She


*Casa di Camila*

Camila si diresse verso la porta principale, prese un respiro profondo e finalmente aprì la porta.

“Jason!” strillò sorpresa con voce acuta e saltò su suo cugino, abbracciandolo. “Che ci fai qui?” strillò nuovamente, dandogli un altro abbraccio.

“Stavo volando verso Los Angeles poiché domani avrei comunque lavorato con Lauren e ieri sera, mi ha chiamato Dylan per dirmi come fosse andata la perfomance, mi ha anche detto che voi avreste collaborato. Non me lo sarei perso per nulla al mondo.” Disse con un sorriso. “Quindi ho cambiato il mio volo per Orange County, non disperatevi.” Aggiunse sorridendo.

Jason e Lauren erano riusciti a tenersi in contatto per tutti questi anni. È stato produttore musicale sia di Camila sia di Lauren.

“Dylan è in studio?” chiese camminando verso il retro della casa, posando il suo bagaglio.

“Si! Credo che oggi ci sarà un gran party, vero?” disse sarcasticamente, con un sorriso.

Dylan e Jason si sedettero, guardando Camila andare avanti dietro mentre scuoteva la testa al ritmo che stavano producendo i due ragazzi. Lei se ne stava godendo ogni secondo, sapendo già che tipo di testo avrebbe intrecciato con la musica. Camila entrò nella cabina di registrazione e si mise le cuffie.

“Rimetti quella traccia.” Disse sorridendo, facendo ondeggiare la sua testa a ritmo di musica.

Lei chiuse i suoi occhi e cominciò a cantare.

She has no problem with secrets
She knows how to keep them
She never felt the need to let them show 
And I’ve had no trouble with speaking or trusting my instincts
That maybe this is one that I should know
But as I’m waiting there
The devil on my shoulder stares
Laughing that the one thing I can’t get is what I need

She, she is the words I can’t find
How can the only thing that’s killing me make me feel so alive
And I couldn’t speak
I couldn’t breathe to save my life
All of my chances swim like sinking ships
This time it’s it
I’ll drown or make her mine

My vocal chords have been fighting
My mouths likes to spite me
It never says the words that come to mind
I brought a stick with my tongue tied
I run but I can’t hide what’s always there is

Entrambi rimasero assolutamente persi nel modo in cui Camila componeva ogni singola strofa. Teneva gli occhi chiusi, tenendo le cuffie con una mano e muovendo l’altra al ritmo di ogni nota cantata, completamente persa nel suo mondo.

Buzz-buzz

“Hai sentito?” chiese Jason, guardando Dylan.

“Probabilmente è Lauren.” Rispose Dylan, perso nelle parole e nella musica di Camila, continuando a scuotere la testa ed a guardare Camila mentre quest’ultima continuava a cantare.

“Le apro io.” Disse Jason, andando verso la porta principale.

Jason aprì la porta, vedendo Lauren con uno sguardo sorpreso.

“Jasoo—“ cominciò a dire ma venne interrotta quando lui afferrò il suo braccio e la trascinò nello studio, sul retro della casa.

“Scusa Laur, ma Mila sta formando una canzone in questo momento e non me la voglio perdere.” Disse Jason camminando ancora più veloce di prima, trascinandosi Lauren dietro.

Wow questa casa è gigante e meravigliosa. Tutto questo per la piccola Camz, non è possibile. Lei è una fifona! Non rimarrebbe qui a lungo.. magari non vive da sola.

Il cuore di Lauren si strinse al pensiero che qualcuno potrebbe vivere insieme a Camila, in questa bellissima casa. Lei diede uno sguardo veloce intorno a sé, prima che entrassero insieme nello studio. Jason si sedette di nuovo vicino a Dylan mentre Lauren entrò lentamente, rimanendo in piedi dietro di loro. Diede una piccola pacca sulla spalla di Dylan, per informarlo che lei fosse lì. Tutta la sua attenzione era già su Camila, prima ancora che entrasse nello studio e sentisse la sua voce meravigliosa; i suoi occhi si posarono sulla bellissima ragazza mora che stava cantando.

È così bella mentre canta; amo il modo in cui si perde completamente in ciò che sta cantando.

Lauren si accorse di essere completamente catturata da Karla Camila Cabello quando cominciò a mordersi il labbro. I suoi lunghi capelli scuri erano sistemati disordinatamente dietro il suo orecchio mentre il resto dei suoi capelli mossi scorreva verso il basso, al lato del suo bellissimo viso. Le sue labbra rilasciavano il suono più bello che abbia mai sentito. Neanche ad occhi chiusi avrebbe mai potuto dimenticare quei suoi occhi marroni.

She, she is the words that I can’t find
How can the only thing that’s killing me make me feel so alive
And I couldn’t speak
I couldn’t breathe to save my life
All of my chances swim like sinking ships
This time it’s it
I’ll drown or make her mine

I can see these things I’d do
But never seem to follow through
She, she is the words that I can’t find
How can the only thing that’s killing me make me feel so alive

She, she is the words that I can’t find
How can the only thing that’s killing me make me feel so alive
And I couldn’t speak
I couldn’t breathe to save my life
All of my chances swim like sinking ships
This time it’s it
I’ll drown or make her mine

I couldn’t speak
I couldn’t breathe to save my life
All of my chances swim like sinking ships
This time it’s it
I’ll drown or make her mine

Camila sta cantando riferendosi ad una ragazza? Ho sentito bene? Si che hai sentito bene. Ha detto ‘LEI’ già più di una volta. Forse sto sbagliando.. noo, so bene cosa ho sentito.

Camila aprì lentamente i suoi occhi mentre finiva l’ultima nota, accompagnata dalla sua mano che la guidava verso il basso per la nota finale. Gli occhi verdi di Lauren si incatenarono immediatamente con quelli di Camila, che per un secondo rimase a lì a fissarla con un innocente ed imbarazzato sorriso. Non si aspettava che Lauren fosse lì in studio, ascoltando ogni singola parola che ha appena cantato. Camila si tolse le sue cuffie e uscì fuori dalla sala di registrazione.

“Molto bene Camila!” disse Dylan, camminando verso di lei per darle il cinque. “Che ne dici di una pausa pranzo? Magari potremo continuare in terrazzo. Dopo tutto è una bellissima giornata!”

“Grazie!” rispose sorridendo. “La cucina è verso lì.” Disse indicandola.

“Mi piace l’atmosfera che riesce a creare quella canzone, Mila.” Disse Jason a sua cugina.

“Grazie Jay.” Lo ringraziò sorridendo imbarazzata.

“Okay, beh sono abbastanza affamato anche io, andiamo Dylan!” disse energicamente mentre si avviavano verso la cucina. “Sposteremo il pannello e la tastiera all’esterno, dopo che avremo mangiato qualcosa.” Urlò dietro di lui.

Lauren non aveva ancora detto una parola. Era silenziosa e non aveva spostato i suoi occhi da Camila nemmeno per un secondo.

“Guarda chi ha finalmente deciso di farsi vedere.”

Disse Camila scherzando, andando verso di lei per abbracciarla.

Camila non lo fece di proposito ma appena si avvicinò alla ragazza di fronte a lei, gettò le sue braccia intorno al suo collo e poggiò il suo viso sulle sue spalle. Lauren ricambiò il suo abbraccio e avvolse le sue braccia intorno alla sua vita. Accadde tutto in modo così naturale per entrambe.

“E’ stato abbastanza sorprendente, Camz.” Sussurrò dolcemente sui suoi capelli.

Lauren si lasciò sfuggire un sospiro.

Perché ha un profumo così buono?

“Grazie Lolo.” Rispose arrossendo. “Volevo comporre quella traccia da un po’ di tempo.”

“Come si chiama?” chiese Lauren incuriosita; i suoi occhi erano di una sfumatura di verde leggermente più scura, rispetto a quella di prima.

“Ehm.. SHE.” Rispose Camila.

“SHE?”

“Sì.” Disse Camila, spezzando il loro contatto visivo per posare il microfono.

“Hai scritto tu quella canzone? Ed è riferita ad una ragazza?” chiese Lauren mentre i suoi occhi verdi non si staccavano da Camila, nonostante lei si fosse allontanata.

“Certo che l’ho scritta io.” Rispose subito Camila, senza esitazione mentre si girò, incontrando i suoi occhi verdi a soli pochi centimetri da lei. “Perché sembri così sorpresa? Su tutte le persone di questo mondo dovresti essere  l’ultima persona ad essere sorpresa del fatto che stia cantando per una ragazza!” disse con un accenno di tristezza, mentre passò dietro Lauren per andare verso il divano e sedersi.

“Io.. io..” Lauren balbettò scioccata nel vedere la tristezza sul viso di Camila. “Non volevo offenderti, Camz. È solo che quando eravamo insieme..” Lauren si fermò prima che finisse ciò che stava per dire.

Camila sollevò la sua testa quando sentì le parole che, in parte stava pronunciando Lauren. Quest’ultima si sedette affianco a lei, guardandola intensamente negli occhi come se stesse cercando di guardare dentro la sua anima e dentro il suo cuore. In quel momento Lauren avrebbe voluto sapere a cosa stesse pensando mentre Camila rimase in silenzio.

“Mi dispiace Camz, non intendevo nulla di tutto ciò.” Disse dolcemente, spostando una ciocca di capelli dal viso di Camila, sistemandola dietro il suo orecchio. “La canzone è bellissima.” Disse ammirandola con un sorriso. “Non vedo l’ora di ascoltare il resto del tuo EP.”

Camila prese un respiro profondo prima di alzarsi.

Sta forse cercando di uccidermi con quel sorriso? Ooh per non parlare di quei suoi occhi verdi.

“Beh se tu e Dylan volete restare, domani canterò le mie canzoni alla House of Blues. Voi due potreste rimanere qui; ho due camere da letto in più.” Disse Camila mostrando il suo meraviglioso sorriso.

È una buona idea? Andiamo Lauren.. pensa. Lei sta a aspettando che tu le risponda. Come posso dire NO a quello sguardo.. quel sorriso.. quegli occhi.

“Sì, penso che si possa fare.” Disse Lauren, sorridendo delicatamente.





Eccomi qua, allora buona sera a tutti!
Spero vi stia piacendo la storia, sto cercando di tradurla il meno letteralmente possibile ma ovviamente se non vi piace qualcosa o pensate sia sbagliato recensite anche negativamente, a me fa piacere lo stesso ahaha  così potrei anche migliorarla, ad esempio se volete che magari traduca anche le canzoni(?) Sono circa 32 capitoli. Inizialmente ero indecisa su quale pubblicare dato che c’è anche un’altra fanfic che adoro e vorrei farvi leggere, somiglia molto a Trials and Tribulations, è decisamente più corta e con meno ospedali e cose varie, quindi fatemi sapere se continuare questa o cominciare l’altra, o magari pubblicare entrambe ed aggiornare una volta a testa, come preferite voi 
Un abbraccio a tutti, Martina.