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Autore: LadyPalma    27/03/2015    1 recensioni
[CrudeliaxArchie]
Dal capitolo 1:
“Vorrei che mi parlasse della sua ossessione per i dalmata” disse alla fine, ricordando anche a se stesso il reale proposito di quell’incontro.
“Oh, giusto. Io sono una cattiva” mormorò lei con una risatina quasi glaciale, come per confermare quell’appellativo. Poi finì il suo drink e si concesse qualche secondo di pausa. “Vede, io non mi reputo una cattiva a dire il vero. Voglio dire, cos’è la sofferenza di un branco di cani privi di intelletto rispetto alla mia felicità?”
“Davvero la sua felicità dipende dalle pellicce?”
“Certo” rispose lei immediatamente “Qualcuno una volta disse che i diamanti sono i migliori amici di una donna. Io sono d’accordo e aggiungo che le pellicce sono il suo vero amore”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Archibald Hopper/Grillo Parlante, Crudelia De Mon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

 

La luce dalla finestra la colpì in pieno volto e qualsiasi sogno le stesse regalando quell’insolita espressione serena si interruppe bruscamente. Mugugnando imprecazioni non meglio identificate, provò inutilmente a voltarsi e a coprirsi il volto con le coperte, ma se la condizione ideale per addormentarsi era stata ripristinata, il sonno ormai l’aveva del tutto abbandonata. Aprendo definitivamente gli occhi, si mise di scatto seduta e lanciò un’occhiata all’orologio sul comodino. Erano solo le nove e un quarto.

“Dannazione, Archie!” esclamò ad alta voce, prima di coprirsi la bocca con una mano per soffocare uno sbadiglio.

Erano ormai due settimane che Crudelia si era praticamente trasferita da lui, due settimane che avevano portato avanti quella sorta di relazione, due settimane di tenerezza, passione, forse anche felicità… Ma erano anche due settimane che il dottor Hopper dimenticava quelle maledette tapparelle alzate.

Si passò una mano sugli occhi e dopo essersi poco elegantemente stiracchiata, si infilò le ciabatte e la vestaglia pronta ad andare incontro a quello che – appunto da due settimane – poteva essere considerato il suo uomo. Era assurdo come nonostante l’irritazione per quel brusco risveglio, sul suo viso già era comparso l’accenno di un sorriso; forse perché sapeva che Archie si sarebbe fatto perdonare quella piccola ma costante dimenticanza con una piccola ma costante sorpresa: la colazione già pronta sul tavolo. Tuttavia quando arrivò finalmente in cucina, un’espressione confusa si sostituì a quel sorriso; la colazione in effetti c’era, ma del dottore neppure la minima traccia.

“Darling, dove sei?” chiese ad alta voce, cominciando a guardarsi intorno con una certa apprensione.

E fu in quel momento che si accorse di un particolare: appeso al frigo c’era un post-it giallo; incuriosita si avvicinò rapidamente per poter vedere meglio e le parole iniziali “Per Crudelia” scritte in stampatello in una ben nota calligrafia la convinsero a continuare.

“Ho avuto una chiamata d’emergenza da un paziente. Avrei voluto svegliarti ma sembravi così tranquilla e non volevo rovinare una simile rarità. Ad ogni modo sono riuscito a passare a prendere una fetta di lemon cheese cake della nonna.

P.S. Ricordati di dare da mangiare a Pongo (voglio fidarmi abbastanza che tu non lo avvelenera!)

Archie

Una risata divertita uscì spontaneamente dalle sue labbra al termine della lettura. La sottile ironia in parte la infastidiva, ma non poteva negare che era proprio quell’aspettato inaspettato di lui che l’aveva attratta fin da principio.

 “Che idiota!” mormorò tra sé e sé, alzando gli occhi al cielo, facendosi intanto già strada verso il tavolo.

Proprio mentre stava per sedersi però, un abbaiare improvviso la fece sussultare e le riportò alla mente il post scriptum del post-it. Evidentemente il rumore della sedia aveva svegliato Pongo e molto probabilmente nel ritrovarsi davanti la sanguinaria fidanzata del suo padrone come prima cosa non era stato un buon risveglio per lui.

“Oh, non lamentarti cagnaccio, anche io avrei preferito non ritrovarmi sola con te” gli disse, riservandogli un’occhiata ammonitrice.

Intanto però aveva cambiato di nuovo direzione e, dopo aver afferrato con un po’ di riluttanza la ciotola del cane, la riempì di croccantini per poi posarla davanti a lui. Pongo esitò per un po’ e lentamente alzò lo sguardo verso di lei, mostrando chiaramente la sua diffidenza; ma alla fine convinto dall’espressione sincera sul volto della donna o molto più probabilmente vinto dalla fame, annusò per qualche istante il cibo e finalmente iniziò a mangiare.

“Non sei morto, visto?” chiese retoricamente Crudelia, leggermente seccata. “Non l’avrei fatto in modo così plateale in ogni caso…

Dopo aver lanciato un’ultima occhiata al cane, potè finalmente dedicarsi anche alla sua colazione. La lemon cheese cake era buonissima come sempre e nonostante la mangiasse praticamente ogni giorno ormai ancora non se ne era stancata e inoltre si sposava benissimo con il caffè freddo a suo parere. L’unica cosa che mancava in quella scena era la presenza di Archie: quelle due settimane avevano spazzato via l’abitudine di un’intera vita di fare colazione da sola o, meglio, di non fare colazione affatto. Tuttavia si ritrovò a ricredersi anche su quel punto.

Archie non c’era, ma ciò non significava che in quel momento era da sola.

Infatti, mentre era già arrivata a metà fetta, sentì improvvisamente qualcosa posarsi sulle sue gambe e con enorme sorpresa si accorse che quel qualcosa era proprio Pongo.

“Che accidenti vuoi? Sono stata buona quindi non c’è bisogno di mordermi adesso!”

Ma questa non era affatto l’intenzione del dalmata; quando protese infatti il muso verso la mano della donna, invece di morderla, iniziò a leccargliela in un’inaspettata e quasi paradossale manifestazione d’affetto. Crudelia spalancò gli occhi incredula e rimase per qualche istante a fissarlo senza avere neppure la forza di ritrarre la mano. Un’espressione di disgusto si andava formando intanto sul suo viso, ma anche stranamente un imprevisto sorriso, tanto che alla fine fu questa strana sensazione di dolcezza a dominare e a portarla addirittura ad accarezzarlo.

“Ci rendiamo conto di come sono diventata?” chiese a sé stessa, scuotendo leggermente la testa con aria sconsolata, senza però spostare lo sguardo dal cane.

Si era trasferita in una cittadina insignificante, aveva iniziato una relazione con un ex grillo parlante, aveva cominciato a fumare di meno, a mangiare di più e a bere… beh a bere anche cosa analcoliche. E adesso addirittura stava accarezzando un dalmata invece di scuoiarlo vivo!

Tutto questo era davvero disgustoso. Ma non le importava, perché si sentiva disgustosamente felice.

 

 

 

 

 

NDA:

Ed eccoci arrivati, con l’ennesimo clamoroso ritardo, all’epilogo! Devo dire di sentirmi un po’ triste nel porre la parola fine a questa storia, ma anche soddisfatta, perché mi sono divertita molto nel seguire questi due personaggi così diversi e portarli insieme ad un insolito happy ending XD Ma molto probabilmente tornerò a scrivere su questa strana coppia, soprattutto adesso che ho una nuova visione di Crudelia. A tal proposito, volevo ricordare che ho iniziato a scrivere questa storia prima del secondo arco della quarta stagione e quindi la mia Crudelia è diversa in molti aspetti da quella del telefilm: diverso rapporto con i cani, niente poteri, niente mariti precedenti e soprattutto niente darlings ahahah

Qualche parola per la scelta dell’epilogo: so che molto probabilmente non era quello che vi aspettavate, ma volevo lasciare una piccola visione del cambiamento di vita di Crudelia e anche dare una chiusura al rapporto con Pongo ;)

In ogni caso spero che vi sia piaciuto leggere questa fan fiction tanto quanto sia piaciuta a me scriverla. Ringrazio tantissimo chi ha seguito, messo tra i preferiti/ricordate e recensito, spingendomi a continuare. Mi piacerebbe ricevere un vostro ultimo parere:)

Alla prossima,

LadyPalma

   
 
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