Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Fakir    24/03/2015    1 recensioni
Che ne è stato dei valorosi Gold Saints sigillati nella statua del Tempio di Artemide? Athena dopo essere tornata al Santuario, riuscirà, da sola, a proteggere l'umanità nonostante abbia nuovamente emesso un ordine di non intervento per i suoi cinque Bronze Saints? perchè le difese del Santuario sono allertate nonostante sia tornata la pace? e suprattutto gli uomini sono solo giocattoli... nelle mani degli Dei? Questa storia è collacata temporalmente un anno dopo del Tenkai-hen e tiene conto dell'intera vicenda di Saint Seiya, dalla GW alla corsa alle 12 case, la battaglia ad Asgard, la guerra Santa contro Poseidon e Hades, lo scontro nell'Elisio, i 4 OAV, il manga Saint Seiya G, Shou ad alcune informazione tratte da LC. Non considera la serie Omega, LOS, romanzi, Side Story e, per ora, ND enon ancora conclusosi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mare delle stelle...”

Pensai, mentre lasciavo spaziare lo sguardo all'infinito cielo stellato che si offriva ai miei occhi. Era una tiepida notte di tarda estate e la brezza marina mi accarezzava la pelle con il suo sapore salmastro. Mi trovavo sull' “Altura delle Stelle” il luogo da cui, al Grande Sacerdote di Atene, è permesso vedere il futuro e parlare con gli dei.

Ora l'antico bacile d'acqua dove giorni fa Saga aveva veduto le figure di Seiya e probabilmente di altri Gold Saints, tornati in vita come lui, era calmo e limpido come uno specchio mentre rifletteva l'immensità della volta celeste sopra di me.

Anche il tempio inferiore era vuoto e silenzioso... il tempio che consente a qualunque divinità di mettersi in contatto con il Sommo Sacerdote di Athena.

Ebbene sì, quella piccola altura immersa nel mare delle stelle era un territorio franco all'interno nei luoghi a me consacrati, e consisteva in un contatto diretto tra il Cielo e la Terra.

 

La Terra...”

 

Mi soffermai a respirare il profumo del mare misto a quello dei mirti che giungeva portato dal vento.

Alzai gli occhi verso il cielo e pensai alle parole che mi avevano più volte detto i miei fratelli.

 

Il tuo posto è qui sorella...”

 

Athena... tu sei una dea... quando te ne ricorderai...”

 

E invece io volli diversamente, ripudiata dall'Olimpo e dai miei divini fratelli decisi di rimanere qui su questa bella Terra tra questi esseri umani, che sono meravigliosi seppur nella loro infinita grettezza, seppur immersi costantemente nell'errore ma che sanno amare, lottare, soffrire e gioire... in una parola sanno... vivere!

Gli dei hanno perduto, nella loro immensa superbia, questa vitalità che zampilla come fonte di freschezza e dona speranza e gioia anche nei momenti più tenebrosi.

 

Ora però vorrei che i miei fratelli mi parlassero, apparissero in questo tempio consacrato a “tutti gli dei” e mi svelassero i loro piani, mi dessero una possibilità, mi concedessero un'udienza tra loro, invece...

nonostante ogni notte mi rechi in questo posto, le loro divine voci tacciono...

 

...tacciono e il mio cuore si riempie di angoscia perchè...

 

… perchè conosco di cosa sono capaci gli dei quando decidono di giocare con gli esseri umani e se veramente questa volta hanno pensato di lasciarmi fuori e di non concedermi nemmeno una possibilità per riscattare la vita dell'intera umanità, i miei Saints dovranno combattere nuovamente.

Ancora una volta dovranno rischiare le loro giovani vite per proteggere questa loro Terra, che amano e che gli spetta di diritto.

Ancora una volta dovremmo combattere feroci battaglie e spargere sangue perchè questo loro paradiso non venga perduto.

 

Stirnsi i pugni mentre sentivo le lacrime bruciarmi negli occhi, lacrime di frustrazione, di rabbia verso i miei fratelli che non comprendono la bellezza di questi luoghi, lo splendore e la meraviglia di questo pianeta azzurro che galleggia nel mare delle stelle ed è stato donato dalla Divina Volontà agli esseri umani, ancora agli albori della storia.

 

“... Athena...”

 

Sentii una calda voce maschile alle mie spalle, pronunciare incerta il mio nome.

Mi voltai e mi trovai immersa negli occhi di giada del Saint dei Gemilli, occhi così profondi che parevano riflettere l'immensità del cielo.

 

“Perchè ti trovi qui... sola?” Mi chiese con una certa apprensione nella voce

 

“Io... io...” Risposi, con tono incerto.

Non volevo rivelargli i miei pensieri, non per il momento almeno, non finchè non avessi avuto un'idea più chiara di quello che stava succedendo.

 

“Stavo guardando il cielo stellato... da quassù è uno spettacolo incantevole”. Conclusi con tono più tranquillo, rivolgendogli un sorriso.

Lui ricambiò, piegando leggermente le labbra mentre i suoi occhi assumevano un'esoressione dolcissima. Non so perchè ma sentii che stavo arrossendo e distolsi lo sguardo.

“Questo posto si trova talmente in alto che non se ne vede la base... sembra di essere immersi nei cielo stellato”. Dissi con un filo di voce.

Sussultai lievemente quando sentii il cotone grezzo sulle spalle nude, accompagnato dal calore delle sue mani che mi si posavano sulle spalle. Mi aveva coperto con il suo mantello. Lo trovai un gesto così umanamente premuroso che gli sorrisi nuovamente.

“Grazie... Saga...”.

 

Rimanemmo così vicini per un po', sentivo che Saga si stringeva quasi a me, come se quel posto gli recasse dolore ed infatti immaginai che fosse così, dopo ciò che era accaduto l'ultima volta che vi si era recato. Per questo circondai con le mani il suo braccio e vi posai il capo, era caldo e odorava di lino, mentre i suoi capelli lunghissimi, emanavano un profumo dolce e leggermente speziato. Alzai lo sguardo su di lui. Aveva gli occhi immersi nel mare delle stelle ed il suo sguardo era velato di struggente tristezza, non gli dissi nulla ma gli sfiorai il braccio con una lieve carezza, lui parve rasserenarsi ma non si voltò a guardarmi come aveve sperato continuando invece a mantenere lo sguardo fisso sulle splendenti stelle che compongono la costellazione sua custode, quella dei Gemelli.

 

... i Gemelli...”

Compresi allora il motivo della sua tristezza. Stava pensando al suo gemello minore Kanon.

 

“Oh... Saga...”. Sospirai.

 

Chiusi gli occhi stringendomi a lui e in quel momento pensai a quanto fosse meraviglioso questo pianeta immerso fra le stelle, a quanto fossero meravigliosi gli esseri umani che lo abitano e a quanto fossi felice di aver scelto di rimanere qui, tra loro, con i miei adorati Saints, rinunciando alle olimpiche vette riservate agli dei.

 

 

   
 
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