Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Beauty_93    18/03/2015    1 recensioni
Jessica è una ragazza che frequenta il secondo anno di università alla facoltà di lettere e filosofia, la sua vita cambierà quando conoscerà Emanuele, un ragazzo ricco e donnaiolo che possiede diverse aziende a Sassuolo e in tutto il mondo. Jessica riuscirà a cambiare Emanuele? Oppure sarà proprio Emanuele a cambiare Jessica?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 2

 

>>>>  Vidi che si stava avvicinando sempre di più a me, con sguardo serio, mi prese per il colletto della camicia e mi disse tutta arrabbiata: - Cosa ti dovrei pagare? Io non ti pago un bel niente e poi non ho tutti quei soldi -, le tolsi la mano e mi aggiustai tutto, mi aveva sgualcito la camicia. A quel punto mi venne un idea, adatto che non riuscivo più a trovare una donna adatta ai miei gusti, scelsi lei; mi avvicinai al suo orecchio e le dissi un con un sorriso malizioso: - So io come potresti ripagarmi del danno che mi hai arrecato. Sarai la mia fidanzata del mese -. Stava arrossendo, non so se dal piacere o dalla rabbia, fatto sta l’avevo lasciata senza parole e io questo sono molto bravo; non so quanto tempo passò, ma mi stava facendo aspettare troppo. Alzò la testa e mi guardò e mi tirò un pugno sulla faccia e iniziò ad urlare: - Ma come ti permetti di farmi certe proposte, sei un porco. Vattene e non farti mai più vedere da queste parti, razza di pervertito -, ha un bel gancio sinistro la signorina, mi piace ancora di più e la voglio. Per fortuna che arrivò la sua amica a trattenerla, se no mi avrebbe ucciso a forza di darmi pugni. - Forse è meglio che pensi alla proposta che ti ho fatto, prima che decida di chiamare anche il mio avvocato per il pugno che mi hai dato ora, hai tempo due giorni, scaduti quelli ti ritroverai il mio avvocato a casa tua. Ci vediamo bellezza -. Salì in macchina, la guardai per l’ultima volta dallo specchietto retrovisore e partì a tutto gas: -Allora Francesco che ne pensi? - gli domandai divertito; Francesco si tolse gli occhiali e mi guardò: - Sarà all’altezza delle tue aspettative a letto? Sei sempre stato un ragazzo molto attento in queste cose e ti conosco da troppo tempo, ma quella ragazza credo che non lo sia. L’hai vista bene? -, guardai Francesco e poi la strada per poi riguardare Francesco: - Spero che lo sia, mi fa eccitare un sacco quella ragazza, soprattutto quando mi ha dato un pugno in piena faccia e poi per dirla tutta Francesco, è solo divertimento. Vedrai che si innamorerà di me e mi vorrà fino alla pazzia -. Francesco ed io scoppiammo a ridere, non era solo il mio manager, ma era anche il mio migliore amico da sempre.

Esatto Jess doveva essere mia per un mese.

 

Alla fine persi la pazienza e gli tirai un bel pungo in piena faccia e iniziai a sbroccare: - Ma come ti permetti di farmi certe proposte, sei un porco. Vattene e non farti mai più vedere da queste parti, razza di pervertito - e per fortuna che arrivò Gloria a tenermi stretta se no l’avrei pestato come si deve, ma chi si crede di essere quel pervertito, non ho mai avuto nessuna relazione, figuriamoci se la voglio con quel porco… Vidi che si rialzò massaggiandosi la guancia: -  Forse è meglio che pensi alla proposta che ti ho fatto, prima che decida di chiamare anche il mio avvocato per il pugno che mi hai dato ora, hai tempo due giorni, scaduti quelli ti ritroverai il mio avvocato a casa tua. Ci vediamo bellezza -. E lo vidi andar via sulla sua macchina. A quel punto Gloria mi lasciò andare, mi girai verso di lei e le dissi: - Non fare parola con nessuno per ciò che è successo oggi. Andiamo in classe, ormai la lezione sarà già iniziata -, non mi rispose, annui solo. Per tutta la durata della giornata finchè non tornai a casa, non feci altro che pensare a quel pervertito e alla sua proposta. Chissà se avrebbe mandato davvero il suo avvocato a casa mia o se stava bleffando e se è tutto vero quello che ha detto, che direbbero i miei? Mi uccideranno come minimo!! 

- Jessi finalmente sei tornata a casa, vieni è pronto a tavola - mi disse mia madre con un sorriso sulle labbra. Posai la borsa sulla sedia e mi avviai a tavola, non avevo nemmeno fame e iniziai a giocare con il cibo. Mio padre si accorge subito che c’era qualcosa in me che non andava, ma evitava di fare domande. 

Il mattino seguente mi alzai molto presto, dovevo andare in biblioteca a studiare per un esame che avrei dato molto presto e non volevo che nessuno mi sconcentrasse. Uscì di casa e mi diressi a piedi verso la biblioteca e peccato che bisognava passare davanti casa di quello scemo, speriamo che non ci sia. Arrivai davanti alla biblioteca e la trovai chiusa e anche oggi non era la mia solita fortuna; feci dietro front e mi riavviai a casa, mi chiusi in camera a studiare fino a sera, per non parlare del giorno successivo, casa e studio fino a tarda sera, mi ero completamente dimenticata dell’ultimatum e fu una buona cosa per me. Questi due giorni passati a casa per preparami erano stati un toccasana per me e per la mia mente. Per fortuna quella mattina non dovevo prendere il bus per andare all’università, ma avrei usato macchina di mamma, caricai Gloria a Fiorano e via che si va a Modena all’università.

- Allora Jessi ci sei andata a casa di quel tuo amico? Quello che ha detto che avrebbe mandato l’avvocato a casa tua!!-, mi stava guardando terrorizzata, non perchè stavo facendo i 150 dove c’era il limite dei 90, ma per quello che stavo per dire, accostai in una piazzola di sosta e la guardai: - Beh se devo essere del tutto sincera, non ci sono andata per vari motivi: 1) mi sono dimenticata; in questi due giorni mi sono concentrata nello studio. 2) secondo me stava bleffando, anche perchè non credo per così poco mi manda l’avvocato suo a casa. 3) si sarà già scordato di quello stupido ultimatum - e ripartì sgommando. Arrivate a Modena parcheggiai davanti all’università, scesi e presi a braccetto Gloria, che non la smetteva di ridere da quando eravamo partite dalla nostra breve fermata. Arrivate in aula, ci mettemmo a sedere e tirammo fuori i quaderni che a breve sarebbe iniziata la lezione.

 

>>>> Ieri l’ho aspettata tutto il giorno e non si è fatta viva, vuoi vedere che mi ha dimenticato e ha dimenticato quel pugno che mi ha dato?! Erano quasi le 10 e a quest’ora doveva essere all’università, mi misi le prime cose che trovai, ovvero una maglietta bianca con sopra un giubbotto in pelle e un paio di pantaloni neri in tuta con risvoltino sulla caviglia e un paio di scarpe da ginnastica; presi il cellulare e chiamai Francesco: - Fra, la ragazza si è dimenticata del mio ultimatum; questa è la prima volta che accade!! Non ci voleva proprio. Vuoi venire con me? Mi dovrò inventare qualcosa per farmi seguire - gli domandai, magari era curioso di vedere un’altra scena strappa risate, aspettai una risposta dall’altra parte del cellulare e alla fine disse solo: - Ci sto amico mio, ma non essere così crudele eh?! -. Lo passai a prendere e ci dirigemmo a tutta velocità sulla tangenziale Sassuolo-Modena; mentre percorrevamo la tangenziale vedevo Francesco tutto agitato e alla fine gli domandai: - Che hai Francesco? Ti vedo molto agitato -, mi guardò con un sorriso malizioso e mi rispose: - Niente, niente Manu; è solo che non vedo l’ora di sentire cosa ti inventerai sta volta, mi sa che ti darà ancora buca ahahah -, io e Francesco scoppiammo di nuovo a ridere, era proprio uguale  a me, anche lui cambiava donna, ma non una volta al mese, ma ben si dopo una settimana, era proprio peggio di me. Lo guardai e gli dissi: - Non credo. Stavolta ho preparato qualcosa che la farà crollare sia emotivamente che psicologicamente -, si tolse via gli occhiali da sole e mi guardò serio: - Manu starai scherzando spero? Non stai esagerando un po’ troppo? - mi domandò tutto preoccupato, mi tolsi anch’io gli occhiali da sole e lo fissai per un po’, per poi rimettermi gli occhiali e ritornare a guardare la strada: - E’ che deve essere mia, solo mia per un mese. Non ho mai trovato nessuna ragazza con questo carattere così forte; voglio vedere quanto resiste -.

Arrivammo davanti all’università e non potei credere ai miei occhi, stava parlando e ridendo con un ragazzo, questa cosa mi faceva salire ancor di più la rabbia. Francesco si girò verso di me ridendo: - Manu, mi sa che ti ha dimenticato, te l’ho detto che non è come le altre ragazze lei, sarà ancora più divertente vedere come la conquisterai ahahah - lanciai un’occhiataccia a Francesco per farlo tacere. Questa non ci voleva, dovevo sbarazzarmi di quel ragazzino e anche alla svelta.

 

Erano le 10 e mezza quando ci fu una pausa tra una lezione e l’altra, ero davanti al cancello dell’uscita insieme ad Alessandro; era un ragazzo molto simpatico e avevamo tantissime cose in comune. - Jess mi hai promesso che quest’estate te e Gloria venite con me e Giulio in vacanza, sai che le promesse vanno mantenute… E poi manca meno di un mese all’estate -, mi ero completamente dimenticata della promessa fatta ad Alessandro e pensavo che si era dimenticato pure lui. Questa non ci voleva, “Jess inizia a ridere e digli che te l’eri dimenticata no? E’ poi la verità”, presi respiro da una risata e l’altra e gli dissi: - Scusa Alle, ma mi ero completamente dimenticata di questa promessa che ti ho fatto. Ma stai tranquillo ora che me l’hai ricordato, manterrò il mio impegno ahahah -, mi guardava tutto divertito, era davvero bello mentre rideva; suonò la campanella e ci dirigemmo verso l’edificio, ma mi sentì tirare un braccio e appena mi girai vidi Manu incazzato nero e mi disse: - Perché non sei venute ieri? Ti ho aspettato tutto il giorno -, ci teneva così tanto quel donnaiolo che sarei andata da lui?! Presi la sua mano e la staccai dalla mia maglia: - Pensavo di essere stata chiara, non ti voglio vedere mai più, puoi mandare il tuo avvocato, i tuoi scagnozzi qualunque cosa e sappi che non verrò mai da te; nemmeno in punto di morte - e con queste parole mi girai per andarmene insieme ad Alessandro, ma Manu non mollò e mi disturbò ancora una volta: - Vorrà dire che mi incontrerò con il capo di tuo padre per farlo licenziare e se poi te continui a dire no, farò lo stesso anche per tua madre. A te la scelta -, lo odiavo, come poteva essere così crudele nei confronti della mia famiglia e così potente poi, vidi che si stava dirigendo verso la sua macchina, feci due passi in avanti e Alessandro mi fermò abbracciandomi da dietro: - Sei impazzita a seguirlo, starà bleffando. Non credo che sia così crudele. Jess non ci credere -, mi girai verso Alessandro piangendo e lo abbracciai più forte che potei, non sapevo se crederci oppure no, un essere umano poteva essere così crudele?! Strinsi la camicia di Alle e mi immersi nella sua spalla a piangere di nuovo: - Alle perdonami, ma non voglio rischiare che i miei perdano i lavoro per causa mia -, mi staccai da lui e corsi verso Manu che ormai era vicinissimo alla macchina e lo abbracciai da dietro; Si voltò del tutto e sapevo che stava ridendo di me: - Hai fatto la scelta giusta Jess, sappi che l’avrei fatto veramente stavolta e non stavo bleffando. Vieni sali in macchina -, mi aprì la portiera e salì in macchina; mi asciugai le lacrime con la manica del maglione e chissà cosa mi sarebbe successo per i prossimi 31 giorni.

Angolo dell'autrice: Ecco a voi il secondo capitolo. E' proprio uno stronzo Manu, non credete anche voi? Farebbe qualsiasi cosa per avere Jess tutta per se per un mese.
Vorrei ringraziare loveinfinite per aver recensito il primo capitolo, spero che ti piaccia anche questo :) 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Beauty_93