0.2 12 febbraio 2012
"Ecco quel che ho da dir sulla musica:
ascoltatela, suonatela, amatela, riveritela e tenete la bocca chiusa."
- Albert Einstein
- Albert Einstein
Ero seduto in classe e mi torturavo
ovviamente nervoso le dita.
Spermi senza chitarra mi faceva questo effetto, mi mandava in totale confusione, come se non lo fossi già abbastanza di mio.
Rivolevo la mia chitarra a tutti i costi.
Tra poche ore ci sarebbe stata la campanella dell'ultima ora e io invece sarei dovuto rimanere in detenzione a seguire degli stupidi corsi extra.
"Dai Luke, infondo sono solo quattro fottute e lunghissime settimane di detenzione schifosa, fai il bravo e tra quattro fottute e lunghissime settimane riavrai la tua minchia di chitarra!"
Questo pensavo. E questo era il mio pensiero fisso.
La professoressa di letteratura si obbligava a cercare di finire la lezione prima del suono dell'inizio della quarta ora.
Sospirai profondamente e alzi la mano.
La professoressa ovviamente scocciata batté una mano sulla cattedra e mi guardò come se fossi solo della merda inutile.
Lo sei, Luke.
«Devi andare al bagno? Vai e non interrompere più la lezione!» gridò esausta, al che, io davvero incazzato nero per l'atteggiamento di una persona che dovrebbe insegnarmi come comportarmi, mi alzai in piedi e iniziai a parlare.
«Se lei questa la chiama lezione, sarei felice di dirle che sbaglia, perché è davvero una cosa alquanto ridicola, non una "lezione".
E comunque, volevo solo dirle che non fu James Foe a cominciare ad adottare il prefisso "De", ma bensì proprio Daniel, nel 1695, non nel 1646.
Ora, mi scusi, ma sì, me ne vado in bagno perché mi disgusta questa lezione.»
La professoressa tacque, perché era ovvio che non c'era nulla che poteva dirmi per difendersi.
Uscii fuori e invece di andare in bagno feci un giro per la scuola, arrivai davanti all'aula "2J", quella delle detenzione.
Entrai e la trovai vuota, completamente immersa nella polvere.
I banchi erano tutti ammassati da una parte e "probabilmente qualcuno non va in detenzione da un po'", pensai.
Girai lo sguardo e notai che nascosti, dietro alle colonne e nella parte bassa dell'aula, c'erano degli strumenti.
Mi si illuminarono gli occhi.
Mi avvicinai con cautela e sfiorai una chitarra.
Se l'avessi suonata probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, e io avrei potuto mettere fine all'ansia che mi stava divorando.
Certamente non era la mia di chitarra, ma almeno potevo sfogarmi.
La presi delicatamente in mano e andai a sedermi sui banchi sporchi.
Provai a togliere la polvere eccessiva con la mano ma finii per starnutire, così, ricordandomi che non avevo poi così tanto tempo prima della quarta ora, iniziai a suonarla, con dolcezza.
Socchiusi gli occhi ed era come se le mie dita si muovessero da sole.
Ero caduto completamente nel mio paradiso.
Nel mio rifugio.
Sorrisi istintivamente, ma subito dopo venni interrotto da una voce che non era proprio la mia.
Alzai lo sguardo verso la porta e due occhi verdi mi stavano fissando.
"Ragazzino, non puoi stare qui."
Spermi senza chitarra mi faceva questo effetto, mi mandava in totale confusione, come se non lo fossi già abbastanza di mio.
Rivolevo la mia chitarra a tutti i costi.
Tra poche ore ci sarebbe stata la campanella dell'ultima ora e io invece sarei dovuto rimanere in detenzione a seguire degli stupidi corsi extra.
"Dai Luke, infondo sono solo quattro fottute e lunghissime settimane di detenzione schifosa, fai il bravo e tra quattro fottute e lunghissime settimane riavrai la tua minchia di chitarra!"
Questo pensavo. E questo era il mio pensiero fisso.
La professoressa di letteratura si obbligava a cercare di finire la lezione prima del suono dell'inizio della quarta ora.
Sospirai profondamente e alzi la mano.
La professoressa ovviamente scocciata batté una mano sulla cattedra e mi guardò come se fossi solo della merda inutile.
Lo sei, Luke.
«Devi andare al bagno? Vai e non interrompere più la lezione!» gridò esausta, al che, io davvero incazzato nero per l'atteggiamento di una persona che dovrebbe insegnarmi come comportarmi, mi alzai in piedi e iniziai a parlare.
«Se lei questa la chiama lezione, sarei felice di dirle che sbaglia, perché è davvero una cosa alquanto ridicola, non una "lezione".
E comunque, volevo solo dirle che non fu James Foe a cominciare ad adottare il prefisso "De", ma bensì proprio Daniel, nel 1695, non nel 1646.
Ora, mi scusi, ma sì, me ne vado in bagno perché mi disgusta questa lezione.»
La professoressa tacque, perché era ovvio che non c'era nulla che poteva dirmi per difendersi.
Uscii fuori e invece di andare in bagno feci un giro per la scuola, arrivai davanti all'aula "2J", quella delle detenzione.
Entrai e la trovai vuota, completamente immersa nella polvere.
I banchi erano tutti ammassati da una parte e "probabilmente qualcuno non va in detenzione da un po'", pensai.
Girai lo sguardo e notai che nascosti, dietro alle colonne e nella parte bassa dell'aula, c'erano degli strumenti.
Mi si illuminarono gli occhi.
Mi avvicinai con cautela e sfiorai una chitarra.
Se l'avessi suonata probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, e io avrei potuto mettere fine all'ansia che mi stava divorando.
Certamente non era la mia di chitarra, ma almeno potevo sfogarmi.
La presi delicatamente in mano e andai a sedermi sui banchi sporchi.
Provai a togliere la polvere eccessiva con la mano ma finii per starnutire, così, ricordandomi che non avevo poi così tanto tempo prima della quarta ora, iniziai a suonarla, con dolcezza.
Socchiusi gli occhi ed era come se le mie dita si muovessero da sole.
Ero caduto completamente nel mio paradiso.
Nel mio rifugio.
Sorrisi istintivamente, ma subito dopo venni interrotto da una voce che non era proprio la mia.
Alzai lo sguardo verso la porta e due occhi verdi mi stavano fissando.
"Ragazzino, non puoi stare qui."
Ehi, sono Mart. L'autrice
della storia, vi prego di leggere qui
sotto!
Ok. Allora, i "capitoli" di questa storia si aggireranno sempre su questa lunghezza, insomma diciamo sulle 500 parole, perchè per me è più facile da gestire.
Poi, vorreri ringraziare tutte le persone che l'hanno letta! Insomma, ok. Grazie di cuore.
Non ho molto da dire.. Spero che qualcuno legga anche questo benedetto 0.2.
Se vi va, potete passare sul mio profilo e vedere se potrebbero interessarvi le mie altre storie!
Vi ringrazio davvero tanto e il mio grazie speciale va sempre a SanShineMuke, che boh, è una ragazza meravigliosa.
Grazie di cuore, davvero.
(Tanti baci dal mio tigrotto che non so se visualizzate -» 🐯)
xx.
Lasciatemi una vostra opinione, per me è importante... Vi prego!
Ok. Allora, i "capitoli" di questa storia si aggireranno sempre su questa lunghezza, insomma diciamo sulle 500 parole, perchè per me è più facile da gestire.
Poi, vorreri ringraziare tutte le persone che l'hanno letta! Insomma, ok. Grazie di cuore.
Non ho molto da dire.. Spero che qualcuno legga anche questo benedetto 0.2.
Se vi va, potete passare sul mio profilo e vedere se potrebbero interessarvi le mie altre storie!
Vi ringrazio davvero tanto e il mio grazie speciale va sempre a SanShineMuke, che boh, è una ragazza meravigliosa.
Grazie di cuore, davvero.
(Tanti baci dal mio tigrotto che non so se visualizzate -» 🐯)
xx.
Lasciatemi una vostra opinione, per me è importante... Vi prego!