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Autore: roby_lia    21/03/2015    2 recensioni
AU (sono tutti umani e Thor e Loki non sono fratelli) e in parte crossover con The Avengers
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Loki è il migliore amico di Thor.
Thor è come un fratello per Loki.
Thor è innamorato di Loki ma non vuole dirglielo.
Loki non ha mai degnato di uno sguardo nessun altro, almeno fino all’arrivo in città di Tony Stark.
E Thor improvvisamente si sente messo alle strette.
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Loki s’impose di non arrossire e di smetterla con quelle assurde elucubrazioni senza capo né coda.
Thor gliel’avrebbe detto se si sarebbe innamorato. Certo, non era mai successo, ma era il suo migliore amico e cose del genere a chi le si racconta, se non hai propri amici?
Sì, senza dubbio, era così che funzionava, era a questo che servivano gli amici.
Ma cos’avrebbe dovuto fare se si fosse innamorato del suo migliore amico?
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Another heart

Finite le vacanze, era iniziato un periodo cupo per Thor, tutto preso ad evitare Loki, a smettere di pensare a Loki e a cercare di trovare la voglia di studiare giusto quel minimo indispensabile.
Oh, e c’era Jane, ovviamente. La sua ragazza, come aveva fatto a non pensarci.
Jane che, a differenza di Loki, doveva studiare davvero per mantenere la sua media alta e quindi non aveva né il tempo né la voglia di aiutarlo a studiare, anche perché diceva che avrebbero finito solo per distrarsi a vicenda.
Invece con Loki…
No, non si sarebbe messo a confrontare la sua ragazza con Loki.
Anche perché non c’erano assolutamente termini di paragone.
Thor emise un sospiro strozzato, lasciando ricadere la testa sul banco. Poi non riuscì a trattenersi dal socchiudere un occhio e osservare Loki dall’altro lato dell’aula.
Quel giorno in particolare, si era impegnato più del solito ad evitarlo. Era entrato in classe praticamente insieme al professore, pur di non rischiare di avere una scusa per parlargli. E quando quella lenta ora di agonia sarebbe finita, sarebbe stato il primo a schizzare fuori perché quel giorno, anche alla minima possibilità di rivolgergli parola, avrebbe dovuto farlo, dopotutto loro non si stavano mica comportando come bambini delle elementari. Assolutamente no.
Per quel motivo non fingeva che quello fosse un venerdì come tutti gli altri, per quello non faceva finta di essersene dimenticato. Ma questo non voleva dire che non poteva evitarlo, ovviamente.
Il suono della campanella dell’ultima ora non gli era mai sembrato così liberatorio. Anche se era un sollievo traboccante senso di colpa, che apparve quasi nullo rispetto alla sensazione che quello stesso suono gli dava quando preannunciava l’inizio di un fantastico pomeriggio con Loki.
Ma quello appartiene ad un altro tempo, quello ormai era solo un sogno da serbare in un angolo della mente.
Le ore del pomeriggio si trascinarono con una lenta apatia. Il cielo grigio prometteva ancora neve, e sembrava impossibile trovare qualcuno disposto a fare qualsiasi cosa.
Loki l’avrebbe definita una giornata da cioccolata calda, da gustarsi con un bel libro, avvolti nelle coperte.
Non che lui ci abbia pensato, sia chiaro.
Alla fine, avere una scusa buona per uscire di casa la sera fu quasi liberatorio. Casa sua in fondo gli ricordava troppo Loki. Aveva ancora i suoi vestiti di ricambio, c’erano un paio di libri appoggiati sul suo comodino, perché Loki non avrebbe mai potuto andare da qualche parte senza essere sicuro di trovare qualcosa da leggere.
Tutto gli ricordava fin troppo Loki, e non aveva abbastanza forza per tranciare anche quell’ultimo flebile legame.
Per fortuna c’era sempre un modo per offuscare la mente. Stava bevendo più del suo solito, lo sapeva, ma non c’era nessuno a guardarlo con incertezza, nessun volto con le labbra tirate in una linea sottile e scontenta.
Jane invece gli lasciava fare ciò che voleva, gli bastava che fosse abbastanza sobrio da riportarla a casa.
E poi a Loki non erano mai piaciuti i bar.
Per questo quasi si strozzò quando vide Tony entrare. E se c’era Tony, Loki non poteva essere troppo lontano, soprattutto in quel giorno.
E purtroppo il posto era troppo piccolo per far finta di nulla, quindi dopo aver ripreso il controllo si decise ad avvicinarlo.
“Dov’è Loki?” gli chiese senza nemmeno guardarlo.
“Uh? Ciao anche a te, sai- il moro sollevò un attimo lo sguardo dal cellulare, per poi scrollare le spalle- comunque non ne ho idea. Uno dell’ultimo anno l’ha tampinato tipo tutta la settimana per convincerlo ad uscire. Com’è che si chiama, Slav…? Svlad… una cosa del genere…”
“Svadilferi” bofonchiò Thor, incupendosi ancora di più.
“Esatto quello! Comunque alla fine credo che Loki gli abbia urlato contro che preferisce diventare un eremita che uscire con lui. Quindi immagino che si sia preso di parola”
“E tu l’hai lasciato da solo proprio oggi?” non riuscì a trattenersi il biondo.
“Bhe sì. Avevo da fare, non ero in vena di fare l’associale con lui”
“Sì, ma oggi??”
“Perché? Che cos’ha d’importate oggi?”
Thor lo guardò stralunato “Non dirmi che non sai che è il suo compleanno?”
Tony socchiuse la bocca “Ah. Ecco perché oggi tutti si comportavano in quel modo con lui!”
“Fammi capire, tu hai lasciato da solo il tuo ragazzo il giorno del suo compleanno?” sputò fuori Thor, non sapendo se odiare di più Tony o Loki perché lo preferiva ancora a lui.
“Il mio cosa?!?!”
“Già, il tuo cosa?!?” rincarò la dose Steve, arrivato giusto in tempo per sentire l’ultima parte della discussione, incrociando le braccia sul petto e guardando storto Tony.
Tony scosse la testa con enfasi “Non è come pensi! Non è come pensate! - gesticolò furiosamente- Non so come ti sia venuto in mente una cosa del genere biondo, ma io e Loki siamo solo amici! E amici in senso vero, non di quel genere che si abbracciano ogni tre per due o se ne vanno in giro mano nella mano che intendi tu”
“Oh, certo”
“Sul serio, non è il mio tipo! Lì preferisco alti, biondi e con tanto spirito sportivo, giuro!” esclamò lui, ammiccando angelicamente all’insegna di Steve.
Il capitano lo studiò per qualche istante, prima di sbuffare leggermente contrariato “Ti conviene”
“Ma…- solo allora Thor si accorse degli sguardi che si scambiavano i due- state insieme? Intendo, voi due?!”
“Ecco, sì, più o meno- ammise Steve, sentendo le guance riscaldarsi- è un problema?”
“No, certo che no, ma quindi… tu non stai con Loki?” domandò con un soffio di voce, voltandosi verso Tony.
Il ragazzo sbuffò una risata “Certo che no! È Loki per dio! Sarebbe come stare con me stesso, e capisco che la cosa potrebbe risultare piuttosto interessante ma- l’occhiataccia che gli lanciò Steve gli fece velocemente decidere di cambiare le parole che aveva in mente-… io mi basto e avanzo, grazie tante”
Thor boccheggiò, mentre un’improvvisa ondata di nausea lo assaliva.
Lui gli aveva urlato contro… si era arrabbiato… avevano litigato… tutto per uno sbaglio?
“Diamine, ma quindi è davvero il suo compleanno? Mi rinfaccerà di non averlo saputo per tutta la vita! A meno che…- Tony ghignò, osservando il panico sempre crescente nello sguardo di Thor- credo di avere la soluzione che fa per noi, biondo”
 
Il viaggio verso la casa di Loki non gli era mai sembrato così lungo, con il sordo rumore dei battiti del suo cuore che copriva il continuo blaterare di Tony, e una voce nella testa, troppo simile a quella di sua madre se doveva essere sincero, che non faceva altro che ripetergli quanto era stato stupido e infantile, avrebbe solo dovuto parlargli chiaramente per evitare che tutto quello succedesse.
Dio, se solo l’avesse baciato per davvero una delle tante volte che aveva desiderato farlo!
Riuscì a malapena a scendere dalla macchina tanto gli tremavano le gambe.
“Forza biondo! Cerca di darti un po’ di tono, devi essere il più affascinante possibile e il verdognolo mal di mare non ti si addice granché” cercò di “rincuorarlo” Stark, sistemandogli la felpa per poi attaccargli un fiocco rosso sui capelli. Il biondo era talmente fuori di sé da rendersene a malapena conto.
“Ricordati di respirare, dubito che svenendogli addosso tu possa incrementare le già scarse possibilità di farti perdonare” fece notare angelicamente Tony, mentre suonava il campanello.
Poi, non appena la porta si aprì abbastanza, lo stesso Tony gli diede una spinta alle spalle proprio per farlo cadere sull’altro.
“Ma che … Thor!!” fu il gentile ringhio con cui li accolse Loki, aggrappandosi al biondo per non cadere, a sua volta con una mano contro lo stipite della porta.
Thor sentiva le guance bruciare e gli mancò il respiro quando finalmente incontrò di nuovo il verde dei suoi occhi. Come aveva fatto tutto quel tempo senza poter vedere quel colore così bello?
E poi indossava quella maglia grigia che gli piaceva tanto. Il modo in cui i capelli scuri gli si arricciavano intorno al collo, i suoi occhi che sembravano ancora più verdi…
“Ciao” riuscì a mormorare.
Loki sbatté le palpebre un paio di volte “Ciao… si può sapere che hai nei capelli?”
 “Io…- Thor si scosse, raddrizzandosi e tirando con tanta forza il fiocco da strapparsi qualche capello- è di Stark”
“Ma perché tutti danno la colpa di tutto a me? Prendetevi un po’ di responsabilità!”
Loki li squadrò per qualche istante, e Thor sentì una fitta allo stomaco al nuovo sguardo freddo che gli rivolse “Cosa siete venuti a fare?”
“Ti ho portato il tuo regalo di compleanno ovvero Thor che deve dirti un a cosa di vitale importanza. Dai, facci entrare”
Dopo qualche secondo ed una smorfia rassegnata, Loki si fece da parte.
“Allora?” domandò poi, incrociando le braccia sul petto senza più guardarlo.
“Sì, io… volevo farti gli auguri di compleanno. E così… eccomi qua”
“… grazie. Ora potete andarvene”
“Sì!” asserì precipitosamente Thor, con tutto il suo coraggio e i buoni propositi che erano andati a farsi friggere.
Tony si alzò di scatto dal divano su cui non era stato invitato a sedersi “NO! Thor deve dirti anche un’altra cosa! Avanti Thor! Digli quella cosa!!” strepitò, gesticolando come un forsennato.
Loki spostò lo sguardo da uno all’altro, per poi stringere le labbra in una scontenta linea sottile e fissarli con sufficienza.
“Ok, ok, visto che voi siete così collaborativi vi aiuterò. Di nuovo” proclamò con fare benevolente il ragazzo, facendo roteare gli occhi a Loki.
“Iniziamo proprio da te messer’ simpatia: sbaglio o ultimamente sei più intrattabile del tuo solito? E conta che me ne sono reso conto anch’io nonostante ti conosca da meno tempo di tutti gli altri”
“Hai provato a pensare che sei tu a rendermi insopportabile con le tue chiacchere inutili?” protestò l’interessato, venendo prontamente ignorato.
“E tu, Thor, sbaglio o i tuoi voti stanno calando a ritmo di Wall Strett il venerdì nero?”
“Non riesco a trovare molto tempo per studiare ultimamente, ci stiamo allenando di più…e poi c’è Jane” fu la debole protesta, scansata con una stretta delle spalle.
Tony roteò gli occhi “è ovvio che da quando avete litigato entrambi ne risentite. Quindi perché non vi decidete a fare felici me, tutta la scuola, voi stessi e la vostra povera e stressata tensione sessuale e mettervi insieme?”
Il silenzi che seguì fu brevemente infranto solo dallo schiocco delle mani di Steve mentre se le portava al viso per nascondersi.
“Che cosa?” sibilò rabbio Loki, riducendo gli occhi a due fessure.
“Sì, già, cosa?” fu il pappagallo incerto di Thor.
“Oh, avanti, l’hanno capito tutti, smettetela di fare gli idioti. Vuoi due dovete stare insieme”
“Insieme? Ma dai, sarebbe la cosa più strana in assoluto!” protestò Loki, sospirando esasperato.
Thor gli diede man forte, mentre dentro la sua testa la voce di sua madre minacciava di prenderlo a sberle “Già esatto… siamo solo amici!”
“Siamo praticamente fratelli!”
“Infatti!!”
“E anche se fosse, Thor è etero!”
Il biondo si voltò di scatto verso Loki “Io non sono etero!”
Loki lo guardò storto “Ma è ovvio che sei etero, Thor. Stai con Jane. A me sembra tanto una ragazza, se poi dici che ti ha fatto una sorpresa sotto le lenzuola sono affari vostri ma-“
“Non sono etero! - strillò il biondo- Io… non sono etero, ecco” ripeté, prendendo un profondo respiro.
“Certo che lo sei. Dimmi, quando mai avresti guardato un ragazzo tu?” gli domandò l’altro, alzando un sopracciglio con fare esplicito.
Il silenzio cadde sulla casa.
“… come si può essere così intelligenti da mangiare cereali e meccanica quantistica a colazione ma non capire questo? Come?!” si disperò Tony.
E questa volta Steve si trovò costretto a dargli ragione “è… evidente. Fin troppo. L’hanno capito tutti, in verità”
“Bhe, io no! Cos’è che… - si bloccò improvvisamente, spalancando gli occhi e sbiancando- oh”
Oh?! Dici solo oh?! Come si può dire solo oh? Come?!?” strepitò Tony, mentre Steve lo trascinava fuori tirandolo malamente.
“E bacialo, idiota! Perché non lo sta baciando? Credi che non sappia come si bacia?”* riuscì ad urlare prima che l’altro biondo chiudesse la porta alle loro spalle, lasciando che il silenzio potesse finalmente calare tra i due.
 
 
 
 
Loki lo fissò teso per qualche secondo, poi annuì seccamente “Ok, davvero molto divertente Thor. Ora però smettila”
“Di che stai parlando?”
Il ragazzo roteò gli occhi “Davvero, non ti facevo tipo da scherzi così idioti. Fammi indovinare, è stata un’idea di Fandral. Cos’è, qua fuori pronto a farmi fare la figura dell’idiota quando cascherò in questa stupida trappola?”
“Loki, non c’è nessuna trappola. Non è uno scherzo”
“Certo, e dovrei credere che tu, tu sia… - non riuscì a trattenere una risata carica di amaro sarcasmo- avanti Thor! Non sono così stupido”
Thor lo guardava in modo strano, con gli occhi sgranati ma un accenno di sorriso esasperato.
“Credi che io non possa essere innamorato di te? Come potrei non esserlo casomai? Sei intelligente, simpatico e… e bello- mormorò con poca voce, per poi scuotere la testa, come a volersi svegliare da un sogno. E quello senza dubbio doveva essere un incubo, si disse Loki.
“Io ti amo, Loki”
Oppure un sogno dal quale avrebbe ucciso chiunque avesse osato svegliarlo, aggiunse, facendosi un ulteriore appunto mentale d’iscrivere il suo cuore alle olimpiadi di tuffi dal trampolino: stava facendo certe acrobazie nel suo petto che avrebbe sicuramente vinto l’oro.
E magari già che c’era, poteva anche dare una risposta a Thor. In effetti le probabilità che sarebbe stata gradita erano alte visto ciò che aveva detto.
Sì, giusto.
Loki socchiuse la bocca, ma tutto ciò che riuscì a fare fu arrossire. Lui che arrossiva! Lui che restava senza parole!
Ma cos’avrebbe potuto dire? Cosa doveva dire? Come poteva esprimere in modo sensato tutto ciò che provava? Lui non era bravo con i sentimenti, per questo aveva sempre preferito i numeri, i numeri erano-
Un sospiro pesante di Thor lo fece tornare con i piedi per terra “Comunque sia, io… sistemerò la cosa, okay? È solo che mi manchi, mi manca quello che c’era tra noi e se a te va bene-“
“S-sistemare la cosa? - lo interruppe Loki, quasi gridando. Aveva un tono di voce gracchiante ed aspra dal suo solito, ma in quel momento non se ne curò. Se doveva essere sincero non sapeva nemmeno come aveva fatto a convincere la voce ad uscire da quell’angolino scuro in cui si era rintanata- Per te è una cosa da sistemare? Perché dovresti sistemarla?”
“Senti, lo so che non sono il tuo tipo ma ti voglio bene e voglio che torniamo ad-
“Tu non dovresti essere il mio tipo?! Tu potresti non essere il tipo di qualcuno?!”
Thor abbassò lo sguardo a terra “Non il tuo. Sono stupido, non ho la battuta sempre pronta e-“
Loki strinse i pugni “Tu sei l’essere più idiota che esista, te lo concedo”
“Ecco, vedi? Io-”
“Ma non osare cambiare” finì tutto d’un fiato il ragazzo, lasciando l’altro senza parole.
“Come?” riuscì solo a mormorare con un filo di voce il biondo.
Loki si morse il labbro, abbassando lo sguardo “Non farlo. Non sforzarti di sistemare nulla, perché non ci sarebbe nulla da sistemare… secondo me” si affrettò ad aggiungere quasi balbettando, sentendo le guance che si scaldavano ancora. Dio, non era mai arrossito così tanto, dannazione! Tutto nei momenti meno opportuni ovviamente.
“Sei tu, e a me va bene” sospirò con l’ultimo residuo di amor proprio che prendeva il volo.
Fu il turno di Thor poi di restare senza parole “Tu… io… noi?...”
Il biondo scosse vigorosamente la testa, strappandogli una risata tesa “Pensavo che tu mi vedessi solo come un amico… come un fratello”
Il moro si accigliò “Sei tu che hai iniziato con quella storia”
“No, sei stato tu”
“Perché mai avrei dovuto dire una cosa del genere? Sei stato tu!”
“Non è vero!”
“Sì invece!”
“No!”
“Sì!”
“NO!”
“Sei tu che lo dici continuamente!”
“Anche tu se è per questo!”
“Bhe, io dico anche di tifare Lannister!”** strillò alla fine Loki, riuscendo a por fine alla discussione.
Si fissarono per qualche istante, i respiri veloci per i cuori che battevano troppo forte.
Alla fine Thor scoppiò a ridere, seguito a breve dall’altro.
“Solo tu potevi fare una dichiarazione del genere!”
“Dai, stavamo diventando ridicoli!”
“Bhe, perché uscirsene improvvisamente con citazioni su serie tv non lo è?”
Loki lo guardò storto, ma Thor gli sorrise ancora, uno di quei suoi sorrisi veri che gli facevano sempre sembrare che alla fin fine respirare non fosse poi così necessario.
Poi l’altro abbassò lo sguardo, mentre il colore sulle sue guance lentamente aumentava e il sorriso non voleva saperne di spegnersi “Quindi potrei, uhm… baciarti?”
Loki lo soppesò per qualche istante “No- rispose seccamente - io dico che tu devi baciarmi”
Thor annuì, mentre lentamente si avvicinavano con incertezza. Era strano essere di nuovo così vicini dopo così tanto tanto tempo. Era stato strano non esserlo. Era bellissimo esserlo di nuovo.
“Amore, amore, cosa non si fa in nome tuo?”*** cantilenò il biondo, con un leggero sorriso sulle labbra, mentre si chinava leggermente sull’altro.
 
Baciare Thor era un qualcosa di talmente intenso da fare quasi male.
Era cercare di trovare un ordine in quell’improvviso caos troppo veloce di dita, denti e capelli, per poi mandare tutto al diavolo e continuare qualsiasi cosa stesse succedendo.
Era il bisogno di allontanarsi dalle sue mani, ustionanti contro la sua pelle, come l’acqua calda della doccia dopo un pomeriggio passato nella neve. Di una bellezza tremendamente dolorosa.
Ma se si fosse allontanato probabilmente avrebbe fatto ancora più male.
Non aveva saputo cosa aspettarsi. Non aveva mai minimamente pensato a cosa aspettarsi.
Le sue esperienze erano fatte di libri e film, ma per quanto ci si possa sforzare non si potrebbe mai riportare qualcosa di reale in quei mondi di bugie. Non avrebbe senso, non è a quello che servono.
E lui intanto si trovava completamente disorientato.
Dovrebbe allontanarsi, aveva bisogno di respirare, aveva bisogno di mettere in ordine le idee, perché cazzo! Lui stava baciando Thor!
Ma invece non poté che stringersi maggiormente cercandolo sempre di più, per tentare di scacciare quel freddo che non si era reso conto di provare quando lui non c’era.
 
 
 
 
A Thor quasi tremerebbero le gambe, se solo avesse abbastanza fiato per permetterglielo. Ma in quel momento l’unica cosa a cui riusciva vagamente a pensare era continuare a baciare Loki, a stringerlo a sé, ad accarezzare sempre di più di quella pelle bianca e fredda, con solo brevi momenti in cui si permetteva di allontanarsi per prendere una boccata d’aria ed intravede appena i grandi occhi verdi di Loki, le sue labbra più rosse del normale e non poteva che chinarsi di nuovo su di lui, chiedendosi a cosa serviva respirare se non poteva baciare Loki.
Vorrebbe quasi fermarsi, per poter guardare attentamente quel sorriso così spontaneo ed euforico come altre poche volte l’aveva visto. Potrebbe passare ore intere a fissarlo, a sfiorarlo con le dita fino a che non fosse stato sicuro di aver imparato a memoria ogni singolo dettaglio.
Quasi gli dispiace chiudere quel sorriso, che era probabilmente la cosa più bella sulla faccia della terra, con un bacio. Quasi.
 
Thor fece un passo avanti, come se fosse possibile per lui stare ancora più vicino a Loki, senza far caso al divano sul quale rischiano di schiantarsi e che li fa separare per recuperare l’equilibrio.
Ancora non credendo a quello che era successo, osservò l’altro scuotere la testa per schiarirsi le idee, ma tutto ciò che Loki fu in grado di fare era boccheggiare, senza sapere se era per la necessità d’aria o proprio perché non aveva parole.
“Noi… noi… noi?”
Thor annuì, senza riuscire a smettere di sorridere “Noi” ripeté, prima di tornare a chinarsi su di lui e baciarlo ancora. O almeno, questo era il suo intento, ma Loki lo spinse gentilmente indietro, tenendo comunque i lembi della sua maglia stretti nei pugni.
“Aspetta un attimo. Io… io devo capire”
“Uhm, capire cosa?” borbottò lui, alzando un braccio per passarsi una mano tra i capelli.
“Questo. Com’è che improvvisamente tu… - lo vide mordersi le labbra, cercando le parole che in quel giorno gli sfuggivano più del suo solito- provi questo per me?”
Thor sollevò un sopracciglio “è una cosa tutt’altro che improvvisa, veramente- gli rispose imbarazzato- perché? Per te è improvvisa?”
Loki si limitò a scuotere la testa, tenendo lo sguardo basso.
“Allora perché ti sei comportato in maniera così strana se… se ti piaccio?”
Thor espirò rumorosamente, cercando di trattenere una risata. Loki era sempre una frana quando si parlava di emozioni e sentimenti.
“Io, bhe… ero geloso” ammise semplicemente, facendo accigliare l’altro.
“Geloso?”
“Sì. Di Stark. Pensavo che ti piacesse”
Loki spalancò gli occhi “Tony?!? Ma sei totalmente fuori o cosa?!”
Lui scrollò le spalle “Eravate sempre impegnati a parlare di quelle vostre assurde diavolerie scientifiche, e poi lo invitavi ovunque andassimo. Credo che sia stato normale aver pensato che-“
“Sì, ma solo perché gli serviva una buona scusa per incontrare Rogers!”
“Sì, l’ho capito ora questo” rise il biondo, mentre l’altro ancora aveva una faccia sconvolta.
“Stark. Come diavolo ti è venuta in mente una cosa del genere proprio non lo so. Chiunque con un minimo di cervello e senso dell’autoconservazione ti preferirebbe a lui. Insomma, è Stark!”
“Lo so, è solo che…- fece spallucce non, sapendo nemmeno lui come spiegarsi- credo che sia una cosa normale”
“No che non lo è. Io non lo capisco! Come puoi credermi così autolesionista da farmi piacere Stark proprio non lo so. Insomma dai, io e Stark! Non è che solo perché parlo con qualcuno vuol dire che ci provo. Prima che Bruce andasse al college non hai mai fatto tutte questa storie, eppure anche con lui passavo o re a parlare” s’imbronciò il moro, corrugando la fronte e facendo ridere ancora Thor.
“Con Bruce era diverso! Non lo guardavi in quel modo”
“Ma di che diavolo stai parlando? Non lo guardavo in nessun modo!” borbottò Loki.
“Io…vediamo se riesco a spiegarmi” mormorò con un sorriso, cercando di spiegare quell’aliena cosa che erano per Loki i sentimenti.
E visto che si parlava di Loki probabilmente c’era una sola cosa che avrebbe funzionato.
“Ci sono: Agron e Nasir. E Castus”****
 “… ma sei completamente scemo?!” sbraitò l’altro, dopo qualche attimo di smarrimento.
“Hai capito ora cosa intendevo? Anche se era ovvio che loro non si sarebbero lasciati, c’era pur sempre la possibilità che Castus rovinasse tutto”
“Sì” borbottò, ancora imbronciato, roteando gli occhi.
Quando rialzò il viso verso di lui, aveva un leggero sorriso sulle labbra “Agron e Nasir allora?”
Thor annuì “Per iniziare loro sopravvivono e stanno insieme- disse, tirandolo di più contro di sé- poi fanno un sacco di sesso- aggiunse, facendolo ridere e sentendolo rilassarsi contro di lui- ed infine avranno di sicuro adottato tutti gli orfani ribelli sopravvissuti. Quindi sì, Agron e Nasir”
“Idiota- ribatté Loki, prima di tirarlo contro di sé fermandosi a pochi millimetri dalle sue labbra- spero almeno che il tuo vocabolario sia un po’ più fornito rispetto ai “fottuti galli” e “fottuti dei” di Agron o tua madre di taglia la lingua. E quello sì che sarebbe un vero peccato”
“Quindi le minacce di morte contro chiunque ci provi con te sono concesse? Perché avrei giusto un paio di nomi…”
Poi Loki lo baciò e lui non poté che allontanare il fastidioso pensiero di Stark dalla mente. Dopotutto, poteva sempre ucciderlo il giorno dopo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*ovvia ripresa della battuta di Olaf in Frozen. E se vogliamo essere ancora più precisi l’inizio può ricordare l’ordine di Capitan Barbossa in “Ai confini del mondo” v.v
** Se qualcuno ancora non li conosce andate a leggervi i libri è un riferimento al Trono di Spade, dove i fratelli gemelli Cersei e Jamie Lannister hanno una relazione
** Battuta che Jamie dice a Cersei
****… ovvio riferimento a Spartacus che non potevo non inserire visto lo stato in cui mi trovo a causa loro >.<
 
 
 
 
 
 
 
Note
Eccoci quasi alla fine di questo delirio che, se non si fosse capito, l’avevo scritto poco dopo aver finito Spartacus e inserire riferimenti a quella tortura dei sentimenti serie tv era l’unico modo per farmi concentrare su questa storia, scusatemi tanto u.u (ma anche no)
Il titolo è preso dalla canzone di Tom Odell -  Another love https://www.youtube.com/watch?v=Vt_NAOOkf-E
Vi ringrazio per continuare a leggere nonostante tutto e ogni critica è come al solito ben accettata
 
 
Ciao ciao
roby_lia
  
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