19/03/2015
0 recensioniE’ libera, vibra nel vento immergendosi nell’argentata luce della luna.
Finalmente riesce a respirare.
Ogni muscolo brama quei raggi ardenti, il cuore batte forsennato gustando il sapore d’una selvaggia urgenza.
Cicatrici di guerre infinite deturpano quel corpo nudo, leggero, ora privo di catene.
È qui che vuole essere.
L’animo affamato di quella luce non si contiene, scatta, galoppa, precipita.
L’accoglie un letto di spine che penetrano nella sua carne.
Le urla squarciano la notte stellata, ma la fuga non è finita.
Ombre leste, fredde e violente ringhiano alle sue spalle.
Ora inginocchiata davanti a mura in fiamme, non è stata piegata.
S’aggrappa ad ogni pezzo del suo smembrato animo che ancora si regge a testa alta, audace, folle, libero.
Il corpo viene martoriato, ma le sue urla contro i muri di fuoco son solo di rabbia, rivoluzione.
Il dolore è inghiottito sordo giù nella gola coperto da un fitto strato di cemento d’orgoglio.
Il sangue versato bagna la terra, nutre i fiori di dolore, ma nessuna lacrima bagnerà le scarne guance.
Gli occhi limpidi brillano dell’intensa luce di cento fulmini ardenti, impetuosi, imprevedibili.
Straziano la sua pelle.
Vogliono schiacciarla, spezzarla.
Tentano, ma già lo sanno.
Sanno che la brutalità non piegherà il suo animo.
Sanno che le catene non contamineranno i suoi sogni.
Sanno che la sua fuga non è finita.
Mai finirà.
Un giorno sarà libera.