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Autore: AresEris    25/03/2015    1 recensioni
"Mi lascio cullare dal frusciare delle foglie degli alberi e dei cespugli, nessun pensiero in testa, distratto poi dal rumore dell'erba calpestata: socchiudo gli occhi annoiato, adocchiando la figura familiare di Nicole per la prima volta in tutta la giornata, soffermandomi sul solco tra i seni, compressi in una camicetta azzurro pallido, creato dalla tracolla. Resto a fissarle il petto anche una volta che mi si è parata di fronte a braccia conserte – l’ha fatto di proposito o pensa davvero che lo colleghi ad un gesto offeso? -, sorpreso e incuriosito da un capo che non le ho mai visto addosso.
«Guarda che i miei occhi sono più su.»
«Lo so, ma a me interessa quello che hai più giù.»"

Storia cancellata e ripubblicata perché l'autrice è stupida e non sapeva di volere una long.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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You’d be sexy
 
Sei anni e cinque mesi prima
Al suono della campanella raccolgo tutte le mie cose e le infilo nella tracolla, saltando su per scappare via da quell’aula insieme a Matt, che mi guarda ora sfinito.
«Amico, non ce la faccio più. Uccidimi.» mi sussurra per non attirare l’attenzione del professore, intento a scarabocchiare su alcuni fogli. Gli do una spallata per svegliarlo, facendolo finire contro alcuni armadietti e richiamando gli sguardi curiosi di molti studenti.
«Mi hai chiesto la pace eterna, ci ho provato.» rispondo al suo sguardo perplesso con un alzata di spalle e un sorriso sornione, mentre prende a massaggiarsi il fianco «Almeno ora si pranza, hai evitato il collasso.» aggiungo
Svoltiamo un corridoio tra qualche spintone, travolgendo alcuni primini troppo piccoli per essere notati nella foga, ritrovandomi poi contro un armadietto di fianco a due ragazze, giunto a destinazione. Saluto Matt, che prosegue la sua ricerca, e rivolgo poi l’attenzione alle due ragazze, soffermandomi sulla figura sconosciuta che mi osserva con un’espressione tra la rabbia e il disgusto, rivolgendole un sorriso storto. Saluta la ragazza di fronte a sé prima di andarsene, dandomi le spalle, e ne approfitto per far scivolare lo sguardo sul suo fondoschiena fino a che non svolta l’angolo da cui arrivo.
«E’ impegnata?» chiedo alla ragazza con la testa nell’armadietto, imitandola ed aprendo il mio per recuperare il sacchetto del pranzo e posare i libri.
«Anche se fosse libera, cosa che non è, non vi vedo affatto insieme.» mi sento rispondere prima che il tonfo metallico dello sportello chiuso sovrasti la sua voce, soffiando l’odore dolce del suo shampoo fino al mio naso. La imito anche questa volta, voltandomi poi verso di lei e sogghignandole mentre mi avvicino poco e mi poggio al suo armadietto con un braccio.
«Gelosa?» le sussurro a voce bassa, osservandola aprirsi in un sorriso malizioso e avvicinarsi di rimando, ormai ad un palmo dal mio naso.
«Lesbica.» mi chiarisce, allontanandosi senza fretta e iniziando a camminare verso la sala mensa, evitando l’ammasso di studenti formatosi tra i corridoi.
Le donne non dovrebbero mai dare le spalle ai ragazzi penso mentre lo sguardo mi cade oltre i suoi fianchi per un attimo, prima di seguirla e affiancarla alla fine del corridoio con passo lento.
«Le chiedi se mi fa guardare quando sta con la sua ragazza?» le chiedo divertito e per niente dispiaciuto dalla scoperta, ottenendo uno sguardo disinteressato come risposta.
«Se dovessi mai chiederglielo lo farei per me, non certo per te.» mi assicura tra il serio e lo scherzoso – e so che lo farebbe, ne ha le palle e la spigliatezza – mentre raggiungiamo le porte della mensa e le superiamo, lasciandoci invadere dagli odori e dal chiacchiericcio già insistente mentre cerchiamo un tavolo libero.
«Dobbiamo tenere il posto a Matt e Rachel?» chiede con lo sguardo che vaga tra i tavoli, adocchiandone uno libero e camminando spedita in quella direzione senza attendere risposta. La seguo con gli occhi fissi sui suoi capelli – rischio la caduta se abbasso lo sguardo – pensando che, se i nostri due amici non fossero mai usciti insieme, a quest’ora ci avrei già provato col suo sedere piuttosto che diventarci amico, vicini di armadietto o meno. Appena giungiamo al tavolo si lascia cadere sfinita sulla sedia e la seguo a ruota, cercando con lo sguardo due figure familiari nella fila già formatasi che scorre però veloce, scoprendoli a metà. Alzo un braccio per richiamare la loro attenzione, interrompendo un bacio non adatto al luogo dove si trovano e salutando poi Rachel con la mano. Torno a concentrarmi su Nicole, che ha già cacciato fuori il suo pranzo e inizia a legarsi i capelli per non sporcarli – lo fa sempre: la osservo mentre li solleva, lasciando scoperto il collo, e mi perdo nelle sue linee morbide, soffermandomi sui nei e sulle clavicole più del necessario, fino a giungere all’attaccatura dietro l’orecchio; la mancanza di movimento nella sua persona mi porta a notare uno sguardo perplesso diretto a me, un sopracciglio inarcato in una muta domanda.
«Con i capelli corti saresti sexy.» mi ritrovo a dirle sincero con un sorriso sbilenco, osservandola mentre piano appoggia le braccia sul tavolo e mi guarda preoccupata – so che non è così. L’attimo dopo, infatti, mi ritrovo ad afferrare la mela del suo pranzo diretta alla mia fronte, portandola immediatamente alla bocca per strapparle un morso e masticando con un sorriso divertito, mentre osservo lo sguardo inespressivo della ragazza di fronte  a me che le esalta le occhiaie scure – quando è felice non si notano – e la fa sembrare una bambola inanimata – un ‘io sono sempre sexy’ masticato pigramente tra i denti-, e per un attimo capisco anche perché nessuna cheerleader la prende mai di mira – la ragazza sa come spaventare la gente.
Un paio di vassoi spinti sul tavolo ci distraggono – e Nicole torna la ragazza sorridente di sempre – e salutiamo la coppia appena arrivata, prendendoli in giro in un tacito accordo e ridendo dei loro bronci, mentre osservo Nicole di tanto in tanto in quei particolari che non avevo mai notato.
Due settimane dopo avrebbe sfoggiato un nuovo taglio.

 
Presente
Le osservo la spalla nuda, ricalcando con le dita le sue forme e i suoi nei fino al collo, provocandole una lieve risata dovuta al solletico, e giocherellando poi con le ciocche scure che le ricadono sul viso.
«Tagliasti i capelli perché ti dissi che eri sexy?» le chiedo curioso, rievocando un ricordo lontano. La vedo arricciare il naso e sorrido di quel gesto che sembra fare spesso, seguendola con lo sguardo mentre si volta dall’altra parte, dandomi le spalle – e forte è la tentazione di sollevare le coperte e abbassare lo sguardo, i rimasugli di un’abitudine da adolescente.
«Considerai solo un’opinione maschile.» mugugna in risposta, assonnata. Mi avvicino a lei, avvolgendole la vita con un braccio per tirarmela contro, baciandole l’incavo del collo delicatamente.
«Hai fatto bene.» le sussurro divertito all’orecchio «Ti sarei saltato addosso la prima volta che ti vidi così.» confesso senza problemi. Si volta tra le mie braccia per trovarsi di fronte a me, un’espressione divertita in viso.
«Eri un adolescente, bastava essere una ragazza per creare fantasie nei vostri cervelli.» mi avvolge le braccia attorno al collo, aderendo col suo corpo al mio e sfiorandomi il naso di tanto in tanto.
«Ma tu eri sexy comunque.» rispondo convinto, lasciandomi poi baciare ed accarezzare, ritrovandomi schiacciato contro il materasso dalle sue forme mentre la sento aprire il comodino dal mio lato e scavare alla ricerca di una bustina, ridendo.
Con i capelli corti sta davvero bene



 
N/A (Ares)
Avrei dovuto pubblicare ieri, I know, ma ho il ciclo ed ero piegata in due dal dolore. Sono più che giustificata. E qual è il modo migliore di farlo passare se non provocarne a voi con questo capitolo? Lo so, I'm bad. Ma tanto so che a nessuno interessa e se a qualcuno interessa di certo non legge le note u.u
In questo capitolo iniziano i flashback e tanto mi è piaciuto scriverli, quindi spero piacciano anche a voi. Se volete che smetta potete dirmelo, avreste tutta la mia comprensione e il mio appoggio. Quindi, alla prossima u.u
Ares <3
  
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