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Autore: AliceRose    18/12/2008    5 recensioni
Lily è appena rientrata nella sala comune di Grifondoro dopo aver detto addio per sempre a Sev. Ma quali sono i suoi veri pensieri? E quelli di Sev? Se confessasse i suoi sentimenti per Lily e rinunciasse a diventare un magiamorte, avrebbe ancora una possibilità? Inoltre per James Potter, forse è arrivato il momento di farsi avanti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Hogwarts: Giugno 1975

Lily rientrò nella sala comune di Grifondoro spossata, si appoggiò ad una parete e si lasciò cadere contro di essa scoppiando in lacrime.

Mary Mc Donald le si avvicinò titubante : “Lily?”

“Lasciami in pace” mormorò la ragazza con la voce rotta dal pianto.

Senza darle ascolto Mary continuò: “ Lily non devi prendertela per quel….”

 Lily alzò la testa di scatto, i suoi occhi erano colmi di lacrime e d’ira: “ Vattene!”gridò.

 Finalmente rimase sola. Non si alzò dal pavimento,sentiva molto freddo nonostante fosse una serata tiepida, ma restò rannicchiata contro il muro, nella mente le riecheggiavano ancora le parole del suo ormai ex migliore amico “Non mi serve il tuo aiuto piccola schifosa mezzosangue” . Come aveva potuto chiamarla così? Eppure nonostante la gravità di ciò che le aveva detto, un attimo prima, davanti al ritratto della Signora Grassa, mentre le stava disperatamente chiedendo scusa, avrebbe voluto cedere, dimenticare tutto, per non perderlo. Lo sforzo compiuto per perseguire la sua decisione di distaccarsi da Sev, visto quello che lui stava diventando, era stato sovrumano, mantenere la calma mentre gli diceva che non voleva più vederlo, guardarlo negli occhi quell’ultima volta, sentire quanto stava soffrendo.. Era troppo.. Abbandonò il capo sulle ginocchia ed esausta, sprofondò in un sonno senza sogni.

 Venne svegliata diverse ore dopo dal rumore del ritratto che si spostava, i primi raggi di luce filtravano dalla finestra, albeggiava. La ragazza si volse verso l’ingresso della stanza e constatò sgomenta, che era James Potter a rientrare a quell’ora insolita. Dal canto suo James fu altrettanto sorpreso di trovare qualcuno in sala comune, a maggior ragione raggomitolato in un angolo. Gli ci volle qualche istante per capire chi fosse.

Infine le si rivolse piuttosto sconcertato: “ Evans cosa diavolo ci fai là?”

Lily sospirò rumorosamente, tra tutte le persone che poteva avere la disgrazia di incontrare in quel frangente, James Potter era notevolmente la peggiore. Ignorò la sua domanda e ribattè con voce nasale:” Potrei chiederti la stessa cosa Potter.”

Il ragazzo si accorse della voce nasale di Lily e la raggiunse.  Dagli occhi arrossati e gonfi comprese che aveva pianto a lungo.

Si sentì travolgere da un’ondata di rabbia:” Hai pianto vero? Per Mocciosus .. Aspetta solo che mi ricapiti a tiro…”

“No!!” Sbottò Lily.”non capisci? Se non fosse stato per te e per i tuoi amichetti probabilmente io e Sev non avremmo litigato!”

 “ Non puoi incolpare me e i miei amici perché lui ti ha insultata in quella maniera spregevole… Quella era farina del suo sacco Evans.” Commentò James cupo.

 La ragazza non seppe cosa controbattere e James ne approfittò per tenderle una mano per aiutarla a rialzarsi.

”In ogni caso..” Continuò “…Quella con Mocciosus non è certo un’amicizia di cui sentire la mancanza.”

 Lily osservò la mano tesa e il viso del giovane con sommo disgusto, dopodichè saltò in piedi e si allontanò diretta al dormitorio femminile senza degnare James di un cenno di saluto. Il ragazzo la guardò sparire per le scale frastornato e quasi non notò la presenza degli altri malandrini che erano entrati nella stanza stranamente silenziosi,.

Sirius gli mise una mano su una spalla..” Ramoso..” James si voltò verso l’amico rivolgendogli un sorriso spavaldo:” Non preoccuparti Felpato.. è già cotta di me,deve solo.. Emh rendersene conto.”

Sirius gli sorrise di rimando e osservò:” Coraggio ragazzi, meglio se filiamo a dormire quel paio d’ore che ci restano prima di colazione.” I quattro malandrini si avviarono verso il dormitorio maschile quando ormai il sole era già quasi alto nel cielo.




Lily seduta al tavolo di Grifondoro nella Sala Grande, rimestava distrattamente il suo porridge senza mostrare alcuna intenzione di volerlo mangiare, fino a poco tempo prima era abituata a trangugiare la colazione per correre a fare due chiacchiere con Severus prima dell’inizio delle lezioni e ora, l’assenza di quell’appuntamento che era consuetudine dal suo arrivo a Hogwarts, rendeva la prospettiva di terminare il pasto poco allettante. Il chiacchiericcio delle sue amiche che tentavano di distrarla dai suoi pensieri stava iniziando ad irritarla profondamente, nonostante si professassero dispiaciute per l’accaduto, sapeva bene che non nutrivano alcuna simpatia per Sev, non poteva dar loro torto dati gli scarsi tentativi del ragazzo di rendersi simpatico, ma il pensiero che loro provassero gioia e sollievo nel vedere infranta l’amicizia che li univa, le faceva venire voglia di urlare quanto fossero disgustosamente ipocrite.

Come se non bastasse, James Potter la osservava da svariati minuti con una fissità tale da rasentare la catatonia. Nel frattempo Sirius Black, sostituiva la sua ciotola di porridge vuota, con quella quasi colma dell’amico distratto, sghignazzando insieme a Peter Minus , mentre Remus Lupin leggeva imperturbabile uno dei suoi immancabili volumi. Lily tornò a concentrarsi intensamente sul suo piatto, desiderando con tutta sé stessa che le due settimane che la separavano dall’inizio delle vacanze estive, trascorressero il più rapidamente possibile.

Dall’altro capo della sala, Severus Piton al tavolo dei Serpeverde, non dava segni di gradire la colazione più di Lily Evans. Aveva tutta l’aria di aver trascorso una notte insonne e la sua occupazione basilare quella mattina, era cercare di intercettare Lily al tavolo dei Grifondoro, ma lei era entrata in Sala Grande senza guardarsi intorno e si era seduta dando le spalle al tavolo dei Serpeverde, così lui non poté fare altro che accontentarsi di contemplare la lunga chioma rossa della ragazza nella speranza del tutto vana che lei si voltasse.

 Il ragazzo riusciva invece a scorgere James Potter che scrutava assiduamente Lily da almeno una ventina di minuti. Il giovane mago si domandò quando avrebbe visto della bava colare nel piatto di quello sbruffone imbecille. Era solo colpa sua se si era rivolto in quel modo abominevole a Lily il giorno precedente. Lei non poteva capire quanto l’essere umiliato proprio sotto i suoi occhi lo avesse sconvolto e fatto uscire di sé. Pensare a una certa maledizione senza perdono da scagliare sull’odiato James Potter lo distrasse momentaneamente dal pensiero doloroso di avere perso Lily Evans senza essere riuscito a dirle che la amava.. da sempre.



Lily iniziò a credere di essere perseguitata dalla malasorte nel rammentarsi che avrebbe dovuto seguire la lezione di Pozioni con i Serpeverde quella mattina. Era riuscita a seminare le sue chiassose amiche per rimanere un po’in pace ma rimpianse di averlo fatto. L’idea di addentrarsi nel sotterraneo dove si trovava l’aula e ritrovarsi faccia a faccia con Sev da sola la atterriva. Temeva che non sarebbe riuscita a resistere e lo avrebbe perdonato, cosa che desiderava fare con tutto il cuore, ma che si era imposta di evitare per proteggersi da sofferenze ben più grandi. Ripensò a Lucius Malfoy, amico di Severus, che fortunatamente si era diplomato due anni prima liberando Hogwarts dalla sua infausta presenza. Le tornò in mente il modo in cui la guardava,come se fosse un insetto particolarmente repellente… Non avrebbe sopportato di cogliere tutto quel disprezzo negli occhi di Severus un giorno. E da come si erano messe le cose, pareva proprio che quel giorno fosse particolarmente vicino. Aveva sperato che senza Malfoy l’interesse di Sev per le arti oscure e i mangiamorte si sarebbe estinto, ma poi il suo amico aveva iniziato a frequentare Avery e Mulciber e la situazione era ulteriormente precipitata, quante volte aveva cercato di convincerlo ad evitare la compagnia di quegli individui, almeno quante tutti i suoi amici le avevano consigliato di smettere di vedere lui pensò con amarezza. Ormai era arrivata all’ingresso dell’aula, inspirò a fondo ed entrò.

” Buongiorno Evans” la salutò cordialmente il professor Lumacorno con la cortesia che riservava esclusivamente ai suoi studenti prediletti.

Lily rispose al saluto e appurò che rimanevano solo due posti liberi,uno vicino al tavolo in cui si trovava Severus che la stava fissando intensamente e l’altro dove James Potter e i suoi accoliti tenevano banco con le loro fesserie.

 La giovane strega ignorò lo sguardo di Severus e con estrema riluttanza prese posto vicino a Sirius Black.

 Quest’ultimo le ringhiò dietro:” Nessuno ti ha invitata a sedere mi pare”.

James gli sferrò una gomitata nelle costole e aggiunse con un gran sorriso:” Ma sei comunque la benvenuta.”

 “ Grazie” Rispose laconica Lily.

E quella fu l’unica parola che le sentirono pronunciare durante le due ore di Pozioni, nonostante i continui tentativi di James di intraprendere una conversazione con l’espediente di domandare alla ragazza di passargli vari ingredienti, incurante delle occhiate di compatimento da parte dei suoi amici.

 Finalmente Lumacorno annunciò la fine della lezione, Lily si era accorta che l’uomo l’aveva osservata con malcelata curiosità in quell’arco di tempo. Era abituato a vederla sedere il più vicino possibile a Severus Piton e spesso li aveva sorpresi a confabulare durante le sue lezioni, ma chiudeva un occhio in quanto i due erano studenti molto brillanti. Lily suo malgrado sorrise, chissà se sarebbe rimasta ancora a lungo nelle grazie del professore una volta che il suo rendimento in Pozioni fosse calato. Certo lei se la cavava egregiamente in quella materia ma non poteva definirsi brillante senza l’aiuto di Sev… Persa in quelle considerazioni raccolse i suoi utensili e uscì dall’aula.Aveva fatto pochi passi lungo il corridoio, quando si sentì chiamare.

“ Evans… Evans aspetta!”

La ragazza si girò e, esasperata, vide James Potter correrle incontro sventolando un fazzoletto decisamente logoro e unto.

” Hai dimenticato questo!” Disse il giovane con il fiato corto.

 “ Quello non è mio.” Osservò Lily gelida.” E lo sai benissimo anche tu Potter,mi prendi per stupida?”

 “ No Evans.” James si fece serio.” È vero, so che non è tua questa roba, lo usa Sirius per pulire la motocicletta ma non è questo il punto. Volevo parlarti.”

 “ Avanti ti ascolto” Rispose la giovane.

“ Ecco…. Io volevo.. dirti… Mi sono comportato… Scusami per questa mattina Evans.” James Potter era diventato scarlatto.

 Lily ribatté sarcastica:” Incredibile, un evento storico, il magnifico e onnipotente James Potter che si abbassa a chiedere scusa”.

 In quel momento gli altri tre malandrini raggiunsero l’amico e James che per un attimo era rimasto senza parole esclamò:” Evans mi auguro che l’influenza di quel mostriciattolo di Mocciosus si limiti al piano mentale, mi rincrescerebbe se diventassi gialla e non ti lavassi più i capelli.”

 Lily divenne livida di rabbia e urlò al ragazzo: “ Non parlare così di lui!” Poi corse via.

Sirius commentò ridendo:” Bel tentativo Ramoso.”

James borbottò:” Non capisco perché mi odi tanto, sembra che ogni cosa che dica sia sbagliata.”

 Remus intervenne: “ Devi ammettere di essere stato sgradevole Ramoso, è vero che ha litigato con Piton, ma lui è stato il suo migliore amico per anni e forse smetterla di insultarlo ogni volta che le parli insieme, potrebbe essere un buon inizio per un dialogo normale”.

James e Sirius guardarono sbigottiti l’amico, l’idea di non insultare Mocciosus appariva loro alquanto bizzarra.

“ Perché non le regali delle cioccorane?” Suggerì Peter Minus.

Gli altri tre gli lanciarono sguardi di commiserazione.

“ Non ha cinque anni.” Osservò Sirius.

 James improvvisamente assunse un’espressione angosciata e mormorò quasi a se stesso:” Non è che.. Insomma a me pare impossibile.. Ma se fosse innamorata di Mocciosus?”

Black e Minus scoppiarono in una fragorosa risata. “ Certo Ramoso, hai colto nel segno, ma hai ancora qualche speranza se ti dimentichi di usare lo shampoo per un mese o due.” Disse Sirius cercando di trattenere l’ilarità.

Peter Minus continuò a ridacchiare per qualche minuto, solo Remus Lupin si astenne dal fare commenti.



Pochi metri più indietro, Severus Piton aveva osservato tutta la scena. Gli insulti e le prese in giro nei suoi confronti non lo avevano turbato minimamente. Ciò che lo aveva scosso era stato vedere Lily prendere le sue difese nonostante tutto. Si sentiva ancora peggio per come l’aveva trattata, ma al contempo si era riaccesa la speranza in lui di poter rimediare ai suoi errori, di poter riavere Lily, di poter ancora essere amato..

“Severus..” il ragazzo si girò di scatto e si trovò Avery davanti.

 “ Cosa c’è?” Domandò in tono brusco.

 “Lucius mi ha fatto sapere che l’incontro è per questo sabato notte, a casa sua.”

“Coincide proprio con la gita a Hogsmeade.” Osservò Severus.”

Si. Lucius suggerisce di approfittare della confusione del rientro e uscire dal castello.”

 Piton assentì col capo.

“ Ci tiene molto alla tua presenza.” Aggiunse Avery prima di andarsene.

Il pensiero di Hogsmeade riaccese in Severus numerosi ricordi, non era mai stato un grande sostenitore delle gite nel villaggio. In quelle occasioni preferiva rimanere a Hogwarts e magari trascorrere la giornata in biblioteca. Ma Lily, con il suo irritante entusiasmo da grifondoro, come si divertiva a dirle per prenderla in giro, senza pensarlo realmente, perché in lei adorava quella vitalità, sovente riusciva a trascinarlo fuori.

 Si rammentò di un particolare weekend durante il terzo anno. Lily era entrata da madama Mc Clan per acquistare un vestito e lui si era rifiutato di accompagnarla, preferendo rimanere ad aspettarla fuori dal negozio. Sfortunatamente incappò in Potter e Black che non resistettero a giocargli l’ennesimo tiro mancino. Cosicché al suo ritorno Lily lo trovò interamente ricoperto di fango. Severus ricordò come Lily lo aiutò a ripulirsi e di come senza dargli alcuna spiegazione lo trascinò letteralmente, da Zonko, il negozio di scherzi dove fece scorta di caccabombe … Si mise a ridere ricordando gli insulti che urlarono loro dietro Potter e Black incrostati di brodaglia puzzolente fino ai capelli, mentre correvano via a perdifiato tenendosi per mano. Il paradosso è che fu da quell’episodio che Potter iniziò a provare interesse per Lily o almeno così parve a lui. In successive occasioni, le volte in cui non partecipò alle gite a Hogsmeade, Lily rientrava sempre prima dei suoi amici per trascorrere un po’di tempo insieme e immancabilmente, gli portava un sacchetto di caramelle di Mielandia . Non aveva mai avuto il cuore di confessarle che i dolci non gli piacevano affatto e conservava in una scatola insieme alle loro foto, tutti i sacchetti ancora chiusi.



“ Lunastorta? Psss…Lunastorta svegliati!!”

Remus Lupin lentamente aprì gli occhi e si ritrovò James a pochi centimetri dal viso.

 “ Cosa vuoi Ramoso? Almeno quando non c’è luna piena gradirei dormire!” Biascicò il ragazzo con la voce impastata dal sonno.

 “ Ho bisogno di un consiglio.” Rispose l’amico quasi seccato di ammetterlo.

“Felpato è in bagno in questo momento?” domandò Lupin tra il divertito e il perplesso. “Felpato…Lui.. ecco.. Non è la persona più adatta credo.” Balbettò a disagio James.

 Remus balzò improvvisamente a sedere sul letto ormai del tutto sveglio.” Ho capito. Si tratta di Lily Evans. Francamente Ramoso, non ho idea di che consiglio potrei darti, non ho nugoli di ragazze adoranti al mio seguito come te e Felpato.” Disse con un sorriso.

James replicò: “ Lily non è come tutte quelle ragazze adoranti e non vorrei sembrarti presuntuoso, ma non riesco a capirne il motivo!”

 Lupin cercò di soffocare una risata per non svegliare l’intero dormitorio.

 “ James Potter che non vuole sembrare presuntuoso? Questa mi giunge nuova!”

 Il giovane visibilmente imbarazzato ammise : “E’ vero Lunastorta, a volte calco un po’la mano e posso risultare un tantino.. Arrogante..” James continuò, tentando di ignorare il sorrisetto beffardo del suo interlocutore.

“Ma lei non mi sopporta. Prova per me solo disprezzo e non so come..Come fare colpo..” Concluse sconsolato.

 “ Hai mai pensato di provare a “ non fare colpo” ed essere semplicemente te stesso Ramoso?” Domandò Remus.

 James lo scrutò con aria interrogativa.

“Voglio dire, Lily è una ragazza intelligente e non cadrà ai tuoi piedi unicamente perché sei il cercatore di Grifondoro, perché l’intera scuola, salvo qualche eccezione, ti adora o per il tuo sorriso accattivante.” Proseguì il ragazzo.

 “ E allora?” Incalzò James sempre più sconcertato.

 “ Allora dovresti comportarti come una persona normale e smetterla di atteggiarti come se piacerti fosse un immenso privilegio.” Osservò Lupin pazientemente.

 L’amico assunse un’espressione cogitabonda e non proferì più parola.

 “ E ora Ramoso, sarebbe il caso di tornare a dormire.” Lo esortò Remus con la bizzarra sensazione di cercare di far tornare a nanna un bambino spaventato da un incubo.

“ Si Lunastorta.. e grazie.” Mormorò James soprappensiero.

 Dal letto alla loro destra, si udì una voce risentita:” In che senso, Ramoso, non sono la persona più adatta? Ti avrei detto le stesse identiche cose!” Sirius fece capolino dalle tende del baldacchino con aria offesa.

James borbottò qualcosa di incomprensibile e Remus tra le risate disse:” Perché incaponirsi così con Lily Evans Ramoso? Hai già una fidanzata!”

La battuta gli valse una doppia cuscinata in pieno volto da parte dei diretti interessati. L’attacco degenerò in una battaglia furibonda, che, fu interrotta dalle accorate proteste degli altri Grifondoro, per tutto quel baccano in piena notte.


Nello stesso istante Severus Piton si rigirava inquieto nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Nonostante fosse stravolto, la sua mente non gli dava requie. Il pensiero di Lily non lo abbandonava mai un istante e in concomitanza a preoccuparlo, c’era l’imminente incontro a casa di Lucius… I giochi erano quasi fatti e l’esito di quella riunione, avrebbe cambiato per sempre la sua vita in un senso o nell’altro. Se fosse diventato ufficialmente un mangiamorte avrebbe perso Lily in maniera irrevocabile. E, in caso contrario, sarebbe stato costretto a rinunciare alle sue inclinazioni più segrete, avrebbe perso i suoi unici amici. Il dilemma che gli arrovellava il cervello pareva non avere soluzione. Sospirò. Quella notte forse, sarebbe stata ancora peggiore della precedente.


Nemmeno Lily Evans riusciva ad assopirsi. La causa della sua insonnia, meditava la ragazza,era quell’irritante pallone gonfiato di James Potter. Quel pomeriggio era riuscito davvero a farle perdere le staffe. Nessuno in vita sua l’aveva mai fatta infuriare in quel modo. Neanche Petunia con i suoi insulti. L’unica consolazione della ragazza consisteva nel fatto che perlomeno, innervosendosi per l’atteggiamento estremamente fastidioso di Potter, distoglieva la sua mente da Sev, dalla rottura della loro amicizia, dagli innumerevoli ricordi legati ad essa.. Ecco che ricominciava pensò Lily.Si tirò le coperte fino al mento e cercò di non pensare più a nulla.. Con scarso successo.




La Sala Grande era gremita per il pranzo. Tutti gli studenti mangiavano di buon appetito e elaboravano progetti per la gita a Hogsmeade il giorno successivo. Tutti eccetto qualcuno.

 Lily ascoltava svogliatamente Mary Mc Donald e Jennifer Davies illustrarle il programma per il giorno seguente.

“ Poi dopo aver fatto spese da Madama Mc Clan,pranzeremo da Madama Rosmerta, che ne pensi Lily?”Cinguettò Jennifer allegramente.

 “ Come preferite.” Bofonchiò Lily, palesando il suo scarso entusiasmo.

Mary e Jennifer si scambiarono un’occhiata esasperata. Non sapevano più cosa escogitare per rallegrare Lily.

“ Dopo pranzo potremmo fare scorta di dolciumi da Mielandia.” Propose Mary speranzosa.

 Lily ebbe un tuffo al cuore. Le volte in cui non riusciva a spuntarla con Sev e lui rimaneva al castello durante le visite a Hogsmeade, gli portava sempre un sacchetto di caramelle da Mielandia, al suo ritorno dal villaggio. Dovevano piacergli davvero molto perché sparivano in un lampo.

 “ Faremo tutto quello che vi verrà in mente da qui a domani mattina ma ora scusatemi, non ho più appetito e ho bisogno di fare due passi.” Rispose la giovane e, prima che le due amiche potessero controbattere, si alzò da tavola e se ne andò lasciandole interdette.

Lily entrò nella sala comune di Grifondoro e si lasciò cadere su una delle morbide poltrone, auspicando di avere almeno un’ora di pace, prima che ricominciassero le lezioni. Estrasse dalla sua borsa il libro di Storia della Magia, ma prima che potesse iniziare a leggere fece il suo ingresso nella stanza James Potter.

Lily si concentrò sul libro, sperando ardentemente che il giovane la ignorasse. James restò un attimo all’ingresso, indeciso se entrare o fare dietrofront. Il ragazzo avrebbe preferito nettamente la seconda prospettiva, tuttavia si fece coraggio e leggermente esitante si avvicinò a Lily. La giovane teneva gli occhi ostinatamente puntati sul libro. James avrebbe riso se non fosse stato così agitato, perché il libro che Lily stava leggendo con tanto interesse, era al contrario.

James Potter non sapeva da che parte cominciare. Si era ripetuto il discorso che aveva in mente per tutta la mattina, ma ora di fronte alla diretta interessata, vacillava.

 Inspirò a fondo. Doveva tentare perlomeno.

“ Evans?” James chiamò Lily con voce insolitamente timida.

 La ragazza lo ignorò.

“ Evans,devo parlarti e non me ne andrò fino a che non mi avrai dato retta, ti seguirò ovunque.”Disse James deciso.

 Lily quasi scoppiò a ridere. Chiuse il libro e sollevò lo sguardo verso James. Si stupì nel vedere il volto del giovane paonazzo. “ Mi auguro che tu non mi segua anche in bagno Potter, sarebbe imbarazzante.” Commentò ironica.

Detto questo la ragazza guardò alla destra e alla sinistra di James come se cercasse qualcuno.

“ Cosa c’è?” Chiese il ragazzo disorientato.

“ Cercavo la tua fedele scorta.. Di solito non ti avventuri da nessuna parte da solo.” Rispose Lily beffarda.

James si morse la lingua per non rispondere a tono e proseguì ignorando la frecciatina: “ Volevo chiederti scusa Evans sono stato odioso ieri.”

 “ Bene,a questo punto dovrebbero arrivare gli insulti se non erro.” Osservò Lily acida.

 James si morse la lingua un’altra volta, di quel passo se la sarebbe staccata entro pochi minuti.

 Il giovane sospirò e si sedette sulla poltrona di fronte a Lily. “ Comprendo che tu ce l’abbia con me Evans. Tutte le volte che ho avuto a che fare con te, mi sono comportato da vero imbecille. Volevo chiederti un’altra possibilità.  Ricominciamo da capo, come se non ci fossimo conosciuti sino ad oggi. Voglio dimostrarti che non sono l’idiota presuntuoso e arrogante che credi” Disse James.

“ E come pensi di convincermi?” Obiettò Lily.

 James deglutì. Lo attendeva la parte peggiore. “ Vieni con me a Hogsmeade domani.” Propose.

 “Cosa?” Replicò Lily, incredula.

“ Dico sul serio Evans. Dammi questa sola occasione , trascorri con me la giornata. Se non muterai parere sul mio conto ti prometto che ti lascerò in pace. In caso contrario ne sarà valsa la pena lo stesso.. Che ne dici ?” Domandò James che ormai stava sudando freddo.

Lily vagliò la bizzarra proposta per qualche minuto. Pensò che James Potter fosse uscito di senno, tuttavia quella era un’ottima occasione per liberarsi di lui. Una vocina che si era insinuata nella sua testa, le suggeriva che c’era anche la possibilità che il ragazzo riuscisse a farle cambiare opinione nei suoi confronti, ma la zittì subito. Con ogni probabilità l’avrebbe ammorbata a morte con gli insignificanti dettagli dei suoi ultimi successi sul campo da Quidditch e lei avrebbe potuto levarselo dai piedi..

 “ D’accordo Potter domani mattina alle nove qui in sala comune.” Acconsentì Lily.

“ Fantastico” James le sorrise.

 “ A domani” Replicò Lily. La giovane raccolse la borsa e si avviò a Erbologia, lasciando James Potter raggiante.



Era un sabato mattina radioso. Il sole brillava in un cielo terso e soffiava una lieve brezza estiva. Era una giornata ideale da trascorrere all’aperto, gli studenti di Hogwarts potevano ritenersi fortunati.

James Potter camminava nervosamente avanti e indietro in fondo alle scale che portavano al dormitorio femminile. Temeva che alla fine Lily non si sarebbe presentata e non osava immaginare le prese in giro di Sirius in quel caso. Dissipando i suoi timori la sagoma di Lily apparve in cima alle scale. A James parve che ci mettesse un’eternità a scendere.

“ Buongiorno Evans” La salutò.

“ Buongiorno a te Potter.” Rispose la ragazza che ancora non si capacitava di essere lì sul serio.

I due si inoltrarono fuori dalla sala comune senza parlare. Erano entrambi lieti di essere usciti mentre il resto della scuola consumava la colazione e di aver evitato in tal modo le occhiate curiose dei compagni.

 Appena usciti dal castello Lily ruppe il silenzio:” Allora dove andiamo Potter? Che ne pensi del locale di Madama Piediburro?”

James sussultò violentemente e Lily scoppiò a ridere.

“Sto scherzando. E’un posto veramente atroce.” Affermò la giovane.

 James rise a sua volta, sollevato:” Già è davvero tremendo, con tutti quei rivoltanti centrini di pizzo!”

I due ragazzi si sorrisero. James pensò che quella fosse un’ottima ragione perché Lily gli piacesse ancora di più.

“ Allora non vuoi rivelarmi dove andremo? Zonko magari? Potrebbe servirti altro materiale per le tue bravate.” Incalzò Lily.

 “ Da Zonko assolutamente no. Non ho alcuna intenzione di farmi bersagliare di caccabombe.” Replicò James con un sorrisetto.

Lily arrossì leggermente.

“ Comunque tra un attimo lo scoprirai.”Proseguì il ragazzo.

Camminando erano arrivati in una piccola radura. Lily si accorse solo in quel momento che non erano sulla strada diretta ad Hogsmeade e osservò perplessa James guardarsi attorno con aria circospetta. Infine il ragazzo estrasse dalla tasca dei pantaloni una minuscola scopa, puntò la bacchetta contro di essa e pronunciò : “Engorgio.” La scopa assunse dimensioni normali.

 “Ho dovuto rimpicciolirla perché se Gazza o qualche professore ci avessero visti, non mi avrebbero permesso di portarla.” Spiegò James.

“ Cosa avresti intenzione di fare con quella Potter? Vuoi darmi una dimostrazione pratica della tua abilità?” Domandò Lily tentando di celare la preoccupazione.

 “ Non proprio Evans, pensavo di andare a farci un giro.” Ribatté James.

 “ Ma… Hogsmeade?” Protestò debolmente Lily.

“Pensavo di evitare Hogsmeade a dire la verità, troppe facce conosciute. Ma se hai paura possiamo lasciar perdere e andare là.” Replicò James con una punta di ironia.

“ Paura? Ma con chi credi di avere a che fare Potter? Coraggio, sorprendimi!” Saltò su la ragazza indispettita.

 “D’accordo Evans, ce la fai a salire?” Chiese James che si era già posizionato per la partenza.

 Lily per tutta risposta sbuffò e salì agevolmente sulla scopa dietro a James.

 “Non volevo offenderti, cercavo di essere gentile.” Mormorò il giovane desolato.

“ Emh in questo caso grazie.” Rispose Lily sentendosi dannatamente in colpa.

“ Non c’è di che.” Ribatté James vagamente rincuorato.

 “ Direi che possiamo partire. So che la cosa non ti farà piacere, ma è meglio se ti reggi forte a me.” Consigliò il ragazzo.

 Lily evitò ulteriori commenti malevoli e cinse la vita del giovane con le braccia.

 In un attimo i due ragazzi sfrecciarono verso il cielo. Lily era stupefatta dalla bellezza del panorama, le sembrava di vedere quei luoghi per la prima volta, le vallate verdeggianti, i boschi, il lago. Era tutto meraviglioso. James al contrario, si accorgeva a malapena del paesaggio. Sentire Lily così vicina, era una sensazione stupenda, ma al contempo gli faceva battere il cuore all’impazzata e tremare le ginocchia, in un momento decisamente poco opportuno.

 Lily si accorse del battito cardiaco notevolmente accelerato di James. “ Stai bene? Hai cuore che sembra sia sul punto di esplodere!” Domandò preoccupata.

“ Si sto bene...” Rispose James titubante.

“ Ma?” Lily, lo invitò a proseguire.

 “ Ma.. Sono emozionato.” Balbettò il giovane arrossendo.

 “ James Potter emozionato? Proprio tu,così sicuro di te stesso?” Replicò la ragazza senza traccia di sarcasmo, sinceramente stupita.

 “ Quando sono con te Lily, io non più sicuro di niente.” Disse James piano.

 Fu il turno di Lily di avvampare.

“E’la prima volta che mi chiami per nome.” Osservò cercando di spezzare l’imbarazzo.”

“Già.” Constatò lui.

 “E mi farebbe molto piacere se tu mi chiamassi James.” Continuò il ragazzo.

“D’accordo.. James” acconsentì Lily con un sorriso.

Il giovane credeva di essere in un sogno, erano insieme da quasi un paio d’ore e non avevano ancora litigato.

 “ Il mare!” Gridò Lily ad un certo punto, eccitata come una bambina.

James sorrise, era quasi certo che la sorpresa le sarebbe piaciuta.

 “ Tieniti forte, adesso scendiamo.” Disse.

I due atterrarono su un’altura erbosa dalla quale si vedevano ottimamente il mare e la baia.

“ Che posto incantevole!” Esclamò Lily.

“ Sono contento che ti piaccia.” Rispose James.

 Lo stomaco di Lily emise un sonoro brontolio e la giovane arrossì.

 “ Hai fame?” domandò James cercando di non ridere.

“ Beh si a dire il vero. Solo che non ho portato nulla di commestibile con me. Pensavo avremmo pranzato a Hogsmeade e pensavo anche che mi sarei scocciata della tua compagnia prima di pranzo” Ammise Lily tra il divertito e l’imbarazzato.

 “ Viva la sincerità.” Commentò James sportivo.

 Il ragazzo prese a frugarsi nelle tasche mentre Lily lo osservava incuriosita.

“ Spero sia ancora tutto intero.” Mormorò vagamente preoccupato, estraendo questa volta, un minuscolo cestino da picnic.

“ Certo che sei pieno di sorprese.” Osservò Lily ancora una volta meravigliata.

 James sorrise compiaciuto e recitò nuovamente la formula:” Engorgio.”

Il cesto da picnic crebbe, diventando anche leggermente più grosso del dovuto.

 Da quest’ultimo il ragazzo tirò fuori una coperta che stese sul prato, dei panini imbottiti, due burrobirre e dei biscotti bruciacchiati.

 “ Accomodati!” James invitò Lily a sedersi sulla coperta.

 Una volta che la ragazza si fu sistemata prese anche lui posto.

“ Dove hai trovato questi manicaretti?” Indagò Lily.

 “Beh ho fatto gli occhi dolci ad un paio di elfe domestiche e loro mi hanno mi hanno fornito le provviste.” Rispose James ridacchiando.

 “ Sei incorreggibile.” Commentò Lily ridendo a sua volta.

 “Ma i biscotti li ho fatti io. Non credo siano un granché però. Li ho bruciati un pochino, perché non riuscivo a liberarmi di Sirius e non potevo farmi sorprendere da lui a sfornarli, mi avrebbe fatto diventare lo zimbello della scuola.” Rivelò James.

“ Forse in quel caso avresti capito cosa significa essere presi in giro.” Gli fece notare Lily.

 “ Ti riferisci a Moccios….” Il giovane si interruppe vedendo il cipiglio corrucciato che stava assumendo Lily.

“Cioè a Severus giusto?” Riprese.

 La ragazza annuì.

 “ Ma..ecco…vedi..lui…” Blaterò James, tentando pietosamente di arrampicarsi sui vetri.

“ Vorrei che lo lasciassi in pace.” Affermò Lily decisa.

James sospirò. “ Va bene Lily.” Acconsentì non proprio entusiasta.

“ E ora credo assaggerò un biscotto” Annunciò Lily per allentare la tensione.

“ Come sono?” Chiese James speranzoso.

“ Sono… ottimi.” Rispose Lily a fatica, cercando di inghiottirne uno.

James rise di gusto. “

Non sei per niente brava a mentire sai?” Constatò il ragazzo.

 “Ora ne assaggio uno, se sono così buoni.” Continuò beffardo.

“No!” Gridò Lily.

James rise ancora di più e si cacciò un biscotto in bocca.

“Ma sono disgustosi! Hai avuto del fegato a mangiarne uno intero, cercando di dissimulare quanto facesse schifo!” Disse il giovane con un sorriso.

Lily lo guardò dispiaciuta.

“ Non preoccuparti ci sono anche i panini.. Prometto che cercherò di migliorare come cuoco. Dopotutto era il primo tentativo.” Sdrammatizzò James.

I due ragazzi mangiarono e bevvero chiacchierando e scherzando.

 Terminato il pasto ad un certo punto Lily domandò:” Cosa ti piacerebbe fare dopo il settimo anno? Entrerai in qualche famosa squadra di Quidditch?”

James la guardò come se le mancasse qualche rotella.

“ Assolutamente no. Voglio diventare un Auror, combattere i maghi oscuri, difendere le persone che non possono farcela da sole. Purtroppo ci attendono tempi molto difficili e io voglio dare tutto l’aiuto possibile.” Rispose amareggiato.

Lily era davvero sconvolta. Le sembrava di vedere James Potter per la prima volta.

 “ Forse mi sbagliavo davvero sul tuo conto.” Disse dolcemente.”

“ Mi fa molto piacere.” Ribatté James felice.

 Il tempo era trascorso davvero velocemente e il sole iniziava a calare verso l’orizzonte.

“Andiamo, è meglio vedere lo spettacolo dall’alto.” Suggerì James.

 I due ragazzi piegarono la coperta, la riposero all’interno del cestino e ridussero il tutto. Dopodiché ripartirono in sella alla scopa.

“Questo è il punto migliore! ” Annunciò James, fermandosi dopo aver raggiunto una certa quota.

 A Lily si mozzò il respiro. La bellezza del tramonto visto da lassù era indescrivibile. Si trovavano sospesi in mezzo a vaporose nuvole di tutte le sfumature tra il rosa e l’arancione. Il mare e il cielo sembravano essere fusi in unico punto e il sole che stava tramontando, tingeva entrambi d’oro e cremisi.

“ E’ meraviglioso, grazie.” Sussurrò la ragazza.

“E’meraviglioso poterlo vedere con te.” Ribatté James.

Rimasero ad ammirare quello spettacolo suggestivo in silenzio, trasognati, fino a che le nuvole da rosa-arancio divennero rossastre e si avvicinò il crepuscolo.

“ Dobbiamo andare. L’orario di rientro da Hogsmeade è molto vicino, faremo tardi.” Le fece presente James controvoglia.

 “ Tu che ti fai scrupolo di seguire le regole?” Lo canzonò Lily.

“Non ti metterei mai nei guai” Controbatté il ragazzo serio.

 “ Molto cavalleresco da parte tua.” Osservò Lily sorridendo.

“ Dovrò fare molto in fretta. Non spaventarti.” La avvertì James.

“ Dovresti aver capito che non ho paura di volare” Protestò Lily.

 James rise. I due giovani volarono verso Hogwarts a tutta velocità. Arrivarono nella radura da dove erano partiti quella mattina, quando ormai il cielo era tinto di un intenso rosso violaceo.

 I due ragazzi dopo aver occultato la scopa, si diressero a passo spedito verso il castello.

“Siamo decisamente in ritardo.” Constatò Lily, visto che ormai nelle vicinanze della scuola non si scorgeva più nessuno.

“Non preoccuparti” La rassicurò James e tirò fuori dalle solite tasche un mantello argentato.

“ Ma quello è..?” Domandò Lily strabiliata.

“ Un mantello dell’invisibilità. Lo porto sempre con me per ogni evenienza.” Confermò James.

I giovani si strinsero sotto il mantello un po’imbarazzati e si addentrarono nel castello senza imprevisti, salvo Mrs Purr che per un soffio non li fece inciampare.

 Raggiunsero il ritratto della Signora Grassa indisturbati e uscirono dal mantello. La Signora grassa li osservò con gran disappunto ma non disse nulla. Lily e James si guardarono negli occhi senza sapere cosa dire.

 Fu James a rompere il silenzio. “Io devo andare in biblioteca a recuperare Remus, altrimenti non cena se qualcuno non va a stanarlo e dubito che Sirius o Peter si ricordino.. Ma prima vorrei darti questo…” Arrossendo violentemente James pronunciò una formula che Lily non aveva mai sentito:” Florelux.” E dal nulla apparve un bellissimo fiore bianco che emanava una tenue luce.

Lily restò senza parole.

 “ Ti piace?... è…. Un giglio…” Balbettò James preoccupato.

Lily sorrise al ragazzo commossa: “ Hai scelto il fiore che è il significato del mio nome... è bellissimo James.”

James si sentiva al settimo cielo. Un po’titubante le domandò:” Dunque… Emh.. Credi che ci rivedremo?”

Lily non disse nulla, si sollevò leggermente sulle punte dei piedi e lo baciò sulle labbra.

Severus Piton correva trafelato per i corridoi della scuola, diretto alla sala comune di Grifondoro.Vederlo correre era piuttosto insolito e molti studenti di passaggio lo osservarono sbigottiti. Mille pensieri affollavano la mente del ragazzo.Doveva raggiungere Lily il più rapidamente possibile. Aveva deciso. Lei era più importante di qualunque cosa, più importante delle arti oscure, dei mangia morte. Avrebbe rinunciato a tutto per lei. La amava disperatamente fin da quando erano bambini e ora glielo avrebbe confessato. Non poteva più permettersi di tenere quel peso nel cuore, era insostenibile, l’avrebbe distrutto e inoltre Lily doveva sapere la verità…

Il giovane era quasi arrivato a destinazione, quando si arrestò di colpo e si sentì morire. Davanti all’ingresso della Sala Comune di Grifondoro, Lily, la sua Lily e James Potter, la persona che più detestava al mondo, si stavano baciando. Sentì lacrime di rabbia e disperazione bruciare agli angoli degli occhi, mentre lo investiva un odio freddo, feroce, incontenibile. Potter gli aveva portato via l’unica persona che amava, l’unica persona che contasse per lui, l’unica che potesse renderlo felice. Proprio lui, che innumerevoli volte lo aveva umiliato e deriso. Non era sufficiente, oltre che la dignità doveva togliergli anche Lily. Severus si appoggiò al muro tremando di rabbia. Vide Lily entrare dietro il ritratto e Potter avanzare nella sua direzione con aria sognante. Gli sarebbe passato accanto di lì a poco.

 “ Insultami, avanti… Lanciami un incantesimo.. Fai qualunque cosa ma dammi un pretesto..” Pensò Piton pieno d’ira.

 Era la prima volta che desiderava con tutte le sue forze che James Potter si accorgesse della sua presenza. James passò davanti a Piton degnandolo unicamente di un’occhiata noncurante prima di superarlo.

 La rabbia di Piton esplose. “Potter!!” Gridò furibondo.

 James si voltò sorpreso.

“ Sectumsempra” Urlò Piton.

James non ebbe il tempo di reagire. Un profondo squarcio gli si aprì sul petto facendolo sanguinare copiosamente. Con un grido di dolore cadde a terra.

 Le urla richiamarono all’esterno gli studenti di Grifondoro, che osservarono la scena allibiti.

 “ James!” Gridarono all’unisono Lily e Sirius precipitandosi verso il giovane.

 Piton era impassibile.

 Sirius balzò in piedi mentre Lily cercava di soccorrere James come meglio poteva.

“ Maledetto bastardo…io ti…” Disse Sirius con collera, mentre sollevava la bacchetta.”

No.. Felpato..” Lo interruppe James con un filo di voce.

 “ Ma James!” replicò Sirius incredulo.

“Sirius, lascialo in pace.” concluse James.

“Come vuoi.” Acconsentì il ragazzo con enorme sforzo.

Rivolse un’occhiata carica d’astio a Piton, il cui volto era più impenetrabile di una maschera e ripose la bacchetta.

 “ Ti accompagno in infermeria.” Annunciò con un tono che non ammetteva repliche.

Dopodiché sollevò l’amico quasi di peso.

“ Tu non vieni?” Chiese seccamente a Lily che non accennava a muoversi.

” Vi raggiungo tra un attimo” Rispose la ragazza.

Sirius si avviò verso l’infermeria sorreggendo James che riusciva a malapena a camminare.

Lily e Severus erano rimasti soli nel corridoio.

La giovane si avvicinò a Piton guardandolo negli occhi. “ Perché Sev?” Aveva le guance rigate di lacrime.

Il ragazzo non rispose.

 “ Dammi una buona ragione. Potevi vendicarti di lui utilizzando un’infinità di altri incantesimi. Perché quello? Perché quell’atrocità?” Chiese Lily disperata.

Severus rimase ostinatamente in silenzio.

“ Avanti parla!!” Lily ormai stava gridando,era fuori di sé.

Ancora una volta, il ragazzo non disse nulla.

 “ Vigliacco” mormorò Lily tra le lacrime. Gli voltò le spalle e corse via.

Per Severus fu come ricevere un pugno nello stomaco. Quell’insulto gli sarebbe rimasto marchiato a fuoco nel cuore in eterno.

La guardò allontanarsi. Si sentiva vuoto, inutile, non aveva più speranze.

Guardò fuori da una finestra. Le tenebre erano calate su Hogwarts. Forse avrebbe ancora fatto a tempo a presentarsi a casa di Lucius.. Il destino aveva scelto per lui alla fine. Si strinse nel mantello e si incamminò verso l'oscurità.

  
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