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Autore: Sono_un_unicorno_    28/03/2015    0 recensioni
Erano passati quattro anni.
Quattro anni dall’ultima volta che l’aveva abbracciato.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva sentito il sapore delle sue labbra sulle sue.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva avuto il coraggio di guardare negli occhi i suoi genitori e la sua famiglia.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva visto la Gran Bretagna.
Quattro anni dall’ultimo anno che aveva passato ad Hogwarts.
Quattro anni da che lei, Dominique, non lo vedeva più, lui, James Sirius Potter.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano passati quattro anni.

Quattro anni dall’ultima volta che l’aveva abbracciato.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva sentito il sapore delle sue labbra sulle sue.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva avuto il coraggio di guardare negli occhi i suoi genitori e la sua famiglia.
Quattro anni dall’ultima volta che aveva visto la Gran Bretagna.
Quattro anni dall’ultimo anno che aveva passato ad Hogwarts.
Quattro anni che non lo vedeva più, James Sirius Potter.
Dominique Weasley. Una donna di ventuno anni, matura. Una donna che dire che era UN POCO bella era come dire che Winnie The Pooh amava UN POCO il miele. I suoi capelli biondi, quasi bianchi, le ricadevano in perfetti boccoli sulle scapole, mentre un perfetto ciuffo le incorniciava il bel viso, al centro del quale due grandi occhi azzurri scrutavano il mondo con attenzione. Era molto cambiata da quando era un’adolescente. Prima era, si può dire, abbastanza stronza e menefreghista nei confronti di tutti e pensava solo ad essere bella e popolare agli occhi dei compagni di scuola. Ma adesso le cose erano cambiate.
L’ultimo anno passato ad Hogwarts non era stato dei migliori. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, era stato il peggiore.
Lei e James si erano finalmente decisi a dichiarare il loro amore l’uno per l’altra. Un amore sbocciato nel preciso istante nel quale si erano visti per la prima volta.
Ma il destino è crudele e volle che questi due sfortunati innamorati fossero cugini.
I loro genitori li avevano convinti che non era una cosa giusta, in tutti i sensi. Passarono l’ultimo loro anno lì ad Hogwarts vedendosi di nascosto nella Stanza delle Necessità o durante le gite a Hogsmeade, finchè anche loro capirono che non era una cosa giusta.
Alla fine della scuola, dopo aver superato i M.A.G.O., Dominique si era trasferita in Francia dai nonni materni. Non disse niente a nessuno della famiglia, neanche alle sue cugine che, per tutti quegli anni, erano state le sue migliori amiche, le migliori confidenti. Le uniche che l’avevano guardata allo stesso modo anche dopo aver saputo di quella “storia”. Lì in Francia aveva studiato e si era diplomata in una delle scuola di Magisprudenza più prestigiose della Francia. Certo continuava a sentirsi di tanto in tanto con la famiglia, ma non era mai più tornata in Gran Bretagna. Si era persa la nascita del figlio di Teddy e Victorie, il loro matrimonio. Si era persa il fidanzamento dello zio Charlie con una maga Rumena. Si era persa ogni anno i maglioni con le iniziali del suo nome cuciti a maglia da nonna Molly. Aveva bisogno di dimenticare.
Ma adesso, all’età di ventuno anni, aveva deciso di tornare per le vacanze di Natale in Gran Bretagna. Si trovava all’entrata della Tana, era un pomeriggio del venti di dicembre, pioveva, e si trovava sotto un ombrello a pois rosa mentre trascinava in mano la sua valigetta rossa, ed era indecisa se bussare o no. Forse sarebbe stato meglio tornare in Francia. Ma aveva già dato la sua parola che ci sarebbe stata e non se la sentiva di deludere la sua famiglia; non ancora una volta.
Prese un respiro profondo e bussò. Contò fino a cinque e poi entrò, chiudendo l’ombrello e infilandolo in un portaombrelli a forma di zampa di Troll. Gli ricordava tanto quello che c’era al numero dodici di Grimmuald Place, il posto dove, ai tempi di Hogwarts, tutti i nipoti Weasley-Potter passavano le vacanze estive.
“Domi !” la prima a reagire fu Lily che, abbandonando il puzzle da 300 pezzi, su Peter Pan, che stava facendo con Hugo, nonostante i suoi diciannove anni, corse ad abbracciarla.
“Lily !” in meno di cinque secondi Dominique si trovò sommersa da una marea di parenti, e molte teste rosse, che la abbracciavano e la salutavano. Tutti le facevano i complimenti per come era cresciuta, le dicevano che la sua mancanza si era sentita ogni anno in famiglia. Bhè, tutti tranne uno, che sembrava non aver minimamente notato la sua presenza.
Ma James aveva notato eccome che Dominique era entrata. Era cambiata molto in quegli anni. I capelli non le arrivavano più fino al fondo schiena. Il viso aveva tratti più adulti, che ricordavano molto quelli di Fleur. E inoltre ai tempi di Hogwarts aveva un ossessione maniacale per il fisico e sembrava quasi anoressica, mentre adesso aveva messo su anche le forme. Ma aveva deciso di ignorarla e continuare a giocare col figlio di appena un anno di Victorie e Teddy, Adam.
“Tesoro ! Ancora congratulazioni per la laurea !” Fleur, il quale inglese era oramai quasi perfetto, le diede un bacio sulla fronte e la abbracciò, seguita da Bill.
“James, ti dispiace portarmi Adam ?” disse Victorie mentre con un braccio avvolgeva le spalle della sorella.
Tra la famiglia che era posta a semicerchio davanti a Dominique si aprì un varco che le permise di vedere un James ventunenne seduto su una poltrona con in braccio un bambino dai capelli azzurri che, se non fosse stato per questo, era identico alla madre.
James esitò un attimo poi, mentre un silenzio imbarazzante cadeva in soggiorno, si alzò e si avvicinò a Victorie. Dominique pensò che dire che James era cambiato era un eufemismo. I capelli scombinati erano sempre quelli. Ma adesso non incorniciavano più il viso delicato di un adolescente. Bensì un viso dai lineamenti abbastanza duri, contornati da una leggera barba scura.
“Ciao Dominique” disse in un tono freddo e distaccato.
“Ciao James” rispose lei di tutto punto.                                                                              
Victorie si schiarì la voce “Domi, questo è tuo nipote” disse passandole in braccio Adam che sorrideva con un unico dente sulla gengiva inferiore.
 
Passò una mezz’ora nella quale tutti le fecero tutte le domande possibili immaginabili riguardo la Francia e la sua vita lì. Era seduta al capotavola al fianco di una vecchia nonna Molly e un vecchio nonno Arthur mentre tutte le donne della famiglia, e Albus, la ascoltavano con attenzione. I maschi invece erano seduti attorno alla televisione, che i nonni avevano deciso di comprare circa cinque anni prima, a vedere una partita di calcio; per quel poco che ne capivano.
James nonostante stesse guardando la televisione, ascoltava il racconto di Dominique. All’improvviso il cellulare di Dominique squillò facendolo sobbalzare. Si girò verso il tavolo per guardare con la coda dell’occhio Dominique che scrutava pensierosa lo schermo del cellulare. Conosceva quell’espressione; era l’espressione di quando voleva evitare qualcuno che invece la cercava.
Dopo qualche secondo decise che evidentemente era importante e premette il tasto verde portandosi il telefono all’orecchio.
“Paul !” disse fingendosi contenta, perché quel sorrisetto, James lo sapeva bene, era più falso che mai. Ci fu una pausa in cui Dominique ascoltò attentamente l’interlocutore dall’altro capo del telefono. James cercò di farsi il più vicino possibile per ascoltare anche se sapeva che sarebbe stato impossibile.
Chi era Paul ? Dominique l’aveva già dimenticato ? Bhè, “GIA’” dopo quattro anni era esagerato, però …
“Je viens d’arriver” disse con il suo delicato accento francese “Je ne peux pas parler pour le moment” si alzò e andò verso la finestra che era a qualche metro da James. Accertandosi che nessuno la potesse sentire.
“Je t'appelle dès que je peux” disse guardandosi intorno in maniera furtiva. James non capiva niente ma già dal fatto che la persona dall’altro capo del telefono si chiamasse “Paul” non prometteva niente di buono.
“Je t’aime trop. À bientôt!” detto ciò attaccò e ritornò a tavola.
Ok, la capacità di James di capire il Francese erano pari a quelle di un Babbano di trovare dei Nargilli nascosti nel giardino, ma quel “Je t’aime” l’aveva capito eccome.
“No, ma non è possibile, quel tizio ha fatto un fallo enorme e quell’arbitro manco lo nota ! James, hai visto ?” lo riportò con i piedi sulla terra Fred.
“Cosa ?” Fred gli lanciò uno sguardo confuso, ma fortunatamente Louis lo salvò.
“Fred, quello è un rigore, non un fallo” Louis era sempre stato il classico Corvonero so-tutto-io, ricordava molto Hermione.
“Come ti pare …”
“Mamma, esco fuori a chiamare una mia amica, torno subito” informò Dominique, poi aprì la porta che dava sul retro della Tana e se la chiuse alle spalle.
James rimase qualche secondo a pensare poi si alzò e andò verso la porta, stava per aprirla quando una voce lo chiamò.
“James !” si girò per trovarsi gli sguardi di Ginny, Fleur, Hermione e tutte le altre zie puntati addosso “dove vai ?” cercò di essere vaga, Ginny.
“Mamma, stai tranquilla. Non ho intenzione di stuprare Dominique” rispose piccato il ragazzo facendo abbassare lo sguardo alla madre.
“Jamie, sai che non volevo dire-“
“Oh, andiamo, so benissimo cosa volevi dire. E so benissimo cosa state pensando tutti voi. “Povero ragazzo, ancora non è passato oltre”. Beh, notizia dell’ultimo minuto: lei è ancora mia cugina e voglio solo sapere come è andata la sua vita negli ultimi quattro anni nei quali non ci siamo scritti neanche tre righi. Non ho bisogno della pietà di nessuno di voi” stava per uscire però poi si girò verso la madre  “E per la centesima volta, mi chiamo James !” detto ciò si girò e uscì facendo attenzione a sbattere la porta.
 
Sui gradini ai suoi piedi Dominique stava con il cellulare in mano mentre fissava i campi di grano che si estendevano tutti intorno alla Tana.
“E’ il tuo fidanzato ?” evidentemente Dominique non si era accorta della sua presenza perché sussultò e si alzò di scatto.
“C-cosa ? Di chi stai parlando ?” balbettò abbassando lo sguardo.
“Paul” disse James imitando il suo accento francese “Da quanto state insieme ?”
“Cosa ti fa pensare che io e-“ James le lanciò uno sguardo della serie ‘a me non mi freghi’ “Va bene, hai ragione. Comunque da un anno e poco più” rispose tornando a fissare i campi. Il colore rossastro del cielo le illuminava i lineamenti come fosse una dea scesa in terra.
“E com’è ? Simpatico ? L’hai conosciuto-“
“James !” stavolta fu Dominique a interromperlo “Non mi sembra il caso di parlarne …”
“Perché ? Dopotutto siamo solo cugini” calcò l’ultima parola con particolare disprezzo. Dominique annuì e per un po’ i due si limitarono a scrutare in silenzio il cielo.
Dominique non si sarebbe aspettata che rivederlo le avrebbe potuto fare un tale effetto. Aveva un fidanzato che l’amava e aveva una vita serena e felice, e allora cosa c’era che non andava ? Una risposta ce l’aveva, ma preferiva farla rimanere in un angolo remoto del suo cervello.
James le posò una mano sulla guancia asciugandole una lacrima che neanche si era accorta di aver versato.
Si girò verso di lui e incontrò i suoi occhi color nocciola, cavolo quanto le erano mancati.
Senza sapere bene chi dei due aveva cominciato si ritrovarono abbracciati. James chiuse gli occhi e sentì il familiare odore di bagnoschiuma e borotalco.
“Mi sei mancata, Domi” sussurrò lui.
“Anche tu, Jamie” sussurrò lei di rimando. James rise perché si era ricordata del nomignolo con il quale solo lei lo poteva chiamare, quello che se pronunciato da qualcun altro, sarebbe stato capace di lanciargli addosso un “Avada Kedavra”, ma detto da lei, era tutta un’altra storia.

 
 

Spazio autrice :
Ok, sarà tipo più di un anno che non pubblico niente ma tanto non sono mancata a nessuno, quindi... *trattiene una lacrima*.
Questa è una One Shot che scrissi qualche mese fa, ero indecisa se pubblicarla o meno ma alla fine mi sono detta "che ho da perdere" quindi eccola qui, tutta per voi.

Colgo inoltre questo piccolo spazio per comunicare ai lettori di "Skinny love", la mia fanfiction Fremione, che non ho abbandonato la storia, sto solo cercando di definire al meglio la trama per migliorarne la qualità e purtroppo tra scuola e problemi vari i tempi sono molto lunghi. I'm really sorry, e spero che non mi abbiate dimenticato del tutto.

 
  
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