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Autore: Jaheira    18/12/2008    4 recensioni
Una one shot SAsu-saku, SAsuke è un barista,Sakura una cliente....[- hai presente quelle bambole con una lacrime nera nelle guance?- Dal nulla gli aveva posto questa domanda, guardava con sguardo vuoto il bancone. -non le ho mai viste..- rispose. Sakura chinò il capo, chiudendosi in un silenzioso mutismo.]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Poteva dire di conoscerla, dopo quasi un anno di assidua frequenza al bar dove lavorava

 

PRINCESSMIA

 

 

Poteva dire di conoscerla, dopo quasi un anno di assidua frequenza al bar dove lavorava.

Poteva dire di conoscere quella maschera di legno che non dimenticava di indossare prima di uscire.

Lavando i bicchieri sporchi la osservava ridere.

[CiTentava]

Fra quelli il suo.

Aveva sempre desiderato sovrapporre le proprie labbra con l'impronta di quelle di lei, ma sarebbe stato poco professionale.

Desiderava non dover buttare via le cannucce dei suoi infiniti drink.

Non poteva.

Non seppe neppure dire quando si era accorto della sua presenza.

Certo non passava inosservata con quel colore improbabile di capelli.

Non era per niente il suo tipo di donna.

Magra all'invero simile..

[ - Fronte Spaziosa oggi hai mangiato?Stai bevendo troppo -

-...Ino-Pig... ho mangiato.madonna non sei mia madre!-

replicò l'altra annoiata-

- e quanto di quella cena hai rimesso per i sensi di colpa?-

A quella domanda Sakura non rispose mentre Ino, adirata sospirva

-Mia...Principessa Mia ne Sakura?-

Ma nessuno aveva mai afferrato il perchè di quel nominolo.]

"in un bar"

pensò mestamente posando i bicchieri puliti nel marmo dietro di lui

"...senti anche quello che non vorresti sentire"

A prima vista, non pensava che potesse avere così tanti problemi quella ragazza, che ascoltava tutti, e nessuno ascoltava lei.

L'aveva vista mille volte in procinto di parlare - o urlare- uccidendo poi quelle frasi nella gola ,perchè qualcuno aveva bisogno di lei.

[-Ino oggi... -

- Oh Sakura non hai idea di quanto Shikamaru possa mandarmi fuori di testa..-

La vedeva chinare il capo, pronta ad ascoltare un altro ululato d'amore.]

Perso fra i pensieri, non si accorse di lei , che felina si era avvicinata con il bicchiere vuoto, pronta a chiedergli di riempirlo nuovamente.

- Sas'ke-Kun potresti farmene un'altro?-

L'interpellato alzò il viso dipinto da una smorfia perplessa.

- Sakura è il settimo bicchiere. Mi preoccupi ... bevi un sacco e torni a casa con le tue gambe.. non starai esagerando?-

Domandò freddo come al solito.

Non era mai stata una persona socievole,spesso lo avevano aditato come un asociale ,misantropo.

Anche Karin , la sua fidanzata.

La rosa ironica lo chiamava Yogurth..più per il gusto di affibiargli un nomignolo loro, in fondo con lei non era poi così acido.

Sakura inarcò un sopraciglio chiaro, scettica.

- perdona la franchezza, ma non penso ti importi davvero... potresti fare il tuo lavoro adesso? -

Irritato dalla risposta riempì il bicchiere abbandonato nel bancone, senza ulteriori domande, osservandola poi saltellare - falsamente - felice verso l'amica, che le sorrideva radiosa.

[ -Ciao a tuttiiiiiiiii -

Ino con la sua effervescente vitalità aveva fatto irruzione nel locale accapparandosi l'attenzione di tutti.

Dopo i vari convenevoli la vide raggiungerlo al bancone ,pronta per ordinare il solito drink

- e la tua collega dove l'hai lasciata?-

Chiese pacato,accingendosi a preparare la bevanda

- ti riferisci a Sakura?umh... E' a casa.. non è voluta uscire. -

Aveva imparato a conoscere - suo malgrado- anche Ino, ed era certo che mentisse in quel momento.

-bugiarda.. -

la stuzzicò, afferrando una cannuccia blu.

- dai dov'è? Sono certo che sia con qualche ragazzo-

Quella frase gli era costata una fitta - strana - allo stomaco.

Per un fulmineo senso di colpa, portò lo sguardo a Karin ,intenta a parlare con un cliente abituale.

- Sasuke.. -

Lo richiamò la bionda, che teneva gli occhi bassi, mentre rigirava il bicchiere freddo fra le mani curate

-non voglio che si sappia.. so che sei una persona discreta... quindi te lo posso dire. -

Il moro inarcò un sopraciglio, la Yamanaka ne stava facendo una questione di stato di massima segretezza.

- Sakura è in ospedale.Ha gravi problemi Sasuke, davvero.. -

La vide sedersi nelle seggiole davanti al bancone, mescolando di tanto in tanto con la cannuccia i grossi cubetti di ghiaccio .che galleggiavano in un tripudio di liquido ocra/oro cupo.

Sasuke non parlò, ma subito - melodrammatico com'era- gli vennero in mente le cose più atroci.

-Oddio ma che è successo?-

Ino gli regalò un sorriso malinconico, e cominciò a parlare di Sakura Haruno.

Ragazza allegra e sorridente, trasformata in un automa.

- .... non abbiamo avuto contatti per un anno... credimi quello che vedi ogni giorno non esiste.

E' solo una patetica imitazione di quello che era. Un'ombra Sasuke.. Oh avresti dovuto vederla com'era... quella malattia la sta uccidendo.. -

si bloccò per bere un sorso di vodka,Sasuke preferì non domandare niente, Ino avrebbe fatto tutto da sola.

Aveva bisogno di parlare, parlare di lei, della sua migliore amica che non riconosceva.

Ed il motivo per il quale ne volesse parlare con lui gli sfuggiva.

- Non so nemmeno come sia iniziata questa cosa.

So che era depressa, più volte l'ho invogliata a reagire,litigandoci,sparendo dalla sua vita per mesi, ma niente sembrava importarle.

Dio le ho tenuto così tante volte la testa che ho perso il conto... credimi. -

In quel momento ritenne doveroso intervenire.

- Ino... di cosa soffre Sakura di preciso.. ? -

Anche se una mezza idea..l'aveva già.

La bionda alzò imbarazzata gli occhi chiari.

Si vergognava a dire quella parola che prima della sua migliore amica, riteneva un tabù.

-BuliMia-

Rispose semplicemente posando il mento nel bancone.

-Certe volte manda richieste di aiuto. Dio  solo sa quante volte mi ha chiamato alle tre del mattino perchè aveva avuto un attacco improvviso di fame e si sentiva in colpa...Dio solo lo sa..-

e lo ripeteva come un automa.

E raccontava di pianti e crisi isteriche,

Di cicatrici di quelle unghie  laccate di nero o bordeaux,

Di sbalzi di umore.

Di abbuffate che per sensi di colpa si riversavano in un cesso bianco - o per strada andando al bar-

[- fa caldo..lo sai che soffro il caldo..-

Le diceva nervosa durante luglio...

-Dio hai visto cosa mi combina l'afa?-

...c'era un silenzio imbarazzante dopo quelle frasi che sembravano un disco rotto...

-Sakura... siamo ad ottobre.. non c'è caldo.. -

Gli occhi plumbei di Ino osservavano le spalle sempre più curve dell'amica tendersi.

- Oh Ino lo sai che sono anche nervosa per il lavoro.. -

Ma non c'erano più scuse per la Principessa Mia]

-....quanto vorrei vederla felice..-

Borbotto...ed il ragazzo ,guardandola negli occhi, vide sincerità.

- i genitori lo sanno? -

Yamanaka dissentì sospirando.

- no...  Sakura nega e sbraita. Lei vede ciò che vuole vedere,ed è inutile davvero convincerla del contrario.. ci ho provato mille volte, ma dice che dico così solo perchè le voglio bene... Lei dice che i genitori hanno problemi più pesanti ,e che lei è grande e che non c'è bisogno che i suoi lo sappiano... è riuscita ad ammetterlo a malapena con me, durante un delirio notturno.

Si è presa troppe responsabilità Sakura, ha smesso di essere una bambina troppo presto-

 

 

 

[Gli capitava di lanciare spesso occhiate,alle due svitate che rallegravano il bar con le loro chicchiere senza ne capo ne coda, riuscivano a capirsi solo loro ,durante quei discorsi semi- seri.

-Oi Sakura ti prego, potresti essere meno seria e lasciarti andare? Guarda che non ti mangia nessuno!-

Aveva sbottato Ino accocolandosi nel divano rosso, il preferito della rosa.

- Meno seria? Ma dico ,ogni tanto provi  a ricordare i discorsi che mettiamo in piedi???Di serio non hanno niente!-

La ragazza non potè fare a meno di darle un briciolo di ragione.

- si vede però che non ti lasci mai andare completamente!Dio santo Sakura sei giovane!Puoi essere ancora giustificata per le stronzate che potresti fare!-

Dopo quella frase il viso dell'Haruno si era rabbuiato lievemente..

- Io... da grande voglio tornare bambina..-

aveva mormorato..

"Tu hai dimenticato cosa voglia dire essere bambini"]

 

Ino Yamanaka si era congedata un'ora dopo, ripromettendo che sarebbe tornata con Sakura il prima possibile.

Stranamente le sorrise : non era poi così oca come pensava.

 

 

Dopo il lavoro, Karin lo raggiunse a casa,nell'appartamento che condivideva con Hugo, un amico di vecchia data.

Sentì chiaramente la sua voce -diventata oltremodo irritante- nel corridoio, e decise di fingere di dormire.

Non aveva proprio voglia quella notte.

Per niente scoraggiata dagli occhi -ermeticamente- chiusi del ragazzo, aveva preso a muovergli le spalle con forza, rendendolo -se possibile- più acido.

-Cazzo.. -

mormorò senza riuscire ad evitarlo.

Karin sobbalzò leggermente, ghignando maliziosa nel buio

- il mio leprotto si è svegliato... Dai amore.. non pensi che abbia bisogno di un premio? Sei stato tutto il giorno a borbottare con la biondina...non vorrai portarmi a pensare che ti piaccia? Potrei arrabbiarmi!-

Potestò la ragazza salendo a cavalciani su di lui che nel frattempo aveva cominciato a guardare il soffitto.

-Non mi piace Ino -

Rispose, e non stava assolutamente mentendo.

La ragazza non sembro cogliere la sua poca voglia di partecipare, e prese a spogliarlo con lentezza..

{ UnTempoLoAvrebbeFattoImpazzireDov'eraLaScossa?}

-Karin per favore.. sono stanco-

sussurrò in protesta.

In verità desiderava scaraventarla lontano dal letto, ma per non urtare i suoi sentimenti , si era limitato a mormorare.

- Non pensi a me??-

Gli aveva risposto acida lei, che non aveva rinunciato ancora alla notte di sesso che riteneva legittima.

Come al solito pensava solo a se stessa.

Era cambiato per lei, e aveva fatto qualunque cosa in suo potere pur di vederla felice, ma l'unica cosa che riceveva erano sfruttamenti sessuali - rise leggermente all'idea di un uomo violentato psicologicamente e non da una donna- isterie ingiustificate e paroloni carichi di astio.

Con il tempo il forte sentimento che li legava stava scemando.

Certe volte avrebbe voluto lasciarla, ma il volerle bene -era impossibile dopo tutto quell'amore- la paura, e tutto il resto ,prendevano il sopravento ,facendolo desistere.

Così ogni giorno ,punto e a capo.

Non sarebbe stato mai felice.

Qualche ora dopo ,Lei sonnecchiava felice e appagata al suo fianco, e per la prima volta, si schifò di se stesso.

Solo una voce aveva riempito di ansimi e urla quella stanza.

Voce che non era la sua.

Si era limitato a fare ciò che "era giusto" fare, come se fosse stato un animale, e vergognandosi di ciò che era diventato , si affrettò a correre in bagno per farsi una doccia.

Doveva mandare via quell'odore di sesso che non sentiva più suo.

{Loro}

 

 

Dovettero passare settimane, prima che potesse vedere nuovamente il viso dell'Haruno al bar.

Ino gli aveva rivolto un'occhiata preoccupata, lui le aveva risposto con una rassicurante: le sue labbra sarebbero state cucite.

Tutti erano accorsi a salutare la donna -mancante da tempo- chiedendo discreti , il perchè del suo allontanamento.

Sakura alzò le spalle - che vide fragili e curve- e sorrise come al solito

{Maschera}

-Ho avuto molto da fare!Mi farò perdonare promesso!-

Ma nessuno era stato così attento da osservare quegli occhi straripanti di bugie e quelle braccia ancora macchiate dai lividi degli aghi.

Solo lui ,sapendo cosa si nascondeva dietro il grande mistero che portava il nome di Sakura Haruno, potè dare una spiegazione plausibile a quei segni indiscreti che deturpavano la pelle bianca.

Si era avvicinata dopo una mezz'ora,con la scusa di un altro drink, sotto sotto voleva solo parlare con Sasuke,che gli era mancato tanto.

-ti sono mancata Sas'ke-kun? -

domandò arrossendo un poco.

Lui le regalò un lieve sorriso e annuì.

Felice allora gli porse il bicchiere e quel  sorriso che era nato ,illuminandole il volto, lo lasciò di stucco.

Afferrando il bicchiere una scarica elettrica lo investì , le sue dita avevano sfiorato quelle di lei ,che continuava a sorridere.

Non seppe spiegarsi il perchè ma in quel momento si rese conto di aver pensato ogni minuto a lei, e realizzò di desiderarla.

Karin ,spettatrice della scena, gli aveva tirato contro un cubetto di ghiaccio, facendogli poi una smorfia infantile, in cambio ne ricevette una seccata.

Aveva spezzato l'atmosfera.

Riportando l'attenzione dove prima c'era Sakura, si accorse di essere il solo a tenere quel bicchiere fra le mani: Sakura era lontana.

Fuori dal bar, investita dal vento, si cimentava nel tentativo invano di accendere una sigaretta.

Senza pensarci poi tanto,si mosse a grandi falcate verso la fine del bancone,afferrando il giubotto di pelle, mentre con un lungo grugnito avvertiva la collega/amante del suo spostamento.

Fu silenziosamente dietro di lei, lasciandosi alle spalle gli sbraiti poco signorili di Karin.

In fondo non c'era nessuno - a parte le solite due- nel bar.. una sigaretta poteva pure fumarsela.

Intanto Sakura combatteva ancora.

Le puntò la fiamma dell'accendino sotto il naso ,facendola tralasire.

-Oi Sas'ke- kun sei tu!Mi hai fatto prendere un colpo sai!-

Esordì aspirando sollevata.

-scusami -

rispose lui non curante, posando le spalle nel muro ruvido.

- sai... -

riprese poi il moro,guardando il cielo ormai cupo.

- un giorno mi piacerebbe vederti per ciò che sei-

Sakura corrugò le sopraciglia chiare.

-di cosa parli ? -

chiese aspirando una boccata di fumo.

- non sei mai quello che mostri Sakura.Tutto qui. -

Lei parve risentita per quell'osservazione.

- come puoi dire una cosa del genere se non mi conosci?-

Lui espirò il fumo, e strafottente si staccò dal muro, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza.

- Osservo Sakura. -

L'oggetto della dischiussione strinse gli occhi in due fessure

- che cosa ne saprai tu-

ribattè acida, quasi piegando il filtro fra le dita dalla tensione.

- so che hai sorriso davvero per la prima volta da quando ti conosco 5 minuti fa-

Soddisfatto, la vide arrossire e chiudersi in un religioso mutismo,interrotto poi da Ino che la pregava ti tornare a casa. 

Da quel giorno un susseguirsi di sbagli.

Tutti -orgogliosamente- suoi.

Di quei saluti particolari che riservava a lei

[- ciao Sakura!-

e nel salutarla cercava spesso gli angoli delle sue labbra, ancora fresche di liquore.

Per poi abbracciarla, nel vano tentativo di tenersi un di lei per più tempo.

{AncheQuandoLeiNonC'era}

Ma Sakura pensava spesso fosse fretta quella.

E li chiamava gli sbagli non voluti di un uomo profondamente innamorato della sua metà]

 

 

Qualche giorno dopo ,lei era nuovamente al suo posto, con la sua bella maschera.

"Un rovinata." pensò il ragazzo, fingendo di fare qualche conto.

In verità osservava di sottecchi le due, che stranamente non si erano ancora cimentate nei loro discorsi senza ne capo ne coda.

Ino ogni tanto tentava di dire qualcosa, ma veniva zittita immediatamente dall'altra con un gesto seccato della mano.

La bionda abbassava sconfitta il capo, riportando l'attenzione ad una rivista che aveva trovato nel tavolino di fronte a loro.

Poco dopo,la bionda, lì lasciò soli trascinata da Shikamaru e Choji (-presi da un discorso a detta loro interessante che richiedeva - u r g e n t e m e n t e- il suo parere ) fuori a fumare.

Continuava a guardarla, gli occhi persi, pesantemente truccati di nero, erano umidi e gonfi.

Reduci di un pianto che poteva essere durato per ore.

Stizzita la vide sparire nell'altra sala - vuota- e senza tante remore la seguì.

Non la trovò nella stanza colma di divani e puff e l'unico posto dove poteva essersi cacciata era il bagno.

Cautò entrò cercando di fare il meno rumore possibile, ma si bloccò immediatamente: gli dava le spalle, mentre cercava un di conforto nell'acqua gelida.

Uscì silenziosamente, dicidendo di aspettare che lei uscisse da quel bagno per fare qualunque cosa.

{AncheLaPiùSbagliata}

Ansioso attese dietro il bancone il rumore della porta del bagno

e solo quando lo sentì -in lontananza soffocato dalla musica- fece la sua comparsa nella stanza interna.

La raggiunse mentre lei,nuovamente persa nei suoi oscuri pensieri, si era seduta su un divano qualunque, con lo sguardo perso nel vuoto,la scosse gentilmente posandole una mano nella spalla, per poi sorriderle.

-tutto bene? - domandò..

 

 

[ Un'altra particolarità di Sakura, oltre ai suoi problemi, cosa che l'avevano portato ad accorgersi maggiormente di lei,erano i suoi discorsi strani,che non si addicevano per niente ad una ragazza della sua età.

-Certe volte..-

la sentì dire seria e con un pizzico di rammarico nella voce.

-un "come va"  è solo una domanda.. un convenevolo per iniziare una conversazione..da lì segue il trito e ritrito tutto bene..anche se non è vero.Alla gente non importa un fico secco di quello che sei e di quello che provi, sono persone  che prima o poi passano e ti superano-

L'interlocutore la guardò scettico, tossendo un .

- se uno ripete più volte la domanda vorrà dire che è interessato-

Fu allora che Sakura esibì la risata più forzata che potesse esistere, dissentendo .

- la gente non è mai davvero interessata.E' sempre presa solo da se stessa-]

 

Alzò il viso spaesata, trovandosi davanti quello serio e pallido di Sasuke, che non accennava a spostare la mano dalla sua spalla.

-..s..si-

balbettò sgranando gli occhi osservando quelli del ragazzo sempre più vicini.

Le posò un bacio nel piccolo naso.

[NonPotevaRitenersiSbaglioQuello]

Scese più in basso,trovando le sue labbra, quel giorno lievemente secche.

Chiese l'accesso alla sua bocca, saggiandone esperto i contorni,mentre lei pietrificata ,restava immobile con le braccia sopra le gambe fini.

L'unica cosa che fece poco dopo- meccanica, normale- fu dischiudere le labbra risponendo a quel bacio - sbaglio-.

Sasuke aveva portato entrambe le mani verso le guance, facendole capire che non sarebbe dovuta stappare.

Si staccarono dopo molto, carenti di ossigeno.

- è sbagliato.. -

mormorò lei,con la fronte combaciante a quella del moro, che sembrava felice di quello sbaglio.

- lo so . -

rispose semplicemente riprendendo a baciarla con maggior foga.

Mandando a quel paese buoni propositi e tristezza - senza interrompere il bacio- si era alzata in piedi, portando le braccia dietro il collo del neo-pseudo-amante,conficcando su di esso le unghie, mentre lui,in risposta, le circondava possessivo la vita fine stringendole un fianco.

Si sorrisero ancora una volta, e con un'alzata di spalle, Sasuke sparì dietro lo stretto corridoio che l'avrebbe riportato a quello che era il Suo posto.

Prima di andare via, Sakura, senza guardarlo negli occhi, gli aveva messo fra  le mani un fazzoletto.

Lo aprì solo quando lei era lontana: erano cifre. un numero.

E fu solo grazie a quello che potè capirla meglio, passando ore e ore a parlare con lei , non appena faceva ritorno a casa.

 

Durava esattamente due mesi quella storia clandestina.

Storia che riempiva il bar di brusii curiosi dalle occhiate veloci che i due si lanciavano, per quella strana gentilezza che Sasuke mostrava solo ed esclusivamente alla rosa.

Gentilezza non forzata,come suo solito , ma spontanea.

[Sakura hai bisogno di qualcos'altro?-

Domandò apprensivo, sorridendo

- oh no Sas'ke - kun, sto benissimo così!-

Dopo poco parve ricordarsi della presenza dell'altra ragazza

-e tu Ino? -

Quella inarcò il sopraciglio biondo , fingendosi indignata

- si, gradirei un analcolico alla fragola, grazie-

Rispose calcando maggiormente la voce nell'ultima parola, il ragazzo fece una smofia alla bionda - prontamente ricambiata - addolcendo lo sguardo in direzione di Sakura che gli sorrideva. ]

 

La vide pronunciare qualcosa con una strana espressione saggia dipinta nel volto, mentre con una sigaretta fra le mani si accingeva ad uscire dal locale,tossicchiando un poco.

Gli dietro poco dopo, chiedendo a Naruto - impegnato a parlare con Hinata - di coprirlo, quello sbuffò facendo cenno alla fidanzata di seguirlo.

- ti avevo detto di coprirti, hai visto che ti ha fatto male?-

esordì ,comparendo dietro le spalle della ragazza che osservava minuziosamente e attentamente, la strada.

Sakura sobbalzò , portandosi una mano al petto, leggermente spaventata.

-Sa'ske -kun!Perdio , mi hai fatta spaventare!-

rispose, per poi sorridere,fare qualche passo e posare la schiena nel muro.

Lui ghignò , avvicinandosi.

-Adesso hai la tosse... -

la rimproverò, ricomponendo il viso nella sua classica espressione imbroncianta.

- lo sai che non soffro il freddo!-

si giustificò facendo spallucce, aspirando avida la sigaretta, assaporandola con gusto.

Sakura amava il sapore - e l'odore- della sigaretta,la stessa cosa non si poteva certo dire per Sasuke, che fumava più che altro per nervosismo e delle volte per noia.. ma con il tempo aveva imparato ad apprezzarle.. sopratutto quando si concedeva un di intimità con l'amante e le labbra - come la pelle- erano intrise anche del sapore dolciastro del gloss e di un profumo da uomo. - perchè Sakura poteva alle volte definirsi un Bastian Contrario.-

- Domani parto.. -

Sussurrò guardando il fumo appena soffiato che si mischiava al respiro condensato.

- lo so -

rispose la rosa, abbassando lievemente il capo,strofinando la punta delle vecchie converse nell'asfalto scuro.

-sei triste?-

Chiese allora allontanadosi dalla macchina sulla quale si era appoggiato.

Sakura alzò di scatto il volto , osservandolo enigmatica

-Dovrei? -

A quel punto, L'Uchiha fece spallucce

[dovrebbe?]

Avrebbe voluto avventarsi su quelle labbra che non aveva ancora sfiorato, ed il pensiero era stato il suo tarlo tutto il santo giorno.

Fece per avvicinarsi nuovamente, quando il rumore della pesante porta aprirsi, lo costrinse invece ad allontanarsi.

-Sas'ke hai da accendere? -

Gli domandò Neji, scoccando poi un'occhiata a Sakura, non avendo capito di essere stato l'indiscreto disturbatore di una coppia di amanti.

Conoscendolo però, o meglio, conoscendo l'opinione che tutti avevano di Karin, Sasuke era certo che nessuno si sarebbe opposto a quella storia nascente.

[Ne li avrebbero biasimati]

L'Haruno aveva buttato a terra la sigaretta ormai finita, scocciata.

Con tutta quella gente non sarebbe riuscita a salutare l'Uchiha.. o almeno, non l'avrebbe salutato come voleva lei, il che la irritava e non poco.

Stava diventando troppo dipendente da quell'uomo burbero, non che la facesse scoppiare di gioia.. aveva paura... ma Sasuke... bhe era Sasuke.

Vide Ino farle cenno da dietro la spessa parete di vetro di muoversi, che era tardi.Così annuì..affranta.

-Sas'ke-kun , dovrei pagare!-

disse solo entrando, lasciandolo con Neji.

In breve fu dentro , avvicinandosi alla cassa, lei dava le spalle a tutti, e lui si era premurato di nascondersi bene -altezza permettendo- dietro la teca dei dolci.

- quanto ti devo? -

- mmmh...  fai...si dai.. 592 Yen-

Rispose attendendo il denaro.

Lei frugò nel borsellino porgendogli i soldi per poi sussurrare

- non sono nemmeno riuscita a salutarti come si deve.. -

e non gli sfuggì la nota malinconica della sua voce..

- ....vai in bagno.. -

Non se lo fece ripetere due volte,senza dire niente a nessuno, la vide sparire nel corridoio.

In breve arrivò, sorridendole malizioso, mentre lei , con la medesima espressione, lo attendeva appoggiata al lavandino.

Non si dissero niente.Sasuke chiuse la porta dietro di se, attendo a non farsi vedere da nessuno e si avventò su di lei, che gli rispose con la stessa passione.

Le sfiorò con un dito il piccolo seno, accessibile grazie alla maglie scollate che lei era solita portare.

-ciao Sakura..-

Sussurrava ogni qual volta si staccavano per riprendere fiato, ma era quasi impossibile starsi lontano.

L'afferrò per i fianchi possessivo, mentre lei cercava i passanti dei Jeans per attirarlo maggiormente a se.

In breve l'Uchiha si ritrovò a sorreggerla per i fianchi, cercando alla cieca la maniglia della porta del bagno..

- Sas'ke -kun.. -

Mormorò lei leccandogli sensualmente il collo

[in verità avrebbe voluto morderlo.. ma non poteva lasciare segni]

Lui non rispose, troppo preso da quelle carezze.

- .... non penso sia il momento adatto.. io non posso.. -

A quelle parole si bloccò completamente, posando - affranto- la fronte sulle spalle di lei

- ...si ma non puoi provocarmi a questo modo e poi.. -

si zittì sentendo la pressione dell'indice di lei sulle sue labbra.

- quando tornerai.. -

mormorò baciandolo lievemente

- ....potrai fare quello che vuoi.-

Lui le diede l'ultimo bacio, e dolcemente la ripose a terra, tornando dietro il bancone.

Sakura si sistemò i capelli ed il trucco, e sorridente, corse fuori dal locale.

Ino non doveva essere di buon umore.

 

Qualche settimana dopo, le due erano nuovamente lì.

Ino celiava con i soliti amici, un gruppo che si era formato, volente o nolente, a forza di vedersi dentro quelle quattro mura.

Sakura invece si guardava intorno spaesata, Naruto e Gaara ,lavoravano e chiacchieravano con nonchalance, senza prestare tanta attenzione a quello che succedeva all'infuori del bancone, distraendosi solo quando qualcuno li chiamava per una comanda.

Cercava il suo sguardo e non lo trovava.

Era troppo strano, troppo diverso, e con gli occhi umidi, un improvvisa tachicardia e mancanza d'aria, si diresse spedita verso il bagno.

-Sakura non trovi che..- si girò verso l'amica non trovandola al suo fianco: solo la borsa e il giubotto.

-... scusatemi.-

sussurrò andandola a cercare prima per strada, non trovandola si diresse in bagno.

La trovò inginocchiata a terra, con una mano aggrappata -quasi fosse una speranza - nel lavandino bianco.

{C'eranoDeiRicordiLì}

Piangeva.

-..Sakura...-

Ma non seppe mai il perchè di quelle lacrime....

 

[- hai presente quelle bambole con una lacrime nera nelle guance?-

Dal nulla gli aveva posto questa domanda, guardava con sguardo vuoto il bancone.

-non le ho mai viste..-

rispose.

Sakura chinò il capo, chiudendosi in un silenzioso mutismo.]

 

 

Sasuke portò la sua attenzione verso il tavolo poco distante,Ino trascinava l'amica per una manica, incitandola a bere dell'acqua.

Vide la rosa guardarlo supplichevole..

......e davanti a lui c'era Quella bambola pallida con una lacrima nera.

L'aveva vista.

 

 

Non ci volle molto tempo prima che Sasuke lasciasse Karin ,dicendole di non amarla più.

Isterica gli aveva lanciato qualunque oggetto potesse capitarle a tiro, urlandogli dietro che era uno stronzo approfittatore e che l'aveva usata solo per i suoi bisogni sessuali per tutto il tempo della relazione.

Chiudendosi la porta della casa dell'ormai ex- ragazza alle spalle- sussultando al botto di un vaso che si infrandeva nella parete di legno- rise silenziosamente pensando che non fosse lui lo sfruttatore sessuale ,ma lei.

La prima cosa che fece, una volta per strada, fu quella di chiamare Sakura e domandarle dove si trovasse.

"Sono a casa, guardo un film"

gli disse sbadigliando

"hai sonno Sakura?"

Le chiese

"Mm no Sas'ke-kun questo film è davvero noioso!"

Il piccolo momento di silenzio gli permise di captare qualche frammento di conversazione

"Ma che diavolo ti stai guardando??"

Domando divertito
"umh... una commedia romantica di quarta categoria che ti riprometti di non vedere mai più"

Scoppiarono a ridere all'unisono

"senti posso passare da te?"

Sakura dall'altro capo del telefono sussultò, il cuore le martellava fuoriso nel petto,quasi a volerlo distruggere.

"...si.."

E non dovette aspettare molto per vederlo ,mentre sorridendo strafottente, le aveva sbattuto sotto il naso un vassoio di pizzette fumanti.

Avevano rimesso quel terribile film dall'inizio e l'avevano guardato insieme abbracciati, intenti a mangiare quelle pizzette.

Sakura le mangiava piano e titubante.

Come se avessero un aspetto orribile.

"..... i piacciono? "

La domanda arrivò a metà nel suo cervello

"Scusa ?"

Lui posò la sua terza mini-pizza nel vassoio, guardandola negli occhi

"non ti piacciono?"

Ripetè bloccando il film.

"oh no ..sono buone.solo. ."

"Non ti devi sentire in colpa Sakura..... non hai nulla di che vergognarti"

Cauto le rubò un sospiro dalle labbra, leccando via un di sugo,sorridendo malizioso.

Il film poteva anche aspettare, non era poi così avvincente.

 

L'aveva desiderata così tanto che in quel momento, stringerla fra le braccia e sentire il vero calore del suo corpo non gli sembrava nemmeno vero.

In quella stanza ,gli echi delle loro voci urlanti e ansimanti gli cullavano le orecchie.

Era da un sacco di tempo che non provava quella sensazione di tepore.

Quella notte,oltre ad aver scoperto i loro corpi,avevano scoperto anche loro stessi, mentre le pesanti maschere ammaccate giacevano lontane inanimate.

Sakura aveva pianto nel suo petto,trovandosi stupida

e lui aveva ascoltato ogni singhiozzo e assorbito ogni lacrima nella sua pelle.

Accarezzandole i capelli chiari, le aveva promesso che d'ora in poi si sarebbe preso lui cura di lei, a qualunque costo.

Si erano addormentati insieme:

Sakura in posizione fetale, lui con un braccio disteso poco lontano dalla  testa di lei, l'altro stringeva la vita della ragazza mentre la  mano dello stesso,era chiusa nella coppa del seno.

Le gambe intrecciate.

Il respiro nel collo esile.

Era strana quella notte.

Strana per Sakura che aveva chiuso gli occhi e sognato.

Strana per Sasuke che non voleva levarsi di dosso il pungente odore del sesso.

Strana per quei due protagonisti.

Di quel barman schivo e acido,che aveva guardato con attenzione oltre uno specchio rotto.

Di quella ragazza,principessa triste vittima di quel mostro pesante aggrappato avido alle sue spalle curve.

Nel cuore della notte, Sasuke aprì gli occhi, stupito di accorse di essere nella medesima posizione che aveva scelto prima di dormire..

Accese la luce, cercando di fare meno rumore possibile.

Alla sua destra c'era una scrivania di legno chiaro, che se non fosse stato per un vaso pieno di rose secche e qualche foglio, a suo parere sarebbe stata pressochè inutile.

Si sporse leggermente per afferrare i fogli, e non appena furono abbastanza vicini da poterli leggere, si rese conto di aver trovato una lettera.

Non volendo sapere chi fosse il destinatario

{NonDovrebbeLeggerla..}

Cominciò dal centro..

"...........ma faccio troppi sbagli.. e non so giudicare le persone,

Bambola rotta...con quella goccia nera...ma non lo vedranno mai..loro..

Perchè gli specchi rotti fanno paura.

Mondo di bambole rotte e abbandonate.

Rosso di pazzia,

di un fuoco ormai spento, resta il ricordo della tiepida carezza..

Ma i fantasmi sono ovunque e comunque...

Io sono troppo rotta per proteggermi.

Una serie di eterni fallimenti...

Nessuno mantiene le promesse.

Una forma di sacrificio Del cuore..

...eppure gradirei solo essere salvata.

Giorni di mani strette nelle orecchie,ma non serve a niente...senti sempre tutto.

Echi di quelle faccende nella gola come bocconi, nel cuore come rancori.

Irrisolti episodi che ti seguono come ombra, invisibili il giorno con il sole..

Quando la notte,,

Quando la notte cala e diventano reali e l'angolo non basta.

E con rabbia ti violentano ridendo alle prime luci dell'alba

[Insonnia]

Provandoti del sonno,

           uccidendoti nel profondo.

Ma fuori sorridi,

per tutti va bene

e sempre cammini.

Ferite sanguinano e puzzano di  cadavere, mentre per mascherare,toppe d'argento per brillare.

e ti uccidi.

e ti uccidi.

Di un grigio illusorio che stringi e sei vivo.

Di fuoco nel corpo che..

Le guance rosse e sei vivo.

Che scalda il corpo come un abbraccio..

[ho bisogno di quello ]

Di quando il vuoto lo colmi con il cibo,ma poi non va ci sono allo specchio ,che urlano...

e poi.. vuoto.

vuoto e stai bene.

Falsamente felice.

Va tutto bene, va tutto bene.

va- tutto- bene.

Parlami ancora che ti consiglio

[ scusa mi uccido]

Scende dal cielo

[sono mie quelle?]

Entrami dentro tossica, ma dammi un di ombra.

che sono finita.

che sono finta.

che sono finta.

Cimiteri desolati dei dimenticati,di noi che ascoltiamo i loro finti lamenti

[le loro goccie sono di plastica]

Di nebbie  ipnotizzanti che sono il marcire dei nostri corpi.

E il silenzio ci passa dentro come un cazzo troppo grande

Muri rotti da isterie, di condanne, di nomi.

[siamo da biasimare?]

Copri e lecca le ferite..

mentre loro ridono di te e della tua idiozia.

Desideravi d'essere perfetta ma sei maschera e rotta.

[cos'hai fatto di te?]

Di rosso che si spegne e diventa nero..

Cinema vecchio, di quel sipario.. film rovinato..

recita recita e recita ancora.

GodSaveSakura."

Non era riuscito a staccare gli occhi dal foglio.

Dentro Sakura.

Quella lettera era per se stessa.

L'abbracciò forte, incurante di svegliarla.

-ci sono io qui-

 

 

[ -C'E' SOLO MERDA DENTRO ME !-

Urlava, con le lunghe unghie laccate di nero marchiava il suo corpo di strisce rosse, mentre pesanti lacrime nere le macchiavano le gote pallide e magre.

- dentro una persona come te, ci può essere soltanto qualcosa di bello-

lei aveva alzato gli occhi rossi, ormai irritati

-GUARDAMI!GUARDAMI CAZZO! NON VEDI...tu non vedi..-

e si era accasciata a terra,stringendosi le gambe.

-cosa dovrei vedere?-

paziente si era portato alla sua altezza,anche se lontano.

- non vedere Sas'ke-kun.. non voglio che tu veda. fuggiresti.-

Gattonò deciso verso di lei, con il cuore stranamente fuorioso.

Accarezzò i segni rossi sparsi per il corpo, mentre lei si stringeva più nel suo abbraccio,nascondendosi.

Intrufolò una mano in quella barriera che aveva costruito in un secondo, continuando la sua opera.

- Tu lo sai, da quando sono morti i miei più di  dieci anni fa, sono solo, ho litigato con tutto il resto. Non ho un amico, mi fanno paura.

Ma comunque, anche se , non sono una persona facile, ci sto provando... Sakura... io... Ti Amo.Anche con quella lacrima nera. ]

 

 

 

 

[ Gli accarezzò il collo sensuale, posandovi di tanto in tanto ,qualche bacio caldo.

-Sakura sono stanco morto.. -

Era in quei momenti che si sentiva amato.

Quando Sakura lo faceva stendere e gli massaggiava le spalle, per poi coccolarlo come una madre, fin quando il sonno non lo rapiva.

.........Sasuke si sentiva amato.]

 

 

Entrò nel bar urlando come una pazza seguita da Ino, catapultandosi al bancone

-Spero tu sia orgoglioso di me-

Esordì sorridendo entusiasta, lui alzò appena il volto, rivolgendole uno sguardo interrogativo.

- Alla quarta volta sono riuscita a prendere questa benedetta patente. -

rispose gonfia di orgoglio, ed era strana quell'espressione nel suo viso.

-sarei stato orgoglioso di te comunque.-

Le offrì un drink, e la vide allontanarsi verso il divano di pelle, pronta a raccontare ogni particolare di quell'esame.

Aveva bisogno di averla lì. Doveva cercare il suo sguardo, ogni secondo.

Non voleva dipendere da qualcun altro, ma lei sembrava droga.

Lo accettava per quello che era,senza pretiche, e sembrava orgogliosa dei sorrisi che riusciva a strappargli, c'era lei quando pensava alla sua infanzia rubata.

C'era lei. C'era lui.C'erano loro.

 

[ - a cosa stai pensando?-

Coperta solo da una sua camicia, aveva gattonato verso di lui, l'unico rumore oltre ai loro respiri ,era il fruscio delle coperte a contatto con la pelle nuda delle gambe.

- alla mia famiglia. -

Ascoltò un mugugno, ma non diede importanza talmente era perso nei suoi ricordi.

Si sentì solo spingere in avanti dalle mani di Sakura, il rumore del suo cuore, cullato dalla morbidezza del piccolo seno e dal suo respiro.

- possiamo farla noi... una famiglia]

 

 

 

 

Da quei giorni, erano passati anni.

Le maschere rinchiuse in un baule disperso.

Sasuke era rimasto il burbero di sempre, rapito da una donna che rideva e scherzava con l'amica di sempre.

-Sas'keeeeeeeee mi dai una pizzetta??Muoio di fame!-

Si era lamentata avvicinandosi golosa al bancone,lui sorridendo impercettibilmente aveva infilato le mani nella teca estraendo la sfoglia rotonda.

Gliela porse mentre lei ,ancora sorridente, se ne tornava al suo tavolo,immersa nei soliti -apparentemente- illogici discorsi.

Sentiva, da lontano, lo sguardo cristallino di Ino perforargli le spalle, grata per tutto quello che aveva fatto.

{PrincipessaMiaNonC'eraPiù...C'eraSoloPrincipessa}

-principessa io ho finito andiamo a casa?-

Un lamento arrivò alle orecchie ,infatile

-Sas'keeeeeeeeee andiamo  a mangiare?-

Lasciando Ino in compagnia di Shikamaru e del barista di turno, cinse la vita alla sua donna, donandole un di calore in quella fredda sera di Novembre,conducendola nel ristorante poco distante, senza curarsi dell'aspetto disperato e stanco.

Dal cappottino scuro, si intravedeva leggermente la pancia cresciuta.

C'era vita, in un corpo un tempo morto.

-Sas'ke se vuoi torniamo a casa,mangiamo lì posso aspettare-

Con uno sbuffo le portò la mano, qualche secondo prima posata gentilmente nella vita, dietro una spalla,spingela nella sala dove il vecchietto, padrone del locale, li accolse benevolo.

- certo che sei proprio noiosa Sakura... non voglio che mi nasca un figlio con qualche voglia strana-

e Principessa Mia.. rise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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