"Gli opposti si attraggono, si cercano, si completano, si amano perché si donano reciprocamente quello che individualmente non hanno, e ad un certo punto gli estremi si congiungono, a volte per un attimo, a volte per sempre."
Erano così Ace e Perona. Due persone completamente diverse che il destino aveva fatto incontrare.
Lei,
tanto forte all'apparenza quanto fragile dentro. Lei, che per evitare
che il suo cuore andasse in frantumi a causa delle troppe ferite, lo
aveva congelato. Aveva creato un solido e impenetrabile muro che la
divideva e proteggeva dal mondo, quel mondo che l'aveva lasciata da
parte e disprezzata, tramutandosi in una statua di ghiaccio che
all'apparenza nessuno poteva scalfire.
Lei, che viveva nel buio della
sua solitudine. Lei, il ghiaccio.
Lui,
solare e aperto al mondo. Nonostante il dolore e le perdite subite
aveva sempre un sorriso e una gioia di vivere che poteva contagiare
tutti, era la sua natura, come un sole che illumina e riscalda il
mondo.
Lui, il fuoco.
Ace era riuscito a scaldare e sciogliere il cuore di Perona, scoprendo dietro quella corazza una persona meravigliosa, che riempiva quel vuoto che niente era mai riuscito a colmare. Si era innamorato di lei dal primo istante, adorava quel suo modo di fare, quel suo essere strana e completamente folle che la rendevano unica. E adorava quel suo sorriso puro, che da quando stavano insieme vedeva sempre più spesso. Perona era tutto per lui.
Lei al contrario non si fidava mai di nessuno, ma non poté non fidarsi e aprirsi ad Ace. Era riuscito ad arrivare al suo cuore, nessuno ci era mai riuscito, nessuno ci aveva mai provato. Ace la faceva sentire speciale e l'accettava così com'era. Le aveva insegnato a vivere e a sorridere. Le aveva mostrato la felicità.
Erano così Perona ed Ace, il ghiaccio e il fuoco, due opposti che si attraggono e si completano a vicenda.
...La
ragazza se ne andò lasciando Perona sconvolta per quello che
aveva
appena sentito. Si sentì una stupida, come aveva potuto
pensare una
cosa del genere.
Il
telefono squillò, lesse il messaggio mentre un sorriso le
spuntava
sul viso. Era stata proprio una sciocca, ma avrebbe risolto.
Iniziò
a correre, correre come non aveva mai fatto, ma all'improvviso fu
investita da una luce abbagliante.
Ace
attendeva su quella panchina che aveva segnato l'inizio della sua
vita. Osservava il mare oscillare sotto il flebile fruscio del vento
e osservava la luna rispecchiarsi in esso, mentre nervoso attendeva.
Il
suo telefono squillò, rispose e in quel momento gli
sembrò di
sprofondare in un enorme buco nero, rimase immobile per qualche
istante davanti a quella panchina che adesso segnava la fine. Poi
iniziò a correre più veloce che poté.
Una
lotta contro il tempo, affinché il ghiaccio e il fuoco
potessero
incontrarsi ancora una volta, forse l'ultima.
E correvano, correvano,
mentre il loro mondo andava in frantumi e la vita gli scivolava fra
le mani. Correvano mentre entrambi ricordavano il momento in cui
tutto ebbe inizio, il loro primo incontro.
"A volte, ciò che il destino unisce, la vita divide..."