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Autore: Knuckster    26/03/2015    5 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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SONIC THE HEDGEHOG: LEGACY OF ARGUS

TEAM CHAOTIX

C.S.I. Chaotix Scene Investigation (Quarta parte)

    Se davvero gli Steelix, quel pomeriggio e su quella spiaggia, intendevano fare fuori otto persone in un colpo solo, probabilmente si sarebbe trattata della più grande strage mai avvenuta da quelle parti. Vector non riusciva a realizzare completamente quello che stava accadendo; erano pur sempre cose che succedevano nei film polizieschi o di azione che amava guardare in tv, niente di reale, si diceva. Ricordava che tante volte si era ritrovato a protestare contro lo schermo per le assurde decisioni prese dai protagonisti dei film o, mentre sgranocchiava i suoi snack preferiti, che faceva il tifo per il classico detective, affascinantissimo e brillante, perché riuscisse a sgominare la solita banda di criminali. Era capitato solo un centinaio di volte che si ritrovasse ad immaginare di essere al suo posto, un impavido eroe che aveva a che fare con spietati banditi e che, alla fine, conquistava il cuore della bella.
    Bé, adesso si ritrovava in una specie di avvincente poliziesco, vero e proprio, ma non era stato in grado di sgominare proprio nessuna banda. Non era il protagonista di un film in cui, per forza di cose, era sempre il vincitore. Quella era la realtà nuda e cruda e, forse, cominciò a realizzarlo completamente solo quando gli Steelix estrassero le loro pistole e, uno dopo l’altro, le puntarono contro di loro. Da dove si trovava, riusciva solo a vedere Espio, ancora bloccato sulla sabbia, con gli occhi sbarrati per il terrore. Non osava neanche immaginare in che stato fosse Charmy… era così giovane. Forse, si ritrovò a pensare in un’ultima scintilla di consapevolezza prima di quella che sembrava la sua inevitabile fine, era stato lui la causa di tutto. Non avrebbe mai dovuto permettere di metterlo in una situazione così pericolosa… era tutta colpa sua.
    Ormai, però, non c’era più tempo per recriminare, né tantomeno per rimediare. Vector non fece altro che chiudere gli occhi e aspettare, ma qualcosa di imprevisto mise fine alle sue fantasie catastrofiche.
    - Aspettate! - disse qualcuno.
    Vector aprì gli occhi e si rese conto che era stato Mighty ad interrompere l’esecuzione. Si era avvicinato a Levine e l’aveva fissata dritto negli occhi con un’aria seria e priva di compassione.
    - Voglio essere io a farlo. Sono stato io a portarli qui, è giusto che concluda io -
    Qualcosa in lui sembrò convincere subito la farfalla, la quale fece un inequivocabile gesto che stava a significare “accomodati pure”. L’armadillo non attese oltre, prese la pistola di uno degli Steelix che erano pronti a fare fuoco e, senza un minimo di pietà, la puntò contro Vector. Se quest’ultimo avesse avuto tempo per realizzare per bene i suoi pensieri e le sue sensazioni, avrebbe avvertito un’enorme amarezza, che pulsava dolorosamente come un palloncino che gli si gonfiava nel petto, sempre di più, fino ad esplodere. Tuttavia, i successivi eventi furono così rapidi che nessuno dei presentì riuscì a rammaricarsi per il proprio destino.
    Mighty afferrò un polso di Levine e glielo bloccò dietro la schiena, quindi le puntò la pistola alla tempia. Si levò uno sgomento generale tra tutti i presenti, con un’incredulità tale da aspettarsi quasi che i loro occhi schizzassero fuori dalle orbite.
    - Buttate tutti le armi! - intimò l’armadillo, a voce alta - Subito! -
    Gli Steelix rimasero immobili, borbottando in tutta la loro indecisione.
    - Brutto piccolo traditore! - sibilò Levine, tentando invano di divincolarsi - Hai firmato la tua condanna a morte! -
    - Ho detto di buttare le armi! - continuò Mighty, ignorando le velenose minacce del suo ostaggio - Non lo ripeterò un’altra volta! -
    Lo sguardo di Levine, a metà tra il furibondo e il supplichevole, cadde su Luba e T. Talon, rimasti completamente impassibili ad assistere allo spettacolo.
    - Fate qualcosa! - esclamò di getto.
    - Sei tu quella che dà gli ordini, cara - rispose con calma Luba.
    Avvertendo un vortice di sensazioni che spaziavano dalla paura al fastidio, Levine strinse i denti e, con enorme riluttanze, si decise a dare le istruzioni agli Steelix. Non voleva cedere a quello sporco ricatto, ma non intendeva neanche rimetterci la pelle.
    - Fate come dice, gettate le armi! - disse, infine.
    Non poté fare a meno di notare che gli scagnozzi, prima di obbedire, spostarono tutti lo sguardo verso Luba, la quale fece un impercettibile cenno di assenso con il capo prima che questi, uno dopo l’altro, gettassero per terra le pistole.
    - E adesso liberateli - ordinò ancora Mighty.
    Espio approfittò della situazione per rotolare via dalle grinfie di Levine. Attese qualche istante, per dare modo alla paura di dissolversi, quindi raggiunse i suoi colleghi. Gli Steelix, nel frattempo, avevano slegato i quattro scoiattoli, protestando sottovoce.
    - Era ora! - esclamò Ramon, dando uno spintone al suo aguzzino.
    - Ragazzi, datevela a gambe! - disse subito Mighty, tentando di dissimulare la sua preoccupazione nella voce - Qui ci penso io -
    - Non contarci, idiota - sbottò Levine, carica di rabbia.
    Dispiegò all’istante le grandi ali e una leggera polvere luccicante si diffuse attorno a lei. Mighty non riuscì ad evitare di respirarla, sentendosi subito intorpidire. Non appena Levine avvertì che la presa si stava allentando, pestò forte un piede dell’armadillo, gli diede una gomitata nello stomaco e poi lo disarmò con un rapido calcio.
    - Fateli a pezzi! - urlò la farfalla, ferocemente, prima di mettere mano alla frusta agganciata alla cintura.
    Nonostante i suoi piani, però, né il Team Chaotix né la Squirrel Squad erano intenzionati a farsi a catturare di nuovo. Gli sguardi di Vector e Ramon si incrociarono e, per la prima volta, avvertirono di stare pensando la stessa identica cosa con una forte sintonia: era il momento di un efficace gioco di squadra.
    - E’ l’ora del rap! - esordì il coccodrillo, avvertendo un enorme energia dentro di sé.
    - No, amigo! - ribatté Ramon, facendosi schioccare le nocche - Si chiama merengue! -
    Mentre Vector utilizzava la coda per mandare a gambe all’aria gli Steelix che lo avevano bloccato, lo scoiattolo improvvisava quelli che sembrano passi di danza mescolati a mosse di arti marziali per mettere KO gli altri. Ray e Gunter indietreggiarono il più possibile per non essere presi nel fuoco incrociato, ma un paio di Steelix gli corsero incontro. Sydia si frappose fra di loro, con le braccia dietro la schiena e uno sguardo dolce da scolaretta spaesata. I due sicari erano un po’ incerti su come procedere, ma fu lei stessa a toglierli dal dubbio. Improvvisamente, assunse un’espressione di selvaggia ferocia e si avventò su di loro come un toro furioso. Sferrò una gragnola di pugni su ogni centimetro del loro corpo che riusciva a raggiungere, urlando ad ogni colpo inflitto, fino a metterli al tappeto dopo pochi secondi.
    - Ricordami di non farla mai arrabbiare - commentò Ray, quasi più impaurito di prima.
    Nel frattempo, Charmy rimbalzava come una pallina da flipper da un sicario all’altro, stendendoli con dei colpi allo stomaco così forti da mozzare loro il fiato. Alcuni di loro provarono a raccogliere le loro armi, senza però fare i conti con Heat, la quale, rientrata in possesso della sua pistola, sparò alcuni colpi intimidatori che gli sfiorarono le mani, con una precisione invidiabile.
    Mighty era alla prese con Levine, in una lotta che non avrebbe mai immaginato potesse essere così impegnativa. Nonostante la sua forza mastodontica, la farfalla era troppo agile e rapida perché si potesse infliggerle anche solo un pugno. Guidata da una furia cieca, teneva Mighty sul chi vive, sferrando calci in tutte le direzioni e costringendolo ad indietreggiare per sfuggire alla polvere che emanavano le sue ali. Non appena Espio ebbe reso inoffensivi due Steelix che gli stavano addosso, corse a dare manforte a Mighty, ma fu prontamente intercettato da T. Talon.
    - Sai il fatto tuo, lucertola - disse piano, sollevando la sua mano argentata - Era da tempo che aspettavo un degno avversario -
    Gli artigli ricurvi sulla punta delle dita metalliche si allungarono improvvisamente di almeno cinque centimetri, diventando ancora più minacciosi e pericolosi di quanto non fossero prima. Talon tentò di trafiggere Espio con una stoccata veloce, ma questi fu rapido abbastanza da schivare il colpo e da contrattaccare a sua volta. La lotta imperversava accanitamente, sotto allo sguardo perentorio di Luba, una silenziosa spettatrice che sembrava intenzionata a non muovere un dito.
    Quasi tutti gli Steelix erano stati già sconfitti, ma Levine non era intenzionata a darsi per vinta. Fece schioccare la frusta e la annodò attorno alla caviglia di Mighty, tirando forte e facendolo rovinare sulla sabbia.
    - Credi di potermi fregare in questo modo? - domandò rabbiosamente, puntandogli un tacco sul petto - Credi di sentirti tanto furbo? Non hai la minima idea di con chi hai a che fare! -
    - Lascialo stare! - urlò qualcuno, poco lontano da lei.
    Ray le si tuffò addosso e cadde con lei al suolo, sottraendo l’armadillo alla sua crudele morsa. Si rimise subito in piedi, spaventato all’idea che Ray potesse farsi del male, quindi gli corse subito incontro e lo aiutò a rialzarsi.
    - Tutto a posto? - chiese, preoccupato.
    In tutta risposta, lo scoiattolo lo abbracciò forte, con i lucciconi che premevano agli angoli degli occhi.
    - Sapevo che non ci avresti fatto mai del male! - esclamò, all’apice della contentezza.
    Mighty sorrise debolmente, ma si rendeva conto che quello era il momento meno indicato per manifestazioni di affetto.
    - Ora non c’è tempo, Ray! Raduna tutti quanti e andate via da qui prima che abbiano tempo di riprendere le armi in pugno -
    - Così non va! - si sentì urlare Heat, che continuava a sparare per tenere gli Steelix in scacco - Ci serve un diversivo per coprire la fuga! -
    - Lascia fare a me! - rispose Vector.
    Si cacciò in bocca un paio di quadratini viola gommosi e cominciò a masticare con le poderose mascelle. Soffiò forte e un grande pallone di gomma prese forma a poco a poco. Uno Steelix tentò di avventarsi su di lui, ma fu intercettato da Ramon e da un suo poderoso calcio.
    - Ti sembra il momento di fare queste cose, amigo? - gli chiese, leggermente infastidito.
    - Aspetta di vedere di cosa sono capace, palla di pelo! - gli assicurò Vector, dopo aver delicatamente afferrato il palloncino di gomma.
    Lo sollevò sopra la testa e lo lanciò con forza sulla sabbia. Esplose nel momento stesso in cui toccò terra, con un gran fracasso e sollevando un polverone misto a un gran fumo. La visibilità fu completamente oscurata, dando modo ai Chaotix e alla Squirrel Squad di radunarsi e di darsi alla fuga quanto più velocemente possibile. Heat era in coda al gruppo, brandendo la pistola di ordinanza e facendo fuoco per coprire la fuga. Diede una rapida occhiata a tutti quelli che gli corsero davanti, per sincerarsi che ci fossero tutti. All’appello mancava solo Espio, ancora impegnato a combattere con T. Talon.
    - Espio! Presto! - urlò la riccia, allarmata.
    Il camaleonte si distrasse solo un attimo, sufficiente perché Talon lo sfiorasse con gli artigli e lo ferisse ad una spalla.
    - Non vorrai sottrarti ad una lotta, vero? - lo provocò la tigre, sogghignando.
    - Spiacente, la termineremo un’altra volta! - rispose Espio, prima di attivare la mimetizzazione.
    Talon si guardò intorno invano, cercando di individuarlo. Poi notò le impronte sulla sabbia che si allontanavano, puntò un braccio in avanti e dalla manica della sua giacca fu sparata una corda rossa con un gancio metallico all’estremità. Purtroppo per lui, il gancio mancò il bersaglio, arpionandosi sulla sabbia senza essere riuscito ad afferrare nulla.
    - Non c’è fretta, lucertola - commentò tra sé e sé, riavvolgendo il suo asso nella manica - Alla prossima occasione -

    Corsero a più non posso, attraversando tutta la spiaggia, tanto velocemente quanto le loro gambe glielo permettessero. Chi era in grado di volare, come Charmy e Ray, era in testa al gruppo a fare strada. Erano piuttosto sicuri di non essere inseguiti, dato che Vector aveva coperto la loro fuga in maniera impeccabile, e dopo essersi assicurati che Espio avesse guadagnato sufficiente terreno da stargli dietro, non si erano risparmiati e avevano aumentato il ritmo. Non osavano comunque guardarsi alle spalle, ancora troppo provati e spaventati dalla situazione in cui erano capitombolati per concepire anche solo per un istante di rischiare di ritrovarcisi dentro.
    Fu solo quando raggiunsero le strade cittadine, dopo aver risalito la scaletta in pietra che gli permise di abbandonare la spiaggia, che cominciarono a rallentare il ritmo, soprattutto perché piuttosto affannati. Si presero qualche momento per recuperare il fiato e per realizzare di essere in salvo. Vector aveva una mano poggiata sul muro di un edificio ed era piegato in due per l’affanno, annaspando come un pesce fuor d’acqua.
    - Credo che siamo al sicuro qui - annunciò Heat, asciugandosi il sudore dalla fronte - Non oserebbero entrare in città e, comunque, non penso ci stessero inseguendo neanche prima -
    In risposta non ottenne altro che respiri pesanti e sospiri di pura stanchezza. Poco dopo, tuttavia, si udì un altro rumore inaspettato: un forte tonfo. Espio aveva appena dato un pugno a Mighty, così forte da farlo piombare a terra. Tutti rimasero increduli e incerti su come comportarsi. Solo Ray ebbe la forza di farsi avanti e reagire.
    - Ehi! Lascialo stare! - esclamò, correndo subito al capezzale di Mighty e aiutandolo a rialzarsi.
    - Lasciarlo stare? - ripeté Espio, carico di rabbia come mai i suoi colleghi lo avevano visto - Ci ha quasi fatto ammazzare e, ancora peggio, ha distrutto l’unica possibilità che aveva Sonic di salvarsi la vita! -
    Mighty, allora, senza dare cenni di rabbia a sua volta, aprì il pugno chiuso, mostrando una gemma azzurra di forma ovale che brillava intensamente sotto alla luce del sole. Rimasero tutti a bocca aperta, alcuni di loro, come ad esempio Vector, con una domanda ben precisa in testa: quanto avrebbe potuto valere?
    - Questa è la goccia di cielo - spiegò Mighty, con calma - E’ la gemma all’interno della statuetta, quello che può veramente salvare Sonic. L’idolo di pietra è solo un involucro. L’ho raccolta subito dopo averlo spaccato con un pugno, quando nessuno mi vedeva. Non avrei mai e poi mai fatto a pezzi ciò che può salvare la vita di un mio amico -
    Espio, allora, rimase senza parole, stupito da quella rivelazione, ma comunque ancora arrabbiato e spaesato.
    - Ci devi un bel po’ di spiegazioni, Mighty Man - intervenne Vector, con aria severa - E’ vero che ci hai tirato fuori dai guai, ma sei anche tu che ci hai messo dentro -
    - Mi dispiace, ragazzi, ma non avevo davvero altra scelta. Ho cercato di fare il possibile per aiutarvi senza che nessuno si facesse del male e per poco non ho miseramente fallito -
    - Cosa ne dici di cominciare dall’inizio? - propose Espio, sforzandosi di rimanere paziente.
    - Sì, hai ragione -
    Mighty fece un profondo respiro e cominciò a raccontare.
    - Durante i miei viaggi in giro per il mondo mi sono imbattuto in un gruppo che si faceva chiamare Cenacolo di Argus. I suoi componenti erano tutti dotati di poteri straordinari, esattamente come la mia forza di cui, come sapete, mi sono sempre chiesto le origini. Mi hanno raccontato la loro versione della storia, da dove provengono questi poteri e quale sarebbe, secondo loro, lo scopo per cui dovremmo tutti applicarli. Inizialmente sembravano delle brave persone, ma con il tempo mi sono reso conto che i loro metodi erano tremendamente feroci. Li ho visti eliminare letteralmente tutti quelli che non credevano alla loro storia o che non intendevano mettere a frutto i loro talenti secondo la loro dottrina. Avevo intenzione di venirne fuori, ma più andavo avanti e più mi rendevo conto che c’era qualcosa di grosso che bolliva in pentola, qualcosa che stavano preparando e che aveva l’aria di non essere niente di buono -
    L’armadillo fece una breve pausa prima di continuare.
    - Quando vi ho spedito quella lettera, tempo fa, avevo intenzione di raccontarvi tutto quanto e di chiedere il vostro aiuto, ma non potevo immaginare che di lì a poco il Cenacolo mi avrebbe ordinato di entrare a far parte degli Steelix. Sono affiliati in qualche modo con il Cenacolo, infatti credo che Luba sia molto vicina al loro Gran Cerimoniere, Seth. Ho deciso di stare al gioco per cercare di scoprire quanto più possibile sui loro piani. Immaginate il mio stupore quando, come mio primo incarico, mi è stato ordinato di infiltrarmi tra di voi, i miei più vecchi amici, e impedirvi di recuperare la cura per Sonic. Ho saputo da loro che cosa gli era successo ed ho fatto del mio meglio per nascondere la mia sorpresa e i miei veri intenti -
    - Ma come facevano a sapere che eravamo qui? - domandò Espio, nervosamente - Come facevano a sapere che stavamo cercando quella statuetta? -
    - Quelli del Cenacolo hanno un sistema sofisticato per rintracciare le persone. Non sono riuscito a scoprirne di più ma, in qualche modo, riescono sempre a localizzare con precisione i loro obiettivi. Hanno mandato qui Levine per controllare le operazioni e, come avete potuto notare, ha dimostrato una crudeltà superiore a quella che mi sarei aspettato. Dovevo giocare bene le mie carte ed evitare di mettervi in pericolo senza, però, rivelare che stavo tramando contro di loro -
    - E come facevano a tenerti sotto controllo? - chiese dunque Vector - Siamo stati con te per tutto il tempo e non ci siamo mai accorti di niente -
    - Gli Steelix erano in contatto con me tramite la ricetrasmittente che avete visto giù alla spiaggia. Il mio compito era guidarvi in qualche modo verso la trappola che vi stavano preparando. Pensavo che la mia idea di rivolgersi a Ray e alla Squirrel Squad per ottenere informazioni sarebbe suonata naturale e non avrebbe destato i vostri sospetti. Però non potevo immaginare che sarebbero stati coinvolti anche loro nell’indagine. Non intendevo fare del male a nessuno, ma ho finito col coinvolgere anche Ray e gli scoiattoli in questa storia, per non parlare poi di Heat. Mi dispiace moltissimo -
    - Non ti preoccupare, amigo - lo rassicurò Ramon, avvicinandosi e dandogli una pacca sulla spalla - Per fortuna todo è andato per il meglio. Sei stato grande, li hai raggirati per bene e ci hai tirato fuori dai guai -
    - Sono contento che nessuno di voi si sia fatto del male - ammise Mighty, per poi indicare la ferita sulla spalla di Espio - O almeno, quasi nessuno -
    Il camaleonte scosse la testa e il suo volto si illuminò di uno dei suoi rari sorrisi.
    - Non è niente, Mighty - confessò - Anzi, mi dispiace di averti colpito prima. Ho sbagliato a dubitare di te -
    Quindi gli strinse calorosamente la mano.
    - Mighty è un vero eroe! - esclamò Charmy, gioiosamente.
    - In questo momento mi sento solo felice di aver protetto i miei amici più cari -
    - Quindi adesso cosa ci rimane da fare? - domandò Vector, non prima di aver dato un’enorme pacca sulla spalla dell’armadillo.
    - Dobbiamo portare la gemma da Sonic il prima possibile - disse Mighty, con risolutezza.
    - Con “dobbiamo” intendi… -
    - Sì, verrò insieme a voi. Quelli del Cenacolo non hanno avuto scrupoli ad ordire piani per liberarsi di Sonic e per liberarsi di voi. E in più stanno tramando qualcosa di molto pericoloso per tutti. Non me ne starò con le mani in mano questa volta, aiuterò Sonic a guarire e combatterò insieme a lui -
    - Questo è il mio Mighty Man! - esclamò Vector, all’apice della contentezza - I Chaotix sono di nuovo tutti insieme una volta per tutte -
    - Vuol dire che andrai via, vero? - intervenne Ray, sorridente ma visibilmente dispiaciuto.
    - Devo farlo, Ray - rispose l’armadillo, in tono grave - Ma non temere. Tornerò a trovarti non appena questa storia sarà finita. Qui potete pensarci voi, adesso sapete dove si nascondono gli Steelix e ci penseranno due volte prima di creare altri problemi -
    - Di certo non la passeranno liscia, amigo - assicurò Ramon, con Gunter e Sydia che annuivano con vigore alle sue spalle - Però c’è ancora una questione in sospeso, verdad? Dobbiamo decretare il vincitore della nostra piccola gara… la Squirrel Squad è decisamente il migliore team di detective -
    - Cosa sentono le mie orecchie? - sbottò Vector, corrugando la fronte - E’ stato il nostro Mighty a portare in salvo le vostre chiappe pelose -
    - Ma non erano questi i termini della gara - ribatté Ramon, sventolando il dito indice come un maestrino saccente - Chi avrebbe risolto per primero il caso sarebbe stato il gruppo migliore. Noi abbiamo trovato gli Steelix prima di voi, quindi… -
    La discussione andò avanti per qualche altro minuto e, sebbene fastidiosa, servì ad allentare la tensione dopo le intense emozioni vissute poco prima. Vector e Ramon continuarono a litigare, passando poi alla loro consueta polemica su quale tipo di musica fosse migliore.
    - Prima o poi la smetteranno, vero? - domandò Heat, visibilmente divertita.
    - La vedo piuttosto dura - replicò Gunter.
    - Quando tornerete a casa potreste chiedere un autografo a Sonic da parte mia? - chiese Sydia, con gli occhioni luccicanti.

    Nella zona più sperduta e remota della spiaggia di Windmill Isle, però, l’atmosfera non era altrettanto distesa e festosa. Levine era impegnata a fissare le onde del mare, con i pugni stretti e livida di rabbia. Era incerta per che cosa essere più furiosa, se per essersi appena accorta che la goccia di cielo all’interno della statuetta era sparita o, più probabilmente, per essere stata giocata in una maniera così eclatante. Odiava essere sconfitta e umiliata e, ancora peggio, aveva giurato tanto tempo prima che mai più sarebbe successa una cosa del genere. Nella sua mente serpeggiavano molteplici pensieri di atroci vendette che includevano ossa spezzate e urla di dolore. Non ricordava di essere mai stata così in collera come in quel momento.
    Ad interrompere le sue oscure minacce ci pensò Luba, sopraggiunta accanto a lei silenziosamente e con la solita aria regale di calma imperturbabile.
    - Non è andata nel migliore dei modi, o sbaglio? - disse, con un leggero tono provocatorio.
    - Non la passeranno liscia, te lo posso garantire - rispose lei, digrignando i denti - Non appena li avrò scovati, io… -
    - Dici bene, mia cara, con “tu”. Noi Steelix stiamo per metterci in viaggio per lasciare Windmill Isle -
    - Cosa? - Levine era incredula e ancora più incollerita - Non potete tagliare la corda adesso. Ho ancora bisogno di voi per vendicarmi di quegli impiastri e di quello sporco traditore -
    - I nostri ordini, Levine, erano di trovare quella statuetta che è andata in pezzi, di consegnarla a te e di essere a tua disposizione nel proteggerla da chi se ne voleva impossessare. A quanto sembra, la tua missione è fallita, ma la nostra si è appena conclusa. Quindi non abbiamo altro da dirci -
    Luba le diede le spalle e cominciò a dirigersi verso l’aereo. Il cervello di Levine si mise subito in moto, cercando di districarsi tra i pensieri di vendetta, la furia che gli era montata addosso e tutti i risvolti negativi della sua prima esperienza al comando di un’operazione. Sapeva già che, al suo ritorno, Seth non sarebbe stato per niente contento di quanto era successo. Forse Drake e Getara, a quell’ora, erano già tornati e avevano portato con loro i frutti della loro vittoria. Al solo pensiero di poter risultare seconda a quei due, i pugni le tremavano ancora di più. Non solo avrebbe subito la collera di Seth, ma avrebbe avvertito l’umiliazione di essere stata sconfitta… no, non l’avrebbe accettato, non di nuovo… e, ora che ci pensava, non era neanche detto che dovesse tornare indietro. C’erano altre alternative, altre allettanti possibilità…
    - Aspetta! -
    La farfalla richiamò Luba, la quale si fermò di colpo, ma non si degnò neanche di voltarsi per guardarla negli occhi.
    - Voglio venire con te. Voglio unirmi agli Steelix -
    - E perché mai avanzi una richiesta del genere? -
    - Hai visto di cosa sono capace. Sarei molto utile alla vostra organizzazione, molto di più di quanto lo sia al Cenacolo di Argus -
    Luba si voltò a fronteggiare Levine e, a giudicare dalla sua espressione, sembrava molto poco convinta delle sue parole.
    - Lascia che ti dia un consiglio, cara. Questo non è il modo migliore per sottrarsi alla furia di Seth. Io lo conosco bene. Non puoi fare altro che tornare da lui e affrontare le conseguenze del tuo fallimento -
    - Invece non è così, perché neanche voi avrete più a che fare con lui o con il Cenacolo -
    Questa volta, Luba fu decisamente sorpresa da quell’affermazione.
    - E perché mai dovremmo? -
    - Perché io so qualcosa che voi non sapete. Come ad esempio il fatto che Seth vi sta usando sin dal momento in cui ha cominciato a fare affari con voi. Voi Steelix credete molto nella lealtà e nella correttezza, vero? Come la prenderesti se ti dicessi che Seth è in combutta, nello stesso tempo, con i vostri rivali di sempre, gli Scorpex? -
    La notizia scosse notevolmente la granitica calma di Luba. Storse la bocca e nei suoi occhi baluginò un lampo di indignazione.
    - Seth non lo farebbe mai! -
    - Oh, invece sì, te lo garantisco. Gli fa comodo avere l’aiuto di entrambe le fazioni, sai? Può contare sulla vostra, per così dire, manodopera e nel frattempo anche sul finanziamento e l’appoggio del capo degli Scorpex, Mr. Trick. Non è certo un campione di lealtà il nostro sciacallo preferito, non è vero? -
    Luba sembrò rifletterci attentamente, come se si trovasse nel mezzo di un conflitto interno. Era visibilmente delusa da ciò che aveva scoperto, ma non per questo intendeva rimuginarci o compiangersi più del dovuto.
    - Alla luce di queste nuove rivelazioni, ovviamente, è improbabile che continueremo a fare affari con Seth - sentenziò Luba - Sei stata molto corretta a dirmi la verità, nonostante tu sia consapevole di quello che potrebbe farti Seth se lo scoprisse. Sei la benvenuta ad unirti a noi, Levine -
    La farfalla sorrise, non più arrabbiata, ma decisamente soddisfatta per il piano che aveva escogitato.
    - Tuttavia, mi auguro che non ti aspetterai di ricoprire sin da subito un grado elevato -
    - Come dici? -
    - Apprezzo molto il tuo aiuto e non nego che i tuoi poteri ci faranno molto comodo, ma dovrai iniziare dalla gavetta, come tutti quanti. Non sarà un problema per te, vero? -
    A dispetto di quanto si potesse pensare e a giudicare dall’espressione contrariata della farfalla, pareva davvero un grosso problema, ma lei si limitò ad esibire il sorriso più falso del suo repertorio e a rispondere:
    - Assolutamente no. Quel che è giusto è giusto! -
    - Molto bene. Allora ti consiglio di prepararti, ci metteremo in viaggio tra pochissimo. Così eviteremo di ritrovarci la polizia alle calcagna, sempre se quei fuggiaschi l’abbiano avvisata -
    E senza aggiungere altro, la pantera si diresse verso l’aereo, convinta che Levine l’avrebbe seguita di lì a poco. A sua insaputa, però, la farfalla aveva ben altro in mente. Non era l’arrivo imminente della polizia e neanche l’idea di quello che avrebbe potuto farle Seth.
    - Se pensi che me ne starò nelle retrovie, tesoro, non mi conosci abbastanza. Ho in serbo qualcosa di molto speciale per te -

    Altrove, e più precisamente al porto di Windmill Isle, era arrivato il momento di altri saluti. Heat stava ringraziando e dando l’addio a tutti e quattro i membri del Team Chaotix, riuscendo persino ad avvicinarsi a Charmy quanto bastava per una stretta di mano.
    - Una volta che avrò fatto rapporto alla G.U.N. gli Steelix avranno le ore contate - assicurò Heat, raggiante - E non dimenticherò di fare i vostri nomi -
    - Dopotutto è successo quanto desiderava Vector - replicò Espio, con un sorrisetto - Ci siamo procurati un po’ di pubblicità gratuita -
    - Te l’ho detto, fratello - confermò il coccodrillo - Ci possiamo sempre ricavare qualcosa di vantaggioso da questi atti di eroismo -
    - Buona fortuna per la vostra missione, ragazzi - disse Heat, in tono conclusivo e leggermente intristito - E arrivederci a presto! -
   
    Quando la nave si lasciò alle spalle il porto di Windmill Isle e il sole cominciò a calare oltre l’orizzonte, mentre Vector e Charmy erano tutti impegnati a cercare qualunque cosa potessero mettere sotto ai denti, Mighty si trovava sul pontile, appoggiato alla ringhiera a rigirarsi tra le mani la goccia di cielo per cui tanto si era dato da fare. Espio lo raggiunse silenziosamente e gli si posò accanto.
    - Allora era questo che stavano cercando gli Steelix - disse il camaleonte, nel tentativo di intavolare una conversazione - Tutti quei furti di reperti e di opere d’arte… erano per trovare la statuetta che serviva a curare Sonic -
    - Non era solo per quello - replicò Mighty, pensieroso - Al Cenacolo dicevano che quelle statuette fanno parte della loro storia, in un modo che non sono del tutto riuscito a capire. I membri di questo gruppo sono in attività da un tempo che sembra infinito, Espio, e ciò che hanno tentato di fare a Sonic dimostra che sono completamente senza scrupoli. Hanno manovrato il dottor Eggman per spingerlo ad avvelenare il suo nemico di sempre… e, come se non bastasse, stanno anche tramando qualcosa, si stanno preparando ad una specie di guerra, per quanto sono riuscito a sentire. Non ho intenzione di fargliela passare liscia -
    - Il tuo aiuto sarà molto prezioso a Sonic. Quando si sarà rimesso in sesto, riuscirà a risolvere tutto, come sempre -
    Improvvisamente calò il silenzio. Sembrava che Mighty avesse anche qualcos’altro da dire, ma pronunciare le successive parole pareva costargli molta fatica.
    - Non lo so, Espio. Ho l’impressione che abbiamo a che fare con forze di cui non conosciamo la portata. Voglio essere totalmente sincero con voi. C’è anche un altro motivo per cui mi sono unito al Cenacolo di Argus. C’è… un sogno… che sto facendo quasi ogni notte da tanto tempo. Non ho idea di cosa significhi e ho paura che abbia a che fare con qualcosa… di molto più grande di me, di te… o di Sonic -
    - Che cosa accade in questo sogno? -
    - C’è una voce… una voce che continua a dirmi che il mio destino si sta avvicinando… che il mio risveglio è iniziato. Che il momento del giudizio arriverà presto e che sono stato scelto per farne parte -
    - Non ho mai sentito niente del genere - confessò Espio, perplesso - Non ho idea di cosa possa significare -
    - Neanche io. Però una cosa è certa: è qualcosa di spaventoso! -

Con la scioccante rivelazione che anche Mighty è vittima dello stesso sogno ricorrente di Blaze, il Team Chaotix abbandona Apotos per fare ritorno, trionfanti, ma pieni di interrogativi, al campo base. La cura per Sonic sembra, ormai, a portata di mano, ma gli ostacoli sul loro tortuoso percorso non sono ancora finiti.

Sonic Origins: Il sapore del veleno (Levine)
31/03/2015

HEAT è un personaggio originale creato da Terry17.
Potete trovarla qui su EFP o su Sonic Legacy con il nickname E-17
I miei ringraziamenti vanno a Terry17, alias E-17, per avermi concesso l'utilizzo del suo personaggio.
Se stai leggendo questo capitolo, ho solo una cosa da dirti....... lancia! (Lei capirà!)
   
 
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