisce sul viso con una scarica di pugni, destabilizzandomi.
-"non ridi più adesso? " domanda prendendo aria.
Minuti che per me valgono oro.
Così lo colpisco, per poi alzarmi in piedi.
Un calcio e poi un altro nel suo stomaco fino a vederlo senza forze, fino a sentire delle urla.
-"Basta ragazzi. Ma che fate?" Interviene Susanne, separandoci.
-"Davin ma ti sei impazzito? " continua allontanandomi dal corpo esausto di Tom.
Le sue continue domande accompagnate da urla disperate verso un telefono, finalmente cessano.  
-"Mamma".
È Emily che sulla soglia della porta, accentua un lieve sorriso. 
Mentre lo sguardo di Susanne diventa gelido. Come se solo adesso fosse a conoscenza di tutto. Come se vedesse un film dalle varie sfumature,  dinanzi ai suoi occhi. 
Sfumature che segnano il viso di sua figlia.
-"Emily" le corre incontro sua mamma, circondandola con le braccia. Come per darle protezione.  Quella protezione che le é stata strappata via. E che per poco portava con se l'innocenza della ragazza.

Mio padre non tardò ad arrivare, e con lui tutte le conseguenze per Tom, che quasi supplica il perdono per il suo comportamento insano.
Nessuno provava dispiacere. 
Emily ha deciso di non denunciarlo, dopo il lungo dialogo con mio zio, che ha assicurato che non avrebbe più avuto problemi da parte di suo figlio. 
E adesso sembra che la tranquillità si sia ristabilita.

Seduta sui scalini di casa, c'è lei. Una presenza assidua, ma uno sguardo disperso. Forse un pò nel tramonto, forse un pò in quello scenario. 
Così oltre al mio desiderio ma spinto anche da Susanne, siedo al suo fianco.
Le sfioro una ciocca di capelli per poi giocarci un pò. 
E che non Sò che parole usare, ho paura di ferirla o essere inopportuno. 
-"che c'è?" Mi domanda posando il suo sguardo nel mio.
Alzo le spalle mentre le sussurro un
-"mi dispiace"
-"non è colpa tua. Non devi sentirti in colpa" mi risponde.
-"non avrei mai dovuto lasciarti andare. É questo che rimpiango più di tutto"
Lei sorride. Con quelle labbra disegnate, con il tramonto che le si rispecchia negli occhi.
-"potremmo essere ancora in tempo. Tu che dici?" Dice incerta.
-"LO SIAMO" rispondo. Per poi avvicinare il mio viso a lei e abbandonarmi in un casto bacio.
Un bacio d'amore. Un bacio così tanto atteso. Un bacio che viene subito accettato. 

Adesso Sò cosa vuol dire sentirsi completi per la prima volta. 
È avere al proprio fianco qualcuno, ed essere certi di scegliersi sempre. Perché é così l'amore. Guardare insieme verso l'infinito, perdersi nei suoi occhi, ritrovarsi in un posto unico al mondo. L'amore é un sentimento bellissimo e mai come adesso mi sono sentito così. 
E non importa quanto bisogna lottare, quanti ostacoli si incontrino, o quanto si possa soffrire. Ciò che provo compensa tutto questo.

-"io non ho mai smesso di amarti" le sussurro.
-"nemmeno io". Risponde.
 
  
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