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Autore: Spensieratezza    22/03/2015    5 recensioni
“Mi hai trovato!” gli disse commosso.
“Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre.” Gli disse Jared commosso a sua volta.
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soulmates - un sogno d'amore'
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Jensen si svegliò vedendo due paia di occhi azzurri brillanti.

“Castiel!” disse, felice di rivedere l’amico. Protese le braccia alla ricerca di un abbraccio che non tardò ad arrivare.

“Stai bene? Il sangue di vampiro…”

“Sto bene!” lo rassicurò Castiel. “Mi hanno già fatto diecimila analisi e non c’è alcun dubbio. Il sangue alla fine si è riassorbito da solo. Non sono un vampiro, Jensen.”

“Grazie a Dio….non avrei potuto sopportare anche questo senso di colpa.”

“Senso di colpa? Jensen, tu mi hai salvato la vita, ricordi? Se non fosse stato per te, sarei morto o costretto su una sedia a rotelle per sempre, paralizzato. Ti devo la vita.”

Jensen sbuffò. “Tu hai fatto e rischiato molto di più per me. Per tutti noi. Quel bastardo comunque sapeva che farti questo mi avrebbe fatto…fare quella cosa…l’ha fatto apposta. Dov’è adesso?”

“In prigione.  Dovrà rispondere di numerose accuse e associazioni a delinquere. Gli aspettano molti anni.”

“Anche a me mi aspettano molti anni, vero? Sono un criminale….”

Castiel lo guardò meravigliato e sorridendo appena.


“Non lo sai?”

“Sì, in realtà l’ho sempre saputo..”

“No! Intendevo….Jensen, tu e Jared siete degli eroi…”


Che cosa?”

“Non hai visto la televisione in questi giorni, ma credevo che qualcuno ti avesse informato…”

“Castiel, io non riesco a capire…forse intendevi che Jared è un eroe…”

“Sì, ma in un certo senso anche tu…diosanto, Jensen, credevi che liberare decine, centinaia e forse di più, anime, non avrebbe avuto nessuna ripercussione sul mondo?”

Jensen impallidì.

“Jared mi ha detto che il mondo è cambiato…” disse poi.

“È così…”

Quanto è cambiato?” chiese Jensen tremante.


“Beh…prova a immaginare che cosa accadrebbe se d’un tratto nel nostro mondo diventasse possibile una cosa che fino a ora è stata l’ossessione di registi, scrittori, poeti, adolescenti, nostalgici e ricercatori. Congiungersi con la propria anima gemella.

Jensen spalancò la bocca, incredulo.

“Io, Jared e te, così come i nostri compagni, non andremo in carcere, Jensen. non ci sarà nessun inferno per noi, noi abbiamo portato il Paradiso sulla Terra.” Disse Castiel, guardandolo raggiante, prendendogli le mani.

“Oddio…Castiel, come…come hanno preso la…novità…le persone?”


“Potrai documentarti a dovere, sintonizzandoti su qualsiasi notiziario, appena potrai avere accesso a un televisore. Oramai parlano solo di questo, su tutti i canali, ventiquattr’ore su ventiquattr’ore. Naturalmente non è propriamente come una favola, non all’inizio. Ci vorrà tempo.”

“Che cosa vuoi dire?”

“Tu e Jared ci avete messo del tempo prima di capire che siete anime gemelle. È una cosa che va metabolizzata. Grazie alla nostra piccola avventura dark, le persone hanno il privilegio invece di essere informate su che cosa siano realmente queste entità che vengono a fare loro visita….ma anche così non è tutto facile. Ricorda che Jared aveva una vita sua, anche se stava poi con te. Aveva una vita anche se non la ricordava. Queste povere anime che noi abbiamo liberato, invece, sono state rinchiuse. Un corpo non può sopravvivere senz’anima, anche se la tua vita con Sam può averti fatto credere così. Diciamo che può passare un periodo di tempo senza di essa…possono essere ore, o anche un giorno intero, ma poi l’anima deve ritornare, altrimenti il corpo collassa….infatti Sam sebbene abbia passato la vita con te, doveva sparire continuamente. È il corpo che richiama a sé la vita. L’anima è legata come un cordone ombelicale al corpo. Quelle anime invece venivano rinchiuse per essere tenute sotto controllo e proprio per impedire che potessero sviluppare una qualche forma di ribellione e libero arbitrio come Sam. Tutto questo però ha avuto delle conseguenze. I corpi di quelle persone, restando privi delle loro anime troppo a lungo, sono collassati. Non sono morti.” Aggiunse subito, vedendo l’espressione di orrore sul volto di Jensen. “Ma sono caduti in coma, e capirai che ora la situazione è critica. Le persone si sono risvegliate, ma ora venire a patti con tutto questo, è dura. “


Jensen riflettè pochi secondi e poi disse:

“Diosanto, se loro sono come Sam, allora…non potranno comunque ricongiungersi alla loro metà! Se anche loro vedessero le loro anime, non sapranno chi sono!”


“No, Jensen, non è così. Il caso di Sam era diverso. Oserei dire unico al mondo. Ripeto, Sam non era costretto. Poteva viaggiare nello spazio e nel tempo come desiderava….sai, abbiamo capito perché quando ritornava nel suo corpo, non ricordava. Perché viveva due vite. Un’anima riesce a ricordare solamente la vita che sta vivendo in questo attuale momento. Si chiama istinto di sopravvivenza. Una difesa che la nostra mente adopera per non impazzire. Pensa alle vite passate. C’è una ragione per cui non le ricordiamo. Sarebbe troppo da sopportare per la nostra mente limitata. Le anime che abbiamo liberato, invece, non hanno potuto vivere la vita con la loro anima gemella, perché prigioniere, quindi non possono dimenticare quello che non hanno mai vissuto.”


“Quindi loro ricordano? Ma ricordare cosa? Oddio, mi gira la testa.” Disse Jensen.

“Ok, cercherò di essere breve e conciso. Quelle anime non hanno mai vissuto due vite. Sono state intrappolate a lungo. Addormentate. Che cosa ti succede quando sei addormentato? Sogni. Ma che cosa può sognare un’anima, se non conosce nulla, al di fuori di sé stessa?”

“Sé stessa…” realizzò Jensen, stupefatto.

“Esatto, Jensen, esatto. È solo una teoria, ma credo che abbiamo ragione. Le anime non potendo vivere una seconda vita, perché intrappolate da quei fottuti bastardi, sono state costrette a dormire e a sognare. E se non avevano un’altra vita da sognare, hanno continuato a sognare la loro vita attaccata al corpo.  I loro corpi erano in coma, chiaramente, quindi probabilmente sognavano sé stessi che dormivano o forse frammenti della loro vita prima di cadere nel coma, ma probabilmente tutto questo li ha resi concentrati. Questo ricordare e sognare la loro vita tanto a lungo, ha impedito loro di dimenticare! Deve essere per questo che una volta incontrate le loro corrispettive anime gemelle, hanno saputo dire loro chi erano!”

“Aspetta….quindi loro sanno chi sono?” disse Jensen, sbalordito.

“Sì, Jensen, Sì!”

Si abbracciarono nuovamente.


“E la tua?” chiese Jensen, cauto.

Castiel sembrò cambiare espressione ora.

“A volte….certe anime arrivano più presto di altre…mentre altre arrivano dopo…non è uguale per tutti…credo che dovrò aspettare…suppongo…”

“Cas, arriverà, vedrai.” Gli disse Jensen, accarezzandogli la spalla. “Avrai anche tu la tua felicità, te lo meriti.”

Castiel gli sorrise debolmente.

Jensen bevve un po’ d’acqua dalla bottiglia che gli aveva lasciato Jared. Castiel vide sul volto dell’amico un’espressione insofferente.

“Rimetteremo a posto anche te, lo prometto.” Disse Castiel, guardando la sacca di sangue cui Jensen era attaccato con la flebo al braccio.

Jensen avrebbe voluto chiedere altro sulla questione delle anime, ma ormai non poteva più resistere.
 

“Cas…dov’è Jared? Perché non è qui?”

Castiel annuì sorridendo, come se si aspettasse quella domanda.

“Jared è una persona meravigliosa, Jensen.”

“Questo lo so già, ma…”

“Jared è consapevole dell’enorme  legame che vi unisce, ma tiene anche tantissimo all’amicizia e sa quanto tu conti per me, come amico, ovviamente. Voleva lasciarci un po’ di tempo da soli, perché si sentiva in colpa, pensando che ti porta via da me.”

“Oh…” disse solo Jensen, incapace di dire altro.

“Chiaramente le parole del dottore quando cercò di mettermi contro di voi, hanno avuto più impatto su di lui, che su di me.  io gli ho detto che deve stare tranquillissimo e che non sono geloso, anzi sono immensamente felice che due persone che contano così tanto per me, stanno insieme e sono felicemente innamorate…lui però ha voluto lo stesso…che noi due stessimo un po’ da soli, senza di lui. Pensa che la sua presenza possa…io non so che dire…è così imbarazzante…prima che lo spiegassi sembrava facile da dire…” disse Castiel, ridendo imbarazzato.


Anche Jensen era un po’ imbarazzato, ma anche molto felice.

“Ti voglio bene, amico.” Disse abbracciandolo. “Scusa se ti ho trascurato un po’…”

“Ehi, non hai niente di cui scusarti. Non fare come lui, ok? Non bisogna mai sentirsi in colpa per il fatto di amare qualcuno più di tutti. Lo so. Non sono geloso…beh, ovviamente non in quel senso. Meno male, se no sarebbe stata una catastrofe., immagina se fossi stato innamorato di te!” scherzò Castiel.

“Cas…adesso basta così, ok?” rise Jensen imbarazzato.

“Ok, ok. Beh, credo che sia ora di andare adesso.” Lo salutò Castiel.

“Cas?”

“Sì, sì, lo so. Dirò a Jared di raggiungerti subito. Dannati solulmates.” Disse Castiel scherzando, facendolo ridere di nuovo.
 
 





Appena girò l’angolo, vide Jared appoggiato al muro dell’ospedale, vicino alla macchinetta dei cioccolati.

“Jared??? Ma non dovevi stare a casa a dormire e riposarti un po’??” gli chiese, andandogli vicino.

“L’ho fatto, infatti. Sono ancora lì.” Sorrise debolmente lui.

Castiel lo fissò, ma poi capì. “Oh….oddio…”

“Già…”

“Sam??”

“In spirito e spirito.”

“Quindi non è ancora finita?”

“Faccio fatica a capire quando realmente è iniziata e pretendi che veda la fine?” scherzò Sam.

“Ma…perché?? Mi hai detto tu che andavi…”

“Lo sai che sono irrazionale. Forse razionalmente volevo, ma poi l’esigenza di vedere Jensen…per fortuna che ho intuito che eri con Jensen e non volevo rovinare il momento..”

“Sam, tu non rovini proprio un diavolo di niente! Vuoi smettere di dirlo??”

Sam lo guardò sorpreso. “L’ho già detto?”

“Il tuo te stesso in carne e carne è andato a dormire proprio per concedermi un po’ di tempo da solo con il mio migliore amico.”

Sam sorrise, un po’ compiaciuto anche di sé stesso.

“E l’ho apprezzato, ma ora piantala di sentirti in colpa per una cosa meravigliosa, che, stai pur certo che quando la proverò io, non chiederò scusa a nessuno! Ora vai da lui.” Disse ridendo.

“Grazie, Cas.”

“Sam, aspetta.” Disse ancora Castiel.

Sam si voltò.

“Sai, quello che hai fatto è straordinario. Non solo questo. Tutto.  Sei straordinario, amico.

“Tutto per la mia anima gemella.” Disse Sam, facendogli l'occhiolino.
 
 
 
 
Sam entrò cautamente nella stanza di Jensen. quando Jensen lo vide, saltò quasi dal letto.

“Jared! Cas mi aveva detto che ti avrebbe chiamato, ma non avevo idea così presto…”

“Jens…sono io, Sam.”

Jensen spalancò la bocca, incredulo.

“Diosanto…”

“Sì, è stata la reazione che ha avuto anche Cas…più o meno…”

“Vieni…vieni qui…”

Sam lo fece e subito si abbracciarono.


“Sam, Sam, Sam, Sam, Sam…” continuava a dire come una cantilena, contro il suo collo.

“Stai bene?” gli chiese Sam, ma Jensen non rispose. Sembrava in trance, totalmente rapito.

“Jensen!!” lo scosse Sam, un po’ spaventato. Forse era colpa del vampirismo.

“S- scusa. È solo che pensavo che…”

“Che fosse finita?”

Jensen non riuscì a parlare. Cercò di ricacciare indietro le lacrime che stavano per sgorgare dalla sua faccia.


“Ehi, ehi, ehi. Piangi perché temevi che non sarei più tornato da te o perché sono costretto in questo limbo in eterno?” gli chiese Sam sorridendo, accarezzandogli le guance.

“Forse entrambe le cose. Non so…io mi sento così confuso. So che sei Jared. So che siete la stessa persona…ma…non riesco a vedervi come…un’unica entità. Anche adesso mi sto sforzando per concentrarmi sul fatto che sei…lui…

Sam lo fissò.

“Ti sto ferendo, lo so…è come se stessi dicendo a te stesso che ti amo di più ma al tempo stesso è come se ti dicessi che ti amo di meno dell’altro te stesso…è folle….”
 
Sam si sdraiò sul suo letto, guardandolo.

“Ok, ascoltami Jensen, perché diavolo dovresti pensare che io possa essere offeso se mi dici esplicitamente che ami la mia anima? È una delle cose più belle che una persona sogni di sentirsi dire e non succede neanche in mille e mille anni.”

Jensen sorrise. “Non l’avevo mai vista in questa ottica.”

“Ascolta, Jensen….io non posso mai andare via…non potrei mai abbandonarti, se tu continui a pensare che è un abbandono, capisci?”

“Stai dicendo che è colpa mia se…”

“No. Naturalmente no. Anche se però trovassimo il modo per legarmi definitivamente al mio corpo, non funzionerà comunque se tu non accetti questo.”

“Sam, ascoltami, ti prometto…”


“No, No. non farlo. Ti prego. Non promettere. Non voglio che prometti. Voglio che capisci.  Non c’è nessun abbandono, Jensen. Non mi perderai. È importante che tu lo capisca. Mi avrai sempre con te, ma sarò concreto, reale.  Non sarò più una sorta di fantasma che nessuno può vedere e toccare. Noi abbiamo vissuto una favola e sono belle le favole, ma sono tristi, perché sono distaccate dal mondo terreno. Non preferiresti vedermi con te, al tuo fianco, in carne e ossa?”


“Io…io ti vedo già…ti ho già al mio fianco…” disse Jensen, accarezzandogli gli zigomi della faccia.

“Bene…vedo che stai cominciando a capire. Jensen, so che il fatto che non ricordo, quando torno nel mio corpo, ti fa pensare che siamo due persone distinte, ma non è così. Cambierà tutto quando Bobby mi farà riavere indietro i miei ricordi e succederà, te lo prometto.”

Jensen cercò le parole giuste da formulare in quella circostanza, per chiedergli quello che gli premeva sapere.

“Tu…eri con me, durante la lotta alla base, vero? Ti ho chiesto di fidarti di me…ti ho fatto bere il mio sangue…”

Ora Sam lo guardò un po’ stranito. Strinse gli occhi, poi si alzò dal letto, senza guardarlo.

“Sam??”

“Io…io…sì. Ero io…è solo che non lo ricordo, Jensen.” disse triste.

Jensen deglutì.

“Ma ricorderò…lo prometto.”

“Ti amerei in modo incondizionato anche se non dovessi mai più ricordare, Sam. Lo giuro. È solo che… non vorrei che qualcosa andasse storto…come facciamo ad essere sicuri che poi tu…continui a vivere? Io non…”

“Jensen…le anime sono immortali.  Sono convinto che non possono essere uccise neanche con il fuoco. Anche se Cas non avesse quasi rischiato la vita per salvare la sua anima gemella, dubito che sarebbe in qualche modo andata distrutta…. Ma è stato onorevole il fatto che fosse pronto a morire per lei.”

“Tu…lo ricordi?”

Sam annuì. “Sai, non è come se non ricordassi mai niente e fossi in un oblio eterno. A volte ricordo delle cose. Per esempio il mio amore per te. Era più facile quando dovevo farci i conti solo come anima, ma ora lo sento moltiplicato per mille, perché ti amo anche quando sono Jared, e quindi è tutto troppo da sopportare, infatti sono accorso di nuovo qui, incapace di starti lontano. Pensavo di mangiarti di baci e invece ho dovuto imbastire un monologo su come…”
 

Il resto delle parole fu inghiottito dalle labbra di Jensen.



Quando finì il bacio, Jensen disse: “Scusa, amore, è solo che ho sofferto quando pensavo di averti tradito. Poi ho scoperto che tu eri Jared, ma quella sensazione è poi rimasta. Temo che se mi lascio andare completamente con te quando sei Jared, tradisco un po’ te in quanto spirito. L’ho fatto una volta e non voglio più che riaccada.”

“Jensen…sei cocciuto. Tradirmi? Mai avrei potuto sperare in tanta fedeltà e devozione. Perfino quando hai pensato di tradirmi, non hai fatto altro che scegliere me, ancora una volta. Soltanto me. Solo me!”

Si baciarono di nuovo.

“Ascolta…io..il mio nuovo stato potrebbe farti del male?”

“Sono un’anima. In questo stato non puoi farmi niente, e neanche nel mio corpo di carne, a meno che non mi dissangui.” Rise Jared.


Jensen lo guardò male e un po’ spaventato.

“Scherzavo.” Disse subito Sam. “Ascolta, c’è una specie di cura. Questa è una delle poche cose che ricordo, perché evidentemente nel mio corpo, ci penso spesso. Sarà dolorosa, però. Non so quanto. Dammi un po’ di tempo e poi te lo dirò quando…pfff.” disse Sam, mimando con le mani la sua anima che tornava nel corpo.

“Scemo.” Rise Jensen, baciandolo di nuovo.

“Stronzo.” Disse Sam.
 
 
 
*

Restarono ancora un po’ a coccolarsi e poi Jensen disse:

“Sam, quello che hai fatto per me…lasciarmi da solo con Cas prima…è stato…lui ti ha detto quello che hai fatto? Lo hai visto?”

“Sì.” Disse Sam. “Lo so, sono stupefacente.”

“Non capisco…però…se avevi voluto stare lontano da noi, perché sei poi venuto qui? Non è che sono scontento, ma…

“Volevo, ma poi…non potevo starti lontano…così ho deciso di aspettare in corridoio.” Disse Sam.

“Stupido.” Disse Jensen, poi aggiunse. “Grazie.” Mentre lo baciava languidamente.

“Sai quello che sta succedendo nel mondo?” gli chiese Jensen, pensando che forse doveva informarlo.

“Sì.” Disse Sam, stupendolo.

“Sì?” chiese ancora Jensen.

“È per via della mia essenza. Non c’è neanche bisogno che guardi su un telegiornale. Riesco a percepire che altre centinaia, forse migliaia di anime, si stanno muovendo e hanno ritrovato la loro anima gemella.”

“Puoi anche vederle?”

Sam annuì. “Le ho viste che volavano nel cielo. Alcune inconsapevoli, fluttuavano come sonnambuli, altre come se stessero dormendo. Non capita spesso però che anche loro abbiano delle anime gemelle nello stesso posto in cui siamo noi, quindi le vedo solo di passaggio…”

“E dove siamo ora? Con tutte queste domande mi sono scordato di chiederlo.”


Sam gli sorrise amabile. “Siamo a Venezia, amore mio.”

“Non posso crederci. Siamo tornati??”

“Siamo poi veramente andati via? “ gli chiese Sam, baciandolo di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

Rieccomi xd e siamo a 50!! ahhahhah

Scusatemi se ripeto sempre le stesse cose, ma voglio proprio inserire tutti i possibili dubbi che da lettori noi possiamo avere, facendolo esprimere a Jensen e poi voglio che sia più realistica possibile questa situazione e penso che se fosse capitata una cosa del genere a noi, staremmo un pò tutti reagendo come jensen, no? Nel senso, si fa prima a dire da esterni che bisogna vederli come un'unica entità, ma poi se ci sei dentro, fai fatica, e comprendo il terrore di jensen. Come reagiremmo noi se scoprissimo di esserci congiunti con la nostra anima gemella e avessimo il dubbio che potremmo perderla per sempre? In fondo il senso del possesso fa parte di ogni essere umano cosi come la paura dell'abbandono <3

Per il resto non mi aspettavo venisse un capitolo cosi romantico ahhahh

la cosa del nuovo mondo è una cosa che esplorerò forse nel prossimo, ma potete immaginare anche voi che, un mondo in cui trovi finalmente la tua anima gemella, sarebbe per ovvietà un mondo in cui ci sarebbe meno rancore e odio e dove regnerebbe più felicità :))

  Un'ultima cosa. Sono innamorata ormai della parola "Soulmates" e stavo pensando di cambiare il titolo della ff con questa. Che ne dite? Sono davvero indecisa!
   
 
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