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Autore: Hyuga_Girl_Chan    20/03/2015    5 recensioni
Questa è una raccolta ovviamente SasuSaku.
Ad ogni lettera dell'alfabeto corrisponde una storiella!
La lunghezza è di 150 parole.
Da Naruto prima serie allo Shippuden e alle AU!
Tratto dal testo:
- V= Viaggio
La Quarta Guerra Ninja si era appena conclusa, e Naruto era riuscito a far ragionare il suo migliore amico. Quest’ultimo però non poteva tornare a Konoha.
Diceva che aveva troppe pene da espellere e di voler vedere in prima persona com'è fatto il mondo. Sakura lo guardava ammirata e quando lui si voltò a guardarla lei sentì le guance andare in fiamme anche per la proposta.
-Sasuke, c-cosa diresti se… ti dicessi…che…vorrei venire anch'io?-
-Questo è il mio viaggio di redenzione. Tu non hai nulla a che vedere con i miei peccati.-
Lei borbottò sconsolata un “ma davvero?”. Alzò lo sguardo quando sentì qualcosa. Lui le aveva dato un buffetto sulla fronte con il medio e l’indice.
-Ci rivedremo presto-
Sakura lo guardò arrossendo vistosamente.
-….. e grazie…-
Dopodiché si girò andandosene, lasciando Konoha alle spalle.
“Ti amo Sakura, ma non sono ancora pronto a stare con te”-
[Sasuke/Sakura] [Diversi contesti]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L'alfabeto del SasuSaku


A= Ascoltatore
Sasuke Uchiha non parlava quasi mai. Né a casa, né a scuola, da nessuna parte. Era sempre stato un tipo silenzioso e di poche parole. Parlava solo se fosse necessario e per questioni importanti. Non di certo per l’appuntamento di Naruto e Hinata, che a lui non importava più di tanto.  La sua vicina di banco, Sakura Haruno, era una chiacchierona innata. Non faceva altro che blaterare, con o senza le sue amiche.  Doveva sopportarla ogni giorno e a volte aveva pensato di cambiare banco. Eppure, per qualche strano motivo, quel pomeriggio, seduti sul letto in camera sua, si ritrovò ad ascoltarla in modo più interessato del solito. Aveva dei graziosi capelli rosa e degli occhi verdi che evidenziavano di più il suo viso. Lei parlava, e lui si limitava ad ascoltarla. Perché, infondo, lui è sempre stato un buon ascoltatore e a volte le dava dei consigli.
 
B= Boruto
Sasuke odiava Boruto, il primogenito del Dobe. Il perché era ovvio: quella peste stava sempre appiccicato a Sarada, la sua bambina. E, ciliegina sulla torta, lei era pazzamente innamorata di lui. Spesso sognava sua figlia in lacrime per colpa di quel Boruto. Però alla fine veniva sempre consolato da sua moglie Sakura, che era abituata ai suoi risvegli notturni e alle sue convulsioni. Persino ora lei faticava a stare tranquilla, lanciando occhiate a suo marito che squadrava Boruto. Non sapeva il perché si comportasse così, Boruto sembrava un bravo ragazzo! Poi, era l’unico che sapesse tener testa a sua figlia.
-Amore calmati! Stai uccidendo il povero Boruto! Ma che ti ha fatto di male?-
-Ci sta provando con mia figlia!-
-Tu sei tutto matto, caro-
Sakura scosse la testa. Suo marito non sarebbe mai cambiato, avrebbe sempre dato filo da torcere a Boruto. Ma in fondo lo amava.
 
C= Custodire
Da quando Sasuke aveva tradito Konoha, Sakura non era più la stessa. Si sentiva persa e inutile, veramente insignificante. Naruto le aveva promesso che lo avrebbe riportato indietro. Lei era troppo debole per farlo. Ma ora, non sarebbe stata più una debole. Ora era l’allieva del Quinto Hokage. Però, in confronto a Sasuke, era proprio debole. Per quanto ci mettesse impegno, lui era sempre ad un passo davanti a lei. Aprì il cassetto e trovò una collana. La ricordava perfettamente. Gliel’aveva regalata Sasuke il giorno del suo compleanno. Ovviamente quest’ultimo aveva detto che lo aveva obbligato Naruto a comprarla e che non era idea sua, ma lo tradiva quel rossore sulle sue guance pallide. Allora Sakura capì che lei significava qualcosa per lui. E lo aveva abbracciato di slancio, mentre lui tentava di scrollarsela di dosso. Sakura sorrise, riponendo la collana nel cassetto. L’avrebbe custodita nel suo cuore.
 
D= Decima
Sakura controllava il suo diario mentre segnava quella data. Era la nona volta che succedeva, e non poteva permetterselo. Ricordava perfettamente la prima volta che successe. Fu al compleanno di Ino, la sua migliore amica. Aveva sbagliato tutto, avrebbe dovuto rimanere ferma. Invece si era lasciata andare. Sospirò, non accortasi dell’ombra che era entrata dalla finestra e che ora si trovava alle sue spalle. Si abbassò e le sfiorò un orecchio sensualmente.
-Stai segnando tutte le volte che lo abbiamo fatto, Sakura?-
Lei si girò e lo guardò sbigottita e imbarazzata. Cominciò a balbettare senza un motivo.
-M-Ma n-no Sa-Sasuke-kun! C-cosa ti viene i-in mente!-
-e allora perché hai segnato “nona volta”?-
-Perché…ecco…-
-E comunque hai sbagliato.-
Sakura lo guardò, pensava di aver scritto giusto.
-Perché questa è la nostra “decima volta” Sakura, non la nona-
Le sussurrò Sasuke prima di buttarla sul letto mettendosi sopra di lei.
 
E= Entusiasmo
-Su Sasuke-kun, da bravo! Fai “Ahh”!-
Lui girò la faccia mormorando un “grr” imbarazzato.
-Non “grr”, devi fare “ahh”!-
Il resto dei componenti del Team 7, Naruto e il maestro Kakashi, guardavano la scena scandalizzati: una Sakura pimpante che cercava di far aprire la bocca ad un Sasuke decisamente restio.
-Ehm..Sakura? perché stai cercando di imboccare Sasuke se lui non vuole?-
Lei si girò offesa verso l’interlocutore assalendolo, Naruto invece aveva il broncio e mugolava cose come “Perchè Sakura-chan non mi imbocca mai!” o “Maledetto Teme, la solita fortuna!”
-Dai Sasuke-kun, apri la bocca!-
-Ho detto di no! Non ho fame…-
Sakura si demoralizzò e un’aura oscura la involse, mentre cominciava a lamentarsi. Sasuke, scocciato, prese due bacchette, le fece aprire la bocca e le fece mangiare il ramen.
-Contenta? Alla fine ti ho imboccato io…-
Lei sorrise e ricambiò il gesto. Ora si che era veramente entusiasta.
 
F= Fissata
Sakura Haruno stava seduta sul letto nella camera di Sasuke Uchiha, suo attuale fidanzato, a pregarlo insistentemento.
-Sakura, smettila.-
-Dio Sasuke-kun! Sono la tua ragazza e mi tratti sgarbatamente come sempre!-
-Ti riformulo la domanda, che vuoi?-
-Facciamo la torta di ciliegie? Ti prego!-
-Perché non te la fai da sola?-
-Sas’ke sai perfettamente che io non sono un asso in cucina!-
-Diciamo che sei un vero impiastro-
-Gentile come al solito… allora mi aiuti?-
-Va bene però smettila ora!-
-Hai visto, sono la degna signora Uchiha io!-
-Andiamo Sakura, prima che cambi idea!-
Lei annuì e si alzò dal letto, seguita dal suo ragazzo che teneva le mani in tasca e sbuffava.
-Sakura?-
Lei, sentendosi chiamata, si girò verso Sasuke.
-Si, Sas’ke-kun?
-Sei fissata con questa torta di ciliegie…-
Lei girò la testa gonfiando le guance come una bambina, poi gli sorrise.
-Si Sasuke-kun, sono proprio fissata…-
 
G= Graziosa
A Sasuke non erano mai interessate le bambine. Le trovava rumorose e insopportabili. Erano tutte uguali, senza distinzione. Suo fratello lo definiva un “maschilista di natura”. Non poteva farci niente lui. Nessuna ragazza lo aveva mai incantato. Prima di averla vista, naturalmente. Quel mattino doveva andare all’asilo e ovviamente c’erano quelle ragazzine petulanti. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò una ragazzina. Aveva i capelli rosa, legati con una fascia rossa, dei bellissimi occhi verde smeraldo, delle labbra rosee e sottili. Sasuke si avvicinò.
-Sei nuova? Non ti ho mai vista da queste parti-
-Sì… spero di farmi degli amici. Tutti mi prendevano in giro perché ho una fronte enorme-
-Che motivo banale, come ti chiami?-
-Sakura Haruno-
-Sasuke Uchiha, piacere -
Lei gli strinse timidamente la mano sorridendo e Sasuke, con le guance rosse, constatò che era la ragazzina più graziosa che avesse mai visto.
 
H= Huldigen*
Sakura Haruno si trovava alla comunione di suo cugino Naruto. Camminando però, si scontrò con qualcuno.
Sakura stava per chiedere scusa quando aveva alzato lo sguardo ed era rimasta sbalordita. Davanti a lei c’era un ragazzo moro, con gli occhi di un nero profondissimo, labbra sottili e fisico ben scolpito.
-Wer bist du?-
-Ehh? A-Ah sì la comunione è di là-
-Non ti ho chiesto questo, ti ho chiesto “chi sei”. -
“Che figura di m****!”
-Io sono Sakura Haruno, tu saresti?-
-Sasuke Uchiha…-
-Hai un accento strano-
-Grazie genio, sono tedesco.-
Vidi una testa gialla correre verso di lui.
-Teme! Eccoti! Oh, vedo che hai fatto conoscenza con mia cugina!
 Lui si girò e sorrise a Sakura facendole l’occhiolino per poi andarsene. Il biondino gli urlò contro come un forsennato minacciandolo.
-Sasuke! Non azzardarti a fare la corte a Sakura-chan! Hai capito?-
-Non la stavo corteggiando, Baka-
 
I= Isolarsi
La piccola Sakura era in compagnia della sua amica Ino e dipingevano. aveva ritratto quel bambino. Il ragazzino per cui aveva una cotta, il bellissimo Uchiha Sasuke-kun. Lei lo guardava spesso, come facevano tutte le bambine della sua età. Però aveva notato che stava sempre da solo. Perciò, un giorno, decise di avvicinarsi.
-Che ci fai tu qui?-
-sono venuta a farti compagnia, Sasuke-kun-
-Non ho bisogno di compagnia, vai via-
-M-Ma io…-
-Se voglio stare da solo c’è un motivo, no? ora vattene-
-invece rimango qua, stai sempre solo tu e… mi dispiace. Nessun bambino deve essere isolato dagli altri-
Sasuke sgranò gli occhi, apparendo comunque distaccato.
-Non sono gli altri ad isolarmi, sono io a farlo-
-E io voglio stare con te!-
Sakura guardò per terra, prese un fiore e glielo porse.
-Me lo prometti che diventeremo amici e che non ti isolerai più?-
-Sì, Sakura…-
 
J= Jeans
La diciottenne Sakura Haruno viveva da due anni con il suo migliore amico, Sasuke Uchiha. La rosa d’un tratto lo chiamò.
-Sasuke-kun! Vieni un attimo qua!-
Il moro sbuffò e andò in camera della ragazza. Quando se la ritrovò davanti ad uno specchio, con i pantaloncini sbottonati e un top rosa, arrossì e deglutì nervosamente. Cercando di non guardare le forme perfette e invitanti dell’amica, capì quale fosse il problema.
-Sasuke-kun, non mi vanno più i pantaloni!-
-Significa che sei ingrassata…-
-Io non sono ingrassata, baka! Sono questi pantaloni che sono troppo stretti!-
“ E troppo corti e aderenti” avrebbe aggiunto il moro, ma se la risparmiò. Il ragazzo si avvicinò e, agitatamente, posò una mano sulla pancia della ragazza e con l’altra tentò di tirare su la cerniera. Dopo un paio di tentativi ci riuscì.
 -Dovevi solo tirare un po’ dentro la pancia. L’avevo detto, sei ingrassata-
 
L= Lunatica
Lunatica. Quella fu la prima impressione che ebbe Sasuke su Sakura, quando fu formato il Team 7. Appena si accorse di lei, naturalmente. Ora stava seduto sulle scale al centro, con affianco Naruto e Sakura. Si voltò a guardarla di sottecchi quando venne il suo momento di presentarsi.
-Mi chiamo Sakura Haruno e ho dodici anni. C’è una cosa che mi piace…ehm, una persona.-
Sasuke sbuffò, capendo perfettamente che si riferiva a lui. Non era stupido, aveva notato il modo in cui lo guardava. Aveva notato i suoi occhi a forma di cuore e il suo sguardo, come se volesse mangiarlo con gli occhi.
-Ehm… non so se potrei parlarvi del mio sogno…-
Lei si imbarazzò, pensando sicuramente al suo desiderio più grande che aveva Sasuke come protagonista.
-No! non ce la faccio!-
A Sasuke e Kakashi scese una goccia dalla testa. Alla fine Sakura era veramente strana.
 
M= Morbido
Sasuke non sapeva neppure per quale motivo si trovasse lì, insieme al suo amico Naruto e alla ragazza del biondino, Sakura. Si stupiva che fossero fidanzati, ricordava che lei da piccola aveva avuto una cotta per lui. Non si rese conto che stava per inciampare. Istintivamente posò la mano su qualcosa e, non capendo cosa fosse, cominciò a palpare.
-Sasuke? Potresti smetterla di toccarmi il seno?-
-Tsk, avessi palpato qualcosa di interessante. Sei una tavola piatta e hai il seno piccolo. Non capisco come fai a piacere al Dobe. -
-Sei uno stupido! A Naruto non interessa la taglia del reggiseno al contrario tuo-
Lei gli sbraitò contro e se ne andò veramente arrabbiata, mentre lui la guardava.
 “Nemmeno a me interessa. Sceglierei il tuo seno piccolo e non quello prosperoso di Ino. Tu non lo sai, ma mi fa letteralmente impazzire ed è decisamente troppo morbido, Sakura”
 
N= Negare
La diciottenne Sakura Haruno stava passeggiando insieme a Sasuke Uchiha per le strade di Konoha. La Quarta Guerra Ninja si era finalmente conclusa, avente come vincitori Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha. Quest’ultimo aveva intrapreso un viaggio di redenzione prima di tornare a Konoha, dalla sua famiglia, da Sakura.
Naruto Uzumaki, candidato al ruolo di futuro Hokage del villaggio, aveva visto i due compagni in giro insieme troppo spesso. E più li beccava in giro, più pensava che ci fosse qualcosa sotto. Ma quei due erano certamente troppo orgogliosi per ammetterlo.
-Teme, ti sei finalmente deciso?-
-A fare cosa, Dobe?-
-A provarci con Sakura-chan! Dai dillo che siete fidanzati! Vi vedo troppo spesso insieme-
-Noi non stiamo insieme, Baka!-
-Non dire bugie, Teme! Io so che è così e non puoi negarlo!-
E il piccolo sorrisetto sulle labbra di Sasuke affermava tutto. Perché sì, era ovvio che stesse mentendo.
 
O= Obbedire
Se c’era qualcosa di cui Sasuke era sicuro, quello era il rispetto di Sakura. la sua fidanzata, sempre se così si potesse chiamare, lo rispettava. Era obbediente come un cagnolino, assecondava ogni suo capriccio. E persino lì, quando decidevano di dedicarsi all’intimità, lei faceva di tutto per farlo sentire come un re e non comandava mai. Sì, Sakura era decisamente obbediente.
-Sasuke-kun? Hai voglia di fare qualcosa?-
-No Sakura, sono stanco.-
-Come vuoi tu, Sas’ke-kun-
Sakura si girò nel letto per spegnere la luce, quando la voce di lui la ridestò.
-Sakura, perché ti comporti così?-
-Così come?-
-Mi assecondi sempre in tutto, persino nelle cose più stupide.-
-Perché ti rispetto Sasuke-kun, io ti amo veramente tanto. E non voglio litigare, per questo lo faccio-
-Tsk, come vuoi. Però non dovresti essere così passiva. Buonanotte.-
-Sai Sasuke-kun… hai perfettamente ragione! Fila in cucina a prepararmi una camomilla, amore-
 
P= Provocante
-Ino-pig! Sei pazza? Io dovrei indossare questo coso?-
-Si fronte spaziosa, devi farlo. Come pensi di conquistare Sasuke-kun altrimenti? Devi provocarlo, Sakura, sennò te lo soffiano da sotto il naso. Soprattutto ora che c’è Karin!-
-Ma è troppo!-
-Macchè, questo è il minimo! Vuoi vedere gli altri miei vestiti?-
-No, non ci tengo-
E dopo aver passato il pomeriggio a litigare su chi avesse la meglio, Ino riuscì ad avere la meglio e costrinse Sakura ad indossare il suo “amore” di vestito.
La stessa sera il famoso Sasuke Uchiha, noto come colui che si era fatto mezza popolazione di Konoha, stava seduto con alcuni suoi amici. Non aveva beccato nessuna con cui potersi divertire. Karin, l’ultima sua fiamma, non c’era. Si incuriosì quando vide una scia rosa. Poco lontano la vide con un vestitino rosso provocante che risvegliava i suoi sensi. Sasuke sorrise, si sarebbe divertito quella sera.
 
Q= Quercia
Gli allenamenti del Team 7 erano appena finiti e Sasuke, ultimo del clan Uchiha, si stava rilassando sotto una quercia. Finalmente un po’ di pace, senza quella noiosa di Sakura e quel baka di Naruto dietro. Erano le persone più fastidiose che avesse mai conosciuto, però doveva ammettere che malgrado si era affezionato, ma solo un pochino.
-Sasuke-kun!-
Ecco, la sua calma aveva appena preso una vacanza per le Hawaii. Sakura Haruno, sua compagna di squadra, si stava dondolando avanti ed indietro davanti a lui.
-Cosa stai facendo?-
-Mi stavo riposando, non lo vedi?-
-Posso stare con te?-
-No-
Sakura ci rimase maluccio però lo ignorò bellamente e si sedette sotto la quercia. Sbadigliò lievemente e, passati cinque minuti, si addormentò. Posò la testa sulla spalla di Sasuke che nel frattempo tentò di scacciarla. Alla fine lui si arrese e la lasciò riposare, guardandola ogni tanto di sottecchi.
 
R= Rosso
Sasuke non amava il rosso. Era troppo accesso, lui amava i colori “misteriosi” come il blu o il nero. E poi gli ricordava il sangue. Il sangue dei suoi genitori, stesi su quel pavimento. Gli ricordava lo Sharingan di Itachi, quando lo aveva intrappolato in quell’illusione tremenda, mentre riaffioravano immagini dello sterminio del clan Uchiha. Ricordava il sangue che scorreva dalla bocca di Itachi, quando lui stesso lo aveva ucciso. I capelli rossi di Karin e al solo pensiero lui storse il naso, ricordandosi quanto fosse petulante. Era certo, lui odiava il colore rosso.
-Che stai facendo Sakura?-
-Ti piace Sasuke-kun?-
Il ragazzo osservava le gustose labbra di Sakura, la quale si era appena messa un rossetto color ciliegia. Non le diede il tempo di rispondere perché si fiondò sulla bocca di Sakura, baciandola appassionatamente. Alla fine quel colore non era tanto male. Su Sakura stava da Dio!
 
S= Scoiattolo
Sakura Haruno, una magnifica ventiquattrenne, osservava ammaliata un grazioso animale chiuso in una gabbia.
-Ma come sei carino! Ho scelto l’animale giusto! Non vedo l’ora di mostrarglielo!-
Sakura corse verso casa dove l’attendeva il suo ragazzo, Sasuke Uchiha, con le braccia conserte.
-Cosa c’è in quella gabbia?-
-Un animaletto! A proposito, buon compleanno amore mio!-
-Sakura…-
-Sì?-
-Sai che io odio gli animali! Porta via quella palla di pelo.-
-M-Ma Sasuke-kun! È per il tuo compleanno! E poi guardalo! Non è carino?-
-Per niente-
-Va bene. Se non ti piace vuol dire che me lo terrò sempre con me, anche nel mio letto-
Sakura strinse a sé quella palla di pelo mentre questo si strusciava contro il petto di lei, venendo ucciso con lo sguardo da Sasuke.
-Si può sapere perché mi hai regalato uno scoiattolo per il mio compleanno?-
-Perché il tuo nome vuol dire scoiattolo, Sasuke-kun!-
 
T= Taciturno
Sasuke Uchiha era sempre stato uno silenzioso. Non amava parlare, lo faceva solo se era indispensabile. E questo lo sapevano tutti. Nonostante gli sforzi per farlo parlare, lui era irremovibile. E odiò il suono della campanella, che determinava l’inizio dell’intervallo. Gli altri si alzarono in fretta e furia, mentre lui sbuffò. Alla fine abbandonò anche lui la classe, andando ad accendersi una sigaretta. Qualcuno lo afferrò per il polso e, non facendo in tempo a dire una parola, si ritrovò contro il muro.
-Mi sei mancato tanto, Sasuke-kun!-
Quel qualcuno, o meglio qualcuna, era solamente la sua compagna di classe, Sakura Haruno. Si frequentavano da un bel po’. Sasuke si ritrovò con il corpo della giovane che premeva contro il proprio e le labbra di lei che divoravano con passione le sue, togliendogli il poco fiato rimasto. Ora capite perché Sasuke era taciturno ed amava il silenzio?
 
U= Umano
Sakura sapeva perfettamente che Sasuke superava i limiti dell’umanità. Lui uccideva, si vendicava e non provava passione. Era proprio un tipo freddo, le emozioni non facevano per lui. Credeva che fosse indifferente a tutto e a tutti. Però, quando si era trasferita a villa Uchiha, aveva notato un triste sorriso di nostalgia sul suo volto imperturbabile. Nonostante tutto, gli mancavano i suoi genitori e suo fratello Itachi.
Ora entrambi si ritrovavano sul letto, distesi l’uno al fianco dell’altra. Lei aveva infatti deciso di mettere alla prova la sua indifferenza. Si alzò dal letto, mentre Sasuke la osservava confuso. Si girò maliziosa facendo scorrere le dita sui bottoni della camicia da notte, messa appositamente per quel momento, rivelandosi in un bikini color rosso fuoco. Gattonò seducentemente sul letto mettendosi a cavalcioni sul  ragazzo, risvegliando ogni parte di lui, che in quel momento sembrava addormentato. Dopotutto anche Sasuke Uchiha era umano
 
V= Viaggio
La Quarta Guerra Ninja si era appena conclusa, e Naruto era riuscito a far ragionare il suo migliore amico. Quest’ultimo però non poteva tornare a Konoha. Diceva che aveva troppe pene da espellere e di voler vedere in prima persona com’è fatto il mondo. Sakura lo guardava ammirata e quando lui si voltò a guardarla lei sentì le guancie andare in fiamme anche per la proposta.
-Sasuke, c-cosa diresti se… ti dicessi…che…vorrei venire anch’io?-
-Questo è il mio viaggio di redenzione. Tu non hai nulla a che vedere con i miei peccati.-
Lei borbottò sconsolata un “ma davvero?”. Alzò lo sguardo quando sentì qualcosa. Lui le aveva dato un buffetto sulla fronte con il medio e l’indice.
-Ci rivedremo presto-
Sakura lo guardò arrossendo vistosamente.
-….. e grazie…-
Dopodiché si girò andandosene, lasciando Konoha alle spalle.
“Ti amo Sakura, ma non sono ancora pronto a stare con te”
 
W= Weekend

Sasuke Uchiha trascinava la sua mini valigia, seguito da Sakura Haruno, la sua collega. Era un avvocato di successo, popolare tra la popolazione femminile. Aveva ricevuto da Kakashi il compito di intervistare due persone con Sakura. Avevano un rapporto strano loro due. In ufficio a momenti non si potevano vedere, litigavano per qualsiasi cosa. Però a volte, per motivi ignoti, finivano a letto insieme. Si ripetevano di non cedere più, ma ogni volta si ritrovavano l’una tra le braccia dell’altro.
-Perchè ti sei fermato?-
-Sto controllando se questo è l’hotel giusto-
-Malfidato come al solito, Uchiha-
-Naturalmente, Haruno.-
Dopo aver controllato i due entrarono nell’hotel. Era stata prenotata una stanza per loro, così magari avrebbero collaborato. Sakura però, per sfortuna o per via del destino, era inciampata finendo addosso all’Uchiha e facendo cadere entrambi per terra.
Lui la guardò interessato, capendo che sarebbe stato un week-end molto interessante.
 
X= Xilofono

-Dai papà ti prego!-
-Ho detto di no-
Sakura sbuffava sconsolata per quel teatro familiare. Capitava spesso di vedere sua figlia Sarada pregare suo padre, Sasuke Uchiha.
-Ma perché vorresti uno xilofono, Sarada?-
Lei arrossì lievemente. Non avrebbe confessato che era perché lo aveva anche Boruto, e aveva voglia di dargli ripetizioni –perché lui era un baka, e lei era un’Uchiha- rimanendo da sola con lui.
-Dai Sasuke accontentala!-
-Vi odio-
-Sì amore… dici sempre di odiare tutti tu!-
-Tsk… insopportabile-
Sakura sorrise innocente prima di avvicinarsi all’uomo ancheggiando lussuriosamente. Lui la guardò con gli occhi pieni di desiderio e lei gli passò le braccia al collo, sussurrandogli a pochi centimetri dal viso, mentre Sasuke valutava l’idea di scavarsi una fossa e di sotterrarsi.
-Dai amore, compragli il giocattolo! Poi avremo tutta la serata per noi.-
-Va bene! Ma ora smettetela!-
“Le mie tattiche da seduttrice funzionano sempre!”
 
Y= Yogurt
-Maledizione Sakura, stai ferma!-
-Scusa Sas’ke-kun è solo che… bleh fa schifo!-
-Prendi lo sciroppo e non fare storie!-
-Ma fa schifo!-
Sasuke sconsolato cercava di imboccare una Sakura che era distesa sotto le coperte e con la faccia verde dal disgusto.
-Apri quella dannata bocca!-
-Vuoi che usi la bocca per farti qualcosa?-
-No grazie, passo per questa volta-
-Sasuke…-
-Che vuoi ancora?-
-Sei bellissimo…-
-Te l’avevo detto di non mangiare quello yogurt scaduto. Stai delirando, ora mettiti a…-
Il ragazzo non finì di parlare che Sakura gli buttò le braccia al collo e lo baciò dolcemente.
 
Z= Zucca
-…Perché ti sei vestita da strega?-
-Sas’ke-kun, oggi è Halloween!-
-Lo sapevo, genio-
Il moro osservava la ragazza davanti a lui vestita da streghetta. Che strega lo era già di per sé, quindi non aveva bisogno di un costume.
-Sa’ke-kun, decoriamo la zucca?-
-Non abbiamo una zucca…-
-La prendiamo!-
-E dove… nei boschi?-
-No, nell’orto-
-Sei petulante, lo sai?-
Lei sbuffò e gli fece la linguaccia, per poi correre verso l’orto, che si trovava vicino. Un sasso interruppe i suoi propositi facendola cadere. Sasuke, dato che aveva buoni riflessi, la prese al volo trovandosi a pochi centimetri dal viso.
-S-S-Sasuke-kun?-
-Sakura…-
La tensione era altissima e i loro respiri si mescolavano. Mancavano pochi centimetri dall’unione delle loro labbra, ma vennero bellamente interrotti.
-Sakura-chan! Teme!-
-Baka, che ci fai qua?-
-Oh niente… ma ho interrotto qualcosa?-
-No…non hai interrotto niente.-
-Oh no…-
-Cosa, Sakura?-
-La zucca si è spaccata!-
 
 
 *Huldigen= Il secondo significato, fare la corte (almeno secondo il mio dizionario)
  
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