Sentiamo Wyn che racconta la sua storia a Luke….
“Lukas…..vuoi sapere tutto di me? Di com’è stata la mia vita in questi ultimi dieci anni? Di cosa c’entrava Bo in tutto questo?” – mentre diceva queste parole, Wynona non lasciava per un attimo la mano di Luke: sembrava dargli più sicurezza il fatto di starsene stretta al suo uomo….
“Assolutamente
sì” – fu la risposta di Luke….
“Ricordi
quando dieci anni fa, in un locale di Knoxville, conoscemmo Frank
Whitaker, il
produttore discografico? Fu lui che mi lanciò nel mondo
della canzone, fu
grazie a lui che raggiunsi il successo. Dopo circa un anno di dischi,
tournèè,
apparizioni in TV, Frank mi chiese di sposarlo. Lui mi amava Lukas, mi
amava
davvero…”
“E
tu?” – fu la domanda di Luke.
“E
ME LO CHIEDI??” – tuonò Wynona
“Lo sai che per me esistevi solo tu….ma lo
sposai ugualmente! Tu avevi rifiutato di seguirmi e io mi consolai con
Frank.
Non l’ho mai amato Lukas, provavo per lui
l’indifferenza più totale, ma aveva
molte conoscenze a Nashville, poteva essere utilissimo per la mia
nascente
carriera…”
“WYN!”
– disse Luke in tono tutt’altro che
amichevole…
“Ti
prego Lukas, non interrompermi, altrimenti non troverò
più il coraggio di
raccontarti tutto!
Così
ci sposammo. All’inizio le cose sembravano andar bene, per
quanto possano
andare bene le cose in un matrimonio dove l’amore
è a senso unico, ma poi Frank
si accorse che c’era qualcosa che non andava in me. Si
accorse che il nostro
matrimonio era troppo affollato, trovò le foto che ci
avevano scattato insieme
quella magica estate di dieci anni fa e capì subito che per
me era stato un
matrimonio di ripiego. Lukas, tu sei sempre stato la mia spina nel
cuore,
andavo a letto con Frank, ma immaginavo di avere te accanto, se non
avessi
immaginato di averti accanto, io e Frank avremmo rischiato di passare
la prima
notte di nozze in letti separati in camere diverse…
Mi
chiese spiegazioni ed io feci l’unica cosa sensata che
potessi fare: gli
raccontai tutto di noi…Glielo dovevo, ero stanca di fingere
e di ingannarlo…”
“Cooooosaaaaaa?”
– tuono Luke –“ma almeno gli hai detto
che non ci vedevamo da quella sera che
ci conobbe a Knoxville?”
“Sì,
ma lui si accorse che, anche se era passato tanto tempo da allora, i
miei
sentimenti per te non erano cambiati: lui era solo mio marito, tu eri
il mio
amante, anche se non potevo averti.
Frank,
dopo aver saputo la verità, si sentì ferito,
giurò di farmela pagare…Mantenne
la sua parola….
Non si occupò
più di me, non solo come donna
intendo dire, ma soprattutto di me come cantante. Aveva capito che, non
importandomene nulla di lui come uomo, l’unico modo in cui
poteva colpirmi era
sul lato professionale. E così fece…
Da
quel momento i concerti si diradarono, i dischi che incidevo erano
sempre meno,
le canzoni sempre più scadenti e poi….ci fu la
sorpresina finale, la classica
ciliegina sulla torta…”
“Che
intendi dire Wyn?” – chiese Luke che fino a quel
momento non si era perso una
sola parola.
“Intendo
dire che, oltre ad essere il mio produttore, Frank era pure il mio
amministratore, era lui che gestiva i miei incassi. Un giorno mi
chiamarono
dalla banca e mi dissero che il mio conto era scoperto per una importo
di
10.000,00 dollari. Avevo tre giorni di tempo per rientrare, altrimenti
sarebbe
cominciata la pratica di pignoramento.
Piovevo
dalle nuvole! D’accordo che ultimamente la mia carriera era
in netto declino,
ma sono sempre stata una grande risparmiatrice, non avevo gettato i
soldi
inutilmente, forse perché avevo dovuto sudarmi tutto quello
che avevo
guadagnato.
Feci
un’indagine e mi accorsi che Frank aveva speso tutti i miei
risparmi nei vari
casinò. Ero rovinata Lukas! Senza Frank, le porte del mondo
dello spettacolo
erano chiuse per me, non avevo più un solo
dollaro…
Mi
rimaneva solo questo magnifico anello che non mi tolgo mai,
perché l’ho acquistato
con i primi guadagni che avevo ottenuto con la vendita del miei dischi.
Non
me la sentivo di impegnarlo….
Così
una sera, presa dalla disperazione, mi rifugiai nel locale
più malfamato di
Nashville. Volevo bere, volevo stordirmi.
Fu
lì che conobbi John e Keith. Avevano appena aperto una
piccola bisca
clandestina, ma volevano fare il salto di qualità, volevano
incrementare il
loro giro d’affari.
Quando
mi presentai a loro mi riconobbero immediatamente, dissero che erano
miei
grandi fans, io raccontai loro quello che mi stava succedendo e loro mi
proposero di entrare in società.
Accettai,
avevo o meglio, dovevo guadagnare soldi in qualche modo, dato che ero
completamente al verde ed i creditori telefonavano ad ogni ora del
giorno.
Sfruttando
la mia popolarità, i clienti della piccola bisca divennero
sempre più numerosi,
come sempre più numerose diventavano le loro perdite al
gioco (come potrai
immaginare, la roulette era ed è truccata), ma tornavano
ugualmente, sperando
di poter rientrare delle loro perdite, inoltre portavano anche i loro
amici,
così, in poco tempo, io, John e Keith ci costruimmo una
fortuna…
Incredibile
vero? Con i casinò mio marito mi aveva ripulito il conto;
con quel piccolo
casinò, io mi stavo ricostruendo una fortuna….
Con
i guadagni ci comprammo questa immensa villa che, oltre ad avere una
dependance
che serve da casinò, è lontanissima da ogni
centro abitato, perciò
difficilmente rintracciabile dalla polizia.
Siccome
era grazie a me che la baracca andava avanti, ho sempre avuto ed ho
tuttora la
percentuale più alta sui guadagni, così rilevai
questa grandissima proprietà
che ora è interamente mia.
Poi
è arrivato Bo…
Sai,
ultimamente abbiamo anche molte clienti di mezza età,
signore sole,
ricchissime, che in cambio delle attenzioni di un ragazzo
giovane…..sono
disposte a pagare bene…Capisci cosa intendo?”
Luke,
che fino a quel momento si era tenuto stretto fra le braccia Wynona, la
allontanò da se in maniera disgustata.
“Wyn!
Ma ti rendi conto di quelli che stai facendo? D’accordo, tuo
marito ti ha
derubata, ma hai mai provato a metterti nei suoi panni? Sai come si
sente un
uomo innamorato quando si accorge di essere solo un tappabuchi? E
Bo…povero il
mio fratellino…Come hai potuto fargli questo? Bo
è un ragazzo pieno di vita, ma
è molto ingenuo e tu l’hai…”
– Luke si interruppe disgustato.
Wyn
guardò Luke dritto negli occhi, nei due zaffiri come li
chiamava lei: vide solo
del disprezzo e fu per lei come una pugnalata…
“Dimmi
un po’” – continuò furioso
Luke “ti sei ricostruita una fortuna…Sei
orgogliosa?
Voglio dire, deve essere molto consolante costruirsi un
impero sulla pelle degli altri…E Bo? Ha
perso la memoria, lo sai? Dimmi la verità Wynona:
quante…quante…mio Dio, non
riesco neppure a dirlo, quante “signore di mezza
età” ha dovuto accontentare
quel povero ragazzo? MI FAI SCHIFO, WYN!”
Luke,
in tutta la sua vita, non aveva mai detto a nessuno che gli faceva
schifo,
figuriamoci ad una donna.
Si
rialzò dal letto e si rivestì.
Ma
Wyn lo fermò:”Lukas, ti supplico di credermi se ti
dico che Bo se n’è andato
immediatamente appena una cliente gli ha allungato i soldi per avere un
po’ di
compagnia. Io mi sono arrabbiata moltissimo con lui quando la signora
è venuta
da me per dire che Bo gli aveva tirato in faccia i suoi dollari e
l’ho cacciato.
Lui se n’è andato immediatamente e da allora non
l’ho più visto”.
Luke
tirò un sospiro di sollievo appena sentì che
nessuno aveva profittato di Bo e
continuò a rivestirsi.
Wynona
era veramente disperata, ma non perché si pentiva di quello
che aveva fatto, ma
perché si rendeva conto che Luke non l’avrebbe mai
perdonata.
“Non
lasciarmi, Lukas, ti prego! Se vuoi mi costituirò alla
polizia, restituirò
tutto quello che ho rubato, ma ti supplico, resta con me. Sono dieci
anni che
aspetto di rivederti”.
“Rimanere
con te? E perché? Ah già….che stupido
che sono a farti questa domanda; io devo
rimanere con te, perché devo prendere il posto di Bo nella
parte di gigolo
presso le tue clienti, vero? Certo io non sono giovane e bellissimo
come lui,
ma in mancanza d’altro….”
Wyn
rispose con un ceffone, un ceffone che lasciò
l’impronta delle cinque dita
sulla guancia destra di Luke:”Come puoi dire questo? Questa
notte ti ho
dimostrato cosa sei tu per me. Se tu rimani qui, sarai mio, solo mio,
le mie
clienti non ti vedranno neppure….”
Per
quanto Luke fosse arrabbiatissimo, si accorse che Wyn stava dicendo la
verità:
lei lo amava, gliel’aveva dimostrato…
“Addio
Wyn..” – fu la risposta di Luke che nel frattempo
aveva finito di rivestirsi…
Uscì
dall’enorme villa e se ne andò…
Wynona
era annientata: aveva perso l’uomo che amava,
l’uomo per cui avrebbe dato la
sua vita e l’aveva perso per sempre questa volta…
Quando
uscì dalla villa, Luke si pose la stessa domanda che si era
posta Bo:”Dove
diavolo sono? Non sono mai stato in questo posto prima
d’ora” e cominciò a
camminare…
Nel
frattempo Bo, dopo aver vagato tutta la notte a casaccio, senza una
meta, o
meglio, senza sapere dove fosse, si era addormentato vicino ad un
laghetto.
“BO!BO!
come sono felice di averti ritrovato. So che tu non mi riconosci,
perché hai
perso la memoria, ma io e te siamo grandi amici”
Al
suono di quella voce, Bo si svegliò: era la voce di Enos.
Era giorno…
“Enos,
amico mio, sì che ti riconosco. Ho recuperato la memoria,
ora non vedo l’ora di
recuperare la mia famiglia, soprattutto Luke che sarà in
pensiero per me!”.
Enos,
che fino a pochi minuti prima, era tanto felice per l’amico
di infanzia, si
bloccò appena questi disse che voleva rivedere Luke..
“Come
sarebbe a dire che vuoi rivedere Luke? Luke è venuto a
cercarti, partendo dalla
contea di Sweetwater. Ma non vi siete trovati?”
“No”
– fu la risposta di Bo. “Se Luke verrà
condotto dove sono stato condotto io, in
quella casa da gioco privata, temo che la proprietaria vorrà
offrirgli lo
stesso lavoro che ha offerto a me. Enos, sbrighiamoci, credo che ora
sia Luke
quello che si trova nei guai!”
“Guai?
Il lavoro che è stato offerto a te?Che intendi dire
Bo?”
To be continued….
Ok,
almeno uno dei nostri eroi è in salvo e ha riacquistato la
memoria.
Ma
Luke? E Wynona?
Grazie
come al solito alle mie amiche Thia, Juli, Lu, Lella e i1976.