Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Jade Tisdale    22/03/2015    1 recensioni
La storia si ambienta dopo l'episodio 46 dell'anime, in cui Pam capisce che la presenza di Mark nella squadra da' molto fastidio a Ryan. Quest'ultimo è confuso, non riesce a capire quali siano i suoi veri sentimenti per Strawberry: all'inizio ne è molto geloso, ma poi, con il tempo, sembra quasi che non gli importi più di lei. E di certo, il fatto che si avvicini a Pam non migliora le cose.
Intanto, Mina fa di tutto per attirare l'attenzione della modella, che si dimostra sempre gentile con tutti meno che con lei. La Mew Blu non capisce se l'amica la odi, o semplicemente non noti i suoi segnali.
Mina e Ryan sono confusi. Entrambi tengono molto alla stessa persona -che, purtroppo, è difficile da capire- e non sanno come comportarsi. Riusciranno a farle comprendere i loro veri sentimenti?
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Daifuku alla fragola

 

 

Quando arrivò finalmente l'orario di chiusura, le quattro Mew Mew si accasciarono sulle sedie a forma di cuore del locale, sfinite. Anche quel giorno avevano combattuto contro un chimero di Pie, ma quando avevano fatto ritorno al Caffè, davanti all'ingresso si era formata una lunga fila e Ryan le aveva costrette a lavorare per diverse ore malgrado la lotta fosse stata veramente stancante.
Mina, però, aveva passato tutto il giorno in cucina con Kyle - non che fosse importante, visto che la ballerina non avrebbe comunque aiutato le amiche a servire ai tavoli, però la cosa le aveva incuriosite parecchio.
«Ragazze, non so voi, ma io ho una fame da lupi...» esordì la piccola Paddy, posando la testa sopra al tavolo.
«A chi lo dici» mugugnò Strawberry, abbassando le spalle per la stanchezza. «Pensa che io devo ancora finire i compiti di matematica per domani!»
«Se non perdessi tempo, di sicuro finiresti i compiti prima del giorno della consegna.»
Le ragazze si voltarono verso quella voce familiare, appartenente all'ideatore del Progetto Mew, che si avvicinò al gruppetto - come suo solito - con le braccia incrociate.
Strawberry scattò in piedi di colpo, facendo una smorfia: «In realtà, signor so-tutto-io, è colpa tua se non ho finito i compiti!»
Il biondo fece una piccola risata. «Mia?»
«Sì, tua!» proseguì l'altra, diventando rossa in viso. «Se oggi non avessimo combattuto contro quel chimero, o perlomeno non ci avessi imposto di aprire il locale dopo una lotta massacrante, di sicuro sarei riuscita a farli tutti!»
«Si può sapere perché urli, ragazzina?»
«E non chiamarmi ragazzina! Soltanto perché hai qualche anno in più di me, questo non ti da il diritto di-»
«Ragazzi, ascoltatemi bene» Kyle batté allegramente le mani, attirando la loro attenzione «questo pomeriggio Mina ha preparato dei dolci e le farebbe molto piacere farveli assaggiare. Diciamo che è la vostra meritata ricompensa per questo faticoso giorno.»
Prima che qualcuno potesse replicare, la Mew Bird raggiunse il resto del gruppo nel salone, dove poggiò un vassoio sul tavolo in cui sostava Paddy: la bambina si sporse subito per capire di che cosa si trattasse, allargando all'istante le labbra in un ampio sorriso.
«Ichigo Daifuku!» (*)
«Eh?»
«I Daifuku alla fragola!» spiegò la bionda, rivolgendosi a Lory. «Non dirmi che non li hai mai mangiati!»
«Ecco, a dire la verità no...»
Il gruppetto si riunì incuriosito attorno al tavolo, un velo di stupore misto a fierezza negli occhi.
«Li hai fatti veramente tu?» domandò Strawberry, non del tutto convinta.
«Certo che sì, credi che non sia in grado di cucinare qualcosa?» sbuffò la blu, incrociando le braccia.
«No no, ci credo! È solo che è strano... di solito non lavori mai.»
Le guance di Mina assunsero un lieve colore rosato. «Adesso non posso nemmeno compiere un gesto carino nei confronti delle mie amiche!?»
«Un gesto molto buono, direi!»
«Paddy, non mi dire che ne hai mangiato uno intero!»
«Perché, non ce n'è uno a testa?»
Lory sospirò, scuotendo leggermente la testa. «L'avrai sicuramente messo in bocca senza masticarlo, come fai di solito...»
«Lory ha ragione, così rischi di strozzarti» soffiò la Mew Blu, mentre un lieve sorriso le contornava il viso. «Al di là di questo... sono contenta di sapere che ti è piaciuto.»
Intanto, il resto della squadra - Kyle e Ryan compresi - assaggiò il dolce e nessuno di loro contrastò le parole di Paddy.
«Il risultato è davvero ottimo per essere il tuo primo dolce!» si complimentò il pasticcere, sorridendo allegramente.
«Già, era davvero buono! Peccato che ce n'era soltanto uno a testa...» mugugnò Strawberry, dispiaciuta.
La Mew Focena, a quell'esclamazione, sussultò. «Mi è appena venuta una grande idea! Mina, perché non cominci a preparare i Daifuku per i clienti del Caffè? Sono convinta che andranno a ruba!»
Le altre Mew Mew annuirono, mentre la diretta interessata, leggermente a disagio, voltò lo sguardo verso una delle colonne dell'edificio.
«Io... non so se...»
«Erano molto buoni.»
La ragazzina alzò la testa di scatto, mentre il suo cuore prese a battere sempre più velocemente. «Dici sul serio?!»
«Certo, forse non è ai livelli dei dolci di Kyle, ma si capisce chiaramente che ci hai messo molto impegno nel prepararli, il che li ha resi ancora più gustosi.»
Le parole di Pam furono come una motivazione per Mina, che sorrise riconoscente all'amica e accettò volentieri la proposta delle altre.

 

 

«Mina, ti posso parlare un secondo?»
La ragazzina si bloccò nel bel mezzo del corridoio, voltandosi con la solita grazia. «Sì, ma certo. Che cosa c'è?»
Ryan si appoggiò contro al muro, un'espressione furba in volto. «E così, la nostra ragazzina dell'alta società si è sporcata le mani per un "gesto carino nei confronti delle amiche"? Suvvia, chi vuoi che ci creda!»
La ragazzina in questione si irrigidì, stringendo le mani a mo' di pugno: «Cosa stai insinuando?»
L'americano ammiccò un sorriso. «Stai cercando di attirare a tutti i costi la sua attenzione, ma di certo non ti guadagnerai la sua fiducia e il suo rispetto in questo modo.»
Mina rilassò a poco a poco i muscoli del viso, ma in compenso, non sentiva più le gambe.
«Io...»
Il biondo le lanciò un'ultima occhiata, dopodiché proseguì per la sua strada, lasciando la giovane in preda a mille pensieri confusi fra loro.

 

***

 

«Secondo me è meglio colpire la città quando diventa buio» disse Pie, incrociando le braccia. «Nessuno si aspetterebbe un attacco a tarda sera.»
«Te la ripeto per la millesima volta» sussurrò Ghish, trattenendosi dal tirare un pugno in pieno viso al fratello «se le attacchiamo di notte mentre le Mew Mew e il Cavaliere Blu dormono, sarà un Para Para sprecato! Attaccandole in pieno giorno, come abbiamo sempre fatto, attireremo subito la loro attenzione. Non puoi cambiare strategia a questo punto, Pie!»
Il viola non si mosse, scrutando con severità il fratello minore. «Infatti la mia intenzione era quella di seguirle e scoprire dove vivevano, non di attaccare a vuoto un punto qualsiasi della città. Che idiota.»
Bastò quella semplice parola per far scattare l'alieno contro Pie: il verde gli bloccò le spalle, rivolgendogli una delle occhiate più folli e cariche di rabbia della sua vita, che fece rabbrividire anche Tart. Poi, dopo qualche secondo, lasciò andare il maggiore degli Ikisatashi e scomparve, teletrasportandosi chissà dove.

 

***

 

«Mina, vogliono altri Daifuku al tavolo cinque!»
«Ancora? Ma se ne hanno già ordinati una ventina!»
«Lo so, ma c'è una coppietta che li adora e mi hanno chiesto se possono portarne via ancora qualcuno» spiegò Strawberry, prendendo finalmente un attimo di respiro.
«Okay, tra poco te li faccio avere già impacchettati da Kyle. Adesso ne preparo altri che potremo vendere tra un paio d'ore, visto che devono stare a riposo in f-»
La ragazza si bloccò, attirando subito l'attenzione della rossa: «Cos'è successo?»
«Non ci credo... abbiamo finito le fragole!»
«Com'è possibile? Ne avevamo un sacco!» proseguì la Mew Gatto, ansiosa.
«Qualcosa mi dice che Paddy se ne è mangiate un bel po'...» rivelò Kyle, porgendo i Daifuku appena ordinati a Strawberry.
«Se vuoi faccio un salto al supermercato» propose quest'ultima.
Mina, però, scosse la testa. «No, lascia stare, ci vado io: ho voglia di fare una passeggiata.»
Strawberry non si oppose, ma mentre la ballerina usciva dalla cucina, lanciò un'occhiata omicida a Paddy: mentre Mina era via, come avrebbero fatto a tenere a bada i clienti amanti dei suoi Daifuku?

 

 

Ghish si grattò la testa, guardandosi un po' intorno. Sotto di lui vi era un immenso parco pieno di bambini, ma di certo non gli andava di avere a che fare con dei marmocchi - Tart bastava e avanzava. Inoltre per le strade c'erano poche persone, tra cui donne anziane o ragazzini che si rincorrevano. Poi, ad un tratto, la notò: era una ragazzina niente male, coi capelli neri e la stessa divisa scolastica di Strawberry. Aveva un'aria stanca, affranta, ma qualcosa gli diceva che era quella giusta.
La vide svoltare in una stradina vuota: fu allora che si teletrasportò alle sue spalle e si impossessò della sua forza vitale prima che se ne rendesse conto.
«Che diamine stai combinando, Ghish?»
«Sto solo cercando di attirare l'attenzione, come ho già detto prima» soffiò il verde, voltandosi verso il fratello minore. «E tu da che parte stai? Dalla mia o da quella di Pie?»
Tart incrociò le mani dietro la nuca, uno sguardo indecifrabile in volto: «Io mi astengo. Non mi va di immischiarmi in questioni vostre.»
«Allora puoi anche sparire, mi sarai solo d'intralcio.»
Il ragazzino non proferì parola e se ne andò: nel mentre sul volto di Ghish andò a formarsi un ghigno divertito. Riuscì a scansarsi appena in tempo, prima che una freccia si conficcasse nella sua schiena.
«Ma guarda un po' che bell'uccellino» soffiò, lanciando un'occhiata a Mew Mina. «Speravo di incontrare la mia micetta preferita, ma a quanto pare mi dovrò accontentare di te.»
Mina tese nuovamente il suo arco: «Posso farti scappare anche senza l'aiuto di Strawberry.»
«Lo vedremo, mia cara.» Il verde sorrise divertito: «FUSIONE!»
Una luce accecante spinse Mina a coprirsi gli occhi con un braccio, impedendogli così di scoccare un'altra delle sue frecce. Quando riacquistò la vista, davanti ai suoi occhi si presentò una strana creatura: somigliava parecchio a un ghepardo, solo che il suo pelo era color verde pallido e aveva due strani cerchi neri attorno agli occhi, come se fossero degli occhiali. Inoltre, prese a caricare con le zampe, come se fosse un toro. Poi, all'improvviso, scattò: fu quasi come vedere una stella cadente, una scia bianca la cui visuale durò un paio di secondi, dopodiché sparì. Il problema, però, era che il chimero era veloce, troppo veloce e riuscì a colpirla col muso, provocandole un forte dolore, anche se temporaneo.
Mina provò una dolorosissima fitta alla schiena e riuscì a malapena a restare in piedi. Richiamò nuovamente il suo arco, ma un nuovo attacco del chimero lo scagliò lontano, rendendola impotente. Il ghepardo riprese a correre, colpendola numerose volte alla schiena, un paio alle gambe e una in pieno stomaco. Il tutto in una dozzina di secondi.
La ragazza prese a respirare profondamente, sentendo l'aria mancarle sempre di più.
«Ti arrendi già, passerotto?»
La ballerina lo guardò, furente: si alzò in volo più in fretta che poté, cercando di avvicinarsi a Ghish il più possibile per poterlo colpire con il suo arco.
Ad un tratto, però, sentì due mani calde e lisce cingerle i polsi dolcemente.
«Sei carina, sai? Forse quasi quanto Strawberry» le sussurrò l'alieno all'orecchio, ammiccando un sorrisino sghembo. «Facciamo così: se decidi di aiutarmi a trovare l'Acqua Mew o, perlomeno, mi dici dove si trovano le tue amiche e il Cavaliere Blu, forse ti potrei risparmiare la vita. Anzi, magari potrei portarti via con me e...»
Solo allora Mina si rese conto del sai che Ghish le puntava allo stomaco: vedere il tridente appuntito la fece allarmare, ma non poteva demordere. Dare a quello stupido alieno delle informazioni avrebbe significato tradire le sue amiche, le sue uniche amiche, ed era una cosa che non avrebbe mai fatto, nemmeno in punto di morte.
«Preferisco una morte lenta e dolorosa piuttosto che scappare con te» soffiò, con un tono di voce carico di rabbia.
Il sorriso di Ghish fu sostituito da un ghigno seccato: «E va bene. Se è questo che vuoi, ti accontento subito!»
«Fiocco d'Energia!»
Un lungo filo viola si attorcigliò nel sai di Ghish, che con uno strattone, gli cadde di mano: furibondo, l'alieno lasciò andare Mew Mina, che raggiunse le sue amiche col batticuore. Mew Lory la accolse tra le sue braccia, mentre Mew Pam prese ad occuparsi dell'alieno: il ragazzo cercò di colpirla numerose volte col suo secondo sai, ma la Mew Lupo riuscì a scansare - e a bloccare con la sua frusta - ogni fendente. Ad un tratto, la modella riuscì a far cadere anche il secondo tridente e con un'agilità degna di nota, scagliò una forte ginocchiata nello stomaco del verde, che sputò un rivolo di sangue a terra.
Nel mentre, Mew Paddy si stava divertendo a schivare ogni colpo del ghepardo con la sua abilità da scimmia, saltando da un cancello all'altro.
«Ti conviene scendere in strada, prima che tu faccia a pezzi una casa!» gridò Mew Berry, ma la piccola nemmeno si accorse di lei. Il chimero, invece, sì.
Prese nuovamente a caricare, stavolta verso la rossa, che rizzò coda e orecchie dallo spavento: prima che il chimero potesse muoversi, però, una figura in blu lo colpì con la sua spada, procurandogli una grossa ferita alla schiena.
«Mark...» sussurrò gioiosamente, portandosi una mano all'altezza del cuore. «Finalmente sei arrivato!»
Il biondo si voltò verso la ragazza, sorridendole: «Possibile che ti cacci sempre nei guai, Mew Berry?»
La diretta interessata abbassò di poco lo sguardo, colpevole.
«Mew Berry, non perdere tempo!» esclamò Mew Paddy, affiancandola.
«Eh? Ah... ah! Sì sì, certo, hai ragione tu!»
La biondina le lanciò un'occhiataccia: possibile che quando c'era Aoyama nei dintorni la loro leader diventasse così pensierosa e allegra al tempo stesso? Certo, anche lei era contenta quando era in compagnia di Tart, ma di certo non aveva un'aria da pesce lesso come la sua amica.
«Fiocco di Luce, Massimo Splendore!»

 

 

«Che cosa? Perché non vuoi più cucinare i Daifuku?»
«Te l'ho detto, il mio compito è quello di assicurarmi che voi portiate a termine le vostre mansioni» spiegò Mina, con un velo di tristezza negli occhi. Sospirò, finendo di confezionare gli ultimi Daifuku: «Mi divertivo molto a cucinarli, ma, Paddy, dico sul serio: non fa per me questo lavoro.»
Se in quel momento la biondina avesse avuto le orecchie da Scimmia, di sicuro le avrebbe abbassate dispiaciuta. «Che peccato... erano così buoni...»
La ballerina sorrise amaramente, porgendole il sacchettino di plastica: «Questi sono gli ultimi che ho preparato, puoi portarli a casa e farliassaggiare ai tuoi fratelli. E poi, ho semplicemente detto che smetterò di cucinarli per il Caffè, ma non è detto che non ne farò degli altri per voi in futuro!»
Gli occhi della bambina si illuminarono di colpo: «Dici sul serio?»
La blu annuì divertita. «Certamente! Ora però devo lasciarti, non voglio fare tardi. Ci vediamo domani!»
Paddy salutò allegramente l'amica con la mano, un enorme sorriso stampato in volto. Proseguì verso casa canticchiando una strana canzoncina, la borsa di plastica saldamente stretta fra le mani.
All'improvviso, una figura a lei famigliare atterrò davanti ai suoi occhi e la Mew Scimmia trattenne a stento un gridolino di felicità. «Taru-Taru! Sono così felice di vederti!» esclamò, gettandogli le braccia al collo.
«Ehi, brutta scimmia impicciona... levami le mani di dosso! E che cavolo!»
La bambina fece una risata, mentre l'alieno arrossì un poco. Si scambiarono delle tenere occhiate, che fecero arrossire ancor di più il castano.
«Che hai da guardare?!»
Paddy ruotò leggermente la testa di lato: «Ti stanno crescendo i capelli!»
«E allora? A tutti crescono i capelli se non vengono tagliati!»
La piccola fece qualche passo avanti, avvicinando il suo viso a quello del minore degli Ikisatashi. Quest'ultimo provò una strana sensazione nel petto, mentre la bionda studiava con attenzione i due codini. Poi, scoppiò a ridere di gusto.
«Guarda che se non te li tagli tra un po' sembrerai una bambina!»
Il rossore sulle guance di Tart scomparve all'improvviso, lasciando spazio a un'espressione scocciata e offesa: «Io non sembro una bambina, è chiaro?!»
La Mew Gialla cessò improvvisamente di ridere; prese a fissare un punto imprecisato nel vuoto, facendo spaventare anche il povero Taru-Taru.
«Che... che ho detto di sbagliato adesso?!»
«Ma certo! Chissà perché non mi è venuto in mente subito!»
L'alieno si accigliò, non capendo cosa stesse accadendo alla ragazzina: quest'ultima estrasse uno strano oggetto dalla borsa di plastica e glielo porse, un enorme sorriso stampato in volto.
«Ecco, tieni! Questo è un Daifuku alla fragola!»
Tart ruotò leggermente la testa di lato, prendendo tra le mani quel batuffolo rosa: «Dafu-che?»
«Daifuku!» ripeté la bionda, stavolta con più enfasi. «Sono dei dolci buonissimissimi! Avanti, assaggialo!»
Il castano osservò stupefatto la Mew Mew: perché si comportava sempre in modo gentile nei suoi confronti? Diamine, loro erano nemici, dovevano farsi la guerra e non scambiarsi regali!
Però, ogni volta che sentiva quella risata pura e cristallina, non riusciva a non arrossire. Ciò accadde anche in quel momento, il che fece irrigidire - ma soprattutto arrabbiare - il povero Tart.
«Non lo voglio il tuo stupido dolce!» gridò con rabbia, teletrasportandosi e sparendo dalla vista della bimba.
Quest'ultima fece una risatina: «Beh, però non mi ha restituito il Daifuku... questo significa che lo assaggerà sicuramente!»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*)= I Daifuku sono dei dolci giapponesi fatti con del riso glutinoso ripieno di marmellata di anko.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E niente, alla fine mi aggiro sempre attorno alle 3000 parole. Riuscirò a sfiorare le 4000? :')
È un capitolo un po' così, senza un senso vero e proprio, ma almeno mi sono concentrata un po' di più su Minto.
Taru-Taru e Purin non sono dolcissimi?♥
Avrei anche pubblicato prima, ma in questi giorni ero alle prese con allenamenti e giochi di logica per una gara importante e non ho avuto molto tempo per concludere il capitolo.
La smetto di blaterare, spero che vi sia piaciuto.
A presto~

   
 
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