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Autore: unika    26/03/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro

Io e Nico ci guardammo un po’ perplessi. Poi il suo sguardo si fece curioso. -spiritello?- scoppiai a ridere. Usciti dalla casa grande mi guardai intorno. Contemplando ciò che mi circonda. Sento le spade che si scontrano l'una contro l'altra, i ragazzi che discuto, le ninfe che ridono fra di loro, tutte cose a cui non sono abituata. Prima era tutto silenzio e le uniche cose vive che c'erano appartengono al giardino di Persefone. -questa... È la casa XIII dedicata nostro padre Ade- non sembrava molto convinto della casa. In effetti, è... È... È un pochino cupa, con pareti di Ossidiana, torce che bruciano di un fuoco verde e un teschio come simbolo di Ade. Assomiglia molto a camera mia, solo che col tempo è diventata più colorata.

-qualche volta papà si è fatto consigliare su che vino abbinare alle bevande, ma credo che volesse solo che conoscessi qualcuno al di fuori dagli inferi- spiegai un po’ in ritardo a Nico. –e ha scelto proprio il signor D- sembrava sorpreso, ma se lo era davvero non lo diede molto a vedere.

-ho conosciuto anche Afrodite, è venuta pochissime volte diceva che quell’ambiente non le donava molto, ma era sempre venuta per Persefone e già che c’era giocava a truccarmi; Ermes per le lettere e Apollo che mi ha regalato un flauto traverso, ma li conosco appena- la casa XIII è ampia al suo interno, ci sono quattro letti a castello, solo uno utilizzato. Come decorazione era molto spoglia, solo focolari con fuochi verdi, nel centro della stanza c’era un cesto di frutta con solo melograni. Infondo al centro vi sono due cassettiere nere con i pomelli di bronzo e in un angolo vi è una porta con su scritto WC. -scegli pure il letto che vuoi, ne hanno messi po' anche se ero solo- solo... Per quanto tempo sei rimasto solo fratello. Mi viene da chiedergli, ma non lo faccio. Entrambi abbiamo sofferto... Lui più di me. Quante cose ha affrontato? Quanto ha sopportato? E quanto è riuscito a liberarsi? Scuoto la testa per liberare la mia mente. Mi siedo sull'etto un po' stropicciato sapendo che è quello di Nico. -questo- dico soddisfatta con un sorriso furbetto. Nico con un sorriso si passa le mani fra i capelli. -quello è il mio- faccio finta di rimanere sorpresa e mi alzo. -davvero? Oh... Allora questo- mi arrampico sull'etto sopra e mi ci sdraio. -o anche questo è tuo?- scosse la testa.

-bene ora leggi la busta da parte di nostro padre- lo incitai. La tirò fuori. -come sempre è un Dio di poche parole- borbottò. -cosa?- -l'ho fatto per proteggervi- be... Neanche con me è mai stato di molte parole. Non mi sorprende. -wow, e da cosa avrebbe dovuto proteggermi tenendomi con se?- chiedo un po' infastidita. -tutto- furono le uniche parole di Nico poco prima di uscire. Lasciandomi sola.

QUALCHE ORA DOPO

Passeggio tra i vari ragazzi che ci sono. Alcuni mi salutano, altri mi guardano incuriositi, altri...anzi una ragazza mi sta guardando male. Ok... Il mio senso di sopravvivenza mi dice di cercare o Percy o Annabeth per chiedergli se mi dicono dove potrebbe essere Nico. -Pivello!!! Sei morto- questo grido mi distrae. In quel momento vidi Percy correre come un matto inseguito da una ragazza abbastanza muscolosa munita di lancia, tutta bagnata. -eh dai Clarisse! In onore del nostro primo incontro. Lo hai già scordato? Non ti piacevano i gargarismi con l'acqua del water- gridò lui ridendo. Ho capito bene? Gargarismi con l'acqua del water... Ma dove sono finita. Un ragazzino di circa 10 anni fece lo sgambetto a Percy che cadde terra e andò a sbattere contro un albero. La ragazza di nome Clarisse lo raggiunge e ha intenzione di ferirlo. Agitata mi guardo intorno. Ombre... Ombre... Dove siete cavolo! Eccoti! Corro verso l'ombra prodotta da un cespuglio. In un secondo l'attraverso afferro Percy e lo trascino via ritornando indietro e sbucando dal cespuglio di prima. Sbircio nella direzione della ragazza, che diciamolo sembra più un ragazzo dai suoi modi fini di fare e la vedo sorpresa, sembra elaborare cosa sia successo e si arrabbia ancor di più. -grazie Sofia, Annabeth non mi avrebbe mai perdonato se fossi rimasto ferito per mano di Clarisse più di una volta a settimana- ridacchiò Percy. Non è a posto questo ragazzo. -di Angelo!- grida Clarisse furiosa. -sa chi sei?- domandò Percy tirandosi su. -no- -bene per te, male per Nico- commentò. In quel momento arrivò Nico di corsa. -cosa vuoi Clarisse- chiese infastidito ma composto. -li c'era pivello Jackson poco fa- ed indicò l'albero di prima. Nico guardò non capendo. -allora?- -tu sei l'unico che può viaggiare nell'ombra e lui è stato preso e trascinato nell'ombra portato non so dove- sbraitò lei. Nico si guardò intorno ed incrociò il mio sguardo, poi vide Percy che si stava pulendo gli abiti. Alzò gli occhi al cielo. -non sono stato io Clarisse, è stata mia sorella...- -vuoi dare la colpa ad un morto Nico? Lo sappiamo tutti che Bianca è morta- lo schernì lei. In quel momento tutte le rotelle del mio cervello incominciarono a girare troppo velocemente, veramente troppo. Mi incamminai per affiancarmi a Nico con passo svelto. -sono stata io- esclamai. Clarisse mi guardò senza darmi molta importanza. -e tu chi saresti?- un sorriso comparve sulle mie labbra. -Sofia di Angelo, figlia di Ade- subito tutti iniziarono a bisbigliare sorpresi e a scrutare me e Nico. -qualsiasi cosa voi stiate facendo fermatevi e ascoltatemi? Questa sera si farà una festa e sarà dal padiglione, voi dovrete prepararla e spero che sia un bella festa altrimenti punizione per tutti voi- annunciò il signor D tutto d'un fiato, senza che qualcuno si fosse accorto del suo arrivo. -E ora incominciate!- esclamò infine. Poco prima di andarsene mi diede una pacca sulla spalla -e voi due preparatevi... Si anche tu Nicolai- -Nico signor D- lo corresse mio fratello trattenendo un sorrisetto. -eh? Ah... si si. Ciao spiritello- e si dileguò in un puf!

Dietro, a dove prima c'era il signor D, vidi un ragazzo che si stava occupando di un fiore scarlatto. Lo riconobbi subito come il preferito di mia madre... Il garofano.   



Ehy!!! eccomi di nuova qua con un nuovo capitolo ;D leggete e recensite miraccomando.
Spero che andando avanti coi capitoli non deluda voi lettori. 
A presto col capitolo 5 :D ciaoooooo
   
 
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