CAP.5
IL RUMORE DI UN CUORE SPEZZATO
Che rumore fa il
cuore quando si rompe
e i suoi pezzi si infrangono sul pavimento dei ricordi?
Questa era la
domanda che Mamoru continuava
a fare a se stesso.
L’unica risposta possibile sembrava essere il rumore della
metropolitana che
correva sui binari. Era più di un’ora che il
giovane vagava per i corridoi
sotterranei della città. Senza meta, Senza speranze. Seduto
curvo su se stesso
studiava la pelle delle sue scarpe scure e con le mani si teneva la
testa quasi
ad aiutare il collo troppo stanco di sostenere un peso così
grande.
La sua vita era
finita, il suo amore
era finito.
Accanto a lui un
adolescente ascoltava
una canzone famosa al suo I-pod. Mamoru riusciva a sentire addirittura
la
musica tanto era alto il volume. Una vecchia seduta di fronte
controllava nella
busta della spesa che ci fosse tutto e, senza emettere un fiato, mimava
con la
bocca la lista della spesa che aveva riposto nel cassetto della
memoria. Un uomo
di colore in piedi a poca distanza da lui chiacchierava in un a lingua
straniera con una donna sedutagli di fronte.
Mamoru non
riusciva a capire, sembrava
che tutto fosse rimasto uguale per gli altri, sembrava che
l’immensa esplosione
che aveva sentito dentro di lui e che aveva ridotto in schegge il suo
cuore,
non l’avesse percepita nessun altro. Come poteva essere?
Prima o poi sarebbe sceso da quella metropolitana e sarebbe tornato a
casa,
avrebbe chiuso la porta del suo appartamento e nessuno avrebbe mai
saputo che
lì un uomo stava soffrendo, che li un uomo stava impazzendo.
Come poteva non
pensare al lei, come
poteva non pensare a tutte le volte che l’aveva vista
sorridere piena d’amore
per lui. Come poteva non pensare all’ultima volta che aveva
fatto l’amore con la
sua Usako, quella notte, quella lunga notte in cui si erano finalmente
ritrovati
dopo la battaglia con Galaxia.
No, non poteva proprio smettere di pensare che avrebbe voluto quella
notte
durasse per sempre. Si era stupito nel leggere la disperazione con cui
lei
aveva voluto fare l’amore con lui, dopo ore paassate immobili a guardarsi. Come per cacciare altri
pensieri dalla
mente. Aveva creduto che quei pensieri riguardassero la sofferenza
provata per
la sua assenza, e invece…ora sapeva che i pensieri del suo
amore erano per un
altro amore, per un altro uomo. Ora sapeva che lei, faceva
l’amore con lui nel
disperato tentativo di tornare ad amarlo come prima. Ora capiva che la
più
dolce delle creature era stata corrotta dal dolore più
profondamente di quanto
si potesse immaginare.
E poi…da quella notte più niente. Era sparita. Un
mese di domande sulla sua
assenza e mai la giusta risposta.
E intanto la vita
scorreva.
Era giusto?
Si, per gli altri
la vita andava
avanti come sempre. Ma non per lui. Il passato e futuro sovrano della
Terra ora
era solo un uomo distrutto. Tutti continuavano la loro vita ignorando
che l’uomo
più importante della Terra stava vagando in una
metropolitana sentendosi come l’ultima
delle bestie.
La musica era
alta, altissima. Sarebbe
bastata a stordire chiunque ma non lui. Il cantante più
famoso del momento, il
principe delle classifiche musicali non riusciva quasi a sentirla.
Aveva sperato che in quel modo sarebbe riuscito a non pensare, non
pensare a
lei ma…era un tentativo fallito in partenza.
Seya era disteso
sul letto della sua
stanza, chiusa volontariamente a chiave.
La sua mente
vagava alla ricerca di
lei, l’amore della sua vita. Solo poche ora prima lei gli
aveva confessato di
averlo amato. Lui non lo aveva capito. Si era preparato di tutto punto
quella
mattina per andare da lei. Le aveva addirittura portato un mazzo di
fiori. Si
era messo in cammino verso casa della principessa della Luna che per
lui era
solo la più desiderabile delle donne credendo di non averla
mai avuta
veramente. Credendo, giurando di non aver mai pensato che lei avesse
amato qualcun
altro, proprio lui, oltre che il “suo” Mamoru.
E
invece… Usagi aveva
detto a lui e a Mamoru di volersi
allontanare da entrambi perché il suo cuore non era
abbastanza grande per amarli.
No, non aveva capito niente.
Questo vuol dire
che non aveva avuto
solo il suo corpo ma.,..anche parte del suo cuore.
Si
ricordò quella prima e ultima
volta.
Il giorno dopo lo
scontro da Galassia.
Il girono dopo il
ritorno di Mamoru.
Lei era apparsa
dietro la sua porta per
dirgli che doveva smettere di cercarla.
Come era bella.
Gli occhi lucidi
le davano una luce in
più.
- Seya,
io…
- Testolina
buffa entra
- Seya…Mamoru
è tornato, io non voglio sbagliare, non voglio perderlo di
nuovo
- Cosa
dovresti sbagliare? Gli sei stata fedele. Non mi hai mai permesso di
amarti,
non ti sei mai permessa di amarmi…
Seya aveva la
voce affranta nell’ammettere
il suo insuccesso. Aveva sempre saputo che Usagi era innamorata di un
altro e
che era stata destinata a quell’uomo che lui aveva visto solo
in una foto nella
sua cameretta ma,…aveva creduto, nel profondo del suo cuore,
di riuscire piano
piano a scalfire quell’amore e conquistarla. E invece niente,
era solo riuscito
a passare tanto tempo con lei, a farla sorridere per le sue battute, a
strapparle qualche sguardo carico di dolcezza, e ora che i Mamoru era
tornato tutto
sarebbe finito senza mai cominciare davvero. Tutte le sue speranze
erano morte,
morte nel vederla fra le le braccia di quell’altro uomo il
giorno prima alla
fine della battaglia.
- Seya,
tu non hai capito niente!
Perché
stava piangendo, perché la sua
Usagi era lì e stava piangendo?
- Usagi,
dimmi…cosa vuoi da me? Perché sei venuta qui
piangendo a sbattermi il tuo amore
per un altro uomo! Perché mi fai questo?!! Lo sai che sono
innamorato di te. Lo
sai che resterò sul tuo pianeta anche solo per restarti
amico anche se il mio
uore urla il bisogno di averti!
E
all’improvviso successe.
Come la prima
neve, improvvisa e
carica di meraviglia in chi la guarda cadere, Usagi, nel tempo di un
istante,si
avvicinò e lo baciò con impeto.
Niente in quel
momento aveva un senso
o forse niente in quel momento aveva più senso di quel
bacio. Seya non lo
sapeva.
Le lacrime che
cadevano dagl’occhi della
ragazza si mischiarono a quelle che scendevano dagli occhi di Seya.
Le mani dei due
ragazzi si cercavano e
trovate si intrecciavano come a voler creare una corda indissolubile.
Quel bacio,
all’inizio pressione di
labbra, si trasformò velocemente in una danza di lingue che
chiedevano una cosa
sola…la possibilità di amarsi.
Quando qualche
ora dopo Seya aprì gli
occhi e si ritrovò nel suo letto coperto solo di un
lenzuolo, stentò a rendersi
conto di quello che gli era appena accaduto. Si girò di
scatto per cercarla ma
lei non c’era. Al posto della sua candida e calda pelle un
biglietto. Un biglietto
che Seya non avrebbe mai voluto leggere.
“Fra
le tue braccia ho sentito il
cuore volare. Perdonami ma non posso appartenerti, Non posso regalarti
oltre di
me.Io devo scegliere il mio destino”
E ora lui era lì, sul suo letto a chiedersi quale destino Usagi avesse scelto. Tutto quello che sapeva era che non sarebbe stato con lui ma nemmeno con Mamoru. La musica non la sentiva ma il rumore del suo cuore infranto si.
Non dico niente...aspetto i vostri commenti. naturalmente aspetto di sentire se volete che vada avanti con questa storia oppure no.bacione a tutti
Chichilina