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Autore: un battito di ali    26/03/2015    0 recensioni
Leo ha deciso di tornare a curarsi grazie alla forza che gli hanno trasmesso i braccialetti. Ha molta paura però una cosa è certa Leo vuole sconfiggere una volta per tutte questo maledetto cancro.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche mese dopo... Mi svegliai, fuori c'era la neve, oggi era il 25 dicembre, il giorno di Natale; era già da un mese che in ospedale si sentiva aria di festa grazie agli addobbi, le lucine e l'albero bianco dalle palline rosse e blu che si trovava nell'atrio. Erano passati quasi quattro mesi da quando mi ero operato alla testa, i capelli mi erano ricresciuti ma non avevo ancora ricevuto notizie da parte dei medici riguardo a dei miei miglioramenti o peggioramenti, però oggi era un giorno di festa, non volevo pensare a queste cose... Oggi, come tutti gli anni, ci sarebbe stato il pranzo di Natale: una grande tavolata veniva bandita qui in ospedale, alla quale avrebbero partecipato medico e pazienti. Quest'oggi sarebbero venuti tutti qui per festeggiare con me, infatti da quando Nina, Bea, Flam e Chicco erano stati dimessi, ero l'unico braccialetto ad essere ancora qui in ospedale... Mi iniziai a preparare: mi feci una doccia calda, mi sistemai i capelli ed incominciai a vestirmi: mi sarei messo una camicia bianca con una cravatta nera, le due cose più eleganti che avevo; dopo non molto arrivò anche Cris, era bellissima, indossava un vestitino rosso che le arrivava appena sotto le ginocchia ed aveva i capelli color miele che le cadevano sulle spalle; le andai incontro -Buon Natale amore mio- le dissi -Buon Natale anche a te- rispose dandomi un bacio; ci scambiammo i regali: le consegnai un piccolo cofanetto blu all'interno del quale c'era un anello che avevo fatto comprare da Asia -Amore è stupendo,grazie- disse lei che mi consegnò il suo regalo: era incartato all'interno di una carta color oro, erano delle cuffie, sapeva che mi si erano rotte le mie e che me ne sarei dovute comprare di nuove, ma ci aveva pensato lei con questo regalo. Dopo lo scambio dei regali andammo nella stanza dove avrebbe avuto luogo il pranzo, erano già tutti li, erano vestiti tutti elegantemente ed erano tutti felici; la stanza era tutta addobbata, in sottofondo si sentiva una musica natalizia e in mezzo c'era una lunga tavolata ricca di cose da mangiare, i bambini correvano da una parte all'altra della stanza e nonostante fossero malati, oggi erano contenti e pensavano solo a divertirsi... Il pranzo ebbe inizio, noi braccialetti ci sedemmo vicini, c'erano un sacco di cose da mangiare: pollo arrosto, ravioli e tanto altro ancora, era stato preparato tutto dalle cuoche o da alcuni genitori che avevano deciso di contribuire anche loro al pranzo; era tutto squisito... Arrivò il momento di festeggiare: la Lisandri, siccome era la direttrice dell'ospedale, andò al microfono e fece gli auguri di buone feste a tutti quanti, le bottiglie di spumante vennero stappate e partì un grande applauso da parte dei presenti... Tra balli e risate arrivò presto sera, e la gente cominciò ad andarsene o a ritirarsi nelle proprie stanze. Ero con i miei amici quando mi venne incontro la dottoressa Lisandri: anche lei oggi era vestita elegante e non portava il solito camice bianco da lavoro, fece gli auguri a tutti noi e poi si rivolse a me dicendomi che doveva parlarmi, non capivo, però decisi lo stesso di ascoltarla -Leo, non ti ho detto questa cosa prima perché volevo averne la conferma, ma ora c'è l'ho avuta- mi disse -La conferma riguardo a cosa?- le domandai curioso -Leo sei guarito, il tumore non c'è più, puoi lasciare l'ospedale quando vuoi-, la guardai, non credevo alle miei orecchie, dopo due anni di chemio e di cure ero finalmente guarito -Leo tutto bene?- mi chiese la dottoressa, io le sorrisi -È il regalo di Natale più bello che potessi ricevere. Lei è la più brava dottoressa di questo mondo- le dissi per poi abbracciarla e baciarla; corsi subito dai miei amici che avevano assistito a quella scena ma non avevano sentito nulla -Ragazzi sono guarito, non ho più il tumore, posso lasciare l'ospedale anche subito- a quella notizia Cris mi diede un bacio e poi mi abbracciò, in breve tempo a quell'abbraccio si unirono anche gli altri, tutti erano contenti per me. Alla fine dell'abbraccio urlai -Braccialetti rossi in alto- e tutti in coro -WATANKA!-; era stato il più bel Natale della mia vita questo, non potevo ricevere notizia migliore di quella che avevo ricevuto...
   
 
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