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Autore: EragonForever    27/03/2015    1 recensioni
Una nuova leggenda sta per essere risvegliata, una nuova guerriera sta per sorgere. Il suo nome è Hikaru. Un potere leggendario dimora dentro di lei, un potere che solo lei possiede, un potere che si tramanda dalla notte dei tempi. Hikaru non è una ragazza qualunque, no, lei è l’incarnazione dell’Arcangelo di fuoco, Micael, colui che scacciò l’angelo oscuro Lucifer dal regno celeste. Ora quell’angelo è tornato per compiere la sua vendetta. Solo Hikaru e la sua leggendaria armatura possono fermarlo. Ci riuscirà? Scopritelo
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Athena, senza pensarci due volte, andò a riferire l’accaduto. Ne parlò solo ad Hachiro, non voleva che Hikaru si preoccupasse ancora di più, era già abbastanza sconvolta di suo per sopportare quella notizia, poiché era ancora spaventata e scossa per quello che era successo al suo amato fratello.

- E questo è tutto – concluse Athena, dopo avergli raccontato l’accaduto

– Oh no, ma è terribile, e ora che si fa? – chiese Hachiro, sconvolto dalla cosa

- Qualunque cosa accada non devi dirlo a Hikaru, al momento è troppo sconvolta, è per il suo bene. In ogni caso deve rimanere qui al sicuro e continuerà l’addestramento. Per ora posso dirti solo questo, e mi raccomando, stalle vicino, lei ha bisogno di te – rispose Athena, seria

– Lo farò mia signora – rispose Hachiro, serio pure lui.

Aveva ragione. Anche la dea sapeva che ora era Hikaru ad avere la priorità di essere protetta, poiché il suo ruolo era molto più importante del suo in quel momento: solo lei, l’Arcangelo di Fuoco, aveva il potere per sconfiggere Lucifer, e doveva essere tenuta al sicuro dai pericoli.

Quel pomeriggio, Hikaru si dedicò all’addestramento con Hachiro. Avevano un’arena speciale.

– Non sarà come l’Accademia, ma può andare – aveva detto lui.

Hikaru dal canto suo ne fu comunque felice. Ma si vedeva che era molto meno concentrata e che aveva altro per la testa, si distraeva molto spesso e Hachiro dovette richiamarla più volte per farla tornare di nuovo concentrata.

– Così non va Hikaru, devi cercare di mantenere la concentrazione al massimo, se continui a distrarti non arriveremo da nessuna parte, credimi ma è così – la rimproverò Hachiro, quando conclusero a pomeriggio inoltrato.

– Lo so, ma come posso mantenere alta la mia concentrazione se tutti i miei pensieri sono rivolti a mio fratello? Me lo spieghi? – replicò Hikaru, nervosa

– Ma puoi sfruttare questi pensieri a tuo vantaggio. Tu vuoi salvare Haru vero? – iniziò Hachiro

– Si certo – rispose lei

– E allora, se vuoi salvarlo devi sfruttare il legame che ti lega a lui come fonte di forza, e fidati se ti dico che funziona. Quando mi trovo sull’orlo della sconfitta penso ad Athena ai miei amici, alla città che devo proteggere insieme alla sua dea, e tutti questi pensieri mi danno la forza per rimontare e infine vincere, e se ci metterai del tuo, allora funzionerà – le spiegò Hachiro, serio.

Hikaru rimase stupita, ma in fondo al cuore sapeva che aveva ragione. - Domani mi impegnerò di più, mi dispiace se oggi ho deluso le vostre aspettative – mormorò, mortificata, il capo chino.

Hachiro sorrise e poi le alzò delicatamente il mento.

– Non devi scusarti per questo, ti capisco, quando una persona a cui tieni è nei guai, è molto difficile non pensare a lei, e non pensare di avermi deluso, perché non è così, credimi – la rincuorò Hachiro, con affetto.

Hikaru sorrise, rincuorata da quelle dolci parole così piene di comprensione.

– Grazie – mormorò timidamente. Lui le accarezzò la testa.

Quella notte per Hikaru fu un vero e proprio incubo. Continuava a vedere Haru che soffriva e che invocava il suo nome.

Si svegliò, gridando, un grido straziato, sudata e ansimante, il viso stravolto dal terrore. Hachiro le fu subito vicino. Senza dire niente, la strinse forte al suo petto e lei si abbandonò a quel dolce tepore, lasciandosi cullare tra le sue braccia. Si addormentò poco dopo, serena.

In quella stretta trovava di nuovo la sua sicurezza, si sentiva sicura e protetta, il suo cosmo era caldo e accogliente e allontanava da lei ogni paura e timore. Hachiro la guardò intenerito, mentre dormiva serena.

Sembra un angelo, è così fragile anche se appare forte e sicura di se, non temere Hikaru, io farò di tutto per proteggerti, stai tranquilla” pensò tra se e se, con decisione.

Il mattino successivo, durante l’addestramento la vide molto più presente e concentrata, decisa a dare il meglio di se.

- A quanto pare quello che ti ho detto ieri sta dando i suoi frutti – commentò

– A quanto pare si e vi ringrazio, mi serviva una spinta in più – disse Hikaru, mentre si davano da fare nella scherma.

– Io ti ho solo dato una spinta il resto lo stai facendo tu – le disse Hachiro, sorridendo

– E’ vero, avete ragione – replicò Hikaru, poco dopo

– Puoi darmi anche del tu – replicò lui, arrossendo.

Anche lei arrossì. Nel pomeriggio si dedicarono alla lotta a mani nude. Anche lì diede il meglio di se, senza arrendersi alla stanchezza e alla fatica, nel al dolore dei muscoli contratti.

Si muoveva leggiadra come una farfalla, i suoi movimenti oltre che aggraziati erano abbastanza precisi, rapidi e veloci. I suoi colpi colpivano con forza il bersaglio, ossia un palo di legno molto spesso e resistente.

– Ora vediamo come te la cavi contro di me – propose Hachiro

– Mi state di nuovo sfidando maestro? – osservò Hikaru, stupita

– Bè, sei la mia unica allieva, e per fare pratica nel corpo a corpo…ti serve un avversario con cui fare esercizio e quindi sì, è una sfida o almeno, una prova per mettere in pratica il tuo talento – rispose Hachiro

– Ok, e sia – accettò Hikaru, eccitata.

E così fecero. Entrambi mostrarono tutta la loro abilità.

Ma anche se Hikaru era meno esperta, riuscì comunque a sorprendere Hachiro, e lui ne rimase davvero colpito.

– I miei complimenti, sono molto fiero di te – commentò lui. Hikaru sorrise, serena.

Ma le sue notti non erano serene come le sue giornate. Gli incubi la tormentavano senza pietà ormai da qualche settimana. Una di quelle notti fu il più terribile.

Fuoco e fiamme ovunque, poi i suoi occhi sanguinei si accesero nel fuoco. – Ti troverò Micael, ovunque tu sia!!!!!!! Ahahahahahahahahahah!!!!!! – esclamò la sua voce cavernosa. Poi vide i suoi amici venire inghiottiti dal fuoco. Quello di Haru fu l’ultimo che vide scomparire tra le fiamme. Infine fu tutto buio e lei si sentii precipitare in un abisso di fuoco e tenebra, sotto il suo sguardo di sangue.


 

- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -.

Un urlo straziato uscì dalla bocca di Hikaru, un grido di puro terrore. I suoi occhi erano sgranati dalla paura. Hachiro accorse subito al suo grido.

Le si sedette accanto e le cinse le spalle.

– E’ stato orribile, ho avuto tanta paura – mormorò Hikaru, ormai in lacrime.

- Avvertii il viso contro il suo caldo petto e le sue braccia stringerla con vigore, lei si aggrappò a lui con forza.

– Shhhhh shhhhhhh, tranquilla, è tutto finito, è passato adesso, ehi ehi, non piangere – la rassicurò Hachiro, con dolcezza

– Sembrava così reale…….io non ce la faccio più a continuare in questo modo, è…….è troppo per me……..e poi se penso ad Haru che soffre per colpa mia…….se fossi una ragazza normale tutto questo non sarebbe successo ma……..ma sta accadendo e la colpa è solo mia – mormorò Hikaru, sconvolta.

Le sue braccia la strinsero con più vigore.

– Questo non devi pensarlo nemmeno, hai capito? Non è stata colpa tua, tu non hai colpa di niente, è Lucifer la causa di tutto, tu non centri. E se Micael ti ha scelta per compiere questa missione, ha avuto ottimi motivi per scegliere te, credimi – la rincuorò Hachiro, con voce calda e profonda.

Hikaru lo guardò, stupita

– E quali sono? – mormorò, in lacrime

– Il tuo cure nobile e puro, il tuo animo forte e sincero, e tuo carattere dolce e gentile e soprattutto per il tuo coraggio, e per la fiamma di speranza che arde dentro di te, e anche per l’amore per la tua patria e la tua volontà indomita e dedita alla giustizia, questi sono i motivi per cui sei stata scelta – le spiegò Hachiro, sorridendo.

– Ma io non sono come pensi, sono debole, non sono riuscita a salvare mio fratello, e come puoi pretendere che una come me salvi l’intera umanità eh?!!! Dimmelo! - esclamò Hikaru, staccandosi dall’abbraccio.

Si alzò di scatto e uscì sulla terrazza, avvolta dal suo cosmo infuocato.

Hachiro non esitò e la raggiunse.

– Io non pretendo niente da te, mi basta credere in te per capire quanto tu sia straordinaria. Io non ti vedo solo per il tuo destino, ai miei occhi tu sei e sarai sempre Hikaru, la ragazza più incredibile che abbia mai conosciuto, e sono sincero – le disse Hachiro, severo.

Lei lo guardò, spiazzata. Le sue lacrime scesero più intense.

Si lasciò attirare di nuovo al suo petto.


 

- Piangersi addosso non serve a niente e lo sai. Devi essere forte, sia per te che per tuo fratello. Come lui non voglio vederti soffrire. Se lui fosse qui ti direbbe di andare avanti. Su su, non piangere – la rincuorò Hachiro, con affetto.


 

Quelle parole bastarono a calmarla.


 

- E' vero hai ragione, Haru non vorrebbe vedermi così. Lui ha sempre voluto vedermi sorridere. Se mi lasciassi andare adesso sarebbe un insulto alla sua memoria e deluderlo è l'ultima cosa che voglio in questo momento – replicò Hikaru, ricacciando idietro le lacrime.

- Brava, vedo che hai capitio – le disse Hachiro.


 

Più tardi tornarono a dormire.

Il tempo intanto passava, e Hikaru dava tutta se stessa nell'addestramento. Il pensiero di andare a salvare Haru la rendeva più forte e più decisa. Nel suo cuore sapeva che agire senza essere pronti sarebbe stata una vera follia. Era allieva di Hachiro da un paio di mesi ormai e i due avevano imparato a conoscersi meglio ed erano diventati davvero ottimi amici.

Le era sempre vicino e quando gli incubi tornavano, era sempre al suo fianco per darle conforto.

Una sera furono molto più violenti rispetto ad altre notti. Lui le fu subito affianco.


 

- Ehi ehi, sono qui – le disse Hachiro, prendendola per le spalle.

- Mi ero ripromessa di essere forte, di non versare più una lacrima...ma è impossibile – mormorò Hikaru, sospirando.

- No, non è impossibile se lo vuoi davvero – la rassicurò Hachiro, con dolcezza.


 

Lei si alzò e andò sul balcone e lui la raggiunse


 

- E' che ho paura di non...non stare facendo abbastanza capisci? Tutto quell'addestramento....a volte mi chiedo se basterà per salvarlo....Ho paura di non farcela a sopportare tutto questo – replicò Hikaru, lasciandosi sfuggire una lacrima.

- Io ho fiducia in te e so che ce la farai. Ho imparato a conoscerti e so che è così, credimi. Non devi vacillare proprio adesso, se lo fai, il sacrificio di tuo fratello sarà stato vano e questo lo sai anche tu – ribattè Hachiro, severo.

Hikaru fremette.

- Haru non è morto, è vivo, ma sta soffrendo per colpa mia e questo non l'accetto! - esclamò, lasciandosi andare in un pianto disperato.

Si lasciò attirarare di nuovo al suo petto.


 

- No, non è colpa tua, smettila di incolpare te stessa, è Lucifer la causa di tutto questo, non tu. Su su, non piangere – cercò di rassicurarla.


 

Sentii il cuore stringersi nel vederla così a pezzi. Allora la guardò intensamente negli occhi, fino a specchiarsi e lo fece.

Premette le sue labbra sulle sue, con foga in un dolce bacio. Per un attimo lei fu sorpresa, poi però dischiuse le labbra e non si ritrasse.

Lui l'avvose completamente in un tenero abbraccio. Rimasero così, stretti l'uno all'altra sotto lo sguardo testimone della bianca luna, splendente nel cielo stellato. Tra loro era nato un dolce e tenero sentimento.


 


 

Angolo dell'autrice

Eccoci finalmente al decimo capitolo, credetemi, non è stato facile arrivare fino a qui, ho dovuto patire un po’, ma alla fine eccolo qui, spero davvero che vi piaccia. È il mio preferito. Sono fan dei momenti sdolcinati, anche se io non lo sono XD. Sono proprio teneri loro due è? Attendo le vostre recensioni.

Baci EF


 

   
 
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