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Autore: Arrow of the Mockingjay    22/03/2015    1 recensioni
[Storia]
Ambientato dopo la fine di Sostiene Pereira di Tabucchi. Racconto la reazione di Marta aol scoperta della morte di Monteiro Rossi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marta, o Lise come si faceva chiamare da del tempo, era arrivata nei pressi di Lisbona da poco. Aveva saputo che Monteiro Rossi era in città, che era riuscito a scampare l'arresto un'altra volta.
-Marta...- la ragazza si girò di scatto e vide un suo compagno porgerle un giornale: era il Lisboa, aperto sulla pagina culturale. Il giorno prima aveva provato a contattare il Dottor Pereira, per verificare se Monteiro Rossi si era messo in contatto con lui, ma aveva risposto quella che doveva essere la centralinista della redazione dicendo che il dottore non c'era.
Marta prese il giornale in mano, scorse la pagina domandandosi perché il suo compagno gliela aveva dato... Arrivò all'ultima colonna e lesse il titolo "Assassinato un giornalista".
L'articolo cominciava così: "Si chiamava Monteiro Rossi, era di origine italiana." Rilesse la frase più volte sperando di avere letto male.
Si chiamava Monteiro Rossi.
Si chiamava Monteiro Rossi.
Si chiamava Monteiro Rossi.
Continuò a leggere l'articolo ma ne assimilò solo alcune parti;
"E stanotte la morte è andata a cercarlo."
"polizia politica"
"interrogarlo"
"Il suo cadavere si trova attualmente al secondo piano di Rua da Saudade 22"
"Era innamorato di una ragazza bella e dolce"
"Porgiamo le nostre condoglianze più sincere".
Le lacrime rigavano le guance della ragazza che ripiegò il giornale con mani tremanti. -Quando è uscito il giornale?- chiese con voce rotta. -É un giornale del pomeriggio, Marta.- .
Marta prese la giacca e andò verso l'uscita. -Dove vai?-, lei non rispose.
Si asciugó una lacrima con la manica del cappotto, e uscì.
Si chiamava Monteiro Rossi, era innamorato di una ragazza bella e dolce, e ora quella ragazza era sola, senza più nessuno che le desse la forza, che supportava le sue idee e che la fermava quando, in pubblico esponeva le sue idee, per evitare che si esponesse troppo. Il ragazzo che l'aveva presa con lui è che l'aveva amata ora era morto.
Su Lisbona soffiava una leggera brezza di fine Agosto, che muoveva i capelli ora biondi di Lise, sì Lise, non più Marta.

Arrivò fino al 22 di Rua da Saudade, c'era un piccolo capannello raccolto attorno al portone. Vide dei poliziotti e si irrigidì. Il capannello di persone si aprì per lasciare passare due p olizziotti che trasportavano una tavola di legno con sopra un corpo coperto da un lenzuolo macchiato di sangue. Lise si coprì la bocca con una mano per soffocare un gemito quando le passarono davanti. Corse via, girò l'angolo e si accasciò contro il muro.
Non aveva visto Pereira, probabilmente se ne era andato per evitare che l'articolo da lui pubblicato gli si ritorcesse contro.
I singhiozzi scuptevano il suo corpo magro, le scatole sporgenti che puntavano contro il muro di mattoni. Si coprì la faccia con le mani, lei non piangeva facilmente, non lo faceva quasi mai ma ora si sentiva sola,più sola che mai.
-Signorina?- una mano le si posò sulla spalla e lei alzò la testa di scatto allarmata. Un uomo di mezza età la guardava dall'alto. -Tutto bene?- chiese l'uomo. Lei annuì, si alzò spolverandosi i vestiti.
-No, non va tutto bene-  rispose con astio e se ne andò asciugandosi le lacrime che continuavano a cadere copiose e calde.

*************
Se siete arrivati fino qui vuole dire che avete letto (o almeno provato a leggere) Sostiene Pereira.
Personalmente non mi ha fatto impazzire come libro ma ho apprezzato la storia.
Questa l'ho scritta subito dopo averlo finito.
Spero vi sia piaciuta, ditemi cosa  ne pensate.
Alla prossima
Giugiola.
   
 
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