Anime & Manga > Lovely complex
Segui la storia  |       
Autore: giulietta sprint    22/03/2015    6 recensioni
Sappiamo tutti come si sono conosciuti i nostri carissimi All Hanshin Kyojin, giusto?
Bene, dimenticatevi tutto e mettete al posto della scuola, dei banchi e dei professori una nave, il mare e un'isola.
Cosa potrebbe accadere se una gigantessa alta un metro e settantadue dovesse naufragare insieme ad un nano alto un metro e cinquantasei?
Appena conosciuti su una nave, e già costretti a sopportarsi a vicenda per sopravvivere... riuscirà a sbocciare l'amore fra i due oppure ci saranno solo litigi e complessi sull'altezza?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo 15: Finalmente salvi!
- Dammi qua!- esclamai appena un signore ci diede un telefono per chiamare i nostri genitori.
- Cosa?! Ci sono prima io!- disse Otani cercando di prenderlo, ma essendo più alta di lui non ci riuscì- Hey guarda che mi stai offendendo!-
- Lo so eccome pidocchio!- ridacchiai tenendo lontano Otani con una mano e con l’altra digitando il numero dei miei genitori. D’un  tratto mi sentii tirare forte una ciocca di capelli- Ahia!-
- Ah! Te l’ho preso!- Mi urlò vittorioso e prima che potessi riprenderlo aveva già digitato un altro numero e premuto il tasto verde per chiamare- Mamma! Sono io Otani!- esclamò lui sfoderando un grande sorriso- No, non stai su candid camera… No, non sono un maniaco! Sono proprio io! Siamo naufragati su un’isola deserta!-
Mentre Otani cercava di spiegare velocemente alla famiglia ciò che era successo il giorno del naufragio, mi guardai intorno osservando il corridoio bianco e celeste pieno di gente in carrozzella o seduta sulle scomode sedie di plastica. L’ospedale non era molto grande ma era meglio di niente... Ci avevano pure visitato dicendoci che dovevamo riacquistare un po’ di peso per insufficiente alimentazione sull’isola.
Otani mi tirò di nuovo la ciocca, stavolta senza farmi male e mi passò il telefono- Cavolo dopo così tanto tempo sembra un aggeggio stranissimo!-  esclamò guardandolo
- Già... Sembrano passati anni!- Poi digitai il numero di casa.
- Pronto?- a giudicare dalla voce, mia madre non se la stava passando molto bene... Aveva un’aria così afflitta e depressa.
- Mamma? Sono io Koizumi!- esclamai felicissima trattenendo a stento le lacrime.
- Risa? Mi scusi non è bello fare scherzi...- Incominciò lei con tono più duro.
- No, sono proprio io!- singhiozzai- Siamo naufragati su un’isola ma ora ci hanno trovato! Non puoi capire quanto sono felice di sentirti!- A quelle parole mia madre trattenne per qualche secondo il respiro, poi la sentii correre per la casa- Caro! Takato! Risa è viva! È viva!- urlò.
- Si mamma! Non vedo l’ora di tornare a casa!-
 
Per grande fortuna i miei genitori ci prenotarono un volo per Osaka per il giorno seguente mentre quelli di Otani erano riusciti a trovare una stanza d’albergo.
- Ecco le chiavi- disse l’uomo alla reception poggiandole sulla scrivania in legno scuro.
- Due chiavi?- chiesi perplessa.
- Si... Mi è stato detto che erano due le stanze- cercò di spiegare il signore anche lui confuso. Prima che potessi rispondergli, Otani mi prese per il polso e mi portò verso le scale- Hey!-
- A mia mamma non gli ho detto... di noi...- incominciò imbarazzato. Lo guardai senza capire e lui continuò- Ecco gli ho solo detto che siamo naufragati... Non avevo tempo per spiegarle tutto!-
Quindi... Mi sta dicendo che questa notte... Sarà la prima notte che non dormiremo insieme? Rimasi in silenzio formulando questo pensiero, quando la sua voce mi richiamò. Alzai lo sguardo e tentai di giustificarmi con la prima cosa che mi passava per la tesa, sfoderando un grandissimo finto sorriso per poi salire velocemente le scale che conducevano al nostro piano.
In effetti non aveva tutti i torti: Non stavamo più sul’isola deserta, ma nel mondo reale... Ciò che avevamo vissuto lì diventerà solo un ricordo chiuso in un cassetto. Eppure mi sentivo... Triste.
L’idea che non avremmo più dormito insieme mi rattristava... Domani avremmo rivisto i nostri genitori e domani continueremo a vederci oppure tutto quanto finirà? Tutto ciò che è successo, tutto ciò che abbiamo fatto, sarà buttato via?
- Koizumi...- sentii la voce di Otani alle mie spalle. Mi girai cercando di mascherare i miei veri sentimenti- Deve essere questa la mia stanza! Ci vediamo domani allora!- E prima che potesse solo rispondermi avevo chiuso la stanza. Dietro la porta, mi rannicchiai per terra poggiando la testa sulle ginocchia. Che potevo fare? Forse era meglio così per tutti... Forse era meglio lasciarci e continuare la nostra vita da soli. D’un tratto sentii la porta aprirsi e guardando verso l’alto notai sbucare da dietro di essa una testa arancione.
Otani entrò dentro e chiudendola spiegò- Ho... Chiesto alla donna delle pulizie la chiave dicendo che avevo perso la mia...-
- E perché?- domandai alzandomi e voltandogli le spalle- Io sto bene-
- No, per niente... Mi vuoi spiegare che hai?- Iniziò con le braccia al petto e lo sguardo arrabbiato. Scossi la testa e abbassai lo sguardo osservando il parquet di legno. Così visto che non volevo rispondergli mi spinse sul bordo del letto in modo tale che i nostri sguardi erano allo stesso livello- Non dirmi che non hai nulla! Ti conoscono troppo bene e so benissimo che hai qualcosa!-
- Io...- Tentai di spiegare. E prendendo un grosso respiro gli chiesi di getto- Noi due cosa siamo?-
- Come cosa siamo?- domandò con sguardo confuso.
- Si insomma cosa siamo stati sull’isola e cosa siamo ora? Amici?-
I suoi occhi si spalancarono dallo stupore, poi chiudendoli con rabbia rispose- E secondo te due amici lo farebbero?!- mormorò marcando su una delle parole.
- Anche io pensavo che fossimo qualcosa di più! Ma quando ho visto quelle due chiavi... E’ ovvio che mi faccio qualche domanda!- gli risposi alzandomi. Ci continuammo a guardare finché non fu il primo a cedere con un grosso sospiro- A mia madre non glielo ho detto perché è... imbarazzante.
- Imbarazzante?-
- Se glielo avessi detto per telefono di noi due avrebbe pensato male! Avrebbe pensato che noi due avessimo fatto... bè quello che abbiamo fatto- continuò con il viso tutto rosso.
Rimasi scioccata per ciò che aveva detto. Alzai lo sguardo immaginandomi la scena e gli diedi ragione: Decisamente sarebbe stato... imbarazzante. Si, era la definizione giusta- Quindi noi due, stiamo  davvero insieme?-
-Certo che sei proprio tonta...- rispose lui seccamente.
- Ma se non me l’hai mai detto come posso saperlo io!- esclamai arrabbiata
- Pensaci no?- rispose lui nervoso- Basta così! Non sono venuto per litigare!- e detto questo mi spinse sul letto e si sdraiò sopra di me prendendomi il viso e baciandomi.
Schiusi la bocca inondandomi del suo sapore. Stavolta non c’era dolcezza... Avevamo bisogno di sentirci il più in fretta possibile. Cercai di levargli la maglietta e lui il vestito che mi ero comprata due ore prima grazie ai miei genitori che ci avevano inviato un po’ di soldi... Sentii le sue enormi mani scorrermi lungo le gambe mentre cercava di togliermi le calze color carne.
Con i vestiti ormai a terra iniziò a baciarmi ovunque mandandomi completamente a fuoco. Ogni suo movimento, ogni suo bacio... Sembrava fuoco puro.
Un brivido di piacere mi passò lungo la spina dorsale quando si unì a me. Lo strinsi più forte aggrappandomi con le gambe al suo bacino- Spero che le cose non cambieranno..-
Otani si fermò per un secondo e, lasciandomi un lieve bacio sulle labbra, rispose- Lo spero anche io...-
 
Finalmente l’aereo atterrò e il mio respiro iniziò ad accelerare. Ero felicissima di rivedere i miei amici e la mia famiglia... In questi lunghissimi quattro mesi non avevo fatto altro che pensare a loro e a cosa avessero pensato dopo la terribile notizia della mia scomparsa
- Oddio sembra tutto così strano... Ancora non ci credo che non dormiremo più su un letto fatto di palme!-
- Puoi dirlo forte! Bagnoschiuma e dentifricio a volontà!- ridacchiai.
Quando uscimmo dal’aereo notai un piccolo gruppetto alla fine della scala mobile. Senza neanche pensarci scesi velocemente e abbracciai la mia migliore amica- Nobu!-
- Risa!- e incominciò a piangere- Appena tua mamma mi ha detto... Oddio non ci posso credere!-
Manco io potevo farlo... Finalmente ero a casa... ma soprattutto c’era ancora Otani con me al mio fianco. Stavo per rivelare a loro della nostra relazione quando una ragazza, alta più o meno quanto me, si fece largo tra la gente e lo abbracciò- Acchan! Oddio che bello rivederti!!- esclamò piangendo. Rimasi pietrificata guardando la scena. Chi diamine era quella ragazza e perché stava abbracciando il mio fidanzato?!





 
***spazio autrice***
Finalmente possiamo fare una festa! Ho pubblicato queto maledetto capitolo! 
Maledetto perchè non solo non sapevo che scrivere ma anche l'ho perso una volta dovendolo rifare da capo >.< (stupido computer...)
Quindi eccocii qui! Risa e Otani sono una vera coppia e... Chi è arrivata a rompere le scatole? Ma sopratutto... sarà un pericolo per la nostra Risa?
Nb: il capitolo ricordan l'episodio 19 perchè è uno dei miei preferiti *^*
Alla prossima :D
Un bacione
Giulia

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lovely complex / Vai alla pagina dell'autore: giulietta sprint