~~ Fin dalla prima volta in cui avevo conosciuto Boruto Uzumaki , avevo anche capito che, quel bambino dai grandi occhi di un azzurro ghiaccio e dai capelli biondi come il sole, condivideva il mio stesso senso di trascuratezza da parte della propria figura paterna. Io amavo mio padre … era sempre stato il mio eroe e il mio sogno da raggiungere . Ho sempre creduto che prendendo la strada del ninja, forse un giorno sarei riuscita ad eguagliarlo e magari a lottare fianco a fianco con lui. Ma mi sbagliavo. Niente di tutto quello che accadde dopo il mio diploma all’Accademia poteva essere previsto . Ricordo ancora il giorno in cui Shino Sensei mi aveva dato il diploma davanti a tutti gli altri studenti e genitori.  Se torno indietro con la mente posso ancora sentire l’abbraccio caloroso della mamma, che in quell’occasione, mi aveva stretta in una morsa micidiale che mi aveva  quasi tolto il respiro , poi però ,avevo visto il grande Sasuke Uchiha varcare la soglia della stanza cerimoniale, e senza nemmeno pensarci, mi ero svincolata da mia madre e in fretta  mi ero precipitata in una corsa folle in contro a papà , che appena mi vide , fece un piccolo sorriso di scuse,  probabilmente per il ritardo, anche se la cosa non mi importava, lui era li. E a me bastava questo. Non aveva fatto in tempo ad aprire le braccia, che io già gli ero saltata addosso abbracciandolo, in una maniera quasi ossessiva , avevo annusato il suo buonissimo profumo di menta e mi ero sentita ancora una volta a casa . Ne io ne lui eravamo quei tipi di persone inclini a gesti affettuosi , soprattutto in pubblico , ma quella volta era stato via quattro lunghissimi mesi e mi era mancato tanto. Senza che nemmeno me ne accorgessi era arrivata anche la mamma con un sorriso splendente e gli occhi un po’ lucidi. Era semplicemente bellissima. Aveva i capelli rosa raccolti in uno chignon lasciandone solo qualche ciocca davanti, sciolta,  arricciati sul viso ,  leggermente truccata, gli occhi e le labbra risaltavano in maniera del tutto naturale rendendola molto giovanile ed elegante , il vestito rosso le risaltava le curve senza accentuarle troppo e le scarpe argentate con il tacco (non molto alto ) davano l’impressione che le nivee gambe, scoperte fino al ginocchio , fossero molto slanciate . Notai gli sguardi dei miei genitori incrociarsi e vi lessi solo molto amore all’interno , anche se il volto di papà era inespressivo , io ancora appoggiata a lui sentivo ogni battito del suo cuore farsi leggermente più veloce . Speravo anch’io un giorno di vivere un amore così intenso dove le parole non servivano , dove due persone si capivano soltanto guardandosi … è questo il modo in cui voglio ricordarli. Nel frattempo Boruto continuava a chiacchierare come una macchinetta con il povero Shikadai che aveva l’espressione di un suicida mentre il biondo con un ghigno gli spiegava qualcosa … probabilmente stava organizzando un altro scherzo. Questa volta però avevo il presentimento che qualcuno lo avrebbe strangolato , in fatti da un angolo isolato della stanza , il maestro Shino lo guardava in maniera intimidatoria e Bolt in qualche modo doveva essersene accorto poichè sbiancando, ne aveva incrociato lo sguardo e blaterando in fretta qualcosa a Shikadai, era scomparso dalla visuale ,anche se qualche secondo prima avrei giurato che avesse buttato uno sguardo nella mia direzione , e questo mi fece sentire lievemente in imbarazzo anche se non lo diedi a vedere. Avrei capito poi che lui non guardò me quella volta , ma mio padre . Dovuto presubibilmente  al fatto che il settimo non c’era stato alla cerimonia e nemmeno la moglie. Doveva sentirsi profondamente a disagio vedendo tutti quei genitori, quando lui invece non li aveva potuti avere accanto nemmeno quel giorno , ma egoisticamente non ci feci nemmeno caso all’inizio. Me ne accorsi dopo ,quando Bolt fermato nel tentativo di far scoppiare l’allarme antincendio, dal suo stesso padre, appena arrivato alla cerimonia e al rinfresco quasi finito, sgridandolo severamente . Da qui le cose degenerarono e il mio compagno di classe iniziò a rispondere parole pesanti all’Hokage come ad esempio " sul quanto poco lui fosse ritenuto importante dalla famiglia" finendo il suo discorso con la frase retorica “la cerimonia è finita tre ore fa! potevi risparmiarti la fatica di venire , tanto non c’è più nulla da festeggiare qui , non che a te o qualcun altro interessi ovviamente “ per quello però si prese un sonoro ceffone che rimbombò per tutta la stanza creando attimi di silenzio imbarazzanti in cui la moglie dell’Hokage aveva potuto solo mettersi una mano sulla bocca sconvolta mentre Boruto ,non sprecò nemmeno una lacrima e se ne andò. Forse si potrebbe pensare che sono una persona empatica ( cosa non assolutamente vera ) ma quello schiaffo quella volta, ebbi la sensazione di sentirlo sulla mia stessa pelle e forse perché, anch’io spesso avrei voluto rinfacciare ai miei le loro costanti mancanze e tutte le loro assenze ma in parte li capivo davvero . O meglio fingevo di capire e mi crogiolavo nell’idea che un giorno avrei passato più tempo con loro . Peccato che fu proprio il tempo a mancarci.

Angolo autrice :
Ehm allora … cosa dire… mi è venuta in mente questa piccola storia e ho voluto scriverla! ammetto che non è il massimo e dovrò lavorarci parecchio ma! Boruto e Sarada  mi hanno ispirata  e nell’attesa della miniserie ammazzo il tempo ( e anche qualche lettore XD), non uccidetemi sono una brava persona infondo  .. molto infondo …. Bhe fatemi sapere che cosa ne pensate mi raccomando eh ! le critiche fanno sempre bene per il miglioramento personale ! un bacio !a presto Mary Uchiha