Il rumore degli anelli che scorrevano sul bastone della tenda risuonò come il rimbombo di un tuono. La testiera del grande letto a due piazze rimase in ombra, ma Shikamaru sapeva che, per qualche misteriosa ragione, Kakashi stava cercando di svegliarlo. Non poteva essere ancora l’una.

Adagiato tra le lenzuola, con la guancia affondata nel cuscino di soffici piume, Shikamaru valutò la possibilità di fingersi profondamente addormentato. Ma Kakashi sapeva che era sveglio. E lui sapeva che sapeva. A volte quell’uomo sembrava leggergli i pensieri ancora prima che si formassero nella sua mente. E di certo non se ne sarebbe andato prima che Shikamaru cedesse e desse un segno di vita.

Sollevando il capo, Shikamaru aprì un occhio. Il suo cameriere personale se ne stava perfettamente immobile, al centro del suo campo visivo. Il volto di Kakashi era impassibile. Shikamaru corrugò la fronte.

In risposta a quel segno di collera incipiente, Kakashi si affettò a motivare la propria presenza.

< Choji mi ha pregato di farvi sapere che c’è ana giovane signora che desidera vedervi, Vostra Grazia >

Shikamaru non si era ancora abituato a sentire il nuovo titolo dalle labbra dei suoi domestici e ogni volta doveva frenare l’istinto di girare la testa per verificare a chi si riferissero. Una signora. La piega fra le sopracciglia si fece più profonda. < No >. Lasciò ricadere il capo tra i cuscini di piume e richiuse gli occhi.

< No. Vostra Grazia? >

La nota di incredulità nella voce del cameriere era inequivocabile. Shikamaru sentì tornare il mal di testa. Era stato in piedi fino all’alba. La serata era cominciata male, quando si era trovato costretto a partecipare a un ballo indetto dalla zia materna. Presenziava di rado a queste occasioni mondane, troppo noiose per i suoi gusti.

Aveva dissertato il ballo appena aveva potuto e si era ritirato nel rifugio discreto in cui abitava la sua ultima fiamma. Ma la bellissima Temari era di un umore particolarmente petulante, quella sera. Perché le amanti finivano di diventare così avide? C’era stata un’accesa discussione, che si era conclusa quando Shikamaru aveva liquidato senza mezzi termini la provocante donzella.

Da lì, si era recato da White fly, poi da Ichikaru. Dove aveva incontrato un gruppo di amici e insieme avevano trovato il modo per concludere la serata, tra varie bevute.

Con un grugnito, si sollevò su un gomito in modo da poter fissare Kakashi con uno sguardo che, nonostante le sue condizioni, era molto lucido.

Scandendo le parole come se parlasse a uno stupido, spiegò:

< Se c’è una donna che desidera vedermi, non può essere una signora. Nessuna gentildonna verrebbe qui di persona. >

Shikamaru pensava di aver detto tutto quello che c’era da dire, ma il suo domestico rimase immobile ai piedi del letto.

Silenzio

Shikamaru sospirò e nascose il volto tra le mani.

< l’avete vista, Kakashi? >

< ho potuto avere una fugace visione della giovane signora quando Choji l’ha fatta accomodare in biblioteca, Vostra Grazia. >

Shikamaru strizzò gli occhi. L’uso insistente del termine giovane signora da parte di Kakashi la diceva lunga. Tutti i suoi domestici conoscevano perfettamente la differenza tra una gentildonna e il tipo di donne che avrebbe potuto recarsi in visita nella casa di uno scapolo. E se Kakashi e Choji insistevano a chiamare la misteriosa visitatrice giovane signora, allora deve essere tale.

Prendendo il silenzio del suo padrone come un segno di resa, Kakashi attraversò la stanza, diretto verso il guardaroba. < Choji ha detto che la giovane signora, miss Yamanaka, sembrava convinta di avere un appuntamento con voi, Vostra Grazia >

K cosa avrà da fare “miss Yamanaka” a casa del bel Shikamaru????

Nn ve lo dico, ahahahah!!!!!

Cmq come noterete sn tornata!!!!! Questa è la mia prima long-fic, siate clementi!!!!

Le coppie saranno:

ShikaIno;

NejiTen;

SasuSaku e

NaruHina.

Preciso k è una AU e i personaggi sn inventati da Masashi Kishimoto.