PRINCESSMIA
Poteva
dire di conoscerla, dopo quasi un anno di assidua frequenza al bar dove
lavorava.
Poteva
dire di conoscere quella maschera di legno che non dimenticava di indossare
prima di uscire.
Lavando i
bicchieri sporchi la osservava ridere.
[CiTentava]
Fra
quelli il suo.
Aveva
sempre desiderato sovrapporre le proprie labbra con l'impronta di quelle di
lei, ma sarebbe stato poco professionale.
Desiderava
non dover buttare via le cannucce dei suoi infiniti drink.
Non
poteva.
Non seppe
neppure dire quando si era accorto della sua presenza.
Certo non
passava inosservata con quel colore improbabile di capelli.
Non era
per niente il suo tipo di donna.
Magra
all'invero simile..
[ - Fronte Spaziosa oggi hai mangiato?Stai bevendo troppo -
-...Ino-Pig... ho mangiato.madonna non sei mia madre!-
replicò l'altra annoiata-
- e quanto di quella cena hai rimesso per i sensi di colpa?-
A quella domanda Sakura non rispose mentre Ino, adirata sospirva
-Mia...Principessa Mia ne Sakura?-
Ma nessuno aveva mai afferrato il perchè di quel nominolo.]
"in
un bar"
pensò mestamente posando i bicchieri puliti nel marmo dietro di lui
"...senti anche quello che non vorresti sentire"
A prima
vista, non pensava che potesse avere così tanti problemi quella ragazza, che
ascoltava tutti, e nessuno ascoltava lei.
L'aveva
vista mille volte in procinto di parlare - o urlare- uccidendo poi quelle frasi
nella gola ,perchè qualcuno
aveva bisogno di lei.
[-Ino oggi... -
- Oh Sakura non hai idea di quanto Shikamaru possa mandarmi fuori di testa..-
La vedeva chinare il capo, pronta ad ascoltare un altro ululato d'amore.]
Perso fra
i pensieri, non si accorse di lei , che felina si era
avvicinata con il bicchiere vuoto, pronta a chiedergli di riempirlo nuovamente.
- Sas'ke-Kun potresti
farmene un'altro?-
L'interpellato
alzò il viso dipinto da una smorfia perplessa.
- Sakura
è il settimo bicchiere. Mi preoccupi ... bevi un sacco e torni a casa con le
tue gambe.. non starai esagerando?-
Domandò
freddo come al solito.
Non era
mai stata una persona socievole,spesso lo avevano aditato come un asociale ,misantropo.
Anche
Karin , la sua fidanzata.
La rosa
ironica lo chiamava Yogurth..più
per il gusto di affibiargli un nomignolo loro, in
fondo con lei non era poi così acido.
Sakura inarcò
un sopraciglio chiaro, scettica.
- perdona
la franchezza, ma non penso ti importi davvero...
potresti fare il tuo lavoro adesso? -
Irritato
dalla risposta riempì il bicchiere abbandonato nel
bancone, senza ulteriori domande, osservandola poi saltellare - falsamente -
felice verso l'amica, che le sorrideva radiosa.
[ -Ciao a tuttiiiiiiiii -
Ino con la sua effervescente vitalità aveva fatto irruzione nel locale accapparandosi l'attenzione di tutti.
Dopo i vari convenevoli la vide raggiungerlo al bancone ,pronta per ordinare il solito drink
- e la tua collega dove l'hai lasciata?-
Chiese pacato,accingendosi a preparare la bevanda
- ti riferisci a Sakura?umh... E' a casa.. non è voluta uscire. -
Aveva imparato a conoscere - suo malgrado- anche Ino, ed era certo che mentisse in quel momento.
-bugiarda.. -
la stuzzicò, afferrando una cannuccia blu.
- dai dov'è? Sono certo che sia con qualche ragazzo-
Quella frase gli era costata una fitta - strana - allo stomaco.
Per un fulmineo senso di colpa, portò lo sguardo a Karin ,intenta a parlare con un cliente abituale.
- Sasuke.. -
Lo richiamò la bionda, che teneva gli occhi bassi, mentre rigirava il bicchiere freddo fra le mani curate
-non voglio che si sappia.. so che sei una persona discreta... quindi te lo posso dire. -
Il moro inarcò un sopraciglio,
- Sakura è in ospedale.Ha gravi problemi Sasuke, davvero.. -
La vide sedersi nelle seggiole davanti al bancone, mescolando di tanto in tanto con la cannuccia i grossi cubetti di ghiaccio .che galleggiavano in un tripudio di liquido ocra/oro cupo.
Sasuke non parlò, ma subito - melodrammatico com'era- gli vennero in mente le cose più atroci.
-Oddio ma che è successo?-
Ino gli regalò un sorriso malinconico, e cominciò a parlare di Sakura Haruno.
Ragazza allegra e sorridente, trasformata in un automa.
- .... non abbiamo avuto contatti per un anno... credimi quello che vedi ogni giorno non esiste.
E' solo una patetica imitazione di quello che era. Un'ombra Sasuke.. Oh avresti dovuto vederla com'era... quella malattia la sta uccidendo.. -
si bloccò per bere un sorso di vodka,Sasuke preferì non domandare niente, Ino avrebbe fatto tutto da sola.
Aveva bisogno di parlare, parlare di lei, della sua migliore amica che non riconosceva.
Ed il motivo per il quale ne volesse parlare con lui gli sfuggiva.
- Non so nemmeno come sia iniziata questa cosa.
So che era depressa, più volte l'ho invogliata a reagire,litigandoci,sparendo dalla sua vita per mesi, ma niente sembrava importarle.
Dio le ho tenuto così tante volte la testa che ho perso il conto... credimi. -
In quel momento ritenne doveroso intervenire.
- Ino... di cosa soffre Sakura di preciso.. ? -
Anche se una mezza idea..l'aveva già.
La bionda alzò imbarazzata gli occhi chiari.
Si vergognava a dire quella parola che prima della sua migliore amica, riteneva un tabù.
-BuliMia-
Rispose semplicemente posando il mento nel bancone.
-Certe volte manda richieste di aiuto. Dio solo sa quante volte mi ha chiamato alle tre del mattino perchè aveva avuto un attacco improvviso di fame e si sentiva in colpa...Dio solo lo sa..-
e lo ripeteva come un automa.
E raccontava di pianti e crisi isteriche,
Di cicatrici di quelle unghie laccate di nero o bordeaux,
Di sbalzi di umore.
Di abbuffate che per sensi di colpa si riversavano in un cesso bianco - o per strada andando al bar-
[- fa caldo..lo sai che soffro il caldo..-
Le diceva nervosa durante luglio...
-Dio hai visto cosa mi combina l'afa?-
...c'era un silenzio imbarazzante dopo quelle frasi che sembravano un disco rotto...
-Sakura... siamo ad ottobre.. non c'è caldo.. -
Gli occhi plumbei di Ino osservavano le spalle sempre più curve dell'amica tendersi.
- Oh Ino lo sai che sono anche nervosa per il lavoro.. -
Ma non c'erano più scuse per
-....quanto vorrei vederla felice..-
Borbotto...ed il ragazzo ,guardandola negli occhi, vide sincerità.
- i
genitori lo sanno? -
Yamanaka dissentì sospirando.
-
no... Sakura
nega e sbraita. Lei vede ciò che vuole vedere,ed è
inutile davvero convincerla del contrario.. ci ho provato mille volte, ma dice
che dico così solo perchè le voglio bene... Lei dice
che i genitori hanno problemi più pesanti ,e che lei è grande e che non c'è
bisogno che i suoi lo sappiano... è riuscita ad ammetterlo a malapena con me,
durante un delirio notturno.
Si è presa troppe responsabilità Sakura, ha smesso di essere una
bambina troppo presto-
[Gli capitava di lanciare spesso occhiate,alle due svitate che rallegravano il bar con le loro chicchiere senza ne capo ne coda, riuscivano a capirsi solo loro ,durante quei discorsi semi- seri.
-Oi Sakura ti prego, potresti essere meno seria e lasciarti andare? Guarda che non ti mangia nessuno!-
Aveva sbottato Ino accocolandosi nel divano rosso, il preferito della rosa.
- Meno seria? Ma dico ,ogni tanto provi a ricordare i discorsi che mettiamo in piedi???Di serio non hanno niente!-
La ragazza non potè fare a meno di darle un briciolo di ragione.
- si vede però che non ti lasci mai andare completamente!Dio santo Sakura sei giovane!Puoi essere ancora giustificata per le stronzate che potresti fare!-
Dopo quella frase il viso dell'Haruno si era rabbuiato lievemente..
- Io... da grande voglio tornare bambina..-
aveva mormorato..
"Tu hai dimenticato cosa voglia dire essere bambini"]
Ino Yamanaka si era congedata
un'ora dopo, ripromettendo che sarebbe tornata con Sakura il prima possibile.
Stranamente
le sorrise : non era poi così oca come pensava.
Dopo il
lavoro, Karin lo raggiunse a casa,nell'appartamento
che condivideva con Hugo, un amico di vecchia data.
Sentì
chiaramente la sua voce -diventata oltremodo irritante- nel corridoio, e decise
di fingere di dormire.
Non aveva
proprio voglia quella notte.
Per
niente scoraggiata dagli occhi -ermeticamente- chiusi
del ragazzo, aveva preso a muovergli le spalle con forza, rendendolo -se
possibile- più acido.
-Cazzo.. -
mormorò senza riuscire ad evitarlo.
Karin
sobbalzò leggermente, ghignando maliziosa nel buio
- il mio
leprotto si è svegliato... Dai amore.. non pensi che
abbia bisogno di un premio? Sei stato tutto il giorno a borbottare con la
biondina...non vorrai portarmi a pensare che ti
piaccia? Potrei arrabbiarmi!-
Potestò la ragazza salendo a cavalciani
su di lui che nel frattempo aveva cominciato a guardare il soffitto.
-Non mi
piace Ino -
Rispose,
e non stava assolutamente mentendo.
La
ragazza non sembro cogliere la sua poca voglia di
partecipare, e prese a spogliarlo con lentezza..
{ UnTempoLoAvrebbeFattoImpazzireDov'eraLaScossa?}
-Karin per favore.. sono stanco-
sussurrò in protesta.
In verità
desiderava scaraventarla lontano dal letto, ma per non urtare i suoi sentimenti , si era limitato a mormorare.
- Non pensi
a me??-
Gli aveva
risposto acida lei, che non aveva rinunciato ancora alla notte di sesso che
riteneva legittima.
Come al solito pensava solo a se stessa.
Era
cambiato per lei, e aveva fatto qualunque cosa in suo potere pur di vederla
felice, ma l'unica cosa che riceveva erano sfruttamenti sessuali - rise
leggermente all'idea di un uomo violentato psicologicamente e non da una donna-
isterie ingiustificate e paroloni carichi di astio.
Con il
tempo il forte sentimento che li legava stava scemando.
Certe
volte avrebbe voluto lasciarla, ma il volerle bene
-era impossibile dopo tutto quell'amore- la paura, e tutto il resto ,prendevano
il sopravento ,facendolo desistere.
Così ogni
giorno ,punto e a capo.
Non
sarebbe stato mai felice.
Qualche
ora dopo ,Lei sonnecchiava felice e appagata al suo
fianco, e per la prima volta, si schifò di se stesso.
Solo una
voce aveva riempito di ansimi e urla quella stanza.
Voce che
non era la sua.
Si era
limitato a fare ciò che "era giusto" fare, come se fosse stato un animale,
e vergognandosi di ciò che era diventato , si affrettò
a correre in bagno per farsi una doccia.
Doveva
mandare via quell'odore di sesso che non sentiva più suo.
{Loro}
Dovettero
passare settimane, prima che potesse vedere nuovamente il viso dell'Haruno al bar.
Ino gli aveva rivolto un'occhiata preoccupata, lui le aveva risposto con
una rassicurante: le sue labbra sarebbero state cucite.
Tutti
erano accorsi a salutare la donna -mancante da tempo- chiedendo discreti , il perchè del suo allontanamento.
Sakura
alzò le spalle - che vide fragili e curve- e sorrise come al
solito
{Maschera}
-Ho avuto
molto da fare!Mi farò perdonare promesso!-
Ma nessuno era stato così attento da osservare quegli occhi straripanti di
bugie e quelle braccia ancora macchiate dai lividi degli aghi.
Solo lui ,sapendo cosa si nascondeva dietro il grande mistero che
portava il nome di Sakura Haruno, potè
dare una spiegazione plausibile a quei segni indiscreti che deturpavano la
pelle bianca.
Si era
avvicinata dopo una mezz'ora,con la scusa di un altro
drink, sotto sotto voleva solo parlare con Sasuke,che gli era mancato tanto.
-ti sono mancata Sas'ke-kun? -
domandò arrossendo un poco.
Lui le
regalò un lieve sorriso e annuì.
Felice
allora gli porse il bicchiere e quel sorriso che era nato ,illuminandole il
volto, lo lasciò di stucco.
Afferrando
il bicchiere una scarica elettrica lo investì , le sue
dita avevano sfiorato quelle di lei ,che continuava a sorridere.
Non seppe
spiegarsi il perchè ma in quel momento si rese conto
di aver pensato ogni minuto a lei, e realizzò di desiderarla.
Karin ,spettatrice della scena, gli aveva tirato contro un
cubetto di ghiaccio, facendogli poi una smorfia infantile, in cambio ne
ricevette una seccata.
Aveva
spezzato l'atmosfera.
Riportando
l'attenzione dove prima c'era Sakura, si accorse di essere il solo a tenere
quel bicchiere fra le mani: Sakura era lontana.
Fuori dal
bar, investita dal vento, si cimentava nel tentativo invano di accendere una
sigaretta.
Senza
pensarci poi tanto,si mosse a grandi falcate verso la
fine del bancone,afferrando il giubotto di pelle,
mentre con un lungo grugnito avvertiva la collega/amante del suo spostamento.
Fu
silenziosamente dietro di lei, lasciandosi alle spalle gli sbraiti poco
signorili di Karin.
In fondo
non c'era nessuno - a parte le solite due- nel bar..
una sigaretta poteva pure fumarsela.
Intanto
Sakura combatteva ancora.
Le puntò
la fiamma dell'accendino sotto il naso ,facendola tralasire.
-Oi Sas'ke- kun
sei tu!Mi hai fatto prendere un colpo sai!-
Esordì
aspirando sollevata.
-scusami
-
rispose lui non curante, posando le spalle nel muro ruvido.
- sai...
-
riprese poi il moro,guardando il cielo ormai cupo.
- un
giorno mi piacerebbe vederti per ciò che sei-
Sakura
corrugò le sopraciglia chiare.
-di cosa
parli ? -
chiese aspirando una boccata di fumo.
- non sei
mai quello che mostri Sakura.Tutto qui. -
Lei parve
risentita per quell'osservazione.
- come
puoi dire una cosa del genere se non mi conosci?-
Lui
espirò il fumo, e strafottente si staccò dal muro, avvicinandosi
pericolosamente alla ragazza.
- Osservo
Sakura. -
L'oggetto
della dischiussione strinse gli occhi in due fessure
- che
cosa ne saprai tu-
ribattè acida, quasi piegando il filtro fra
le dita dalla tensione.
- so che
hai sorriso davvero per la prima volta da quando ti conosco 5
minuti fa-
Soddisfatto,
la vide arrossire e chiudersi in un religioso mutismo,interrotto
poi da Ino che la pregava ti tornare a casa.
Da quel
giorno un susseguirsi di sbagli.
Tutti -orgogliosamente- suoi.
Di quei
saluti particolari che riservava a lei
[- ciao Sakura!-
e nel salutarla cercava spesso gli angoli delle sue labbra, ancora fresche di liquore.
Per poi abbracciarla, nel vano tentativo di tenersi un pò di lei per più tempo.
{AncheQuandoLeiNonC'era}
Ma Sakura pensava spesso fosse fretta quella.
E li chiamava gli sbagli non voluti di un uomo profondamente innamorato della sua metà]
Qualche
giorno dopo ,lei era nuovamente al suo posto, con la sua
bella maschera.
"Un pò rovinata." pensò il
ragazzo, fingendo di fare qualche conto.
In verità
osservava di sottecchi le due, che stranamente non si erano ancora cimentate
nei loro discorsi senza ne capo ne coda.
Ino ogni tanto tentava di dire qualcosa, ma veniva
zittita immediatamente dall'altra con un gesto seccato della mano.
La bionda
abbassava sconfitta il capo, riportando l'attenzione ad
una rivista che aveva trovato nel tavolino di fronte a loro.
Poco dopo,la bionda, lì lasciò soli trascinata da Shikamaru
e Choji (-presi da un discorso a detta loro
interessante che richiedeva - u r g e n t e m e n t e- il suo parere ) fuori a
fumare.
Continuava
a guardarla, gli occhi persi, pesantemente truccati di
nero, erano umidi e gonfi.
Reduci di
un pianto che poteva essere durato per ore.
Stizzita la vide sparire nell'altra sala - vuota- e senza tante
remore la seguì.
Non la
trovò nella stanza colma di divani e puff e l'unico
posto dove poteva essersi cacciata era il bagno.
Cautò entrò cercando di fare il meno rumore possibile, ma si bloccò
immediatamente: gli dava le spalle, mentre cercava un pò
di conforto nell'acqua gelida.
Uscì
silenziosamente, dicidendo di aspettare che lei
uscisse da quel bagno per fare qualunque cosa.
{AncheLaPiùSbagliata}
Ansioso
attese dietro il bancone il rumore della porta del
bagno
e solo quando lo sentì -in lontananza soffocato dalla musica- fece la sua
comparsa nella stanza interna.
La
raggiunse mentre lei,nuovamente persa nei suoi oscuri
pensieri, si era seduta su un divano qualunque, con lo sguardo perso nel
vuoto,la scosse gentilmente posandole una mano nella spalla, per poi
sorriderle.
-tutto
bene? - domandò..
[ Un'altra particolarità di Sakura, oltre ai suoi problemi, cosa che l'avevano portato ad accorgersi maggiormente di lei,erano i suoi discorsi strani,che non si addicevano per niente ad una ragazza della sua età.
-Certe volte..-
la sentì dire seria e con un pizzico di rammarico nella voce.
-un "come va" è solo una domanda.. un convenevolo per iniziare una conversazione..da lì segue il trito e ritrito tutto bene..anche se non è vero.Alla gente non importa un fico secco di quello che sei e di quello che provi, sono persone che prima o poi passano e ti superano-
L'interlocutore la guardò scettico, tossendo un pò .
- se uno ripete più volte la domanda vorrà dire che è interessato-
Fu allora che Sakura esibì la risata più forzata che potesse esistere, dissentendo .
- la gente non è mai davvero interessata.E' sempre presa solo da se stessa-]
Alzò il viso spaesata, trovandosi davanti quello serio e pallido
di Sasuke, che non accennava a spostare la mano dalla
sua spalla.
-..s..si-
balbettò sgranando gli occhi osservando quelli del ragazzo sempre
più vicini.
Le posò
un bacio nel piccolo naso.
[NonPotevaRitenersiSbaglioQuello]
Scese più
in basso,trovando le sue labbra, quel giorno
lievemente secche.
Chiese
l'accesso alla sua bocca, saggiandone esperto i contorni,mentre
lei pietrificata ,restava immobile con le braccia sopra le gambe fini.
L'unica
cosa che fece poco dopo- meccanica, normale- fu dischiudere le labbra risponendo a quel bacio - sbaglio-.
Sasuke aveva portato entrambe le mani verso le guance, facendole
capire che non sarebbe dovuta stappare.
Si
staccarono dopo molto, carenti di ossigeno.
- è
sbagliato.. -
mormorò lei,con la fronte combaciante a quella del moro, che
sembrava felice di quello sbaglio.
- lo so .
-
rispose semplicemente riprendendo a baciarla con maggior foga.
Mandando
a quel paese buoni propositi e tristezza - senza interrompere il bacio- si era
alzata in piedi, portando le braccia dietro il collo del neo-pseudo-amante,conficcando su di esso le unghie, mentre lui,in risposta,
le circondava possessivo la vita fine stringendole un fianco.
Si
sorrisero ancora una volta, e con un'alzata di spalle, Sasuke
sparì dietro lo stretto corridoio che l'avrebbe riportato a quello che era il
Suo posto.
Prima di
andare via, Sakura, senza guardarlo negli occhi, gli aveva messo fra le mani un fazzoletto.
Lo aprì
solo quando lei era lontana: erano cifre. un numero.
E fu solo
grazie a quello che potè capirla meglio, passando ore
e ore a parlare con lei , non appena faceva ritorno a
casa.
Durava esattamente due mesi quella storia clandestina.
Storia
che riempiva il bar di brusii curiosi dalle occhiate veloci che i due si
lanciavano, per quella strana gentilezza che Sasuke
mostrava solo ed esclusivamente alla rosa.
Gentilezza
non forzata,come suo solito , ma spontanea.
[Sakura hai bisogno di qualcos'altro?-
Domandò apprensivo, sorridendo
- oh no Sas'ke - kun, sto benissimo così!-
Dopo poco parve ricordarsi della presenza dell'altra ragazza
-e tu Ino? -
Quella inarcò il sopraciglio biondo , fingendosi indignata
- si, gradirei un analcolico alla fragola, grazie-
Rispose calcando maggiormente la voce nell'ultima parola, il ragazzo fece una smofia alla bionda - prontamente ricambiata - addolcendo lo sguardo in direzione di Sakura che gli sorrideva. ]
La vide pronunciare
qualcosa con una strana espressione saggia dipinta nel volto, mentre con una
sigaretta fra le mani si accingeva ad uscire dal
locale,tossicchiando un poco.
Gli fù dietro poco dopo, chiedendo a Naruto - impegnato a parlare con Hinata
- di coprirlo, quello sbuffò facendo cenno alla fidanzata di seguirlo.
- ti
avevo detto di coprirti, hai visto che ti ha fatto male?-
esordì ,comparendo dietro le spalle della ragazza che osservava
minuziosamente e attentamente, la strada.
Sakura
sobbalzò , portandosi una mano al petto, leggermente
spaventata.
-Sa'ske -kun!Perdio , mi hai fatta spaventare!-
rispose, per poi sorridere,fare qualche passo e posare la schiena
nel muro.
Lui
ghignò , avvicinandosi.
-Adesso
hai la tosse... -
la rimproverò, ricomponendo il viso nella sua classica espressione imbroncianta.
- lo sai
che non soffro il freddo!-
si giustificò facendo spallucce, aspirando avida la sigaretta,
assaporandola con gusto.
Sakura
amava il sapore - e l'odore- della sigaretta,la stessa
cosa non si poteva certo dire per Sasuke, che fumava
più che altro per nervosismo e delle volte per noia.. ma con il tempo aveva
imparato ad apprezzarle.. sopratutto quando si concedeva un pò
di intimità con l'amante e le labbra - come la pelle- erano intrise anche del
sapore dolciastro del gloss e di un profumo da uomo.
- perchè Sakura poteva alle volte definirsi un Bastian Contrario.-
- Domani parto.. -
Sussurrò
guardando il fumo appena soffiato che si mischiava al respiro condensato.
- lo so -
rispose la rosa, abbassando lievemente il capo,strofinando la punta
delle vecchie converse nell'asfalto scuro.
-sei
triste?-
Chiese
allora allontanadosi dalla macchina sulla quale si
era appoggiato.
Sakura
alzò di scatto il volto , osservandolo enigmatica
-Dovrei?
-
A quel
punto, L'Uchiha fece spallucce
[dovrebbe?]
Avrebbe
voluto avventarsi su quelle labbra che non aveva ancora sfiorato, ed il pensiero era stato il suo tarlo tutto il santo giorno.
Fece per
avvicinarsi nuovamente, quando il rumore della pesante porta aprirsi, lo
costrinse invece ad allontanarsi.
-Sas'ke hai da accendere?
-
Gli
domandò Neji, scoccando poi un'occhiata a Sakura, non
avendo capito di essere stato l'indiscreto disturbatore di una coppia di
amanti.
Conoscendolo
però, o meglio, conoscendo l'opinione che tutti
avevano di Karin, Sasuke era certo che nessuno si
sarebbe opposto a quella storia nascente.
[Ne li avrebbero biasimati]
L'Haruno aveva buttato a terra la sigaretta ormai finita,
scocciata.
Con tutta
quella gente non sarebbe riuscita a salutare l'Uchiha.. o almeno, non l'avrebbe salutato come voleva lei, il che
la irritava e non poco.
Stava
diventando troppo dipendente da quell'uomo burbero, non che la facesse
scoppiare di gioia.. aveva paura... ma Sasuke... bhe era Sasuke.
Vide Ino farle cenno da dietro la spessa parete di vetro di
muoversi, che era tardi.Così
annuì..affranta.
-Sas'ke-kun , dovrei
pagare!-
disse solo entrando, lasciandolo con Neji.
In breve
fu dentro , avvicinandosi alla cassa, lei dava le
spalle a tutti, e lui si era premurato di nascondersi bene -altezza
permettendo- dietro la teca dei dolci.
- quanto
ti devo? -
- mmmh... fai...si dai.. 592 Yen-
Rispose
attendendo il denaro.
Lei frugò
nel borsellino porgendogli i soldi per poi sussurrare
- non
sono nemmeno riuscita a salutarti come si deve.. -
e non gli sfuggì la nota malinconica della sua voce..
- ....vai in bagno.. -
Non se lo
fece ripetere due volte,senza dire niente a nessuno,
la vide sparire nel corridoio.
In breve
arrivò, sorridendole malizioso, mentre lei , con la
medesima espressione, lo attendeva appoggiata al lavandino.
Non si
dissero niente.Sasuke chiuse
la porta dietro di se, attendo a non farsi vedere da nessuno e si avventò su di
lei, che gli rispose con la stessa passione.
Le sfiorò
con un dito il piccolo seno, accessibile grazie alla
maglie scollate che lei era solita portare.
-ciao
Sakura..-
Sussurrava
ogni qual volta si staccavano per riprendere fiato, ma era quasi impossibile
starsi lontano.
L'afferrò per i fianchi possessivo, mentre lei cercava i passanti dei
Jeans per attirarlo maggiormente a se.
In breve
l'Uchiha si ritrovò a sorreggerla per i fianchi,
cercando alla cieca la maniglia della porta del bagno..
- Sas'ke -kun.. -
Mormorò
lei leccandogli sensualmente il collo
[in verità avrebbe voluto morderlo.. ma non poteva lasciare segni]
Lui non
rispose, troppo preso da quelle carezze.
- .... non penso sia il momento adatto.. io non posso.. -
A quelle
parole si bloccò completamente, posando - affranto- la fronte sulle spalle di lei
- ...si ma non puoi provocarmi a questo modo e poi.. -
si zittì sentendo la pressione dell'indice di lei sulle sue labbra.
- quando
tornerai.. -
mormorò baciandolo lievemente
- ....potrai fare quello che vuoi.-
Lui le
diede l'ultimo bacio, e dolcemente la ripose a terra, tornando dietro il
bancone.
Sakura si
sistemò i capelli ed il trucco, e sorridente, corse
fuori dal locale.
Ino non doveva essere di buon umore.
Qualche settimana
dopo, le due erano nuovamente lì.
Ino celiava con i soliti amici, un gruppo che si era formato, volente o
nolente, a forza di vedersi dentro quelle quattro mura.
Sakura
invece si guardava intorno spaesata, Naruto e Gaara ,lavoravano e
chiacchieravano con nonchalance, senza prestare tanta attenzione a quello che
succedeva all'infuori del bancone, distraendosi solo quando qualcuno li
chiamava per una comanda.
Cercava
il suo sguardo e non lo trovava.
Era
troppo strano, troppo diverso, e con gli occhi umidi, un improvvisa
tachicardia e mancanza d'aria, si diresse spedita verso il bagno.
-Sakura non trovi che..- si girò verso
l'amica non trovandola al suo fianco: solo la borsa e il giubotto.
-...
scusatemi.-
sussurrò andandola a cercare prima per strada, non trovandola si
diresse in bagno.
La trovò
inginocchiata a terra, con una mano aggrappata -quasi fosse una speranza - nel
lavandino bianco.
{C'eranoDeiRicordiLì}
Piangeva.
-..Sakura...-
Ma non
seppe mai il perchè di quelle lacrime....
[- hai presente quelle bambole con una lacrime nera nelle guance?-
Dal nulla gli aveva posto questa domanda, guardava con sguardo vuoto il bancone.
-non le ho mai viste..-
rispose.
Sakura chinò il capo, chiudendosi in un silenzioso mutismo.]
Sasuke portò la sua attenzione verso il tavolo poco distante,Ino trascinava l'amica per una
manica, incitandola a bere dell'acqua.
Vide la
rosa guardarlo supplichevole..
......e davanti a lui c'era Quella bambola pallida con una lacrima
nera.
L'aveva
vista.
Non ci
volle molto tempo prima che Sasuke lasciasse Karin ,dicendole di non amarla più.
Isterica
gli aveva lanciato qualunque oggetto potesse capitarle a tiro, urlandogli
dietro che era uno stronzo approfittatore e che l'aveva usata solo per i suoi
bisogni sessuali per tutto il tempo della relazione.
Chiudendosi
la porta della casa dell'ormai ex- ragazza alle spalle- sussultando al botto di
un vaso che si infrandeva
nella parete di legno- rise silenziosamente pensando che non fosse lui lo
sfruttatore sessuale ,ma lei.
La prima
cosa che fece, una volta per strada, fu quella di chiamare Sakura e domandarle
dove si trovasse.
"Sono
a casa, guardo un film"
gli disse sbadigliando
"hai
sonno Sakura?"
Le chiese
"Mm
no Sas'ke-kun questo film è davvero noioso!"
Il
piccolo momento di silenzio gli permise di captare qualche frammento di conversazione
"Ma
che diavolo ti stai guardando??"
Domando
divertito
"umh... una commedia romantica di quarta
categoria che ti riprometti di non vedere mai più"
Scoppiarono
a ridere all'unisono
"senti
posso passare da te?"
Sakura
dall'altro capo del telefono sussultò, il cuore le martellava fuoriso nel petto,quasi a volerlo
distruggere.
"...si.."
E non
dovette aspettare molto per vederlo ,mentre sorridendo
strafottente, le aveva sbattuto sotto il naso un vassoio di pizzette fumanti.
Avevano
rimesso quel terribile film dall'inizio e l'avevano guardato insieme
abbracciati, intenti a mangiare quelle pizzette.
Sakura le
mangiava piano e titubante.
Come se
avessero un aspetto orribile.
"..... i piacciono? "
La
domanda arrivò a metà nel suo cervello
"Scusa
?"
Lui posò
la sua terza mini-pizza nel vassoio, guardandola negli occhi
"non
ti piacciono?"
Ripetè bloccando il film.
"oh
no ..sono buone.solo.
."
"Non
ti devi sentire in colpa Sakura..... non hai nulla di
che vergognarti"
Cauto le
rubò un sospiro dalle labbra, leccando via un pò di
sugo,sorridendo malizioso.
Il film
poteva anche aspettare, non era poi così avvincente.
L'aveva
desiderata così tanto che in quel momento, stringerla
fra le braccia e sentire il vero calore del suo corpo non gli sembrava nemmeno
vero.
In quella
stanza ,gli echi delle loro voci urlanti e ansimanti
gli cullavano le orecchie.
Era da un
sacco di tempo che non provava quella sensazione di tepore.
Quella
notte,oltre ad aver scoperto i loro corpi,avevano
scoperto anche loro stessi, mentre le pesanti maschere ammaccate giacevano
lontane inanimate.
Sakura
aveva pianto nel suo petto,trovandosi stupida
e lui aveva ascoltato ogni singhiozzo e assorbito ogni lacrima nella sua
pelle.
Accarezzandole
i capelli chiari, le aveva promesso che d'ora in poi si sarebbe preso lui cura
di lei, a qualunque costo.
Si erano
addormentati insieme:
Sakura in
posizione fetale, lui con un braccio disteso poco lontano dalla testa di lei, l'altro
stringeva la vita della ragazza mentre la
mano dello stesso,era chiusa nella coppa del seno.
Le gambe
intrecciate.
Il
respiro nel collo esile.
Era
strana quella notte.
Strana
per Sakura che aveva chiuso gli occhi e sognato.
Strana
per Sasuke che non voleva levarsi di dosso il
pungente odore del sesso.
Strana
per quei due protagonisti.
Di quel
barman schivo e acido,che aveva guardato con
attenzione oltre uno specchio rotto.
Di quella
ragazza,principessa triste vittima di quel mostro
pesante aggrappato avido alle sue spalle curve.
Nel cuore
della notte, Sasuke aprì gli occhi, stupito di
accorse di essere nella medesima posizione che aveva scelto prima di dormire..
Accese la
luce, cercando di fare meno rumore possibile.
Alla sua
destra c'era una scrivania di legno chiaro, che se non fosse stato per un vaso
pieno di rose secche e qualche foglio, a suo parere sarebbe stata pressochè inutile.
Si sporse
leggermente per afferrare i fogli, e non appena furono abbastanza vicini da
poterli leggere, si rese conto di aver trovato una lettera.
Non
volendo sapere chi fosse il destinatario
{NonDovrebbeLeggerla..}
Cominciò
dal centro..
"...........ma faccio troppi sbagli.. e non so giudicare le persone,
Bambola
rotta...con quella goccia nera...ma non lo vedranno
mai..loro..
Perchè gli specchi rotti fanno paura.
Mondo di
bambole rotte e abbandonate.
Rosso di
pazzia,
di un fuoco ormai spento, resta il ricordo della tiepida carezza..
Ma i fantasmi sono ovunque e comunque...
Io sono
troppo rotta per proteggermi.
Una serie
di eterni fallimenti...
Nessuno
mantiene le promesse.
Una forma
di sacrificio Del cuore..
...eppure gradirei solo essere salvata.
Giorni di
mani strette nelle orecchie,ma non serve a
niente...senti sempre tutto.
Echi di quelle faccende nella gola come bocconi, nel cuore
come rancori.
Irrisolti
episodi che ti seguono come ombra, invisibili il giorno con il sole..
Quando la
notte,,
Quando la
notte cala e diventano reali e l'angolo non basta.
E con
rabbia ti violentano ridendo alle prime luci dell'alba
[Insonnia]
Provandoti
del sonno,
uccidendoti
nel profondo.
Ma fuori sorridi,
per tutti va bene
e sempre cammini.
Ferite
sanguinano e puzzano di
cadavere, mentre per mascherare,toppe d'argento per brillare.
e ti uccidi.
e ti uccidi.
Di un
grigio illusorio che stringi e sei vivo.
Di fuoco
nel corpo che..
Le guance
rosse e sei vivo.
Che
scalda il corpo come un abbraccio..
[ho bisogno di quello ]
Di quando
il vuoto lo colmi con il cibo,ma poi non va ci sono
allo specchio ,che urlano...
e poi.. vuoto.
vuoto e stai bene.
Falsamente
felice.
Va tutto
bene, va tutto bene.
va- tutto- bene.
Parlami
ancora che ti consiglio
[ scusa mi uccido]
Scende
dal cielo
[sono mie quelle?]
Entrami dentro tossica, ma dammi un pò di
ombra.
che sono finita.
che sono finta.
che sono finta.
Cimiteri
desolati dei dimenticati,di noi che ascoltiamo i loro
finti lamenti
[le loro goccie sono di plastica]
Di nebbie ipnotizzanti che
sono il marcire dei nostri corpi.
E il
silenzio ci passa dentro come un cazzo troppo grande
Muri
rotti da isterie, di condanne, di nomi.
[siamo da biasimare?]
Copri e
lecca le ferite..
mentre loro ridono di te e della tua idiozia.
Desideravi
d'essere perfetta ma sei maschera e rotta.
[cos'hai fatto di te?]
Di rosso
che si spegne e diventa nero..
Cinema
vecchio, di quel sipario.. film rovinato..
recita recita e recita ancora.
GodSaveSakura."
Non era
riuscito a staccare gli occhi dal foglio.
Dentro
Sakura.
Quella
lettera era per se stessa.
L'abbracciò forte, incurante di svegliarla.
-ci sono
io qui-
[ -C'E' SOLO MERDA DENTRO ME !-
Urlava, con le lunghe unghie laccate di nero marchiava il suo corpo di strisce rosse, mentre pesanti lacrime nere le macchiavano le gote pallide e magre.
- dentro una persona come te, ci può essere soltanto qualcosa di bello-
lei aveva alzato gli occhi rossi, ormai irritati
-GUARDAMI!GUARDAMI CAZZO! NON VEDI...tu non vedi..-
e si era accasciata a terra,stringendosi le gambe.
-cosa dovrei vedere?-
paziente si era portato alla sua altezza,anche se lontano.
- non vedere Sas'ke-kun.. non voglio che tu veda. fuggiresti.-
Gattonò deciso verso di lei, con il cuore stranamente fuorioso.
Accarezzò i segni rossi sparsi per il corpo, mentre lei si stringeva più nel suo abbraccio,nascondendosi.
Intrufolò una mano in quella barriera che aveva costruito in un secondo, continuando la sua opera.
- Tu lo sai, da quando sono morti i miei più di dieci anni fa, sono solo, ho litigato con tutto il resto. Non ho un amico, mi fanno paura.
Ma comunque, anche se , non sono una persona facile, ci sto provando... Sakura... io... Ti Amo.Anche con quella lacrima nera. ]
[ Gli accarezzò il collo sensuale, posandovi di tanto in tanto ,qualche bacio caldo.
-Sakura sono stanco morto.. -
Era in quei momenti che si sentiva amato.
Quando Sakura lo faceva stendere e gli massaggiava le spalle, per poi coccolarlo come una madre, fin quando il sonno non lo rapiva.
.........Sasuke si sentiva amato.]
Entrò nel
bar urlando come una pazza seguita da Ino,
catapultandosi al bancone
-Spero tu
sia orgoglioso di me-
Esordì
sorridendo entusiasta, lui alzò appena il volto, rivolgendole uno sguardo
interrogativo.
- Alla
quarta volta sono riuscita a prendere questa benedetta patente. -
rispose gonfia di orgoglio, ed era strana quell'espressione nel suo
viso.
-sarei
stato orgoglioso di te comunque.-
Le offrì
un drink, e la vide allontanarsi verso il divano di pelle, pronta a raccontare
ogni particolare di quell'esame.
Aveva
bisogno di averla lì. Doveva cercare il suo sguardo, ogni secondo.
Non
voleva dipendere da qualcun altro, ma lei sembrava droga.
Lo
accettava per quello che era,senza pretiche,
e sembrava orgogliosa dei sorrisi che riusciva a strappargli, c'era lei quando
pensava alla sua infanzia rubata.
C'era
lei. C'era lui.C'erano loro.
[ - a cosa stai pensando?-
Coperta solo da una sua camicia, aveva gattonato verso di lui, l'unico rumore oltre ai loro respiri ,era il fruscio delle coperte a contatto con la pelle nuda delle gambe.
- alla mia famiglia. -
Ascoltò un mugugno, ma non diede importanza talmente era perso nei suoi ricordi.
Si sentì solo spingere in avanti dalle mani di Sakura, il rumore del suo cuore, cullato dalla morbidezza del piccolo seno e dal suo respiro.
- possiamo farla noi... una famiglia]
Da quei
giorni, erano passati anni.
Le
maschere rinchiuse in un baule disperso.
Sasuke era rimasto il burbero di sempre, rapito da una donna che
rideva e scherzava con l'amica di sempre.
-Sas'keeeeeeeee mi dai una pizzetta??Muoio di fame!-
Si era
lamentata avvicinandosi golosa al bancone,lui
sorridendo impercettibilmente aveva infilato le mani nella teca estraendo la
sfoglia rotonda.
Gliela
porse mentre lei ,ancora sorridente, se ne tornava al
suo tavolo,immersa nei soliti -apparentemente- illogici discorsi.
Sentiva,
da lontano, lo sguardo cristallino di Ino perforargli
le spalle, grata per tutto quello che aveva fatto.
{PrincipessaMiaNonC'eraPiù...C'eraSoloPrincipessa}
-principessa
io ho finito andiamo a casa?-
Un
lamento arrivò alle orecchie ,infatile
-Sas'keeeeeeeeee andiamo a mangiare?-
Lasciando
Ino in compagnia di Shikamaru
e del barista di turno, cinse la vita alla sua donna, donandole un pò di calore in quella fredda sera di Novembre,conducendola nel ristorante poco distante, senza curarsi
dell'aspetto disperato e stanco.
Dal
cappottino scuro, si intravedeva leggermente la pancia
cresciuta.
C'era
vita, in un corpo un tempo morto.
-Sas'ke se vuoi torniamo a casa,mangiamo
lì posso aspettare-
Con uno
sbuffo le portò la mano, qualche secondo prima posata gentilmente nella vita,
dietro una spalla,spingela
nella sala dove il vecchietto, padrone del locale, li accolse benevolo.
- certo
che sei proprio noiosa Sakura... non voglio che mi nasca un figlio con qualche
voglia strana-
e Principessa Mia.. rise.