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Autore: RocketQueenie    20/03/2015    13 recensioni
cosa può succedere se, sfuggiti da Bosco Atro e dalla prigionia presso gli Elfi Silvani, Thorin Scudodiquercia e la sua compagnia si trovassero alle prese con un nuovo arrivato? sarebbe l'inizio di un'avventura, di un'amicizia, di un amore, un modo per ribaltare dei destini già scritti, o solo l'inizio del declino?
!fan fiction avventurosa con (parecchi) elementi erotici e contenuti talvolta un po' forti!
Non permettiamo a noi stessi di farci del male, finché soffrire non è l'unica cosa che ci salva. O che ci resta, magari. L'unica cosa che ci fa sentire vivi, presenti, al mondo. Fa così paura, a volte, continuare a lottare. Avere così tanto da perdere..
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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-Non avevamo alcun bisogno d’aiuto, né di essere salvati.- tuonò Thorin Scudodiquercia, voltandosi ad indossare finalmente i suoi vestiti.
-Io non credo.- ribatté l’Elfa, osservandolo con sguardo penetrante –Non ti chiedo di ringraziarmi, Scudodiquercia. Ma avete bisogno di ciò che posso offrirti.-
-Sarà dannato il giorno in cui un discendente della nobile stirpe dei Durin chiederà aiuto ad una Veneralberi.-
-Sei un Nano dannatamente testardo, Re di Sotto la Montagna. Spero per te che questo non comprometta la buona riuscita del tuo piano di conquista. Tieni,- aggiunse poi, porgendogli il fodero di Orcrist –Questa è tua.-
Thorin la prese, guardo Haerelwen con sospetto, prima di voltarle le spalle.
-Perdona i suoi modi. È fatto così, ma ti assicuro che è una delle persone più leali e oneste che abbia mai conosciuto. O almeno...Talvolta lo è.- si scusò Bilbo Baggins, imbarazzato dal comportamento del suo capo.
-Non ti preoccupare, Bilbo. Se vi ho aiutati, è stato anche per te. Ammiro molto il tuo coraggio, e spero che la fortuna sia sempre dalla tua. Ti aiuterò per quanto mi è possibile, questa è una promessa.-
Bilbo arrossì fino alla punta delle sue orecchie appuntite da Hobbit, e non poté far altro che annuire.
Poco lontano, Thorin e Balin discutevano animatamente.
-Thorin, non fare stupidaggini. Tu sei il mio Re, e io ti seguirei in capo al mondo. Questo vale anche per gli altri, e tu lo sai. Ma io sono vecchio e ho qualche esperienza in più di te alle spalle. Quella ragazza ci ha salvati. È un elemento valido e lo sai. Hai visto come combatte! Siamo solo quattordici, Gandalf se n’è andato, e il piccolo Bilbo...Beh, possiamo dire che non lo vedrei bene a combattere contro Smaug il terribile. Lascia da parte i vecchi rancori, guarda al futuro, alla nostra nuova guerra. I vecchi nemici devono contare meno dei nuovi, di quelli che dovremo affrontare. È giovane, lei non c’entra con ciò che Thranduil ha fatto al nostro popolo.-
-Balin, io mi fido di te come di un padre.- rispose Thorin, guardandolo intensamente negli occhi –Sei sempre stato un consigliere fidato e leale, e perciò i tuoi consigli non sono mai giunti inuditi alle mie orecchie. Ma tu ora mi chiedi di mettere da parte la mia storia, la mia lealtà nei confronti di mio padre, di mio nonno e della mia stirpe. Questo io non posso farlo.-
-Devi più lealtà ai vivi che ai morti, Thorin.-
Il Re lo guardò ancora, e voltò poi lo sguardo verso Haerelwen, che era rimasta sulla riva del fiume con gli altri.
Affilava la spada di Dwalin, e i Nani l’ascoltavano parlare con un aria vagamente incantata.
-E poi,- proseguì Balin, questa volta con un tono vagamente malizioso che mai il Re dei Nani gli aveva sentito usare –Penso che la ragazza ti piaccia di più di quanto tu non voglia ammettere, neanche a te stesso.-
Thorin ebbe un leggero sussulto, ma riacquistò quasi immediatamente la sua aria incurante e annoiata:-è brava, questo sì. Ha un’ottima mano, è agile e veloce, e sicuramente ha un cervello notevole. Ma è un Elfo, Balin. Ed è una donna.-
-Thorin Scudodiquercia!- tuonò Balin, improvvisamente furibondo –Non ti permetterò né ora, né mai di disprezzare qualcuno perché è una donna!-
Il Re lo guardò stupito: Balin era diventato rosso come un pomodoro, e i suoi occhi mandavano saette.
Non l’aveva mai visto così prima d’ora.
-Tua madre era una delle persone più coraggiose e di valore che avessi mai conosciuto, e donò la sua vita per consentire la tua! Lei da sola ha lottato contro una decina di orchi, quando tu eri solo un poppante! Forse non la ricordi, ma io non ti permetterò di insultare la sua memoria in questo modo!-
Thorin rimase incredibilmente colpito da quello sfogo inaspettato.
Nessuno mai gli aveva parlato di sua madre, morta quando lui era solo un bambino.
Suo padre non voleva mai parlarne, e il suo volto si adombrava ogni volta che Thorin provava ad introdurre l’argomento, mentre suo nonno gli incuteva troppa soggezione, per poterlo disturbare con le domande su se stesso. Non voleva che lo considerasse un debole, troppo attaccato al passato per potersi concentrare adeguatamente sul suo futuro da Re.
-Accettala nella Compagnia, Thorin. Non te ne pentirai.- concluse Balin, in tono stanco.
Thorin si voltò nuovamente verso Haerelwen, che questa volta era intenta a simulare un duello con lo Scassinatore, per mostrargli come parare i colpi.
Gli altri seguivano la scena, ridendo e facendo il tifo.
Non vedeva i suoi così allegri da tanto tempo, ormai.
Si avvicinò ad ampi passi al gruppo, e tutti si interruppero, voltandosi con deferenza verso il loro capo.
-E così,- disse questi, fermandosi di fronte all’Elfa –Quello che vuoi è entrare a far parte della nostra compagnia.-
-Sì.- rispose lei, reggendo il suo sguardo con sicurezza.
-Noi non accettiamo donne. E nemmeno Elfi. Soprattutto, Elfi.- lasciò che queste parole fossero seguite da un silenzio significativo –Ma,- aggiunse poi –Ti sei dimostrata valorosa. Ti batti bene, e hai una buona spada. Forse non saresti tempo sprecato.-
-Quale complimento, da Re Scudodiquercia in persona.- ribatté lei, sarcastica.
Bilbo fissava angosciato quello scambio di battute.
Era stato lui a portare Haerelwen, e nonostante non si pentisse assolutamente della sua scelta, sapeva che se le cose fossero andate male, tutta la colpa sarebbe ricaduta su di lui. Come sempre, d’altronde.
-Ti propongo una cosa.- proseguì il Re –Dimostrami che sei una brava combattente, e sei dei nostri.-
-E come potrei dimostrartelo ulteriormente?- domandò lei –Non è già risultato abbastanza chiaro?-
-Gli orchi sono temibili, questo senz’altro, ma sono fondamentalmente stupidi. Non hanno tecnica né astuzia. Nella nostra spedizione ci misureremo con avversari incredibilmente peggiori, così scaltri e ingegnosi che spesso forza e destrezza da sole non basteranno a sconfiggerli. Voglio vedere se saresti solo un peso morto, o se potresti effettivamente apportare un qualche aiuto alla nostra causa.-
A Balin non piaceva il luccichio negli occhi del suo capo. Aveva in mente qualcosa, ne era sicuro.
-Sia.- rispose Haerelwen –Sono pronta a fare qualsiasi cosa.-
-Allora combatti.- rispose Thorin, estraendo Orcrist dal fodero.
-Cosa!?-
Tutti i Nani si guardarono, sbalorditi. L’Elfa era senza parole.
-Con te?- domandò, dubbiosa.
-Oh, no. Non con me solo. Con ognuno di noi. Arriva alla fine, e sei dentro.-
Gli sguardi allibiti della Compagnia non fecero che intensificarsi.
-Ma, Thorin.- cominciò a protestare Dwalin –Noi non vogliamo farle del male.-
Scelta di parole assolutamente sbagliata.
Gli occhi di Haerelwen fiammeggiarono per un istante.
-Di questo non dovrà preoccuparsi nessuno di voi. L’unica cosa cui dovrete stare attenti, è di evitare i miei colpi.-
Dwalin si erse in tutta la sua statura, offeso.
-Direi che possiamo cominciare.- sentenziò, fissandola con malcelato astio.
-No, Dwalin. Tu per ultimo.- ordinò Thorin –Direi che possiamo cominciare con Fili.-
Il giovane si parò davanti a lei, con un sorrisetto sul volto:-Attenta, Principessa.- le disse, divertito.
-Sei molto carino, per un Nano. Mi dispiacerebbe rovinarti quel bel faccino.-
I due si scagliarono l’uno contro l’altro, e le loro lame si incontrarono a mezz’aria con un clangore metallico.
Haerelwen fu più veloce a ritirarla, e con un’agile giravolta, si riposizionò immediatamente in posizione d’attacco. Fili fu solo leggermente più lento, e parò il colpo all’ultimo secondo, un istante prima che lei affondasse.
Haerelwen, però, si abbassò sulle ginocchia, sfilò la spada da sotto quella del giovane Nano, e gliela abbatte di piatto sulle gambe.
Fili rimase senza parole per un attimo, prima di scoppiare a ridere:-Beh, uau! La ragazza si batte bene!- esclamò, ritornando tra le fila.
-Il prossimo!- ruggì Thorin, infastidito.
E il suo fastidio crebbe sempre più di intensità, mentre uno ad uno Haerelwen batteva tutti i suoi guerrieri.
-Ora tocca me.- proclamò Dwalin, parandosi di fronte a lei con un’espressione feroce –E non sarò delicato per niente.-
-Non posso chiedere di meglio.- rispose Haerelwen, subito in posizione.
Questa volta lo scontro fu ancora più acceso.
I colpi di Dwalin venivano inflitti con una forza tale, da avvertire le vibrazioni della lama elfica della ragazza che assorbiva il colpo.
Il Nano era instancabile, assestava e ricaricava il colpo, pronto a scagliarlo con una forza ancora maggiore del precedente.
Haerelwen, però, non sembrava aver nessuna difficoltà nello stargli dietro. Li parava uno ad uno, con movimenti così fluidi e impercettibili, da sembrare quasi una danza.
Fu proprio mentre Dwalin caricava il colpo definitivo, brandendo la spada quasi dietro la testa, che lei, con uno scatto agilissimo, gli posò la sua proprio accanto al fianco destro, lasciato scoperto per qualche millesimo di secondo.
Il Nano, sconfitto, lanciò l’arma urlando per la frustrazione.
-Manchi solo tu, mio Re.- disse Haerelwen divertita, rivolgendosi a Thorin.
L’espressione sul volto del Re era un insieme perfetto di ira, fastidio e ammirazione.
-D’accordo.- rispose solamente, laconico.
In un istante i due si fronteggiavano, uno davanti all’altra.
Le loro lame si scontrarono per la prima volta, poi per la seconda, poi per la terza.
I loro occhi erano incatenati tra di loro, gli sguardi fiammeggianti, i corpi tesi nello sforzo.
Haerelwen era ormai stanca, e il suo ritmo si era fatto meno incalzante, ma nonostante questo, la sua difesa era sempre impeccabile.
I Nani e Bilbo osservavano quella strana danza ritmica e vagamente erotica con un misto di curiosità e deferenza.
La spada di Thorin compì un movimento circolare, per affondare verso l’Elfa, che per schivare il colpo arretrò, e cadde distesa sull’erba della riva. La sua lama le scivolò di mano, finendo a qualche metro da lei.
Il Re le puntò Orcrist alla giugulare.
I due si guardarono per un tempo che parve infinito.
Gli occhi di Thorin già dardeggiavano di vittoria, quando lei rotolò velocissima su un fianco, recuperò la spada, e parò il colpo del suo avversario a cinque centimetri dal suo viso.
-Giochi sporco, Scudodiquercia.- commentò con il fiato corto.
Improvvisamente, delle urla disumane alle loro spalle li fece voltare di scatto.

 

   
 
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