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Autore: Ohhbaby    24/03/2015    1 recensioni
La sua mano stringe il mio braccio, impedendomi di proseguire.
-Finiamola qui- dico stringendo i denti, cercando di impedire alle lacrime di uscire.
Ma la sua mano stringe di più e la sua forza mi tira a se.
-Tu non hai capito...- dice sorridendomi -Io non ti lascio andare-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Scolastico
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~~Sento il mio cuore sprofondare.
Poggio le mani sul vetro della stanza. Volevo avvicinarmi a quel ragazzo, ringraziarlo, confortarlo...
Una piccola lacrima salata scende sulla mia guancia fino a raggiungere la bocca.
“E' messo male” penso.
-Serve aiuto, signorina?- dice una voce dietro di me.
Mi giro di scatto, colta alla sprovvista. Vestito con camice uguale al dottore che mi aveva medicato quella mattina, ma senza pantaloni colorati, dietro di me c'era un uomo sulla quarantina che mi ricordava molto uno di quei dottori che vedo nelle serie televisive.
-Oh... beh...- inizio a balbettare, come mi succede sempre quando sento che sto facendo qualcosa di sbagliato.
-Si è persa?- chiede l'uomo, che avrà sicuramente capito il mio disagio.
Non riesco a parlare ma annuisco con la testa.
Non che mi sono persa veramente, ma mi sembra una scusa abbastanza buona per giustificare il fatto di essere all'una di notte in giro per l'ospedale, davanti a una stanza di uno sconosciuto.
-Ok...- dice piano il dottore -Che numero è la sua stanza?-
-Mm...- quella domanda mi coglie un po' alla sprovvista. Passo le dita sul mio pigiama mentre cerco di ricordare qualcosa.
-Forse la numero 45- dico incerta.
Il dottore mi guarda alzando un sopracciglio, sicuramente perplesso dal fatto che non ricordo bene neanche la mia camera.
-Ok, allora mi segua-
Percorriamo alcuni corridoi in cui non ricordo di essere passata, finché non raggiungiamo la mia stanza.
-E' questa?- chiede.
-Si, è questa, grazie-
Il dottore mi suggerisce di andare a letto, poi si volta e fa per andarsene.
-Dottore, posso chiederle una cosa?- dico velocemente per impedirgli di proseguire.
-Certo-
-Quel ragazzo, quello che dormiva in quella stanza... perché è lì?- 
Sicuramente quella domanda l'ha colto un po' di sorpresa, perché ci pensa un po' prima di rispondermi.
-Beh, sono autorizzato a parlare di ciò solo con i parenti del ragazzo-
-Oh andiamo! Non voglio sapere niente di così sconcertante! Almeno cosa gli è successo- rispondo seccata.
Il dottore mi porge uno sguardo di rimprovero, perchè evidentemente ho alzato un po' troppo la voce.
-Non so molto, perchè non lo sto seguendo io personalmente. So però che si è buttato in mare per salvare una persona e ha sbattuto la testa contro uno scoglio...- sospira, evidentemente dispiaciuto.
-Fortunatamente siamo arrivati presto, perchè una signora aveva chiamato l'ambulanza prima ancora che il ragazzo entrasse in acqua, preoccupata probabilmente per la persona che stava affogando. Diciamo che è abbastanza grave ciò che è successo, ma il ragazzo si riprenderà... Non posso dirle altro- prima ancora di rispondere il dottore se ne va, lasciandomi nella stanza buia, completamente sola. Mi sdraio sul letto.
I pensieri arrivano lentamente, ma bruciano nella mia testa come se qualcuno stesse gettando dentro di me cicche di sigarette appena levate dalla bocca.
Sono stata una stupida.
Se non mi fossi buttata... Se avessi ascoltato mia madre... Staremo entrambi bene.
Oh, stupida cocciuta.
Le lacrime abbondano sul mio viso. Sto piangendo talmente tanto che domani avrò dei solchi sulle guance.
La cosa che mi dà più fastidio è che io me la sono cavata con una ferita sulla gamba, mentre lui si è spaccato la testa.
Stupida... stupida.. stupida...
La testa riprende a farmi male. Chiudo gli occhi, ma non voglio dormire, non ci riesco. Mi rigiro continuamente sul letto, che improvvisamente è diventato scomodissimo...
   
 
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