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Autore: unika    21/03/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno

Non capivo perché papà mi stesse portando lontano dai miei fratelli. Loro in una scuola, non so dove ed io con lui e sua moglie. Ero piccola, solo dieci anni. Non mi ricordo neanche io loro volti, troppo offuscati e pieni di dubbi. Ma ora, finalmente eccolo qui davanti ma, non ci posso credere, è cresciuto così tanto, il viso un po’ smunto ma mi sorride felice che finalmente ci siamo ritrovati dopo tutti questi anni. –ad un certo punto ho temuto che fossi morto fratello- mormorai indecisa se quello che era davanti a me era un sogno o la realtà. –non sei l’unica, credevo di averti perso sorellina- mi disse lui accarezzandomi il volto. –se tu fossi morto, non solo l’avrei sentito per via di nostro padre, ma l’avrei saputo perché abbiamo un legame speciale-, gli ricordai. Ridacchiò e mi strinse in un abbraccio. –già, i gemelli hanno sempre un legame profondo che li lega Sofia- improvvisamente un pezzo del puzzle che non trovavo, tornò magicamente al suo posto. –Nico… dov’è Bianca?- silenzio… sciolsi l’abbraccio e provai a guardarlo negli occhi. Difficile dato che cercava di evitare il mio sguardo, ma ormai avevo capito. Le lacrime incominciarono a rigare il mio viso e questa volta, invece che fermarle come facevo da piccola le lasciai scorrere.

In realtà non è incominciata così la mia giornata, prima era monotona. Mi alzo, mi cambio, mangio, faccio un giro per l'area di palazzo che mi è concesso visitare e vado da mio padre. Entro nell'immenso salone dove sta di solito mio padre. Lui è seduto vicino al camino con vicino a se la moglie. -uno spirito mi ha avvisato che volevi parlare papà- mi siedo sull'altra poltrona ed educatamente saluto Persefone. -Ade ha avuto una splendida idea Sofia- sorpresa alzo un sopracciglio e mi mostro interessata a ciò che Ade sta per dirmi. -oggi è il tuo compleanno Sofia- si mio padre Ade è molto perspicace, sa che il 28 gennaio è il mio compleanno. Annuisco e continuo a guardarlo per fargli capire che deve sbrigarsi. -Persefone, ha pensato che per i tuoi sedici anni, fosse giunto il momento che tu viva nel mondo dei vivi- sorpresa da tale rivelazione rimango a bocca aperta. -davvero?- mi sporgo verso di loro convinta che mi stanno per dire che tutto è uno scherzo. -Sofia è la verità- disse Persefone confermando che il mio sogno stava per realizzarsi. -da oggi potrai fare quello che vuoi, se lo desideri vivrai sempre la, torna quando vuoi, almeno una volta a settimana...- -Ade- lo ammoni Persefone, per poi tornar a rivolgermi un sorriso dolce. Mio padre alzò gli occhi al cielo e con un gesto della mano fece capire che l'ultima parte la potevo anche scordare. -verrò a trovarvi ogni volta che ne avrò l’occasione-, lo rassicurai. -posso andare allora?- un po’ di malavoglia Ade fece cenno di assenso col capo.

Talmente tanta era la gioia che mi buttai ad abbracciarli, dopo un secondo corsi subito via per andare a preparare uno zainetto. -finalmente... - mormorai aprendo l'armadio. Questa maglia no, è per i momenti importanti, questa è corta, nel mondo vivi è inverno farà freddo. Dopo qualche minuto che avevo messo e tolto robe dall'armadio, finalmente ero pronta. Giubbotto da avviatore stile femminile ovviamente, jeans neri e scarponcini beige. Acconcio i capelli in una treccia per domarli un po’ e sono pronta.

Sento bussare ed entrò Persefone. -questa ti servirà- mi porse una spada nera con sopra inciso il simbolo di Ade. -grazie- me la legai in vita, abbracciai Persefone -grazie per quello che hai fatto per me in questi anni- -ora vai l'inverno è freddo ma ha un suo fascino- -a presto Persefone-

Fu l'ultima cosa che le dissi prima di intraprendere il mio breve viaggio nell'ombra.

Un vicolo... puzzolente... sporco... ma perché non sono riuscita ad arrivare in una bella spiaggia. Mi guardo in torno e senza neanche essermi mossa sbatto contro qualcuno, o meglio qualcuno sbatte contro di me. Niente può evitarmi di cadere se non due braccia che mi sorreggono. -Sofia... - è una voce maschile che dice il mio nome, sembra agitata, spaventata. Incrocio i suoi occhi neri e appena lo riconosco mi sento gelare il sangue, ero agitata, spaventata, incredula che ciò che vedevo fosse veramente reale –Nico- tutto, si fa buio, e freddo.



Spero che troviate questo mio primo capitolo interessante. Mi raccomando recensite :)
Nella speranza che possa incuriosirvi e farvi desiderare di leggere anche i prossimi capitoli, appena ne avrò il tempo scriverò il capitolo scuccessivo e lo pubblicherò. Se pensate che un capitolo così sia troppo corto vi prego di farmelo notare così magari i prossimi li allungherò un po'. ciao :D
   
 
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