Louis Tomlinson ed Harry Styles erano due bambini, cresciuti insieme fin dai primi mesi di vita, legati l’uno all'altro come due fratelli. Come tutti i bambini della loro età litigavano: spintoni, lacrime, urla, musi lunghi: “tempesta”; ma dopo cinque minuti: abbracci, carezze, risate: “sereno”.
«Baciamoci sulla bocca.» aveva detto Harry con la sua vocina acuta da bambino di sei anni. Louis annuì divertito, e per la prima volta dietro a quel cespuglio, il loro nascondiglio, si baciarono. Erano solo due bambini.
 
Louis ed Harry ormai sono due uomini, cresciuti uno lontano dall'altro, due vite completamente diverse, ma ancora unite da un filo rosso invisibile.
Louis ha una famiglia, un compagno che dovrebbe amare, un tetto dove rifugiarsi, al contrario Harry non sa che cos'è l’amore, non ha nessuno da amare, vive di sporchi servizi nei luridi bagni dei locali e non ha una casa dove potersi rifugiare dalla merda di cui lui stesso si è circondato.
Ma entrambi hanno un’anima distrutta, che si sta sgretolando a poco a poco.
 
Il freddo della notte ormai è diventato pungente e il buio avvolge ogni cosa colle sue tenebre.
Harry è rannicchiato sulla panchina dietro al solito cespuglio, ormai diventato il suo rifugio; con le ginocchia raccolte al petto cerca di scacciare il dolore lancinante allo stomaco provocato dai troppi alcolici bevuti.
Louis sta correndo, più veloce possibile, ha il fiatone, oramai, i muscoli delle gambe gli fanno male, ma non può fermarsi, non deve.
Solo quando è allo stremo delle sue forze si accascia sulla stessa panchina di Harry, ha gli occhi chiusi e un forte martellare nelle tempie per lo sforzo appena compiuto, gli gira anche la testa.
«Stai bene?» è una voce roca e bassa che Louis sente, non ha idea a chi appartenga. Annuisce solamente.
È quando apre quegli occhi che il cuore di Louis si ferma, per poi ricominciare a battere velocemente. Non era mai stato in grado di dimenticare quel verde smeraldino delle iridi che ora si trovava a osservare illuminate solo dalla luce flebile del lampione.
Anche Harry trattiene il respiro; si perde dentro al blu intenso di quei due occhi che più volte ha tentato di disegnare sul suo diario, ed è tutto un deja vu.
«Baciami Louis Tomlinson»
 
E su quella panchina sotto un cielo trapunto di stelle due ragazzi che non sapevano di  essere innamorati, si baciano. Si baciano nel cuore della notte e non si lasciano andare, come a voler mandar via la paura di doversi dire addio ancora. E si stringono come a volersi aggiustare a vicenda quell’anima distrutta. 
 

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