Prologo:
correva, anzi scappava, i piedi le affondavano nel fango e inciampavano in radici e nella lunga gonna dell’abito, gocce di sudore e lacrime le rigavano il viso, al petto stringeva un fardello.
Una ventina di metri più in la una folla la inseguiva, le torce illuminavano il bosco in quella fresca sera primaverile, i denti dei forconi aguzzi svettavano verso l’alto, “strega” le gridavano, “strega” la chiamavano.
Miranda non era una strega, ma questo non importava alla colonia.
Dopo il bosco Miranda sapeva esserci una spiaggia, era li che era diretta.
I rami le graffiavano il volto, ma non aveva intenzione di fermarsi , le gambe le cedevano, ma lei correva, riusciva a sentire il rumore del lago, lo udiva forte e chiaro, prese fiato e cominciò a correre più veloce.
La vegetazione cominciava a diradarsi e poi finalmente giunse alla spiaggia.
Si fermò di colpo, il cuore le batteva all’impazzata nel petto e contro il fardello che ancora stringeva.
Si guardava attorno terrorizzata e il fiatone aveva preso il sopravvento.
Si diresse velocemente verso il bagnasciuga e fissò il lago.
La superfice liscia e scura dell’acqua fu mossa da qualcosa, un uomo stava risalendo dalle acque e avanzava verso miranda.
La donna era inquieta, e mirava l’uomo di sublime aspetto, aveva i capelli neri e gli occhi smeraldo, una corporatura muscolosa, ma snella, era alto e vestito di nero. Quando fu a un passo dalla donna prese tra le mani il fardello, era una bambina, ma non una qualsiasi, aveva i capelli bianchi e gli occhi rossi, vispi e senza lacrime, l’uomo baciò Miranda con tenerezza e infinito amore, si girò e si ridiresse verso il lago, la neonata gemette, e rivolse il capo verso la madre, gli occhi di fuoco cominciarono a inumidirsi, ma non versò lacrime, ormai era sparita nelle acque.
Miranda guardò la scena colma di dolore e senza che se ne accorgesse la folla le fu addosso. Quella sera venne giustiziata. SPAZIO AUTRICE: CIAO MI CHIAMO GIORGIA, SPERO CHE LA MIA STORIA VI PIACCIA! PER FAVORE RECENSITELA, LE VOSTRE OPINIONI SONO GRADITE! GRAZIE!