Ron
Weasley aveva sempre amato la primavera, il giorno del suo compleanno
si
svolgeva in primavera ma soprattutto amava la primavera per il suo
profumo di
nuovo, nell’aria ogni volta che provava a stare da solo si
sentiva sempre
quell’profumo di fresco mischiato a quello di pulito. Poi
senza accorgersene la
primavera lì dava modo di pensare meglio a tutta la sua
vita. Quella mattina si
era svegliato con un insolito buonumore da fare invidia a chiunque,
aveva
sorriso per tutta la mattina ed Hermione insieme ad Harry li chiedevano
in
continuazione cosa avesse ma neanche lui lo sapeva, sentiva solo di
essere
felice e che oggi avrebbe fatto un bell’incontro. Come se
qualcosa o qualcuno
avesse sentito cosa stava pensando senti un singulto provenire da
dietro un
albero e si avvicinò, più si avvicinava
più sentiva i singulti di qualcuno,
prese la becchetta e si nascose dietro un albero e si sporse per vedere
chi
era. Una ragazza dai lunghi capelli biondi era seduta su un tronco di
albero
spezzato, Ron notò che aveva il mantello dei Serpeverde e
che aveva anche il
viso rigato delle lacrime. Capi chi era solo quando la vide meglio, il
suo nome
era Daphne Grengrass. Sapeva bene chi fosse, era stato innamorato di
lei verso
il quarto anno ma soprattutto era figlia di Mangiamorte ma lei aveva
disertato
e nella guerra li aveva aiutati a prenderli ma quando i suoi compagni
lo
vennero a sapere la lasciarono da sola. Aveva provato a parlarci da
quando era
tornato a scuola per il suo settimo anno ma non ci era riuscito sia per
i vari
impegni sia perché lei appare le lezioni non si faceva mai
vedere da nessuno
per paura di essere derisa da tutti. Prese tutto il coraggio da
Grifondoro che
aveva accumulato negli anni e si fece avanti mettendo con delicatezza
una mano
sulla sua spalla, a quel tocco la vide girarsi di scatto e appena vide
chi era
cerco di sistemarsi e di asciugarsi le lacrime che cerano ancora sul
suo viso.
Ron:
Cosa ti e successo?
Lei
non
rispose, non amava essere compatita o fare pena ma quando alzo lo
sguardo sul
ragazzo difronte a lei vide che nel suo sguardo non cera nulla di tutto
questo
ma solo un enorme colore azzurro che le divoro l’anima.
Daphne
Grengrass era sempre stata una ragazza orgogliosa, bella, seducente ma
molto
orgogliosa. Non chiedeva mai nulla, voleva farcela da sola non le
andava
affatto di essere presa in giro ma da quanto aveva deciso di essere
libera di
prendere le proprie decisioni mettendo in pericolo i propri genitori
dicendo
tutto quello che sapeva agli Auror e al Trio Magico, i suoi amici
l’avevano
abbandonata per il semplice motivo che aveva messo i loro genitori
rinchiusi in
prigione. Aveva provato a parlarci ma ogni volta loro la ignoravano
l’unica che
non sembrava fregarsene era sua sorella minore Astoria fidanzata con
Fred
Weasley un Grifondoro. Era stanca di fingere che non le importasse
niente per
questo si era nascosta e stava piangendo ma davanti allo sguardo del
ragazzo
che segretamente amava non riusciva a resistere per nulla al mondo.
Cosi
rispose con voce fievole:
Daphne:
Nulla.
Ron:
Allora perché stai piangendo, se mi racconti cosa ti sia
successo magari ti
posso anche aiutare.
Daphne:
Sono solo stanca di stare da sola e di fare la forte. Avevo bisogno di
sfogarmi.
Ron
annuì e tese una mano sul viso della ragazza con le orecchie
rosse accarezzo la
guancia di lei per poi tirare fuori dalla tasca un fazzoletto e
porgerglielo,
lei lo prese e con eleganza si asciugo le lacrime e soffio il naso un
po’
arrosato. Ron fece per parlare ma senti qualcosa bagnarli il viso e
guardando
il cielo si accorse degli enormi nuvoloni che si ergevano sopra le loro
teste,
ed in un colpo un grande acquazzone iniziò la caduta. Senza
pensarci molto
prese la mano della ragazza e corse cercando di tornare al castello ma
con la
pioggia non si riusciva a vedere nulla cosi si rifugiarono sotto un
grande
albero, alzo lo sguardo sulla ragazza al suo fianco e la vide guardare
il cielo
e sorridere per poi girarsi verso di lui e scoppiare a ridere. Lui
all’inizio
sembro offeso poi capì la motivazione di quella risata
liberatoria e
contagiandolo scoppio anche lui ha ridere. Rimase ancora qualche motivo
a
ridere poi si guardò intorno e vide che non si riusciva a
capire nulla, si giro
verso di lei e la vide rabbrividire e capì che aveva
lasciato il mantello di
Serpeverde sul tronco cosi si tolse il suo e abbracciandola la copri
col
mantello di Grifondoro che indossava. Per qualche secondo lei rimase
esterrefatta ma poi si sciolse e ricambiando l’abbraccio poso
la testa sulla
sua spalla aspettando che la pioggia si calmasse e con timidezza che
non le
apparteneva scocco un bacio di ringraziamento sulla guancia di lui che
sorpreso
intreccio le loro mani e si sedettero sotto l’albero
aspettando insieme che
quella pioggia finisse presto.