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Autore: Fiamma Erin Gaunt    23/03/2015    1 recensioni
Euron "Occhio di Corvo" Greyjoy tona a Pyke dopo anni di esilio; al suo fianco c'è una giovane donna, poco più che una ragazza, con il cuore coraggioso della più prode delle spadaccine e la lingue affilata come la sciabola di cui porta il nome.
*****
Dal testo:
- Sembra che la storia sia destinata a ripetersi. -
- Cosa intendi dire? -
- Solo che è incredibile quanto la tua Erin assomigli alla mia Kitty. -
Euron agguantò il fratello per il bavero della cappa, traendolo a sé con violenza.
- Ti avverto, Victarion, tocca anche solo per sbaglio quella ragazza e la prossima volta che farò un bagno sarà in una vasca colma del tuo sangue. -
[Euron Greyjoy; Victarion Greyjoy; Erin Waves]
[Triangolo! Violenza! Lime! Lemon!]
Genere: Erotico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Euron Greyjoy, Nuovo personaggio, Victarion Greyjoy, Yara Greyjoy
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Cap 9

 

 

 

 

Erin venne svegliata dal fruscio delle lenzuola accanto a lei. Aprì gli occhi, trovando a osservarla quelli violacei di Nymeros. Le prime luci dell’alba filtravano dalle pesanti tende della torre in cui era stato alloggiato.

- Tra poco dovrò raggiungere i miei uomini e non sarebbe una buona cosa se ti trovassero qui – esordì, giocherellando distrattamente con una delle sue onde scure.

L’aveva sempre trovato rilassante, da che Erin si ricordasse, e più di una volta le aveva confessato di trovare irresistibile quella chioma selvaggia che le ricadeva lungo la schiena e che non perdeva tempo ad acconciare come faceva la maggior parte della popolazione femminile.

Annuì, stiracchiandosi pigramente come una gatta e scalciando via le lenzuola che l’avvolgevano.

- Farò meglio ad andare a prepararmi se voglio venire con voi. –

Non aveva chiesto il permesso a nessuno, men che meno ad Euron, ma sperava davvero che il cupo pirata non cominciasse a farle storie. Lei era una combattente e non aveva alcuna intenzione di rimanersene chiusa in quella sottospecie di roccaforte a morire di noia.

Nymeros la scrutò con aria solenne. Sembrava che l’idea di lasciarla nuovamente sola con Euron non gli piacesse affatto. – Vuoi che ti accompagni? –

- Non é il caso, sarà già abbastanza di pessimo umore senza che ti veda. –

Non aveva alcun dubbio, infatti, che l’uomo di ferro sapesse con esattezza dove aveva trascorso la notte e, soprattutto, in compagnia di chi.

Si strinse maggiormente nell’abito di broccato  rosso che aveva indossato la sera precedente, maledicendo quel posto pieno di spifferi ed umidità, e uscì con passo silenzioso dalle stanze di Nymeros.

Percorse il corridoio, ringraziando l’ora antelucana che le permetteva di passare completamente inosservata, e raggiunse l’ala degli alloggi della progenie della Piovra proprio mentre Victarion usciva dalla sua stanza.

Le rivolse un’occhiata sorpresa, lasciando vagare lo sguardo dai capelli arruffati fino all’abito del giorno precedente. Il fatto che non avesse passato la notte nella sua stanza era palese. Si sforzò di non arrossire sotto il suo attento esame. Sapeva cosa sembrava … e non era poi così lontana dalla verità, ma decisamente meno scabrosa.

Gli occhi di Victarion si strinsero leggermente, contrariati.

Consciamente sapeva di non dovergli nessuna spiegazione, ma non sopportava l’idea che ce l’avesse con lei o che la considerasse una poco di buono, pari a una di quelle puttane dei bordelli sparsi in tutta Westeros. Victarion le piaceva, anche se non sentimentalmente come aveva sperato lui, e desiderava la sua amicizia.

- Io ed Euron abbiamo discusso, ho pensato che avrei fatto meglio a cercarmi un’altra stanza in cui dormire. –

L’uomo annuì, meditabondo, seguendo i contorni del livido sul suo zigomo.

- Lo vedo. Saresti potuta venire da me, sono più che in grado di proteggerti da lui. –

- Non ho bisogno di essere protetta –, sbuffò sottraendosi alla sua presa, - Non sono una ragazzina sprovveduta, so cavarmela benissimo da sola. –

Victarion annuì nuovamente, senza perdere quella strana espressione nello sguardo. Poi si fece da parte, permettendole di proseguire la sua avanzata verso la stanza da letto del re.

Non appena ebbe varcato la soglia, Erin vide che Euron era ancora lì; stava appoggiato al davanzale e fissava l’orizzonte con sguardo perso.

- Allora, hai passato una bella nottata? –

La domanda sarebbe potuta suonare innocente se non fosse stata per l’asprezza del tono con cui le era stata rivolta.

- È stata una delle notti migliori da quando sono qui a Pyke, grazie per l’interessamento – ribattè, sarcastica.

Pessima mossa, perché gli occhi eterocromi del pirata la fulminarono con tutta l’intensità di cui erano capaci. Tuttavia non disse nulla finchè non la vide sistemare le sue cose in un piccolo baule da viaggio.

- Che stai facendo? –

Erin storse il naso, irritata da quel tono, ma decise saggiamente di passarci sopra. La guancia le doleva ancora e, malgrado non avesse ancora avuto modo di vedersi allo specchio, era abbastanza sicura che il livido fosse ben marcato.

- Preparo le mie cose per la partenza; questa mattina salpate per l’Altopiano, no? –

- E cosa ti fa pensare che io voglia portarti con me? –

- Sono abbastanza sicura che tu non voglia, in realtà, ma verrò lo stesso. Sono una braavosiana e sono probabilmente una delle migliori spadaccine che avete a disposizione … é ovvio che debba essere dei vostri. –

Euron sbuffò.

Era incredibile come quel suono fu in grado di ricordarle se stessa quando era contrariata da qualcosa o qualcuno. Lui stesso ne era stata la causa innumerevoli volte durante quelle settimane.

- È il re che decide chi parte e chi rimane. E, nel caso te lo fossi dimenticato ragazzina, il re sono io. –

- Mi sembra di averti già detto che i braavosiani non hanno re – replicò per tutta risposta.

Con un’imprecazione talmente colorita che avrebbe tranquillamente potuto far arrossire uno dei pirati di Lys, Euron vuotò il bicchiere di vino di Dorne che stringeva tra le mani.

- Fa’ come vuoi, ma non aspettarti che corra in tuo soccorso se ti succede qualcosa. –

Bene, perché non se l’era mai aspettato. Nymeros sicuramente avrebbe ucciso per lei e probabilmente anche Victarion, ma Euron non era proprio il tipo di uomo pronto a tutto per correre in soccorso della sua bella; no, lui era quello che le avrebbe voltato le spalle e se ne sarebbe trovata presto un’altra.

E a lei non importava.

- Dovete smetterla tutti quanti di pensare di dovermi proteggere: io non ho bisogno dell’aiuto di nessuno e nemmeno lo voglio – sbottò.

- Ti ho già detto che da me non ne avrai, bambina, quindi puoi risparmiarti la scena madre. Le ragazzine isteriche mi vengono a noia facilmente – concluse, freddo, per poi uscire dalla stanza e richiudersi con vigore la porta alle spalle.

Era una sottile dichiarazione del fatto che non fosse più interessato ad averla come moglie di sale?

Non lo sapeva e aveva la netta sensazione che solo il tempo le avrebbe dato la risposta.  

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Dannata ragazzina sfacciata, ringhiò tra sé e sé mentre percorreva a passi svelti la strada che l’avrebbe portato alle lizze e ai suoi uomini pronti alla partenza.

Come osava tenergli testa in quel modo?

Lui era Euron Occhio di Corvo Greyjoy, il Re degli Uomini di Ferro, e lei non era altro che una mocciosa braavosiana raccolta durante uno dei suoi viaggi.

Non contava nulla, né tantomeno era tenuto a mostrarle particolari favori. Non era neanche la sua vera moglie di sale, nel nome dei Sette Dei, quindi non aveva proprio alcuna responsabilità nei suoi confronti.

E allora perché la vista di quel livido sulla sua pelle perfetta gli aveva causato una spiacevole sensazione di rammarico?

Non avrebbe dovuto colpirla, perlomeno non tanto forte, eppure la rabbia l’aveva invaso in un modo che da tempo non sperimentava. E il pensiero della notte che aveva passato con quel mercenario tornava costantemente a rodergli il fegato, al punto da avergli reso impossibile chiudere occhio per l’intera nottata. Aveva accolto l’arrivo dell’alba con piacere, perché con essa giungeva l’azione che gli avrebbe permesso di tenerla lontana dalla sua testa.

E lei si presentava tranquillamente annunciando di aver passato la notte più piacevole del suo soggiorno a Pyke, con quell’espressione risoluta che gli faceva venire insieme voglia di colpirla nuovamente e di strapparle i vestiti di dosso e farla sua all’istante. Come sicuramente aveva fatto quel dannato dorniano.

Che gli Estranei si portassero entrambi alla dannazione!

Che portassero lui stesso, e la sua mente contorta che continuava a rimuginare sulla questione, alla dannazione!

Victarion gli si parò davanti, sbarrandogli il passo.

- Non é una buona idea metterti sulla mia strada questa mattina, fratello. –

- Non avresti dovuto colpirla. –

Quindi anche il suo stupido, lento, fratello minore era a conoscenza degli avvenimenti della notte precedente? Oh, che grandi risate doveva essersi fatto alle sue spalle.

- Non é affar tuo come tratto Erin né cosa succede tra me e lei. –

- Lo é se la costringi a vagare per una roccaforte piena di mercenari in piena notte. È forte, ma rimane pur sempre una ragazza. –

- La tua preoccupazione e il tuo affetto per lei sono commoventi, caro fratello, forse dovresti condividere questi tuoi pensieri con il comandante Nymeros. Sono certo che saprà fornirti delucidazioni maggiori sulla nottata della ragazza – concluse freddamente.

E che pensasse pure ciò che preferiva, la cosa non lo riguardava. Poteva anche prendersela, se la voleva così tanto, perché lui non ne voleva più sapere.

Tuttavia non lo disse, perché probabilmente Victarion avrebbe dato ascolto alle sue parole.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

La battaglia sulla costa dell’Altopiano si era conclusa in fretta. Lord Hewitt, colto di sorpresa dall’arrivo della Flotta di Ferro e della Compagnia Dorata non aveva fatto in tempo ad allestire una difesa in grado di resistere alla loro avanzata e aveva finito con il soccombere dopo appena una manciata d’ore d’attacco.

Ora, camminando lungo il corridoio del castello che portava alla sala dei banchetti, Erin venne invasa da una spiacevole sensazione di nausea. Aveva pensato che le guerre fossero diverse da quello a cui aveva assistito quel pomeriggio; donne, vecchi e bambini erano stati trucidati in massa senza alcuna distinzione. Aveva sempre creduto che fossero piene d’onore e coraggio, ricordi da tenere bene a mente per via delle gesta eroiche e formidabili che venivano compiute sul campo di battaglia.

Ma quel giorno non aveva assistito a nulla di eroico o di coraggioso e di formidabile c’era stata solo la violenza degli Uomini di Ferro e il numero delle loro vittime.

Stava raggiungendo lo stato maggiore della Flotta solo perché era ciò che ci si aspettava da lei, ma non aveva alcuna fame. Lo stomaco le si era chiuso e aveva la netta sensazione che la situazione non sarebbe cambiata finchè non avesse lasciato quel posto e la scia di distruzione che li aveva accompagnati.

Lo spettacolo che si trovò davanti, poi, la costrinse a reprimere un conato. Le donne del castello, Lady Hewitt e le sue figlie, erano costrette a servire ai tavoli sotto lo sguardo impotente del Lord e a essere oggetto di molestie da parte degli uomini presenti. L’unica che sembrava divertirsi era una bella ragazza che sedeva sulle gambe di Euron e aveva il collo coperto di segni rossi: segni che testimoniavano il passaggio feroce della bocca dell’uomo, poco ma sicuro.

- Falia é preoccupata che i vostri abiti si sporchino mentre servite e, visto che presto diventeranno suoi, mi ha suggerito che sarebbe meglio farvi spogliare – disse Euron, sovrastando il vociare dei suoi uomini e degnandola appena di un’occhiata fugace.

Le sue parole vennero accolte dall’ennesima risata argentina della bastarda del Lord che cinse il collo di Euron con le braccia e si chinò a baciare quelle labbra sottili e bluastre con passione.

Erin distolse lo sguardo, incrociando gli occhi scuri di Victarion che apparivano impassibili e totalmente concentrati sul cibo che aveva nel piatto.

Nymeros invece sedeva alla sinistra di Euron ed era visibilmente rigido, lo si capiva dalla postura della schiena e delle spalle.

Neanche a lui piaceva quello spettacolo.

- Avrò bisogno di un paio d’ancelle che mi preparino un bagno caldo. Credo che le figlie più giovani di Lord Hewitt possano andare bene – disse ad alta voce, attirando l’attenzione su di sé.

Le fanciulle potevano avere rispettivamente non più di otto e dodici anni ed erano decisamente troppo giovani per essere costrette a sopportare il fato che sarebbe stato riservato con certezza alle altre e alla Lady loro madre.

Lord Hewitt e la sua Lady le rivolsero una muta occhiata di riconoscenza.

Euron invece parve soppesare l’offerta con attenzione. Sicuramente aveva capito la vera motivazione che c’era dietro alla sua richiesta, ma non sembrava aver ancora trovato un motivo valido per rifiutarla.

Falia, con fare da gatta, gli sussurrò qualcosa all’orecchio.

- Molto bene. Prendi le due più giovani – acconsentì il Re delle isole.

Erin prese le mani tremanti delle ragazzine, incamminandosi fuori dalla sala prima che lui avesse modo di cambiare idea.  

La voce di Nymeros, che annunciava di avere intenzione di ritirarsi nelle sue stanze, la raggiunse prima che avesse modo di chiudersi la porta alle spalle.

Il dorniano allungò il passo per affiancarsi a loro e sfilò la cappa dorata per depositarla sulle spalle della dodicenne, che strinse a sé la sorellina per permetterle di ripararsi a sua volta.

- Grazie, ser. –

- Non sono un ser né un nobile, sono un bastardo e un mercenario – chiarì.

- Eppure sembrate essere più nobile di quanti lo sono per diritto di nascita. –

Erin rimase in silenzio, pensando a quelle parole. La giovane aveva ragione: i nobili delle isole non avevano battuto ciglio davanti a quella crudeltà e all’umiliazione a cui erano state sottoposte, ma due persone comuni come loro si erano erte in loro difesa. Doveva suonare molto strano per delle fanciulle che fin nella culla avevano sentito storie su re, principi e cavalieri pronti a combattere in loro difesa con onore.

Con la coda dell’occhio vide che Nymeros la osservava con apprensione.

- Stai bene? –

Annuì.

- Non c’è nulla di male se quello che hai visto oggi ti ha scosso; dopo la mia prima vera battaglia ho dato di stomaco – ammise, imbarazzato.

- Avevo la nausea, ma é scomparsa dopo che abbiamo portato fuori da lì loro due. –

- E per quanto riguarda Euron e quella ragazza? Ti ha dato fastidio vederli insieme? –

Sì.

Soprattutto perché sapeva che l’aveva fatto apposta. Voleva farle assaggiare un po’ di ciò che aveva provato lui, probabilmente, quando aveva saputo di lei e Nymeros. Eppure non sapeva spiegarsi perché la cosa le importasse. Euron era un uomo crudele, quella sera ne aveva avuto la conferma, e l’aveva picchiata senza nemmeno prendersi la briga di chiederle scusa in seguito.

- No. –

- Erin … -

No, non voleva sentirsi dire quanto fosse tremenda come bugiarda.

Aveva bisogno di crederci, di convincersi di non nutrire nulla più che disprezzo per Euron Greyjoy.

- Voglio stare con te stanotte – lo interruppe.

In condizioni normali sarebbe avvampata per la propria sfrontatezza, ma una situazione come quella richiedeva misure drastiche … e lei non voleva pensare, non più, a ciò che Falia ed Euron avrebbero fatto nella stanza del Lord.

- Certo, possiamo dormire insieme come ieri, non é un problema – confermò, cauto.

- Lo sai che non intendevo questo, Nymeros. –

Gli occhi violetti del ragazzo si accesero di un fuoco nuovo, una passione bruciante che ebbe il potere di farle tremare le ginocchia.

- Farò tutto ciò che vuoi, sempre. La mia spada é al tuo servizio, il mio cuore é nelle tue mani da anni. –

Si mormorava che quella fosse la solenne dichiarazione d’amore che Ser Arthur Dayne di Stelle al Tramonto aveva rivolto alla principessa Visenya Fraumros di Fireland poco prima che la Ribellione di Robert Baratheon avesse inizio.

E lei … beh, sperava solo che il fato che li attendeva non fosse il medesimo dei due amanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

La Principessa Visenya Fraumros di Fireland é una mia OC per la quale Ser Arthur Dayne mette da parte il suo onore come spada Bianca e dalla loro unione nasce Nymeros.

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con l’aggiornamento, come al solito dopo talmente tanto tempo che dire che é una cosa scandalosa ormai non ha più molto senso u.u Beh, comunque spero che l’abbiate apprezzato e che vogliate farmi sapere che ne pensate con una recensioncina. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

  
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