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Autore: roby_lia    18/03/2015    2 recensioni
AU (sono tutti umani e Thor e Loki non sono fratelli) e in parte crossover con The Avengers
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Loki è il migliore amico di Thor.
Thor è come un fratello per Loki.
Thor è innamorato di Loki ma non vuole dirglielo.
Loki non ha mai degnato di uno sguardo nessun altro, almeno fino all’arrivo in città di Tony Stark.
E Thor improvvisamente si sente messo alle strette.
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Loki s’impose di non arrossire e di smetterla con quelle assurde elucubrazioni senza capo né coda.
Thor gliel’avrebbe detto se si sarebbe innamorato. Certo, non era mai successo, ma era il suo migliore amico e cose del genere a chi le si racconta, se non hai propri amici?
Sì, senza dubbio, era così che funzionava, era a questo che servivano gli amici.
Ma cos’avrebbe dovuto fare se si fosse innamorato del suo migliore amico?
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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When you let him go

Mentre la neve continua cadeva, Thor portò lo sguardo al cellulare che stringeva in mano.
Avrebbe potuto mandargli un messaggio. Magari con la scusa che l’aveva mandato automaticamente a tutti i numeri in rubrica e-
No, Loki non ci avrebbe mai creduto. Non era mica scemo lui.
“Cos’è quella faccia scusa cuginetto? Fammi indovinare, problemi di cuore?”
“Il tuo ragazzo si è deciso a mettere la testa apposto e ti ha lasciato?” Thor ricevette in rapida successione due poderose pacche sulle spalle da parte degli altri due, mettendo a serio rischio la sopravvivenza dei suoi polmoni nonostante la sua di stazza.
“Siamo solo amici” bofonchiò in risposta, facendo una smorfia.
“Le tue parole sottendono un purtroppo grande come Buckingham Palace, te ne rendi conto vero?” ghignò il primo.
Il biondo s’oscurò ancora di più, desiderando solo che quei cugini impiccioni lo lasciassero in pace. Iniziò seriamente a rimpiangere la sua idea di andare a passare le vacanze dai parenti in Norvegia solo per evitare Loki.
Quando loro erano venuti a trovarli anni prima, Loki gli aveva definiti branco di labrador biondi, trovandoli ovviamente insopportabili.
Scuote la testa per scacciare il ricordo dell’aria corrucciata che Loki aveva assunto mentre li studiava, per poi arricciare il naso e andare a nascondersi alle sue spalle.
“Ragazzi, la colazione è pronta” li avvertì Frigga, entrando nell’ampio salotto. Mentre gli altri due si precipitavano ai posti, la donna si fermò accanto a lui, appoggiandogli un braccio attorno alle spalle.
“Hai sentito Loki?”
Thor mugugnò una vaga risposta negativa, per poi schiarirsi la gola all’occhiataccia che ricevette.
“Ieri sera mi sono dimenticato di chiamarlo. E adesso… è troppo presto, starà ancora dormendo tenendo conto del fuso orario”
“Giusto. Ma almeno scrivigli, va bene? Dopotutto ci avevano invitato come al solito da loro, devo ancora capire perché hai voluto a tutti i costi venire qua”
“Bhe, non stavamo tutti insieme da anni” cercò di scusarsi Thor.
“Non è che gli altri anni questo problema ti abbia mai sfiorato la mente. È successo qualcosa tra voi?”
“No, mamma, è solo che… si cresce, no? Si cambia” rispose stringendosi le spalle, per poi andare a cercare un po’ di pace nella colazione.
 
 
 
Loki si stiracchiò sul divano troppo vuoto, lanciando un’occhiata distratta ma non poi così tanto al telefono. Niente di niente.
Era strano passare un Natale solo con sua mamma. Di solito invitavano sempre Thor e la sua famiglia, e dopo un pranzo fin troppo abbondante, lui e Thor si mettevano sul divano a guardare un po’ quello che capitava.
Era sempre così che andava, perché improvvisamente le cose erano cambiate?
Sospirò, cercando una posizione più comoda, ma gli dava una sensazione strana non avere Thor vicino su cui potersi appoggiare.
Non si era reso conto di come anche il più semplice contatto con Thor fosse così familiare, e bello, e intenso, quasi da lasciarlo senza fiato.
Non se n’era reso conto finché non l’aveva perso del tutto.
Serrò con forza gli occhi per riaprirli di scatto quando sentì una mano gentile tra i capelli. Sua madre gli sorrise guardandolo dall’alto.
“Va tutto bene?”
“Certo. È Natale e ho ricevuto un sacco di libri da leggere e dvd da guardare” non menzionò il regalo che era restato chiuso nel suo armadio, quello che non aveva potuto mettere sotto l’albero perché quella mattina non ci sarebbe stato nessuno ad aprirlo, perché quell’idiota se n’è andato in Norvegia-
Trattiene il fiato per qualche secondo, sgombrando la mente.
LediecirennediBabboNatalepericinqueGuardiani…
“Sai vero, che se glielo chiedevi ti avrebbero portato con loro. Hai sempre parlato di visitare l’Europa, perché non ne hai approfittato per iniziare?”
“Certo, e ti lasciavo da sola a festeggiare il Natale. Andiamo mamma, nemmeno io sono così cattivo” sbuffò, facendole spazio sul divano.
La donna scrollò le spalle “Mi sarei inventata qualcosa. Dopotutto è tanto che non mi dedico una giornata solo a me stessa”
“Appunto, sono il tormento della tua vita, devo pur rendermi utile in qualche modo” rispose, riuscendo a farla ridere.
Poi Farbauti lo tirò verso di sé, passandogli una mano tra i capelli e dandogli un bacio sulla fronte.
“Non credevo che ci avrebbero dato buca per Natale. Si può sapere cosa vi sta succedendo?”
Loki tirò su le gambe, appoggiando il mento sulle ginocchia “Siamo cresciuti” rispose facendo spallucce, ma non riuscì a nascondere una nota d’amarezza nella voce.
Si schiarì la gola cercando di scacciarla “Allora, quale nuovo film vuoi guardare?”
Sua madre lo guardò con quei suoi grandi occhi neri, come a voler leggere tutto ciò che pensava.
Per qualche istante Loki penso a come sarebbe stato bello parlare sinceramente, dirle cosa pensava fosse successo, urlare ed arrabbiarsi perché Thor non l’aveva mai capito, non aveva capito ciò che provava.
E sarebbe stato bello ammettere con qualcuno i propri sentimenti, e si chiese come sarebbero suonate sulle sue labbra parole come innamorato, ragazzo, amore…
Sentì le guance andargli a fuoco, ma per una volta non cerco di scacciare il pensiero.
Anzi, chiuse gli occhi e si accoccolò meglio nel suo angolo di divano, immaginando per la prima volta volontariamente, come sarebbe stato se fosse stato Thor ad avvolgerlo in quel momento, e non una vecchia coperta sfilacciata.
Avrebbe potuto sollevare il viso, per deporgli un bacio leggero sul confine tra collo e mascella. Thor avrebbe sorriso a sua volta, avrebbe abbassato il viso e… l’avrebbe baciato?
La fantasia di Loki s’interrompeva lì, non volendo immaginare come l’altro avrebbe reagito per davvero.
Logicamente sapeva che non l’avrebbe mai baciato.
D’altra parte però, non avendo mai baciato nessuno per davvero, non riusciva ad immaginarsi come sarebbe stato.
Non aveva mai provato una curiosità di quel genere, soprattutto perché trovava sempre altro da fare che pensarci.
Eppure in quel momento, si disse, con Thor magari sarebbe stato bello provare quelle sensazioni…
Sospirò, dandosi mentalmente dell’idiota e concentrò tutta la sua attenzione sul film che sua mamma aveva scelto.
Anche perché orami Thor era andato.
 
 
 
Il freddo era talmente pungente da fargli lacrimare gli occhi, ma era capodanno e non sarebbe stato un vero capodanno senza petardi da scoppiare. A Loki erano sempre piaciuti i petardi, quand’era piccolo scriveva il suo nome con le stelle filanti.
Thor fece una smorfia, stringendo con forza i pugni.
Non doveva pensare a lui. Anno nuovo, vita nuova, Loki resterà semplicemente un bellissimo sogno del suo passato. Ma adesso aveva aperto gli occhi per davvero, e i sogni non erano fatti per il mondo reale.
Il leggero peso che portava attorno al collo però, sembra dissentire.
Doveva essere il suo regalo di Natale. Il loro regalo di Natale, in verità.
Appena li aveva visti, poco prima che le cose tra di loro si complicassero, non era riuscito a non comprarli, spinto quasi da un impulso irrefrenabile che non sapeva spiegarsi nemmeno perché lui non era innamorato del suo migliore amico.
Eppure li aveva comprati. Una coppia di anelli con rispettive catenelle volendo, nemmeno fosse il tanto idolatrato Unico Anello, ma la scritta sopra incisa era di tutt’altra natura.
Tu sei mio, ed io sono tuo.*
O Loki avrebbe dato di matto a tale abominio o ne sarebbe stato conquistato. E di solito gli piaceva giocare a mischiare i mondi immaginari a cui era tanto appassionato.
Aveva immaginato di darglielo a Natale, come regalo.
Aveva passato settimane a sognare ad occhi aperti quel momento. Si era immaginato seduto accanto a lui, sul divano, dopo il pranzo.
Poteva quasi vedersi, mentre gli dava una leggera spallata, per distogliere la sua attenzione dal nuovo libro che l’aveva catturato, e gli avrebbe offerto un misero sacchettino che celava un regalo ben più grande.
Aveva cercato d’immaginare lo stupore dei suoi occhi, ma lì la fantasia l’aveva tradito, perché non riusciva proprio a vedere la sua reazione. Sarebbe stato felice? Avrebbe capito cosa intendeva dire per davvero? L’avrebbe baciato, con quelle labbra sottili?
Thor prese un profondo respiro, lasciando che il freddo gli gelasse la gola.
Doveva smetterla, smetterla di pensare ad una cosa che non sarebbe successa mai e poi mai.
Eppure le sue dita non riuscirono a scagliare gli anelli lontani come stava cercando di ordinarsi, ma invece si soffermò ad accarezzare le scritte sottili, chiedendosi se mai Loki avrebbe preso quella stessa abitudine, in quel mondo parallelo perfetto in cui era il suo ragazzo e le cose andavano sempre per il verso giusto.
 
 
 
Loki si agitò nuovamente sotto le coperte, cercando d’ignorare il fastidioso rimbombo che sentiva nelle orecchie.
Alla fine, tra le insistenze di sua madre e quelle di Tony, si era deciso ad andare alla festa di Fandral. Di solito era Thor che ce lo trascinava, e quando finalmente era abbastanza soddisfatto di casino e potevano andare a dormire, era sul suo respiro che si concentrava per non sentire il fastidioso ronzio lasciato dalla musica troppo alta.
Ma Thor era in Norvegia quell’anno, e lui era solo nella propria stanza, con il solo ticchettio della sveglia che rimbombava nel silenzio.
Thor.
Girandosi un’altra volta, lo sguardo gli cadde sulla scrivania occupata da libri e quaderni, e sovrastata da un pannello di sughero occupato da foto e post-it.
Spinto da un improvviso impulso, Loki gettò di lato le coperte e si alzò, sfregando i piedi freddi sul tappeto peloso.
Stette per un altro attimo a studiare quelle immagini, debolmente illuminate dall’alone rossastro della lampada vulcano. Poi deciso si avvicinò alla scrivania ed iniziò a togliere delicatamente foto dopo foto, i momenti più belli di tutta la loro vita insieme.
Dopo aver staccato anche l’ultima foto, le raggruppò, cercando di darli una forma ordinata. Sfiorò appena con un dito il volto sorridente di Thor nella prima foto. Avranno avuto sì e no tredici anni. Non poi così tanto tempo prima. Allora come avevano fatto a cambiare così tanto le cose?
Propositi per l’anno nuovo?
Loki aprì l’ultimo cassetto della scrivania, quello dove teneva tutti i pezzi di carta straccia da riciclare o su cui c’era ancora spazio per scrivere qualcosa, e le nascose al di sotto di esse.
Poi si voltò e tornò a letto.




* Frase de "Il trono di Spade"

  
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