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Autore: danonleggere    20/03/2015    4 recensioni
“Stai zitto bambino.” gli intimò lo scultore senza degnarlo di uno sguardo.
“Stai zitto tu vecchio.” gli rispose a tono il ramato cantando ancora più forte solo per dare fastidio.
Genere: Generale, Parodia, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chibiromano, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Papa Alessandro VI si passò una mano sulla fronte sfinito, tra l'uno e l'altro non sapeva chi fosse peggio. E pensare che voleva solo sbrigare i suoi affari in fretta per rilassarsi.

Sarebbe dovuta durare solo due ore la riunione del mattino, ma quel bambino con un nome strano si ostinava a interrompere i grandi che parlavano. Solo per lamentarsi!

Certo, nessuno gli spiegava cosa stava succedendo, ma come avrebbe potuto capire?

Era piccolo, e una nazione doveva solo ubbidire, specialmente se il suo capo era il sommo pontefice.

Ma tra insulti in strani dialetti distanti da Roma sopportabili, e bestemmie in latino ignorabili solo perché i cardinali non erano da meno, la mattinata era passata.

Il vero problema era quando, dopo di lui doveva sopportarsi quello scultore da quattro soldi che ultimamente andava di moda e che piaceva tanto al suo cardinale.

Certo era bravo, ma fosse stato un attimo più socievole non sarebbe certo crollato il paradiso.

Quanto gli sarebbe piaciuto esibirlo a palazzo, avrebbe sicuramente aumentato il suo prestigio alle feste. Ma era già tanto che non cambiasse anche i soggetti di ciò che gli commissionava per pretendere di più.

Adesso era felice perché la tormenta era passata. Gli aveva spiegato ciò che voleva per la grandezza di Roma e aveva ascoltato i borbottii che avevano seguito il sì, che pareva tanto un insulto al mondo.

Davvero una bella accoppiata quei due, pensò ironico.

Il Papa si avvicinò alla finestra per prendere una boccata d'aria dalla situazione europea che gli stava sfuggendo di mano.

E vide l'imminente catastrofe.

La piccola nazione cantava ad alta voce camminando nel giardino dove l'artista stava copiando un colonnato. E quando si allenava nel disegno non voleva sentire neanche una mosca volare.

“Stai zitto bambino.” gli intimò lo scultore senza degnarlo di uno sguardo.

“Stai zitto tu vecchio.” gli rispose a tono il ramato cantando ancora più forte solo per dare fastidio.

L'uomo cercò di ignorarlo mentre sentiva già la bile salire acida.

“Quella linea è stupida.” disse il piccolo sbirciando il lavoro altrui.

Ma che voleva dire? Pensò “E tu cosa ne sai moccioso?” non aveva qualcosa da fare?

Romano gonfiò le guance “Io so un sacco di cose stupido classicista!” assottigliò gli occhi.

“Come mi hai chiamato?” come si era permesso?

“Tu e il tuo Bacco bastardo, io so chi sei.” Veneziano gli aveva parlato di quando quel tipo stava a Firenze, quello con un carattere orribile.

Adesso l'altro era davvero stupito, chi era quel ragazzino?

Negli occhi dell'artista scintillò un lampo di sfida.

“Pensi che quello sia un mio grande lavoro?”

“Il Papa se ne vanta sempre, ma ti è andata di culo.” e per ribadire il concetto “Coglione.”

“Sei troppo piccolo per capirne qualcosa, vattene.”

“Ti è andata di culo anche con il reperto.”

Lo scultore grugnì contrariato e appoggiò il blocco. Un’idea gli aveva attraversato la mente.

“Moccioso tu sei Italia.”

“Ci sei arrivato bastardo.”

“Mostrami rispetto.”

“Col cazzo, sei solo fortunato, non sei un artista.”

Perché qual bambinetto non era educato come il fratello che aveva conosciuto a Bologna?

Poi ebbe un'idea.

Prese il suo blocco e aprendolo sul progetto che aveva mostrato al pontefice lo fece vedere al ramato.

“Irrumabo est?” biascicò la nazione allargando gli occhi, quando era confuso parlava latino. E quello che aveva davanti, come descriverlo?

“Mea regeneratio.” Rispose l’altro soddisfatto, aveva colto nel segno, l’aveva stupito.

“Perché sorridi idiota?” si riscosse Romano ritornando con i piedi per terra, non avrebbe dovuto far trapelare così la sua maraviglia.

“Non lo sto facendo moccioso.” ritornò brusco il ragazzo facendo cenno di andarsene, ma il piccolo lo placcò cominciando a tirare piccoli pugni alle gambe dell’altro.

“Fammene vedere ancora!”

“No, allontanati, mi infastidisci..”

“Ancora!”

“Vattene!”

Le loro urla riempirono il cortile, scoraggiando chiunque dall’avvicinarsi.

Mentre il Papa li guardava storto dai suoi uffici “Che idioti.” disprezzo gli solcava il viso mentre tornava ai suoi affari.

I due ragazzi si lasciarono urlandosi contro insulti e imprecazioni, facendo  intendere a tutti una guerra ogni volta che incrociandosi per Roma i loro sguardi si fossero incontrati.

Stupendo però ogni premessa il giorno seguente si sistemarono entrambi sotto quel portico che li aveva fatti incontrare con dei blocchi da schizzo tra le mani.

“Rifai quella cosa bastardo.”

“Zitto moccioso.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOLOL

 

 

Zan zaan zaaaaaan. Spiegazioni

“Bambino con un nome strano” a Italia è perché nessuno al tempo sapeva ancora cosa l’Italia fosse.

L’artista se non si è capito (anche perché non si capisce) è quel genio di Michelangelo, uno dei quattro master of sculpture italiani che io ADORO.

Vive tra il 1475-1564 principalmente a Firenze, studia per poco a Bologna e fa numerosi viaggi nella città eterna. Quello descritto qua risale al 1496-1501, sua prima volta (e sì parlo della sua verginea mente messa alla prova in senso artistico, voi che pensate male!) dove da classicista (per questo Italia lo insulta così) scopre/inventa il rinascimento con la famoserrima Pietà (disegno per cui Romano si esalta, perché mostra una resa e espressione mai immaginate possibili al tempo).

Il Bacco descritto è ancora risalente al classicismo, ma dato che lui spacca lo rende così espressivo che tutti rimangono estasiati dalla sua resa (sembra muoversi) e cadono tutti ai suoi piedi offrendosi come schiavi sessuali. (Nha, non gli servivano, aveva già quel bel pezzo del David che era praticamente il suo ragazzo). Quando si parla del reperto, Michi era ancora classicista e aveva fatto un putto per un tipo che ha cercato di spacciarlo per opera greca (perché Michi era BRAVO), ma ci è andato nei casini l’artista per falsificazione-plagio, che si è però parato il deretano perché faceva ricevute per i suoi lavori.

Un piccolo genio del male.

Aveva un carattere che dire di merda è poco (e bhe, per andare d’accordo con Romano…) del tipo che odiava tutti (esatto opposto di Raffi che era un esaltato) e si dice avesse problemi di bile acida.

Le frasi in latino vogliono significare “Cazzo è?” dal tenero bambino e “La mia rinascita” legata al rinascimento quella del Mic (ovviamente tradotte dal fidatissimo *sarcasmo* google translator con correzioni dal Generale capo di Urano perché avevo già scritto castronerie. Grazie!)

 

E dato che queste note stanno diventando più della storia e io sto prendendo troppa confidenza con un artista di quel calibro vi saluto. Spero vi sia piaciuta e a presto!

 

*sparge sarcasmo proveniente dai compiti del sopracciglio*

 

CIAO!

  
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