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Autore: Snow_Queen    27/03/2015    1 recensioni
-Hiccup.. devo chiederti una cosa..-
Hiccup sembrò sussultare e si passò una mano tra i capelli.
-Va bene Jack lo ammetto, ho mangiato io l'ultimo biscotto al cioccolato che ci ha dato Elsa l'altro giorno-
-Il.. il biscotto?-Jack non poté fare a meno di ridere e gli scompigliò i capelli
Brevi (se siete fortunati) short Hijack ♥
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tempo era passato tranquillo, alla fine erano riusciti a mettere in ordine i piccoli dettagli fuori posto dell'appartamento. Avevano dato anche una verniciata alla casa, gettato il colore iniziale che variava dall'azzurro al verde, tutto in tonalità molto chiare quasi sfumato sullo sfondo bianco, sulle pareti Jack aveva chiesto ad Hiccup di fare qualche disegno a suo piacimento per renderla più loro, dopotutto adorava i suoi lavori e non osava immaginare cosa avrebbe potuto fare su una tela grande come un muro, o un intera casa. Hic ovviamente aveva accettato, un po' titubante, ma aveva accettato e l'albino non poteva esserne più felice. All'interno dello studiolo Hic passava ore a pensare al come o meglio, al cosa disegnare.  Non voleva deludere l'aspettativa dell'altro e ogni dettaglio gli sembrava banale o inappropriato. Jack gli aveva dato carta bianca e mai come in quel momento avrebbe preferito avere uno schema, cosa strana per lui che non ne era un amante caloroso.
Decise così di accantonare per il momento il progetto, dopotutto nessuna buona idea era mai arrivata mentre la si aspettava.
-Hiccup?-
Il moretto trasalì e gettò quasi d'istinto i progetti in un cassetto della scrivania che poi chiuse. Si meravigliò lui stesso della furtività con la quale stava pensando al da farsi.. eppure Jack sapeva che vi stava lavorando, che senso aveva?
-Dimmi sono qui nello studio- alzò appena la voce per far si che lo sentisse.
-Stavo andando a fare la spesa, vuoi venire con me?-
-Certo due minuti e son da te- così recuperò la giacca e lo raggiunse. Lontano o vicino che fosse Jack per lui rasentava sempre una qualche visione divina.. se poi indossava quel maglioncino azzurro quasi quanto i suoi occhi, il suo cuore iniziava a fare delle capriole. Adorava come gli definisse il petto e le spalle e ogni volta che si ritrovava a guardarlo, non poteva far a meno di arrossire sulle guancie quando si rendeva conto dei suoi pensieri, sopratutto quando erano poco casti come in quel momento.
-Hic? Tutto bene?-
Jack lo stava fissando ed era normale dato che si ritrovò Hic fermo al centro della stanza.
-Uhm.. si tranquillo stavo pensando alle pareti nulla di cui tu debba preoccuparti.- e con un sorriso lo distrasse da altre domande a cui non avrebbe trovato una risposta di senso compiuta. Non poteva di certo dire: Nulla Jack stavo solo ripensando a quanto sei bello con e senza quel maglioncino. No, era fuori discussione.
Giornata passata in tranquillità? Non proprio. All'interno del supermercato sia Jack che Hiccup si sentivano a disagio. E non era certo dovuto al loro essere una coppia, nel quartiere oramai Hiccup aveva fatto amicizia con tutti, comprese le donne più anziane che gli parlavo di quante biricconate avesse potuto far Jack da bambino. Una volta sembrava che avesse messo la dentiera di una di loro nella marmellata. Si Jack doveva essere stato un vero tormento da piccolo. Gli faceva quasi tenerezza immaginare un piccolo Jack correre in giro di qua e di là per il parco o semplicemente per casa.  Tornando a noi, quello strano senso di disagio li perseguì per un po' era strano da dire ma si sentivano osservati. A differenza di Jack che decise di ignorare il tutto Hiccup invece, con la scusa di voler controllare cosa prendere tra gli scaffali, notò un uomo con lo sguardo fisso su di loro.  Non aveva uno sguardo che sembrava giudicare ma più che altro controllare.. chi diavolo era?
-Jack? L'hai notato anche tu?-
-Cosa Hiccup?- l'albino  per l'entusiasmo lo prese a braccetto e gli scompigliò i capelli.
-Hai visto quel tipo che ci guarda?-
Jack si voltò appena, era sempre molto vigile quando riguardava i "guardoni". Non voleva che qualcuno li giudicasse rovinando quella che era la loro felicità. L'unico problema fu.. che dell'uomo misterioso non c'era traccia.
-Hiccup io non vedo nessuno..-
-Ma come no è proprio..- alla fine si voltò apertamente per indicarlo ma il tizio non c'era per davvero. -Lì.. Jack non sto diventando matto c'era qualcuno che ci fissava!-
-Ti credo ma ora non diventare paranoico- gli sorrise l'altro e, dato che Hic non sapeva dire di no a quel sorriso, si arrese e completarono gli acquisti in tutta tranquillità.
Nonostante un po' di paranoia iniziale dopo qualche giorno la faccenda fu totalmente accantonata nella testa del moro. C'erano altre cose a cui pensare, gli esami, la laurea di Jack, gli esami e.. gli esami.. e ho già detto gli esami? No, il tempo anche solo matematico di pensare a qualcosa che non fosse nulla di ciò non era previsto. Come d'altro canto non era previsto che qualcuno andasse a bussare alle due del pomeriggio alla loro porta. Jack non c'era, era andato a prendere all'aeroporto i suoi di genitori, finalmente erano riusciti a trovare un buco nella loro agenda per venire a trovare il loro unico figlio che aveva abbandonato il nido per andare all'università.
-Chi è?- chiese distrattamente senza guardare dallo spioncino, era convinto che fossero loro dopotutto, e aprendo la porta si ritrovò davanti al tipo losco del supermercato.  -Ancora lei?-
Il tipo sembrava sconvolto dell'accoglienza ricevuta. Cosa doveva fare secondo lui? Stendergli un tappeto rosso? Che si aspettava apparendo davanti alla loro porta dopo averli piantonati per tutto il reparto frutta e verdura?
-Non sono qui per te ragazzo. Loro dove sono?- usò un tono glaciale che ad Hiccup non piacque neanche un po'. Chi si credeva di essere quello? Credeva di poter arrivare così e spadroneggiare in casa sua? O almeno in quella di Jack..
-Ha sbagliato porta e probabilmente anche palazzo veda di andarsene.- tentò di chiudere la porta di casa in faccia al tipo ma quello la mantenne aperta senza problemi bloccandola con un braccio.
-Io non credo ragazzo e vedi di non metterti in mezzo..- gettò poi un’occhiata alle spalle di Hiccup ad osservare l'appartamento, nella speranza magari di vedere qualcuno passare.
-Cosa credi di fare?- la voce di Jack fu come la manna dal cielo per Hiccup che, anche se non lo dava a vedere, iniziava a preoccuparsi dell'insistenza di quello che voleva entrare per forza in casa.
-Finalmente sei arrivato.. figliolo- il tizio lasciò la porta lasciando entrambi sbigottiti. Quello? Era il padre di.. Jack? Hiccup non aveva parole, non gli somigliava affatto.. o forse si? Era alto questo si, sulla cinquantina all'incirca. I capelli castani e gli occhi.. beh.. erano azzurri ma quelli di Jack erano molto più belli e luminosi..
-Non chiamarmi figliolo.. Non ne hai il diritto..-
-Non essere così freddo, dove sono tua madre e tua sorella?-
Hic non poté non sussultare, non solo si presentava dopo anni e anni ma per giunta non era neppure a conoscenza  della morte della madre di Jack e di Emma..
-Certo che ha una bella faccia tosta!- esclamò Hiccup indignato. Jack sembrò non avere parole dall'indignazione.
-Non ho tempo da perdere e tu.. - si  voltò così verso Hiccup. -Non hai alcun diritto di parola in questa discussione. -
Jack ci mise meno di niente a superarlo, mettendosi così tra quell'uomo e Hiccup 
-Io credo che se qui ci sia una persona che non ha diritto di parola, quella dovresti essere tu.. non sai nemmeno che mia madre e mia sorella sono morte da anni e ti permetti di zittire lui. Noi non abbiamo nulla da dirci.-
-Eppure non mi sembra che sia un problema per te.  Vivere in una casa che io ho comprato..-
-Certo.. e quando? Ah sì, quando tuo padre è venuto a scusarsi mortificato del tuo averci abbandonato. Informati piuttosto. Gliel'ho ripagata centesimo per centesimo, nulla qui dentro ti appartiene- qualcosa ad Hiccup non quadrava, Jack aveva ripagato la casa a suo nonno? -Ora se vuoi andar via da casa nostra.. ci faresti un favore non indifferente.-
-Casa vostra?- la Persona estranea con cui Jack divideva alcuni geni, o almeno così lo chiamava Hiccup, era inorridito  e questo non poté che far venire ancora più voglia di prenderlo a pugni. -State insieme?!-
-Chi sta insieme a chi? - Hic non  poté non impallidire nel vedere il suo di padre davanti l'ascensore. Non era così che aveva intenzione di dirgli che si era fidanzato.. con un ragazzo.
Sua madre era dietro di lui, non aveva paura di una sua reazione, Valka era sempre stata uno spirito libero e non aveva mai avuto nulla da ridire sulle decisioni del figlio.
-Loro!- la voce isterica e fastidiosa del padre di Jack fece tornare entrambi alla realtà. Gli occhi dell'albino viaggiarono da quello che tecnicamente era suo padre, ai genitori di Hiccup e scoprì che a loro volta, Stoick e Valka, stavano fissando lui e Hiccup.
-E allora?- Stoick lasciò le valigie sul pianerottolo e incrociò le braccia al petto mentre si avvicinava all'uomo. Sembrava un armadio a quattro ante in confronto allo spaventapasseri che era l'altro.
-E allora?! È contro natura diamine se bob addirittura un abominio..- parlò per molto imprecando e maledicendo il tutto, quasi senza pensarci Jack strinse a se Hiccup e Hiccup strinse a sua volta Jack, più che altro per non farsi sì che il suo ragazzo andasse a prendere a pugni quell'essere. Jack d'altro canto, si sentiva addosso gli occhi di Valka che, più che addosso a lui, erano addosso a suo figlio. Stoick invece tenne lo sguardo unicamente sullo sputasentenze, era difficile dire cosa stesse pensando in quel momento.
-Ha finito?- Stoick si chinò appena così che fossero faccia e faccia. -Ciò che lega mio figlio al suo è un qualcosa che un cervello ristretto come il suo non può neanche comprendere- al tempo stesso lo prese per una spalla e lo fece cadere giù per la rampa delle scale. -Veda di non farsi vedere più da queste parti o non se la caverà con così poco.- detto ciò recuperò le valigie e superando i due ragazzi, ancora un po' sconvolti, entrò in casa.
-P..papà? Ma che..?- Hiccup non aveva parole, e non per la minaccia fatta all'uomo che condivideva dei geni con Jack, quanto neanche al fatto che l'aveva buttato giù per le scale. Più che altro, per la sua reazione nello scoprire in questo modo brusco che loro due stavano insieme..
-A Natale dell'anno scorso stavate già insieme giusto?-
Ad Hic ci volle un po' per annuire, cercava di capire dove volesse arrivare il padre.  Era certo che non li avesse scoperti nessuno nei loro momenti, né tanto meno nessuno dei suoi amici avrebbe osato dirlo a Stoick prima di lui.
-Era impossibile non capire dai vostri sguardi ciò che provate l'uno per l'altra Hiccup.. Non sono nato ieri cosa credi- un bel sorriso gli si stampò in viso e tirò  a se il figlio bloccandolo per scompigliargli i capelli sotto lo sguardo sbigottito di Jack.
-Rilassati Jack, se sarai fortunato ti eviterà il terzo grado- Valka si avvicinò al ragazzo con un vago sorriso divertito.
-Jack dopo dovremmo parlare noi due..- se con le parole di Valka avevano rilassato l'albino, quelle di Stoick erano servite a peggiorare un po' lo stato di ansia.
-O forse no, mi dispiace Jack..-
In quel momento qualcuno bussò alla porta e fu Stoick ad aprire, davanti a se si trovò un altro uomo grosso quanto lui, un po' tutti erano convinti che si trattasse del padre di Jack, invece però..
-Nord!- a differenza dell'altro essere che Stoick aveva buttato giù per le scale, Nord poteva definirsi davvero un padre per Jack.
-Jack era chi credo io quello che è finito sotto miei scarponi mentre sparlava di te e piccolo Hiccup?-
A quanto sembra, il tizio che divide alcuni geni con Jack, ci avrebbe messo un po' di tempo prima di farsi di nuovo vivo..
La giornata infine risultò essere la più stancante dell’intera settimana, alla fine i due piccioncini avevano convinto i genitori di Hiccup a dormire in quella che era la loro camera, ovvero la camera da letto della madre di Jack. Per Hic dormire nella stanza di Jack, era un po’’ come dormire nella loro camera del dormitorio se poi contiamo che dovevano dividere un letto da una piazza e mezza..
Quando Hiccup lo raggiunse in camera, Jack era già a letto e stava leggendo un libro, la cosa non lo meravigliava, aveva da poco ripreso a leggere il suo libro preferito.. Come lo sapeva? Beh che fidanzato sarebbe stato se no?
-Disturbo?- chiese mentre si avvicinava al letto. Al tempo stesso, mentre Hiccup si sedeva sul materasso, Jack poggiò il libro sul comodino.
-Tu? Sempre ovvio..- rise divertito ma lo tirò a se e Hic non poté che esserne felice, sopratutto quando se lo sistemò addosso, adorava quella vicinanza, il poter sentire il battito del suo cuore, il profumo della sua pelle.. tracciare il profilo delle sue braccia con le dita.. memorizzare corpo di Jack era una delle sue attività preferite. -Mi dispiace per ciò che quell'essere ha detto.. se non fosse intervenuto tuo padre l'avrei fatto io..- Hiccup sollevò il capo dal suo petto e scivolò poco più in alto cosi da poterlo guardare negli occhi e poggiò l'indice sulle sue labbra.
-Non hai bisogno di dire nulla Jack..- la distanza tra di loro era già poca, per cui non gli ci volle poi molto per azzerarla ancora di più quando poggiò le sue labbra sulle sue in un piccolo bacio. Qualche bacio, qualche carezza e qualche innocente sospiro, non avevano bisogno d'altro. Cosa potevano desiderare di più.
-Jack?- un muto annuire lo invitò a continuare. -Cosa intendevi quando hai detto che hai ripagato la casa?- la frase in se per se era semplice ma stava ad indicare qualche dettaglio che Jack non gli aveva riferito.
-Intendo dire ciò che ho detto. Da ragazzino ho fatto una sfilza di lavoretti dopo scuola e mentre con una parte aiutavo mia madre a tirare avanti, con l'altra ho a poco a poco ripagato la casa. Non volevo nulla che provenisse da quel vigliacco che a quanto pare credeva do trovare qui mia madre e mia sorella come se nulla fosse. Pretendendo poi di mettere parola sulla cosa più bella della mia vita?- mentre pronunciava quelle parole l'albino poggiò il capo contro quello del moretto, come e quel gesto poteva servire a scacciare via tutte le preoccupazioni del mondo. Hic d'altro canto non poté dire altro dopotutto, cosa poteva dire? Si lasciò stringere ancora un po' fino a che non si addormentarono entrambi cullati l'uno dal respiro dell'altro. 


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Salve! Eccoci di nuovo qui, la Hijack non si ferma mica ♥  cosa mi porta il postare due capitoli in un giorno? Il fatto che ero molto ispirata(?) e che vi ho fatto attendere un po' per questo quindi è una specie di scuse ;) ringrazio con tutto il cuore chi mette la ff tra le preferite e tra le seguite, almeno mi fate sapere che ci siete ♥
Beh cosa ci fate ancora qui? Su forza c'è un altro capitolo ad attendervi ;)
  
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