-    Méh, direi accettabile! – Disse guardando il foglio. – Adesso tocca a Frantic, ma… Non ho idee! – Sospirò. 
Prese le sue cuffie e le mise, iniziando ad ascoltare Double Lariet.
-    Hm…. Ci sono! – Esclamò, tornando a scrivere. 
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Sapphire era coricata in un prato fiorito, cosa non così facile da trovare in Hoenn. Stava pensando, ma più pensava, più la sua mente si svuotava. Cosa strana, no?
-    A che pensi? – Dal nulla davanti ai suoi occhi una faccia alquanto conosciuta da lei apparve.
-    Non… Non lo so… Credo che a niente.- Rispose.
-    Eh? Come ‘ niente’? Non è possibile non pensare a niente! – Si sedette vicino a lei.
-    Allora io sono grandiosa perché sono riuscita a farlo. – Cambiò posizione, sedendosi.
-    Hm…. Perché sei così pensierosa oggi? – 
-    Niente… Lo sono e basta. – Dopo questa risposta la ragazza dagli occhi azzurri come due zaffiri si senti abbracciata da dietro e questo la fece arrossire drasticamente. – E-ei, ma che diavolo fai?! –
-    Ti abbraccio, no? Quando siamo tristi non c’è niente di meglio! – Rispose semplicemente, confuso per quello scandalo.
-    No-non abbracciarmi così all'improvviso! – 
-    Okay, okay… - Si staccò da lei, tornando a sedersi comodamente. – Non sei per niente delicata.

-    E chi sei tu per dirmi questo? – Ormai era ovvio che una lite sarebbe spuntata.
-    Una persona certamente più elegante di te, ragazza delle caverne!- 
-    Come ti permetti, signor perfezione?!- Si alzò, l’aveva irritata.
-    Permettendomi! Incredibile che tu eri quella delicata, graziosa e sofisticata ragazza quando eri piccola!- Oh oh. Aveva proprio toccato un tasto dolente. Sapphire si chiedeva sempre se lui si sarebbe innamorato di lei se lei non fosse cambiata. Anche se litigavano molto spesso e lei non lo avrebbe mai ammesso in pubblico non voleva dire che lui non le piacesse.
-    …. – Lei rimase in silenzio per un po’, cosa che lui trovò strano.
-    S-Sapp? – La chiamò, preoccupato. – N-non te la sarai mica presa, vero?-
-    Sarebbe stato meglio? – Chiese, ignorandolo. – Sarebbe stato meglio se non fossi cambiata? –
-    Mah, non pensarci! Ma se vuoi sentir graziosa ci penso io! – La prese per mano e iniziò a trascinarla a casa sua, d'altronde, quante altre volte Sapphire avrebbe voluto sentirsi graziosa? Era meglio approfittarne. 
Dopo essere arrivati e aver salutato la madre di Ruby all'entrare, salirono al secondo piano ed entrarono nella stanza del ragazzo.
-    Che ci facciamo qui? – Chiese lei. Anche se l’aveva seguito ( O meglio, anche se era stata trascinata.) non faceva la minima del perché stessero andando là.
-    Ma è ovvio! Siamo venuti a farti mettere il tuo vestito! – Rispose semplicemente lui, aprendo il guardaroba.
-    E-e perché mai un vestito mio sarebbe qui? – Arrossì lievemente.
-    Perché lo creato io, no? – Tirò fuori un vestito e prese un paio di scarpe che c’erano lì vicino. – Guarda, ho preso pure le scarpe intonate! Ora su, mettitelo! – Detto questo uscì, dando l’abito e le scarpe a lei.
Prima di metterlo lo guardò meglio.  Era un vestito blu chiaro, a giudicarlo le arrivava alle ginocchia. Era abbastanza semplice, aveva solo un fiocco bianco sulla cintura e un grande cuore bianco in fondo alla gonna. Incredibile come lui era riuscito a fare una cosa che rispecchiasse la semplicità della ragazza e allo stesso tempo renderlo carino. 
Dopo averlo messo lei uscì dalla stanza.
-    E allora? Com'è andat-…. – Diceva, ma al vederla rimase quasi a bocca aperta. – Ma…. MA SEI CARINISSIMA! – Esclamò con gli occhi scintillanti.
-    T… Trovi..? – Chiese timidamente, era di nuovo arrossita. – Q-quindi… Ora…. Posso piacerti…? – Sapphire, Sapphire… Fino a quando parlerai senza riflettere?
-    Piacerm-…. Ma Sapp, tu mi piaci già! – Straordinaria la sua capacità di dire cose del genere così normalmente.
-    N-non come amica, ma come…. C-come….  – Non riusciva a pronunciare quella parola. La famosa parola che iniziava con la ‘F’.
-    Sì, come fidanzata, lo so. Tu mi piaci in questo senso. – Non c’è bisogno di dire che ormai lei era comparabile ad un pomodoro, vero?
-    Q-quindi… N-non devo cambiare e tornare ad essere graziosa? –
-    Eh? Ovvio che no! Tu mi piaci come sei, da dove l’hai tirata fuori questa? –
-    Ma a te piacciono le cose carine…. – Iniziò a toccarsi la punta di un indicatore con l’altra, guardandole imbarazzata.
“E tu lo sei, infatti. Non immagini quanto tenera tu sia così imbarazzata.” Pensò in dire, ma tutto quello imbarazzava anche lui,  quindi la prese per mano e uscì di casa portandosela con sé dicendo soltanto – Farò un eccezione, allora.
-    Ruby? – Lo chiamò.
-    Hm? –
-    Come faccio a sapere se è questo che volevo essere? –
-    Basta che chiedersi se la tua vecchia io sarebbe stata orgogliosa di te. –
-    Hm… Capisco. – Poggiò la testa sulla spalla dell’ altro.
Sì, sicuramente la sua vecchia io sarebbe stata orgogliosa di lei, soprattutto in quel momento.
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-    Oww! Incredibile come questi due riescono ad essere carini! – Esclamò la fantasiosa ragazza.
-    Attenta, credo ti stia colando un po’ di arcobaleno sul pavimento. – Avvisò ironicamente l’amico.
-    Oh, ma chiudi il becco!-