- Hogwarts: Giugno 1975
Lily
rientrò
nella sala comune di Grifondoro spossata, si appoggiò ad una
parete e si lasciò
cadere contro di essa scoppiando in lacrime.
Mary
Mc
Donald le si avvicinò titubante :
“Lily?”
“Lasciami
in
pace” mormorò la ragazza con la voce rotta dal
pianto.
Senza
darle
ascolto Mary continuò: “ Lily non devi prendertela
per quel….”
Lily alzò la
testa di scatto, i suoi occhi
erano colmi di lacrime e d’ira: “
Vattene!”gridò.
Finalmente rimase sola. Non
si alzò dal
pavimento,sentiva molto freddo nonostante fosse una serata tiepida, ma
restò
rannicchiata contro il muro, nella mente le riecheggiavano ancora le
parole del
suo ormai ex migliore amico “Non mi serve il tuo aiuto
piccola schifosa
mezzosangue” . Come aveva potuto chiamarla così?
Eppure nonostante la gravità
di ciò che le aveva detto, un attimo prima, davanti al
ritratto della Signora
Grassa, mentre le stava disperatamente chiedendo scusa, avrebbe voluto
cedere, dimenticare
tutto, per non perderlo. Lo sforzo compiuto per perseguire la sua
decisione di
distaccarsi da Sev, visto quello che lui stava diventando, era stato
sovrumano,
mantenere la calma mentre gli diceva che non voleva più
vederlo, guardarlo
negli occhi quell’ultima volta, sentire quanto stava
soffrendo.. Era troppo..
Abbandonò il capo sulle ginocchia ed esausta,
sprofondò in un sonno senza
sogni.
Venne svegliata diverse ore
dopo dal rumore
del ritratto che si spostava, i primi raggi di luce filtravano dalla
finestra, albeggiava.
La ragazza si volse verso l’ingresso della stanza e
constatò sgomenta, che era
James Potter a rientrare a quell’ora insolita. Dal canto suo
James fu
altrettanto sorpreso di trovare qualcuno in sala comune, a maggior
ragione
raggomitolato in un angolo. Gli ci volle qualche istante per capire chi
fosse.
Infine
le si
rivolse piuttosto sconcertato: “ Evans cosa diavolo ci fai
là?”
Lily
sospirò
rumorosamente, tra tutte le persone che poteva avere la disgrazia di
incontrare
in quel frangente, James Potter era notevolmente la peggiore.
Ignorò la sua
domanda e ribattè con voce nasale:” Potrei
chiederti la stessa cosa Potter.”
Il
ragazzo
si accorse della voce nasale di Lily e la raggiunse. Dagli
occhi arrossati e gonfi comprese che
aveva pianto a lungo.
Si
sentì
travolgere da un’ondata di rabbia:” Hai pianto
vero? Per Mocciosus .. Aspetta
solo che mi ricapiti a tiro…”
“No!!”
Sbottò Lily.”non capisci? Se non fosse stato per
te e per i tuoi amichetti
probabilmente io e Sev non avremmo litigato!”
“ Non puoi
incolpare me e i miei amici perché
lui ti ha insultata in quella maniera spregevole… Quella era
farina del suo
sacco Evans.” Commentò James cupo.
La ragazza non seppe cosa
controbattere e
James ne approfittò per tenderle una mano per aiutarla a
rialzarsi.
”In
ogni
caso..” Continuò “…Quella con
Mocciosus non è certo un’amicizia di cui sentire
la mancanza.”
Lily osservò la
mano tesa e il viso del
giovane con sommo disgusto, dopodichè saltò in
piedi e si allontanò diretta al
dormitorio femminile senza degnare James di un cenno di saluto. Il
ragazzo la
guardò sparire per le scale frastornato e quasi non
notò la presenza degli
altri malandrini che erano entrati nella stanza stranamente silenziosi,.
Sirius
gli
mise una mano su una spalla..” Ramoso..” James si
voltò verso l’amico
rivolgendogli un sorriso spavaldo:” Non preoccuparti
Felpato.. è già cotta di
me,deve solo.. Emh rendersene conto.”
Sirius
gli
sorrise di rimando e osservò:” Coraggio ragazzi,
meglio se filiamo a dormire
quel paio d’ore che ci restano prima di colazione.”
I quattro malandrini si
avviarono verso il dormitorio maschile quando ormai il sole era
già quasi alto
nel cielo.
Lily seduta al tavolo di Grifondoro nella Sala Grande, rimestava
distrattamente
il suo porridge senza mostrare alcuna intenzione di volerlo mangiare,
fino a
poco tempo prima era abituata a trangugiare la colazione per correre a
fare due
chiacchiere con Severus prima dell’inizio delle lezioni e
ora, l’assenza di
quell’appuntamento che era consuetudine dal suo arrivo a
Hogwarts, rendeva la
prospettiva di terminare il pasto poco allettante. Il chiacchiericcio
delle sue
amiche che tentavano di distrarla dai suoi pensieri stava iniziando ad
irritarla profondamente, nonostante si professassero dispiaciute per
l’accaduto, sapeva bene che non nutrivano alcuna simpatia per
Sev, non poteva
dar loro torto dati gli scarsi tentativi del ragazzo di rendersi
simpatico, ma
il pensiero che loro provassero gioia e sollievo nel vedere infranta
l’amicizia
che li univa, le faceva venire voglia di urlare quanto fossero
disgustosamente
ipocrite.
Come
se non
bastasse, James Potter la osservava da svariati minuti con una
fissità tale da
rasentare la catatonia. Nel frattempo Sirius Black, sostituiva la sua
ciotola
di porridge vuota, con quella quasi colma dell’amico
distratto, sghignazzando
insieme a Peter Minus , mentre Remus Lupin leggeva imperturbabile uno
dei suoi
immancabili volumi. Lily tornò a concentrarsi intensamente
sul suo piatto,
desiderando con tutta sé stessa che le due settimane che la
separavano
dall’inizio delle vacanze estive, trascorressero il
più rapidamente possibile.
Dall’altro
capo della sala, Severus Piton al tavolo dei Serpeverde, non dava segni
di
gradire la colazione più di Lily Evans. Aveva tutta
l’aria di aver trascorso
una notte insonne e la sua occupazione basilare quella mattina, era
cercare di
intercettare Lily al tavolo dei Grifondoro, ma lei era entrata in Sala
Grande
senza guardarsi intorno e si era seduta dando le spalle al tavolo dei
Serpeverde, così lui non poté fare altro che
accontentarsi di contemplare la
lunga chioma rossa della ragazza nella speranza del tutto vana che lei
si
voltasse.
Il ragazzo riusciva invece a
scorgere James
Potter che scrutava assiduamente Lily da almeno una ventina di minuti.
Il
giovane mago si domandò quando avrebbe visto della bava
colare nel piatto di
quello sbruffone imbecille. Era solo colpa sua se si era rivolto in
quel modo
abominevole a Lily il giorno precedente. Lei non poteva capire quanto
l’essere
umiliato proprio sotto i suoi occhi lo avesse sconvolto e fatto uscire
di sé.
Pensare a una certa maledizione senza perdono da scagliare
sull’odiato James
Potter lo distrasse momentaneamente dal pensiero doloroso di avere
perso Lily
Evans senza essere riuscito a dirle che la amava.. da sempre.
Lily iniziò a credere di essere perseguitata dalla malasorte
nel rammentarsi
che avrebbe dovuto seguire la lezione di Pozioni con i Serpeverde
quella
mattina. Era riuscita a seminare le sue chiassose amiche per rimanere
un po’in
pace ma rimpianse di averlo fatto. L’idea di addentrarsi nel
sotterraneo dove
si trovava l’aula e ritrovarsi faccia a faccia con Sev da
sola la atterriva.
Temeva che non sarebbe riuscita a resistere e lo avrebbe perdonato,
cosa che
desiderava fare con tutto il cuore, ma che si era imposta di evitare
per
proteggersi da sofferenze ben più grandi. Ripensò
a Lucius Malfoy, amico di
Severus, che fortunatamente si era diplomato due anni prima liberando
Hogwarts
dalla sua infausta presenza. Le tornò in mente il modo in
cui la guardava,come
se fosse un insetto particolarmente repellente… Non avrebbe
sopportato di
cogliere tutto quel disprezzo negli occhi di Severus un giorno. E da
come si
erano messe le cose, pareva proprio che quel giorno fosse
particolarmente
vicino. Aveva sperato che senza Malfoy l’interesse di Sev per
le arti oscure e
i mangiamorte si sarebbe estinto, ma poi il suo amico aveva iniziato a
frequentare Avery e Mulciber e la situazione era ulteriormente
precipitata, quante
volte aveva cercato di convincerlo ad evitare la compagnia di quegli
individui,
almeno quante tutti i suoi amici le avevano consigliato di smettere di
vedere
lui pensò con amarezza. Ormai era arrivata
all’ingresso dell’aula, inspirò a
fondo ed entrò.
”
Buongiorno
Evans” la salutò cordialmente il professor
Lumacorno con la cortesia che
riservava esclusivamente ai suoi studenti prediletti.
Lily
rispose
al saluto e appurò che rimanevano solo due posti liberi,uno
vicino al tavolo in
cui si trovava Severus che la stava fissando intensamente e
l’altro dove James
Potter e i suoi accoliti tenevano banco con le loro fesserie.
La giovane strega
ignorò lo sguardo di Severus
e con estrema riluttanza prese posto vicino a Sirius Black.
Quest’ultimo le
ringhiò dietro:” Nessuno ti ha
invitata a sedere mi pare”.
James
gli
sferrò una gomitata nelle costole e aggiunse con un gran
sorriso:” Ma sei
comunque la benvenuta.”
“
Grazie” Rispose laconica Lily.
E
quella fu
l’unica parola che le sentirono pronunciare durante le due
ore di Pozioni,
nonostante i continui tentativi di James di intraprendere una
conversazione con
l’espediente di domandare alla ragazza di passargli vari
ingredienti, incurante
delle occhiate di compatimento da parte dei suoi amici.
Finalmente Lumacorno
annunciò la fine della
lezione, Lily si era accorta che l’uomo l’aveva
osservata con malcelata curiosità
in quell’arco di tempo. Era abituato a vederla sedere il
più vicino possibile a
Severus Piton e spesso li aveva sorpresi a confabulare durante le sue
lezioni,
ma chiudeva un occhio in quanto i due erano studenti molto brillanti.
Lily suo
malgrado sorrise, chissà se sarebbe rimasta ancora a lungo
nelle grazie del
professore una volta che il suo rendimento in Pozioni fosse calato.
Certo lei
se la cavava egregiamente in quella materia ma non poteva definirsi
brillante
senza l’aiuto di Sev… Persa in quelle
considerazioni raccolse i suoi utensili e
uscì dall’aula.Aveva fatto pochi passi lungo il
corridoio, quando si sentì
chiamare.
“
Evans…
Evans aspetta!”
La
ragazza
si girò e, esasperata, vide James Potter correrle incontro
sventolando un
fazzoletto decisamente logoro e unto.
”
Hai
dimenticato questo!” Disse il giovane con il fiato corto.
“ Quello non
è mio.” Osservò Lily gelida.”
E
lo sai benissimo anche tu Potter,mi prendi per stupida?”
“ No
Evans.” James si fece serio.” È vero, so
che non è tua questa roba, lo usa Sirius per pulire la
motocicletta ma non è
questo il punto. Volevo parlarti.”
“ Avanti ti
ascolto” Rispose la giovane.
“
Ecco…. Io
volevo.. dirti… Mi sono comportato… Scusami per
questa mattina Evans.” James
Potter era diventato scarlatto.
Lily ribatté
sarcastica:” Incredibile, un
evento storico, il magnifico e onnipotente James Potter che si abbassa
a
chiedere scusa”.
In quel momento gli altri
tre malandrini
raggiunsero l’amico e James che per un attimo era rimasto
senza parole
esclamò:” Evans mi auguro che
l’influenza di quel mostriciattolo di Mocciosus
si limiti al piano mentale, mi rincrescerebbe se diventassi gialla e
non ti
lavassi più i capelli.”
Lily divenne livida di
rabbia e urlò al ragazzo:
“ Non parlare così di lui!” Poi corse
via.
Sirius
commentò ridendo:” Bel tentativo
Ramoso.”
James
borbottò:” Non capisco perché mi odi
tanto, sembra che ogni cosa che dica sia
sbagliata.”
Remus intervenne:
“ Devi ammettere di essere
stato sgradevole Ramoso, è vero che ha litigato con Piton,
ma lui è stato il suo
migliore amico per anni e forse smetterla di insultarlo ogni volta che
le parli
insieme, potrebbe essere un buon inizio per un dialogo
normale”.
James
e
Sirius guardarono sbigottiti l’amico, l’idea di non
insultare Mocciosus
appariva loro alquanto bizzarra.
“
Perché non
le regali delle cioccorane?” Suggerì Peter Minus.
Gli
altri
tre gli lanciarono sguardi di commiserazione.
“
Non ha
cinque anni.” Osservò Sirius.
James improvvisamente
assunse un’espressione
angosciata e mormorò quasi a se stesso:” Non
è che.. Insomma a me pare
impossibile.. Ma se fosse innamorata di Mocciosus?”
Black
e
Minus scoppiarono in una fragorosa risata. “ Certo Ramoso,
hai colto nel segno,
ma hai ancora qualche speranza se ti dimentichi di usare lo shampoo per
un mese
o due.” Disse Sirius cercando di trattenere
l’ilarità.
Peter
Minus
continuò a ridacchiare per qualche minuto, solo Remus Lupin
si astenne dal fare
commenti.
Pochi metri più indietro, Severus Piton aveva osservato
tutta la scena. Gli
insulti e le prese in giro nei suoi confronti non lo avevano turbato
minimamente. Ciò che lo aveva scosso era stato vedere Lily
prendere le sue
difese nonostante tutto. Si sentiva ancora peggio per come
l’aveva trattata, ma
al contempo si era riaccesa la speranza in lui di poter rimediare ai
suoi
errori, di poter riavere Lily, di poter ancora essere amato..
“Severus..”
il ragazzo si girò di scatto e si trovò Avery
davanti.
“ Cosa
c’è?” Domandò in tono brusco.
“Lucius mi ha
fatto sapere che l’incontro è
per questo sabato notte, a casa sua.”
“Coincide
proprio con la gita a Hogsmeade.” Osservò
Severus.”
Si.
Lucius
suggerisce di approfittare della confusione del rientro e uscire dal
castello.”
Piton assentì col
capo.
“
Ci tiene
molto alla tua presenza.” Aggiunse Avery prima di andarsene.
Il
pensiero
di Hogsmeade riaccese in Severus numerosi ricordi, non era mai stato un
grande
sostenitore delle gite nel villaggio. In quelle occasioni preferiva
rimanere a
Hogwarts e magari trascorrere la giornata in biblioteca. Ma Lily, con
il suo
irritante entusiasmo da grifondoro, come si divertiva a dirle per
prenderla in
giro, senza pensarlo realmente, perché in lei adorava quella
vitalità, sovente
riusciva a trascinarlo fuori.
Si rammentò di un
particolare weekend durante
il terzo anno. Lily era entrata da madama Mc Clan per acquistare un
vestito e
lui si era rifiutato di accompagnarla, preferendo rimanere ad
aspettarla fuori
dal negozio. Sfortunatamente incappò in Potter e Black che
non resistettero a
giocargli l’ennesimo tiro mancino. Cosicché al suo
ritorno Lily lo trovò
interamente ricoperto di fango. Severus ricordò come Lily lo
aiutò a ripulirsi
e di come senza dargli alcuna spiegazione lo trascinò
letteralmente, da Zonko,
il negozio di scherzi dove fece scorta di caccabombe … Si
mise a ridere ricordando
gli insulti che urlarono loro dietro Potter e Black incrostati di
brodaglia
puzzolente fino ai capelli, mentre correvano via a perdifiato tenendosi
per
mano. Il paradosso è che fu da quell’episodio che
Potter iniziò a provare
interesse per Lily o almeno così parve a lui. In successive
occasioni, le volte
in cui non partecipò alle gite a Hogsmeade, Lily rientrava
sempre prima dei
suoi amici per trascorrere un po’di tempo insieme e
immancabilmente, gli
portava un sacchetto di caramelle di Mielandia . Non aveva mai avuto il
cuore
di confessarle che i dolci non gli piacevano affatto e conservava in
una
scatola insieme alle loro foto, tutti i sacchetti ancora chiusi.
“ Lunastorta? Psss…Lunastorta
svegliati!!”
Remus
Lupin
lentamente aprì gli occhi e si ritrovò James a
pochi centimetri dal viso.
“ Cosa vuoi
Ramoso? Almeno quando non c’è luna
piena gradirei dormire!” Biascicò il ragazzo con
la voce impastata dal sonno.
“ Ho bisogno di un
consiglio.” Rispose l’amico
quasi seccato di ammetterlo.
“Felpato
è
in bagno in questo momento?” domandò Lupin tra il
divertito e il perplesso. “Felpato…Lui..
ecco.. Non è la persona più adatta
credo.” Balbettò a disagio James.
Remus balzò
improvvisamente a sedere sul letto
ormai del tutto sveglio.” Ho capito. Si tratta di Lily Evans.
Francamente
Ramoso, non ho idea di che consiglio potrei darti, non ho nugoli di
ragazze
adoranti al mio seguito come te e Felpato.” Disse con un
sorriso.
James
replicò: “ Lily non è come tutte quelle
ragazze adoranti e non vorrei sembrarti
presuntuoso, ma non riesco a capirne il motivo!”
Lupin cercò di
soffocare una risata per non
svegliare l’intero dormitorio.
“ James Potter che
non vuole sembrare
presuntuoso? Questa mi giunge nuova!”
Il giovane visibilmente
imbarazzato ammise : “E’
vero Lunastorta, a volte calco un po’la mano e posso
risultare un tantino..
Arrogante..” James continuò, tentando di ignorare
il sorrisetto beffardo del
suo interlocutore.
“Ma
lei non
mi sopporta. Prova per me solo disprezzo e non so come..Come fare
colpo..” Concluse
sconsolato.
“ Hai mai pensato
di provare a “ non fare
colpo” ed essere semplicemente te stesso Ramoso?”
Domandò Remus.
James lo scrutò
con aria interrogativa.
“Voglio
dire, Lily è una ragazza intelligente e non cadrà
ai tuoi piedi unicamente perché
sei il cercatore di Grifondoro, perché l’intera
scuola, salvo qualche eccezione,
ti adora o per il tuo sorriso accattivante.”
Proseguì il ragazzo.
“ E
allora?” Incalzò James sempre più
sconcertato.
“ Allora dovresti
comportarti come una persona
normale e smetterla di atteggiarti come se piacerti fosse un immenso
privilegio.” Osservò Lupin pazientemente.
L’amico assunse
un’espressione cogitabonda e
non proferì più parola.
“ E ora Ramoso,
sarebbe il caso di tornare a
dormire.” Lo esortò Remus con la bizzarra
sensazione di cercare di far tornare
a nanna un bambino spaventato da un incubo.
“
Si
Lunastorta.. e grazie.” Mormorò James
soprappensiero.
Dal letto alla loro destra,
si udì una voce
risentita:” In che senso, Ramoso, non sono la persona
più adatta? Ti avrei
detto le stesse identiche cose!” Sirius fece capolino dalle
tende del
baldacchino con aria offesa.
James
borbottò qualcosa di incomprensibile e Remus tra le risate
disse:” Perché
incaponirsi così con Lily Evans Ramoso? Hai già
una fidanzata!”
La
battuta
gli valse una doppia cuscinata in pieno volto da parte dei diretti
interessati.
L’attacco degenerò in una battaglia furibonda,
che, fu interrotta dalle
accorate proteste degli altri Grifondoro, per tutto quel baccano in
piena
notte.
Nello stesso istante Severus Piton si rigirava inquieto nel letto,
senza
riuscire a prendere sonno. Nonostante fosse stravolto, la sua mente non
gli
dava requie. Il pensiero di Lily non lo abbandonava mai un istante e in
concomitanza a preoccuparlo, c’era l’imminente
incontro a casa di Lucius… I
giochi erano quasi fatti e l’esito di quella riunione,
avrebbe cambiato per
sempre la sua vita in un senso o nell’altro. Se fosse
diventato ufficialmente
un mangiamorte avrebbe perso Lily in maniera irrevocabile. E, in caso
contrario, sarebbe stato costretto a rinunciare alle sue inclinazioni
più
segrete, avrebbe perso i suoi unici amici. Il dilemma che gli
arrovellava il
cervello pareva non avere soluzione. Sospirò. Quella notte
forse, sarebbe stata
ancora peggiore della precedente.
Nemmeno Lily Evans riusciva ad assopirsi. La causa della sua insonnia,
meditava
la ragazza,era quell’irritante pallone gonfiato di James
Potter. Quel
pomeriggio era riuscito davvero a farle perdere le staffe. Nessuno in
vita sua
l’aveva mai fatta infuriare in quel modo. Neanche Petunia con
i suoi insulti.
L’unica consolazione della ragazza consisteva nel fatto che
perlomeno, innervosendosi
per l’atteggiamento estremamente fastidioso di Potter,
distoglieva la sua mente
da Sev, dalla rottura della loro amicizia, dagli innumerevoli ricordi
legati ad
essa.. Ecco che ricominciava pensò Lily.Si tirò
le coperte fino al mento e
cercò di non pensare più a nulla.. Con scarso
successo.
La Sala Grande era gremita per il pranzo. Tutti gli studenti mangiavano
di buon
appetito e elaboravano progetti per la gita a Hogsmeade il giorno
successivo. Tutti
eccetto qualcuno.
Lily ascoltava
svogliatamente Mary Mc Donald e
Jennifer Davies illustrarle il programma per il giorno seguente.
“
Poi dopo
aver fatto spese da Madama Mc Clan,pranzeremo da Madama Rosmerta, che
ne pensi
Lily?”Cinguettò Jennifer allegramente.
“ Come
preferite.” Bofonchiò Lily, palesando
il suo scarso entusiasmo.
Mary
e
Jennifer si scambiarono un’occhiata esasperata. Non sapevano
più cosa escogitare
per rallegrare Lily.
“
Dopo
pranzo potremmo fare scorta di dolciumi da Mielandia.”
Propose Mary speranzosa.
Lily ebbe un tuffo al cuore.
Le volte in cui
non riusciva a spuntarla con Sev e lui rimaneva al castello durante le
visite a
Hogsmeade, gli portava sempre un sacchetto di caramelle da Mielandia,
al suo
ritorno dal villaggio. Dovevano piacergli davvero molto
perché sparivano in un
lampo.
“ Faremo tutto
quello che vi verrà in mente da
qui a domani mattina ma ora scusatemi, non ho più appetito e
ho bisogno di fare
due passi.” Rispose la giovane e, prima che le due amiche
potessero
controbattere, si alzò da tavola e se ne andò
lasciandole interdette.
Lily
entrò
nella sala comune di Grifondoro e si lasciò cadere su una
delle morbide
poltrone, auspicando di avere almeno un’ora di pace, prima
che ricominciassero
le lezioni. Estrasse dalla sua borsa il libro di Storia della Magia, ma
prima
che potesse iniziare a leggere fece il suo ingresso nella stanza James
Potter.
Lily
si
concentrò sul libro, sperando ardentemente che il giovane la
ignorasse. James
restò un attimo all’ingresso, indeciso se entrare
o fare dietrofront. Il
ragazzo avrebbe preferito nettamente la seconda prospettiva, tuttavia
si fece
coraggio e leggermente esitante si avvicinò a Lily. La
giovane teneva gli occhi
ostinatamente puntati sul libro. James avrebbe riso se non fosse stato
così
agitato, perché il libro che Lily stava leggendo con tanto
interesse, era al
contrario.
James
Potter
non sapeva da che parte cominciare. Si era ripetuto il discorso che
aveva in
mente per tutta la mattina, ma ora di fronte alla diretta interessata,
vacillava.
Inspirò a fondo.
Doveva tentare perlomeno.
“
Evans?”
James chiamò Lily con voce insolitamente timida.
La ragazza lo
ignorò.
“
Evans,devo
parlarti e non me ne andrò fino a che non mi avrai dato
retta, ti seguirò
ovunque.”Disse James deciso.
Lily quasi
scoppiò a ridere. Chiuse il libro e
sollevò lo sguardo verso James. Si stupì nel
vedere il volto del giovane
paonazzo. “ Mi auguro che tu non mi segua anche in bagno
Potter, sarebbe
imbarazzante.” Commentò ironica.
Detto
questo
la ragazza guardò alla destra e alla sinistra di James come
se cercasse
qualcuno.
“
Cosa c’è?”
Chiese il ragazzo disorientato.
“
Cercavo la
tua fedele scorta.. Di solito non ti avventuri da nessuna parte da
solo.”
Rispose Lily beffarda.
James
si
morse la lingua per non rispondere a tono e proseguì
ignorando la frecciatina:
“ Volevo chiederti scusa Evans sono stato odioso
ieri.”
“ Bene,a questo
punto dovrebbero arrivare gli insulti
se non erro.” Osservò Lily acida.
James si morse la lingua
un’altra volta, di
quel passo se la sarebbe staccata entro pochi minuti.
Il giovane
sospirò e si sedette sulla poltrona
di fronte a Lily. “ Comprendo che tu ce l’abbia con
me Evans. Tutte le volte
che ho avuto a che fare con te, mi sono comportato da vero imbecille.
Volevo
chiederti un’altra possibilità.
Ricominciamo
da capo, come se non ci fossimo conosciuti sino ad oggi. Voglio
dimostrarti che
non sono l’idiota presuntuoso e arrogante che
credi” Disse James.
“
E come
pensi di convincermi?” Obiettò Lily.
James deglutì. Lo
attendeva la parte peggiore.
“ Vieni con me a Hogsmeade domani.” Propose.
“Cosa?”
Replicò Lily, incredula.
“
Dico sul
serio Evans. Dammi questa sola occasione , trascorri con me la
giornata. Se non
muterai parere sul mio conto ti prometto che ti lascerò in
pace. In caso
contrario ne sarà valsa la pena lo stesso.. Che ne dici
?” Domandò James che
ormai stava sudando freddo.
Lily
vagliò
la bizzarra proposta per qualche minuto. Pensò che James
Potter fosse uscito di
senno, tuttavia quella era un’ottima occasione per liberarsi
di lui. Una vocina
che si era insinuata nella sua testa, le suggeriva che c’era
anche la
possibilità che il ragazzo riuscisse a farle cambiare
opinione nei suoi
confronti, ma la zittì subito. Con ogni
probabilità l’avrebbe ammorbata a morte
con gli insignificanti dettagli dei suoi ultimi successi sul campo da
Quidditch
e lei avrebbe potuto levarselo dai piedi..
“
D’accordo Potter domani mattina alle nove
qui in sala comune.” Acconsentì Lily.
“
Fantastico” James le sorrise.
“ A
domani” Replicò Lily. La giovane raccolse
la borsa e si avviò a Erbologia, lasciando James Potter
raggiante.
Era un sabato mattina radioso. Il sole brillava in un cielo terso e
soffiava
una lieve brezza estiva. Era una giornata ideale da trascorrere
all’aperto, gli
studenti di Hogwarts potevano ritenersi fortunati.
James
Potter
camminava nervosamente avanti e indietro in fondo alle scale che
portavano al
dormitorio femminile. Temeva che alla fine Lily non si sarebbe
presentata e non
osava immaginare le prese in giro di Sirius in quel caso. Dissipando i
suoi
timori la sagoma di Lily apparve in cima alle scale. A James parve che
ci
mettesse un’eternità a scendere.
“
Buongiorno
Evans” La salutò.
“
Buongiorno
a te Potter.” Rispose la ragazza che ancora non si capacitava
di essere lì sul
serio.
I
due si
inoltrarono fuori dalla sala comune senza parlare. Erano entrambi lieti
di
essere usciti mentre il resto della scuola consumava la colazione e di
aver
evitato in tal modo le occhiate curiose dei compagni.
Appena usciti dal castello
Lily ruppe il
silenzio:” Allora dove andiamo Potter? Che ne pensi del
locale di Madama
Piediburro?”
James
sussultò violentemente e Lily scoppiò a ridere.
“Sto
scherzando. E’un posto veramente atroce.”
Affermò la giovane.
James rise a sua volta,
sollevato:” Già è
davvero tremendo, con tutti quei rivoltanti centrini di
pizzo!”
I
due
ragazzi si sorrisero. James pensò che quella fosse
un’ottima ragione perché
Lily gli piacesse ancora di più.
“
Allora non
vuoi rivelarmi dove andremo? Zonko magari? Potrebbe servirti altro
materiale
per le tue bravate.” Incalzò Lily.
“ Da Zonko
assolutamente no. Non ho alcuna intenzione
di farmi bersagliare di caccabombe.” Replicò James
con un sorrisetto.
Lily
arrossì
leggermente.
“
Comunque
tra un attimo lo scoprirai.”Proseguì il ragazzo.
Camminando
erano arrivati in una piccola radura. Lily si accorse solo in quel
momento che
non erano sulla strada diretta ad Hogsmeade e osservò
perplessa James guardarsi
attorno con aria circospetta. Infine il ragazzo estrasse dalla tasca
dei
pantaloni una minuscola scopa, puntò la bacchetta contro di
essa e pronunciò :
“Engorgio.” La scopa assunse dimensioni normali.
“Ho dovuto
rimpicciolirla perché se Gazza o
qualche professore ci avessero visti, non mi avrebbero permesso di
portarla.”
Spiegò James.
“
Cosa
avresti intenzione di fare con quella Potter? Vuoi darmi una
dimostrazione
pratica della tua abilità?” Domandò
Lily tentando di celare la preoccupazione.
“ Non proprio
Evans, pensavo di andare a farci
un giro.” Ribatté James.
“ Ma…
Hogsmeade?” Protestò debolmente Lily.
“Pensavo
di
evitare Hogsmeade a dire la verità, troppe facce conosciute.
Ma se hai paura
possiamo lasciar perdere e andare là.”
Replicò James con una punta di ironia.
“
Paura? Ma
con chi credi di avere a che fare Potter? Coraggio,
sorprendimi!” Saltò su la
ragazza indispettita.
“D’accordo
Evans, ce la fai a salire?” Chiese
James che si era già posizionato per la partenza.
Lily per tutta risposta
sbuffò e salì
agevolmente sulla scopa dietro a James.
“Non volevo
offenderti, cercavo di essere
gentile.” Mormorò il giovane desolato.
“
Emh in
questo caso grazie.” Rispose Lily sentendosi dannatamente in
colpa.
“
Non c’è di
che.” Ribatté James vagamente rincuorato.
“ Direi che
possiamo partire. So che la cosa
non ti farà piacere, ma è meglio se ti reggi
forte a me.” Consigliò il ragazzo.
Lily evitò
ulteriori commenti malevoli e cinse
la vita del giovane con le braccia.
In un attimo i due ragazzi
sfrecciarono verso
il cielo. Lily era stupefatta dalla bellezza del panorama, le sembrava
di
vedere quei luoghi per la prima volta, le vallate verdeggianti, i
boschi, il
lago. Era tutto meraviglioso. James al contrario, si accorgeva a
malapena del
paesaggio. Sentire Lily così vicina, era una sensazione
stupenda, ma al
contempo gli faceva battere il cuore all’impazzata e tremare
le ginocchia, in
un momento decisamente poco opportuno.
Lily si accorse del battito
cardiaco
notevolmente accelerato di James. “ Stai bene? Hai cuore che
sembra sia sul
punto di esplodere!” Domandò preoccupata.
“
Si sto
bene...” Rispose James titubante.
“
Ma?” Lily,
lo invitò a proseguire.
“ Ma.. Sono
emozionato.” Balbettò il giovane
arrossendo.
“ James Potter
emozionato? Proprio tu,così sicuro
di te stesso?” Replicò la ragazza senza traccia di
sarcasmo, sinceramente
stupita.
“ Quando sono con
te Lily, io non più sicuro
di niente.” Disse James piano.
Fu il turno di Lily di
avvampare.
“E’la
prima
volta che mi chiami per nome.” Osservò cercando di
spezzare l’imbarazzo.”
“Già.”
Constatò
lui.
“E mi farebbe
molto piacere se tu mi chiamassi
James.” Continuò il ragazzo.
“D’accordo..
James” acconsentì Lily con un sorriso.
Il
giovane
credeva di essere in un sogno, erano insieme da quasi un paio
d’ore e non
avevano ancora litigato.
“ Il
mare!” Gridò Lily ad un certo punto,
eccitata come una bambina.
James
sorrise, era quasi certo che la sorpresa le sarebbe piaciuta.
“ Tieniti forte,
adesso scendiamo.” Disse.
I
due
atterrarono su un’altura erbosa dalla quale si vedevano
ottimamente il mare e
la baia.
“
Che posto
incantevole!” Esclamò Lily.
“
Sono
contento che ti piaccia.” Rispose James.
Lo stomaco di Lily emise un
sonoro brontolio e
la giovane arrossì.
“ Hai
fame?” domandò James cercando di non
ridere.
“
Beh si a
dire il vero. Solo che non ho portato nulla di commestibile con me.
Pensavo
avremmo pranzato a Hogsmeade e pensavo anche che mi sarei scocciata
della tua
compagnia prima di pranzo” Ammise Lily tra il divertito e
l’imbarazzato.
“ Viva la
sincerità.” Commentò James sportivo.
Il ragazzo prese a frugarsi
nelle tasche
mentre Lily lo osservava incuriosita.
“
Spero sia
ancora tutto intero.” Mormorò vagamente
preoccupato, estraendo questa volta, un
minuscolo cestino da picnic.
“
Certo che
sei pieno di sorprese.” Osservò Lily ancora una
volta meravigliata.
James sorrise compiaciuto e
recitò nuovamente
la formula:” Engorgio.”
Il
cesto da
picnic crebbe, diventando anche leggermente più grosso del
dovuto.
Da quest’ultimo il
ragazzo tirò fuori una
coperta che stese sul prato, dei panini imbottiti, due burrobirre e dei
biscotti bruciacchiati.
“
Accomodati!” James invitò Lily a sedersi
sulla coperta.
Una volta che la ragazza si
fu sistemata prese
anche lui posto.
“
Dove hai
trovato questi manicaretti?” Indagò Lily.
“Beh ho fatto gli
occhi dolci ad un paio di
elfe domestiche e loro mi hanno mi hanno fornito le
provviste.” Rispose James
ridacchiando.
“ Sei
incorreggibile.” Commentò Lily ridendo a
sua volta.
“Ma i biscotti li
ho fatti io. Non credo siano
un granché però. Li ho bruciati un pochino,
perché non riuscivo a liberarmi di
Sirius e non potevo farmi sorprendere da lui a sfornarli, mi avrebbe
fatto
diventare lo zimbello della scuola.” Rivelò James.
“
Forse in
quel caso avresti capito cosa significa essere presi in
giro.” Gli fece notare
Lily.
“ Ti riferisci a
Moccios….” Il giovane si
interruppe vedendo il cipiglio corrucciato che stava assumendo Lily.
“Cioè
a
Severus giusto?” Riprese.
La ragazza annuì.
“
Ma..ecco…vedi..lui…” Blaterò
James, tentando
pietosamente di arrampicarsi sui vetri.
“
Vorrei che
lo lasciassi in pace.” Affermò Lily decisa.
James
sospirò. “ Va bene Lily.”
Acconsentì non proprio entusiasta.
“
E ora
credo assaggerò un biscotto” Annunciò
Lily per allentare la tensione.
“
Come
sono?” Chiese James speranzoso.
“
Sono…
ottimi.” Rispose Lily a fatica, cercando di inghiottirne uno.
James
rise
di gusto. “
Non
sei per
niente brava a mentire sai?” Constatò il ragazzo.
“Ora ne assaggio
uno, se sono così buoni.”
Continuò beffardo.
“No!”
Gridò
Lily.
James
rise
ancora di più e si cacciò un biscotto in bocca.
“Ma
sono
disgustosi! Hai avuto del fegato a mangiarne uno intero, cercando di
dissimulare
quanto facesse schifo!” Disse il giovane con un sorriso.
Lily
lo
guardò dispiaciuta.
“
Non
preoccuparti ci sono anche i panini.. Prometto che cercherò
di migliorare come
cuoco. Dopotutto era il primo tentativo.”
Sdrammatizzò James.
I
due
ragazzi mangiarono e bevvero chiacchierando e scherzando.
Terminato il pasto ad un
certo punto Lily
domandò:” Cosa ti piacerebbe fare dopo il settimo
anno? Entrerai in qualche
famosa squadra di Quidditch?”
James
la
guardò come se le mancasse qualche rotella.
“
Assolutamente no. Voglio diventare un Auror, combattere i maghi oscuri,
difendere le persone che non possono farcela da sole. Purtroppo ci
attendono
tempi molto difficili e io voglio dare tutto l’aiuto
possibile.” Rispose
amareggiato.
Lily
era
davvero sconvolta. Le sembrava di vedere James Potter per la prima
volta.
“ Forse mi
sbagliavo davvero sul tuo conto.”
Disse dolcemente.”
“
Mi fa
molto piacere.” Ribatté James felice.
Il tempo era trascorso
davvero velocemente e
il sole iniziava a calare verso l’orizzonte.
“Andiamo,
è
meglio vedere lo spettacolo dall’alto.”
Suggerì James.
I due ragazzi piegarono la
coperta, la
riposero all’interno del cestino e ridussero il tutto.
Dopodiché ripartirono in
sella alla scopa.
“Questo
è il
punto migliore! ” Annunciò James, fermandosi dopo
aver raggiunto una certa quota.
A Lily si mozzò
il respiro. La bellezza del
tramonto visto da lassù era indescrivibile. Si trovavano
sospesi in mezzo a
vaporose nuvole di tutte le sfumature tra il rosa e
l’arancione. Il mare e il
cielo sembravano essere fusi in unico punto e il sole che stava
tramontando,
tingeva entrambi d’oro e cremisi.
“
E’
meraviglioso, grazie.” Sussurrò la ragazza.
“E’meraviglioso
poterlo vedere con te.” Ribatté James.
Rimasero
ad
ammirare quello spettacolo suggestivo in silenzio, trasognati, fino a
che le
nuvole da rosa-arancio divennero rossastre e si avvicinò il
crepuscolo.
“
Dobbiamo
andare. L’orario di rientro da Hogsmeade è molto
vicino, faremo tardi.” Le fece
presente James controvoglia.
“ Tu che ti fai
scrupolo di seguire le
regole?” Lo canzonò Lily.
“Non
ti
metterei mai nei guai” Controbatté il ragazzo
serio.
“ Molto
cavalleresco da parte tua.” Osservò
Lily sorridendo.
“
Dovrò fare
molto in fretta. Non spaventarti.” La avvertì
James.
“
Dovresti
aver capito che non ho paura di volare” Protestò
Lily.
James rise. I due giovani
volarono verso
Hogwarts a tutta velocità. Arrivarono nella radura da dove
erano partiti quella
mattina, quando ormai il cielo era tinto di un intenso rosso violaceo.
I due ragazzi dopo aver
occultato la scopa, si
diressero a passo spedito verso il castello.
“Siamo
decisamente in ritardo.” Constatò Lily, visto che
ormai nelle vicinanze della
scuola non si scorgeva più nessuno.
“Non
preoccuparti” La rassicurò James e tirò
fuori dalle solite tasche un mantello
argentato.
“
Ma quello
è..?” Domandò Lily strabiliata.
“
Un
mantello dell’invisibilità. Lo porto sempre con me
per ogni evenienza.”
Confermò James.
I
giovani si
strinsero sotto il mantello un po’imbarazzati e si
addentrarono nel castello
senza imprevisti, salvo Mrs Purr che per un soffio non li fece
inciampare.
Raggiunsero il ritratto
della Signora Grassa
indisturbati e uscirono dal mantello. La Signora grassa li
osservò con gran
disappunto ma non disse nulla. Lily e James si guardarono negli occhi
senza
sapere cosa dire.
Fu James a rompere il
silenzio. “Io devo
andare in biblioteca a recuperare Remus, altrimenti non cena se
qualcuno non va
a stanarlo e dubito che Sirius o Peter si ricordino.. Ma prima vorrei
darti
questo…” Arrossendo violentemente James
pronunciò una formula che Lily non
aveva mai sentito:” Florelux.” E dal nulla apparve
un bellissimo fiore bianco
che emanava una tenue luce.
Lily
restò
senza parole.
“ Ti piace?...
è…. Un giglio…”
Balbettò James
preoccupato.
Lily
sorrise
al ragazzo commossa: “ Hai scelto il fiore che è
il significato del mio nome...
è bellissimo James.”
James
si
sentiva al settimo cielo. Un po’titubante le
domandò:” Dunque… Emh.. Credi che
ci rivedremo?”
Lily
non
disse nulla, si sollevò leggermente sulle punte dei piedi e
lo baciò sulle
labbra.
Severus Piton correva trafelato per i corridoi della scuola, diretto
alla sala
comune di Grifondoro.Vederlo correre era piuttosto insolito e molti
studenti di
passaggio lo osservarono sbigottiti. Mille pensieri affollavano la
mente del
ragazzo.Doveva raggiungere Lily il più rapidamente
possibile. Aveva deciso. Lei
era più importante di qualunque cosa, più
importante delle arti oscure, dei mangia
morte. Avrebbe rinunciato a tutto per lei. La amava disperatamente fin
da
quando erano bambini e ora glielo avrebbe confessato. Non poteva
più
permettersi di tenere quel peso nel cuore, era insostenibile,
l’avrebbe
distrutto e inoltre Lily doveva sapere la verità…
Il
giovane
era quasi arrivato a destinazione, quando si arrestò di
colpo e si sentì
morire. Davanti all’ingresso della Sala Comune di Grifondoro,
Lily, la sua Lily
e James Potter, la persona che più detestava al mondo, si
stavano baciando.
Sentì lacrime di rabbia e disperazione bruciare agli angoli
degli occhi, mentre
lo investiva un odio freddo, feroce, incontenibile. Potter gli aveva
portato
via l’unica persona che amava, l’unica persona che
contasse per lui, l’unica
che potesse renderlo felice. Proprio lui, che innumerevoli volte lo
aveva
umiliato e deriso. Non era sufficiente, oltre che la dignità
doveva togliergli
anche Lily. Severus si appoggiò al muro tremando di rabbia.
Vide Lily entrare
dietro il ritratto e Potter avanzare nella sua direzione con aria
sognante. Gli
sarebbe passato accanto di lì a poco.
“ Insultami,
avanti… Lanciami un incantesimo..
Fai qualunque cosa ma dammi un pretesto..” Pensò
Piton pieno d’ira.
Era la prima volta che
desiderava con tutte le
sue forze che James Potter si accorgesse della sua presenza. James
passò
davanti a Piton degnandolo unicamente di un’occhiata
noncurante prima di
superarlo.
La rabbia di Piton esplose.
“Potter!!” Gridò
furibondo.
James si voltò
sorpreso.
“
Sectumsempra” Urlò Piton.
James
non
ebbe il tempo di reagire. Un profondo squarcio gli si aprì
sul petto facendolo
sanguinare copiosamente. Con un grido di dolore cadde a terra.
Le urla richiamarono
all’esterno gli studenti
di Grifondoro, che osservarono la scena allibiti.
“
James!” Gridarono all’unisono Lily e Sirius
precipitandosi verso il giovane.
Piton era impassibile.
Sirius balzò in
piedi mentre Lily cercava di
soccorrere James come meglio poteva.
“
Maledetto
bastardo…io ti…” Disse Sirius con
collera, mentre sollevava la bacchetta.”
No..
Felpato..” Lo interruppe James con un filo di voce.
“ Ma
James!” replicò Sirius incredulo.
“Sirius,
lascialo
in pace.” concluse James.
“Come
vuoi.”
Acconsentì il ragazzo con enorme sforzo.
Rivolse
un’occhiata carica d’astio a Piton, il cui volto
era più impenetrabile di una
maschera e ripose la bacchetta.
“ Ti accompagno in
infermeria.” Annunciò con
un tono che non ammetteva repliche.
Dopodiché
sollevò
l’amico quasi di peso.
“
Tu non
vieni?” Chiese seccamente a Lily che non accennava a muoversi.
”
Vi
raggiungo tra un attimo” Rispose la ragazza.
Sirius
si
avviò verso l’infermeria sorreggendo James che
riusciva a malapena a camminare.
Lily
e
Severus erano rimasti soli nel corridoio.
La
giovane
si avvicinò a Piton guardandolo negli occhi. “
Perché Sev?” Aveva le guance
rigate di lacrime.
Il
ragazzo
non rispose.
“ Dammi una buona
ragione. Potevi vendicarti
di lui utilizzando un’infinità di altri
incantesimi. Perché quello? Perché
quell’atrocità?” Chiese Lily disperata.
Severus
rimase ostinatamente in silenzio.
“
Avanti
parla!!” Lily ormai stava gridando,era fuori di
sé.
Ancora
una
volta, il ragazzo non disse nulla.
“
Vigliacco” mormorò Lily tra le lacrime. Gli
voltò le spalle e corse via.
Per
Severus
fu come ricevere un pugno nello stomaco. Quell’insulto gli
sarebbe rimasto
marchiato a fuoco nel cuore in eterno.
La
guardò
allontanarsi. Si sentiva vuoto, inutile, non aveva più
speranze.