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Autore: LoveRobsten    25/03/2015    1 recensioni
"Non credevo che amare significasse credere cecamente nella persona che ami; non pensavo
che sarei riuscita ad essere me stessa con qualcuno, ma chissà per quale ragione adesso ci stavo riuscendo!!
Stavo per la prima volta credendo in qualcosa che potesse rendermi felice, sapevo che avrei rischiato di schiantarmi al suolo ma era più forte di me, volevo a tutti i costi provare per una volta ad essere felice!!"
Spero che questa storia vi piaccia e la prima che scrivo.. Quindi scusatemi se non sono abbastanza brava ma volevo provare a scrivere qualcosa e lo sto facendo!!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

Colors and promises...

Siamo all'entrata dell'enorme villa, ci sono due uomini vestiti con due completi scuri e cravatta ai lati dell'ingresso, credo siano i body-guard.
Diamo i nostri nomi ad uno degli uomini e ci addentriamo nella casa, è immensa ma in questo momento non lo sembra con tutta la gente che c'è di qua e di là, oltre che grandissima è anche bellissima questa villa. Beato chi ci vive!
< Vieni! > mi dice Mike prendendomi per mano, < Ehi aspetta! Dove andiamo? > gli chiedo insospettita.
< Voglio presentarti i proprietari! > mi dice, conosce i proprietari? Da quando? Prima aveva detto che si trattava di un giro di telefonate.
< Come conosci i proprietari? > gli chiedo
< Beh in un certo senso si! >
< Come in un certo senso? >
< Ehi quante domande! Vuoi venire si o no? > mi chiede spazientito
< E va bene! > mi arrendo alla fine.
Mi presenta la proprietaria, che ho scoperto essere multimilionaria ma c'era d'aspettarselo. È una donna, sulla trentina molto bella di aspetto. 
Lascio Mike parlare con lei, che gli ha puntato gli occhi addosso e mi dirigo verso il bar, ho bisogno di bere qua dentro si soffoca! 
Noto Klaudia e gli altri in mezzo alla pista, ballano come matti, non so come facciano tra tutta quella gente, io mi sentirei soffocare. 
< Posso offrirti qualcosa? > mi chiede qualcuno da dietro lo sgabello su cui sono seduta,
< No, grazie > rispondo acida voltandomi. Guardo l'uomo che sta di fronte a me, pentendomi subito della mia risposta, quando mi rendo conto che è Rob. Ma come è possibile? Eppure è lì. Sempre con quel suo sorriso sghembo e quegli occhi in cui ti perdi, tanto che sono profondi.
< Ciao Kris! > mi dice sorridendo
< Ciao Robert! > rispondo con tono di scusa, < Chiamami Rob..Allora posso offrirti qualcosa? Guarda che l'altro giorno mi hai promesso che avremmo bevuto qualcosa insieme > 
mi chiede
< A quanto vedo non ho scelta > rispondo divertita
< Bene!...Cosa prendi? > 
< Quello che prendi tu va bene! > non sono una grande bevitrice di alcolici, meglio non rischiare.
< Bene..Allora prendiamo 2 Long Beach, grazie! > dice alla ragazza dietro al bancone che lo sta mangiando con gli occhi, ma lui non la degna di uno sguardo. 
< Allora Kris... > mi dice
< Si Rob? > la ragazza ci porge i nostri cocktail ed io lo bevo tutto d'un sorso, è forte ma non così tanto da stordirmi.
< Ehi con calma! > mi dice scherzando
< Sono calma > gli dico con tono scherzoso
< Ti va di fare due passi? > mi chiede, due passi, oh mio Dio, si, no, lo fisso come un'ebete, devo rispondere, mi sta fissando vuole una risposta.
< Due passi? > riesco a chiedere alla fine,
< Si! Due passi. > 
< Va bene! >
< Andiamo.. > 
< Robert! > ci voltiamo entrambi e vedo una donna dal caschetto biondo venire verso di noi.
< Ciao Roby caro! > dice, Roby che razza di nomignolo è?
< Allora come stai? >
< Sto bene, Rahma! Se vuoi scusarmi stavo per andarmene! > sbotta lui irritato.
< Dai resta a bere qualcosa con me! Prima ti piaceva stare con me adesso sei così fuggente! > afferma lei al che mi viene un conato di vomito.  < Scusami! > affermo mentre me ne vado.
Ho bisogno d'aria, mi gira tutto. Il drink inizia a fare effetto, raggiungo l'uscita e respiro a pieni polmoni quando sono fuori. Ma che cavolo mi è preso? Ho fatto la figura dell'imbecille. Ma d'altronde cosa dovevo fare? Stare lì ad aspettare quando si sarebbero decisi a smetterla di flirtare davanti ai miei occhi? No grazie, non ne ho davvero bisogno. 
Mi stringo nelle spalle, nonostante il clima mite inizio a sentire un po' freddo. La vista è stupenda da qui, rimango ad ammirarla per un bel po'.
< Ciao bellezza! > afferma un uomo sulla quarantina che sta a pochi metri da me. Decido di ignorarlo e di rientrare. 
< Dove scappi bellezza? > mi chiede bloccandomi per il braccio.
< Non sono affari tuoi! Toglimi le mani di dosso, ubriacone che non sei altro! > gli ringhio in faccia ma lui stringe ancora di più e inizia a farmi male sul serio.
< Sei solo una puttanella..Vieni qui! > mi scaraventa in faccia al muro, non c'è nessuno, e in quel momento ringrazio me stessa per aver messo un completo e non un vestito. Mi guarda in modo orrendo e con quel sorriso schifoso da maniaco. Faccio per urlare ma lui mi tappa la bocca con una mano. 
< Zitta..Altrimenti ti ammazzo! > dice minacciandomi, non molla anche quando gli do un calcio nelle parti intime. 
< Cazzo.. > urla quando cerca di togliermi il vestito senza successo. 
Combatto contro me stessa per non far uscire il fiume di lacrime.
< Bastardo! > sento qualcuno urlare mentre mi toglie quello schifoso da dosso.
< Stronzo..Figlio di puttana! > urla Rob mente tempesta la faccia dell'uomo di pugni.
< Rob! Basta ti prego! Così lo ammazzi! > urlo sopra la sua voce per farmi sentire. 
Mi sente e si volta verso di me terrorizzato.
< Kris!... > mi dice con un filo di voce, lasciando la faccia dell'uomo.
< Rob..Stai bene? >
< Cosa? Tu sei stata minacciata e chiedi a me se sto bene? >
< Già! >
< Come stai? Stai bene? >
< Si sto bene,vorrei solo andare via> non voglio stare ancora lì, e vedere quell'essere. Robert mi guarda.
< Certo! Posso accompagnarti? So che sei con i tuoi amici ma vorrei parlarti e assicurarmi che tu stia bene! Mi conosci da poco e lo so che dopo questo non ti fiderai più di me ma ti prego dammi questa possibilità > mi guarda con occhi imploranti, non voglio farlo sentire così. 
< Okay, solo dammi qualche minuto per avvertire i miei amici! >
< Certo! Tutto il tempo che vuoi! Solo che dovresti fare una denuncia! > mi volto e guardo l'uomo sdraiato a terra inerme. 
< Ti prego, non raccontare a nessuno quello che è successo > affermo 
< Cosa? Davvero vuoi lasciare che lui non paghi per quello che ha fatto? > mi chiede sbalordito
< Ti prego! Non voglio che si sappia e per quanto riguarda lui non lo vedrò più! > voglio cancellare questo episodio dalla mia testa. E denunciarlo non mi aiuterà di certo.
< E non pensi..> lo blocco prima che finisca
< È proprio a quello che non voglio pensare! > si avvicina a me, non avevo notato tutta la distanza che ci separava. Non voglio pensare quello che sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato.
< Mi dispiace! > afferma
< Shh..Non è colpa tua! >
< Beh..Non direi! > sento la voce di Klaudia, che mi sta chiamando, merda non deve uscire qua fuori. Faccio un gran respiro e mi dirigo dentro! < Vado ad avvisare! > dico a Rob 
< Va bene! Ti aspetto fuori! > mi dice sorridendo.

< Kriiis! > vedo Klaudia
< Ehi! >
< Che fine hai fatto? > mi chiede
< Ho conosciuto un ragazzo! > le devo raccontare una mezza verità altrimenti non mi lascerà andare
< Cosaa? Dov'è? Voglio assolutamente vederlo! > urla 
< Klaudiaa..Senti mi sta aspettando fuori. Ti dispiace se torno con lui a casa? > mi osserva sta valutando se devo o non devo farlo. 
< Basta che poi mi racconti tutto! > mi dice ed io le schiocco un tenero bacio sulla guancia < Graziee >
< Vai..Muoviti Stew! >
La saluto e vado da Robert.
Lo vedo è appoggiato all'auto, è nervoso. Non so perché voglia accompagnarmi, se fosse stato qualcun altro non avrei mai accettato un passaggio.
< Ehi! > mi dice, guardandomi come se avesse un fantasma davanti.
< Ciao... > gli rispondo sorridendo.
< Sei venuta? > colgo un velo di meraviglia nella sua domanda, mi chiedo il perché.
< Credevi che non sarei venuta? > chiedo pensando che la risposta potrebbe infierire molto più di un po' su di me. 
< Beh...si! Lo ammetto! Dopo quello che è successo stasera credevo non volessi avere niente più a che fare con me! > lo fisso, crede che ciò che è successo stasera sia colpa sua..
< Perché pensi questo? >
< Perché io mi odierei se fossi in te > ammette con un filo di voce, di colpo mi avvicino a lui, gli prendo il viso tra le mie mani, di modo che i nostri occhi si incontrino. Il suo sguardo è spento non mi piace, non è il suo.
< Ciò che è successo non è colpa tua! Non so perché lo pensi! Ma non è così! > gli dico, ma lui non mi guarda, punta lo sguardo dappertutto tranne che su di me.
< Ascoltami ti prego! Non è colpa tua! Anzi dovrei ringraziarti invece! > lui mi guarda, adesso, i nostri occhi si incontrano ed anche le nostre bocche. Ci stiamo baciando, le nostre lingue si uniscono diventando una sola, lo stringo forte a me, lui mi cinge la vita col braccio e mi tiene stretta a lui.
< Non ringraziarmi! Non farlo! > mi dice ansimando.
Capisco che non devo insistere tanto. < Va bene, come vuoi! Andiamo? > chiedo cambiando argomento.
< Certo! Sali! >
Salgo in macchina, lui mette in moto e partiamo. Appoggia la sua mano sulla mia ed io gliela stringo. Mi piace quel contatto, ha gli occhi fissi sulla strada, vorrei che parlasse, ma non lo fa. Cerco un argomento di cui parlare ma la verità è che lo conosco da così poco tempo...
< Dove hai imparato a cantare? > chiedo, ricordandomi della serata al Moon's Light.
< Beh..mi è sempre piaciuta la musica. All'età di 5 anni chiesi a Babbo Natale un pianoforte! > dice sorridendo
< Oh..e ti arrivò? > chiedo incuriosita 
< Si ma non proprio come lo volevo io! > 
< In che senso scusa? >
< Mi arrivò un pianoforte, ma era un giocattolo, ed io ne volevo uno vero. Così l'anno dopo riscrissi la stessa letterina, dicendo a Babbo Natale che ne volevo uno vero! Uno di quelli che se ne vedevano solo in Tv! Che solo i più bravi riescono a suonare. > mi piace il modo in cui parla della musica, riesce a travolgerti col suo entusiasmo.
< E? >
< Beh, quella volta capì quello che volevo e mi arrivò! Ero felicissimo quel giorno, credo di non essere stato mai così felice come quel giorno, mi svegliai all'alba, ero nervosissimo, avevo paura di alzarmi, e trovare un altro giocattolo! Andai in camera dei miei e chiesi loro di accompagnarmi ed entrammo nel salone dove avevamo il grande albero, all'inizio non lo vidi e ci rimasi malissimo, poi però mia madre mi fece voltare verso la finestra ed era lì. Così grande, bello e così lucente, che potevi specchiartici dentro! >
Gli brillano gli occhi al ricordo! Mi immagino un Roberto piccolo che corre verso il suo pianoforte ed inizia a suonare.
< Mi farai sentire qualcosa un giorno!? > chiedo 
< Beh..il fatto è che oltre i miei genitori e il mio insegnante mai nessuno mi ha sentito suonare! > mi dice a disagio
< Oh..non ti preoccupare! Dimentica quello che ho detto! >
< Se prometti di non ridere suonerò qualcosa! > mi dice, indicandomi col dito, potrei innamorarmi di quel sorrido sghembo che ha! Cosa? No non lo penso sul serio! Non lo conosco neanche. 
< Giuro solennemente che non riderò. > dico maestosamente mettendomi una mano sul cuore. Però poi scoppio a ridere. 
< Iniziamo male, già stai ridendo! > mi fa notare ridendo anche lui.
Si ferma, non so dove siamo, non è casa mia!
< Perché ci siamo fermati? > chiedo un po' nervosa.
< Questa è casa mia! > mi dice con un filo di voce. 
< Oh.. > riesco solo a dire questo.
< Qualcosa che non va? Mi avevi chiesto di suonarti qualcosa. Se vuoi ti riaccompagno adesso. > mi chiede, mi rendo conto che è nervoso.
< No, dai voglio sentirti suonare! >
< Sicura? Se vuoi possiamo fare un'altra volta! > mi dice
< No, davvero! Vogliamo salire o mi farai fare vecchia in questa macchina? > 
< Saliamo! > dice ridendo mentre scende dall'auto. Sto per scendere ma lui fa prima di me e mi apre la portiera. 
< Oh grazie! >
< Non c'è di che Mademoiselle! Venga,di qua! >
Sto morendo dal ridere, non ho mai riso come questa sera.
< Vieni dai > mi dice.
Entriamo, è bellissima questa casa, non è grandissima ma è molto accogliente, non sembra la casa di un uomo single, almeno credo sia single.
< Questa è la mia umile dimora! > mi dice. 
Lo guardo e lui guarda me. 
< Mi piace! > affermo sorridendo
< Sei bellissima quando sorridi > resto immobile al suono delle sue parole.
< Anche il tuo sorriso é bellissimo, riesce a sciogliere tutti i ghiacciai! >
Mi fissa non so perché.
< Ghiacciai? > chiede incuriosito
< Si beh..è una metafora! Riesci a far sorridere anche chi non sorride mai col tuo sorriso..scusa il giro di parole! > affermo nervosa
< Ghiacciai...Nessuno ha mai detto che sciolgo ghiacciai! >
< C'è sempre una prima volta no? >
< Un punto per te Stewart! >
< Grazie.. >
< Pattinson! >
< Oh beh allora grazie Pattinson! > mi guarda sorridendo.
< Posso offrirti qualcosa? >
< Oh..si grazie! >
< Cosa preferisci? Birra, vino? >
< Quello che vuoi! >
< Okay! Scusa hai cenato? > mi chiede all'improvviso
< Oh..Veramente no! > affermo
< Come no? Okay! Cosa preferisci? Carne,pasta, omelette? > 
< Cosa? Vorresti cucinare? > chiedo 
< Beh non credo che si possa ordinare una pizza a quest'ora... Quindi cucino..allora? > mi chiede impaziente < Va bene, mi arrendo. Cucina quello che preferisci! >
< Va bene. Io penso a cucinare. Tu prendi qualcosa da bere! Mettiti comoda, fai come se stessi a casa tua > mi dice tutto contento.
Vado verso il frigo, lo apro e prendo due birre. Le metto sul bancone,
< Dov'è l'apribottiglie? > chiedo
< in quel cassetto lì vedi? >
< Questo? >
< No, quello sopra! > lo guardo mi sorride. Mi volto e apro le 2 bottiglie e gliene porgo una. 
< Birra? Ottima scelta! >
< Cos'è questo odore? >
< Funghi! Non mi dire che sei allergica! > mi chiede sgranando gli occhi, 
< Veramente...si sono allergica ai funghi! > dico, ma in realtà non lo sono, voglio solo prenderlo in giro
< Oh, allora cambio di programma! Mi spiace! > vedo che sta per buttare tutto nella spazzatura e lo fermo. 
< Noo! Scherzavo! Non sono allergica! > mi guarda in modo circospetto 
< Dici sul serio? Non voglio che tu stia male alla nostra prima sera insieme! > resto immobile a fissarlo, ha detto la prima, cosa significa? 
< La prima? > chiedo con un filo di voce 
< Beh...sempre se tu vuoi potrebbero esserci delle altre! > afferma anche lui con un filo di voce.
< Oh..Ho fame vorresti continuare a cucinare? > chiedo cambiando discorso 
< Subito..Piccola! > mi dice ed io mi sciolgo a quelle parole.
< Posso fare un giro? > chiedo
< Certo fa come se stessi a casa tua!  Te l'ho detto anche prima! > mi ricorda. Faccio un giro, la casa non sembra sia stata arredata da un uomo. In giro ci sono tante foto, penso sia la sua famiglia. Mi soffermo su una foto, ritrae un Rob felice e sorridente abbracciato ad una bellissima ragazza bionda. Ho un colpo al cuore, d'improvviso mi sento a disagio e di troppo!
< Lei è Lizzy.. > mi dice Robert porgendomi la birra.
< Oh grazie! È una..> lui mi interrompe a metà frase.
< È mia sorella! > dice e mi rendo conto che sto respirando di nuovo.
< Ti somiglia! > gli dico notando solo ora la somiglianza.
< Beh non lo so,non sono bravo con queste cose. > mi dice
< No ti somiglia davvero! >
< È pronto comunque! >
< Oh..andiamo > lo prendo per mano, lui guarda prima le nostre mani e poi me e mi sorride. Un sorriso che ti scioglie!
Ci sediamo e iniziamo a mangiare.
< Quest'omelette è buonissima! > dico con la bocca piena, è la migliore che abbia mai mangiato.
< Lo dici solo perché ti senti costretta > 
< Uffa! Mi hai scoperta! È vero è immangiabile! > dico prendendolo di nuovo in giro.
Mi guarda < Oh! Mi dispiace! Prometto che la prossima volta ti porto a cena fuori! > mi dice scusandosi ed io scoppio a ridere
< Perché ridi? > mi chiede 
< Perché è così facile prenderti in giro! > dico non riuscendo quasi a parlare per le risate
< Prendermi in giro? > chiede confuso
< Si! Questa è l'omelette migliore che io abbia mai mangiato! > 
< Oh...Quando la smetterai di prendermi in giro? > chiede divertito
< Prometto di non farlo più! > dico maestosamente.
Finiamo di mangiare, e iniziamo a pulire. È sorprendente in tutto quello che fa. È l'uomo ideale, chissà se dietro tutte questa perfezione si nasconde qualcosa!
< Io lavo e tu asciughi? O tu lavi ed io asciugo? > chiedo
< Io lavo e asciugo e tu te ne stai seduta bella, bella lì > dice indicando lo sgabello.
< No! Voglio aiutarti! E non cambierò idea! > dico con determinazione.
< Va bene! Io lavo e tu asciughi! Non voglio che ti rovini le tue belle mani.
Intesi? > afferma anche lui determinato.
< Quello che non si dovrebbe rovinare le mani sei tu! Ma comunque credo che non riuscirò a farti cambiare idea! > sospiro rassegnata.
< Esattamente! > mi dice ridendo.
< Allora raccontami qualcosa di te! > gli dico
< Beh..non c'è molto da dire! Sono nato e cresciuto a Londra, mio padre era sempre impegnato, non c'era quasi mai e quelle poche volte che c'era era rinchiuso nel suo ufficio. Perciò sono cresciuto in un ambiente tutto femminile, con le mie sorelle e mia madre! > rivela
< Oh..hai un'altra sorella? > domando curiosa
< Si! Si chiama Victoria! > risponde sorridendo.
< Povere quelle ragazze che hanno dovuto sopportarti > dico scherzando.
< Ehi forse sono io che ho subito! > mi dice schizzandomi un po' d'acqua in faccia.
< Ehi.. > dico schizzandolo anche io.
Iniziamo una lotta con l'acqua, lui inizia a girare intorno al bancone per non essere colpito.
< Ehi, io ho i tacchi non vale! > dico dato che non riesco a corrergli dietro.
< Togliteli.. > mi dice e lo faccio.
Iniziamo a correre intorno come due bambini. Lui fa per fermarsi ma poi inizia a correre di nuovo.
Inizio ad ansimare e lui riesce a bagnarmi.
< Bene sono fradicia mi arrendo! > dico fermandomi e ridendo come una bambina di 5 anni.
< Mi sa che ho vinto! > dice tutto contento.
< No non è vero! > dico fingendomi arrabbiata 
< Non negare l'evidenzia! Tu sei tutta bagnata ed io no! > dice ridendo.
< E va bene! Mi arrendo hai vinto tu! Adesso possiamo pulire? > chiedo
< No! Non puoi stare così! Prenderai una polmonite! > dice e non scherza ora.
< E cosa dovrei fare scusa? > chiedo
< Cambiarti è ovvio! >
< Si da il caso che io non abbia nulla da mettermi! > dico 
< Beh se vuoi ti presto qualcosa! Dai vieni! > mi prende per mano e mi conduce in camera sua.
< Dovrebbe esserci qualcosa di mia sorella. Aspetta un attimo! > apre un cassetto e tira fuori un pantalone femminile. 
< Questo dovrebbe andare! Per la parte di sopra dovrai accontentarti di una mia felpa! > mi dice sorridendo
< Andrà benissimo grazie! > dico
< Ti lascio cambiare, ci vediamo dopo! > dice ed esce dalla stanza.
Inizio a svestirmi, indosso i pantaloni e la sua felpa. Ha un buon odore, sa di lavanda e di Rob! Mi aggiusto i capelli, li tengo sciolti di modo che si asciughino. Esco dalla stanza e trovo Rob seduto, teso sul divano. 
< Mi aspettavo di peggio. > dice 
< Bene...Vuoi dire che non sono male? > chiedo divertita
< Sei bellissima..come sempre! > mi dice guardandomi. Lo guardo anch'io, non riusciamo a scostare lo sguardo. Come è possibile che quest'uomo mi attiri così tanto, dopo così poco tempo? Io non riesco a stare lontano da lui. E questo mi fa paura, tanto. 
< Dai vieni, siediti qui! > mi dice piano, come se avesse paura di parlare. Mi siedo accanto a lui, è così vicino. Le sue labbra sono a pochi centimetri da me, i suoi occhi ardono nei miei; in questo momento vorrei baciarlo, e lo farei se avessi il coraggio. Ma purtroppo non ce l'ho. Quando serve va a farsi un giro.
< Vorrei.. > lascia la frase a metà, ma io voglio che continui a dire ciò che voleva dire.
< Cosa? > chiedo con un filo di voce.
< Vorrei baciarti! > ammette con un filo di voce. Perché me lo dice? Ci siamo già baciati prima nel parcheggio. Forse è stato un bacio senza importanza quello? Forse si o forse no. Fatto sta che voglio baciarlo anche io.
< Fallo! > sussurro quasi senza voce. Lui mi sorride e le sue labbra trovano le mie, mi stringe forte a lui, io gli passo le mani tra i capelli e le nostre lingue iniziano a ballare. Una melodia dolce, soffice ma allo stesso tempo vogliosa di continuare a suonare. E suona ancora. Non si ferma, perché noi non vogliamo che smetta.
Iniziamo ad ansimare, sono senza fiato ma ciò non toglie che continuerei a baciarlo ancora.
< Sei fantastica! > mi dice ansimando Robert. Continua a guardarmi, sento qualcosa dentro che non so descrivere. Il mio cuore vorrebbe restare qui insieme a lui in questa casa, sembra di essere in una bolla, la nostra bolla. Ma la parte razionale di me, mi dice di scappare via finché sono in tempo, prima che mi bruci del tutto. Distolgo lo sguardo, mi alzo e vado vicino alla finestra.
< Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? > mi chiede Rob facendomi voltare verso di lui. 
< No! Non è questo! > gli dico
< E cosa? Ti prego dimmelo! > mi guarda implorante. Come faccio a dirgli che il problema non è lui ma io? Sento l'esigenza di tenerlo lontano da me, è l'unico modo che ho per non disintegrarmi. Ho un tale casino dentro che mi sembra quasi di impazzire, non sono mai stata così divisa in due. Resto o vado? Chi può darmi questa risposta? Nessuno, solo il tempo. 
< Rob! > non so cosa dirgli
< Si Kris? > mi chiede
< Mi suoneresti qualcosa? > lui mi guarda senza capire; ma mi prende per mano e mi fa sedere accanto a lui. Le sue mani iniziano a scivolare lente sul pianoforte, mano a mano aumentano, vanno più veloci e creano una melodia bellissima e allo stesso tempo straziante. Lo guardo e trovo la risposta a tutte le domande. Io voglio lui al diavolo tutto il casino che ho dentro. Ma tra il dire ed il fare c'è di mezzo la codarda che è in me. La melodia giunge al termine, le sue mani suonano le ultime note. E lui torna a guardarmi. 
< Era bellissima! > dico con le lacrime agli occhi. 
< E allora perché piangi? Dov'è la Kris di 10 minuti fa? > è difficile da spiegare Rob.
< È qui! Davanti a te! > dico senza neanche crederci.
< E allora perché é così fredda e distante adesso? > chiede 
< Forse ha bisogno di uno di quei sorrisi che sciolgono! > ammetto con un filo di voce, e lui fa uno di quei suoi sorrisi sghembi.
< Eccolo! > dico sorridendo
< Cosa? > 
< Quel sorriso che scioglie i ghiacciai! > lui inizia a ridere e lo faccio anche io.
< Eccola la mia Kris! > dice in modo affettuoso. La "mia" Kris. Credo proprio che morirò stasera. 
< La "tua" Kris? > sussurro, e lui inizia di nuovo a baciarmi.
< Resta con me stanotte! > mi dice tra un respiro e un altro.
< Robert! > riesco a dire
< Non voglio portarti a letto! Lo giuro! Voglio solo stare con te! Abbracciarti e sentire il tuo profumo! Ti prego! > mi dice guardandomi negli occhi.
Che faccio? 


Scusate la lunga attesa..Solo che sto cercando di fare capitoli più lunghi!
Spero che la storia vi stia piacendo...Grazie per tutte le visite!
Fatemi sapere se c'è qualcosa che non vi piace o se avete dei consigli sappiate che sono ben accetti! 
Buona lettura...al prossimo capitolo!
Baci Lia!
  
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