Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: roseinwonderland    29/03/2015    2 recensioni
“Vedo che non è mai venuta. E questo mi dice ogni cosa.”
“Allora perché è venuta proprio lei a chiamarmi? Poteva venire chiunque altro.”
[fanfiction Loki/Nuovo personaggio][Leggete solo se avete visto entrambi i film!]
--->ATTENZIONE! Questa ff non tiene ASSOLUTAMENTE conto degli avvenimenti di un futuro Thor3!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 NOTA DI PRELETTURA
Dialoghi e momenti strani. | Copertina ---> http://alicebloomsburypotter.tumblr.com/image/86007313604



Birth


“Loki mi prometti una cosa?”
“Dipende da cosa”  Il tono è canzonatorio.
“Dai non scherzare, sono seria.” La bambina riccia di soli otto anni in effetti ha uno sguardo grave.
“Dimmi.”
“Giura che non ci mentiremo mai.” Gli occhi di lei ora sono spalancati e ansiosi.
Il bambino moro rimase in silenzio per qualche istante, lo sguardo fisso sui propri piedi. Quindi  sussurrò piano:  “Se preferisci un giuramento lo facciamo, ma serve davvero anche per ciò che è scontato?”
Il volto di lei si adornò di un sorriso ingenuo e gentile, che passò anche sul viso del giovane quando lei gli diede un minuscolo bacio sulla guancia, felice.
 

Era affascinante come ogni volta, regolarmente, alla fine di ogni capitolo della storia, Loki finisse in una  cella. Fu sbattuto dentro la piccola stanza, e la porta fu chiusa a chiave alle sue spalle.
Sospirò e si lasciò cadere su una delle morbide sedie rosse: per essere una prigione era arredata con un  certo stile ed eleganza.
“E così termina la mia solitaria prigionia.”
La voce, fintamente poetica e parecchio ironica, lo fece sobbalzare. Proveniva dal muro, dove, quasi subito, un quadro si spostò inclinandosi, e un viso lentigginoso e buffo, un po’ rotondo,  con due spessi occhiali anch’essi tondi, comparve attraverso la stretta fessura che il dipinto nascondeva alla vista. Un sorriso curioso spuntò sulla faccia estranea, e la rese ancora più ebete di quanto già non fosse.
“Sicuramente durerà ancora poco la tua solitudine, se non fai sparire la tua presenza da questa stanza.” Il tono di Loki  era infastidito, ma l’altro non sembrò accorgersene nemmeno, continuando a sorridere all’infinito.
“Pensavo che voi asgardiani foste tutti biondi, alti e muscolosi.”
“Non sono asgardiano.”
“Ma hai il loro portamento:  testa alzata, busto eretto, saldi principi e superiorità.”
“Negli ultimi anni ho compiuto svariati genocidi, per cui è meglio evitare la parte sui principi. Concordo sul resto.”
Ci fu un attimo di pausa.
“Beh, ci sei tu qui. Sembri sveglio  e onesto, e questo basta. ”
“Onesto? Onesto.” A Loki sfuggì una risata. “ Mi hanno definito in molti modi, ma mai onesto.”
“Non mi interessa come sei stato definito ragazzino. Ho bisogno di un aiuto, e tu sei l’unico disponibile al momento-
“Non chiamare ragazzino chi ha visto stelle nascere e pianeti bruciare nelle fiamme.”
“Oh, che regina del dramma! Non mi importa chi diavolo tu sia: hai la fiducia di chi ti ha portato qui, e lei la mia. E so per certo che non sei venuto qui di tua spontanea volontà, perché nessuno viene in questo buco di universo in visita di piacere. Quindi, principino, smuoviti dal tuo scranno fiorito e aiutami a riportare quell’idiota di mia figlia ad Asgard.”
“Tua figlia?”
Si tolse gli occhiali tondeggianti, mostrando due chiari occhi azzurri, contornati dal mare di lentiggini che in parte la montatura copriva. “Le lentiggini avrebbero già dovuto dirti tutto.”

 
***
 
Il padre di Meridia.
Era in cella, in un universo parallelo, con il padre -sempre che si chiamasse così lì, o non demone-genitore o simili-  dell’unica persona da cui avrebbe dovuto stare lontano. Decisamente una pessima giornata.
Loki si alzò, si avvicinò al muro e piantò gli occhi smeraldo in quelli dell’altro.
“Ora dimmi, demone, il perché.”
“Ma di grazia a cosa ti serve sapere il perc-“
La mano del dio si strinse sul suo collo, e lo sguardo si fece color rubino. In un istante si era spostato vicino alla cavità nel muro, che dava su un'altra cella.
“Dimmi perché sono qui, perché dovrei aiutarti e perché una donna che conosco da quando aveva otto anni ha appena preso fuoco davanti ai miei occhi.” Le dita attorno alla gola si fecero bluastre, e gelide.
“Se-e mi-i l-ascias-si”
La stretta si allentò. Il demone sospirò.
“Incominciamo dalla fine. Meridia non è asgardiana.”
“Questo l’avevo notato.”
“Non interrompermi. Dicevo, Meridia non è asgardiana, ma nemmeno del tutto un mostro di fiamma.”
“Una mezzosangue...”
“Smettila di interrompere è fastidioso, davvero.”
“Continua.”
 “Per il  sovrano lei è  l’esercito in un essere vivente: una nuova arma completamente biologica e senziente, con capacità decisionale e coscienza: non solo donna , non solo arma.” Fece una pausa. “Sua madre non era una di noi. Apparteneva a una specie molto più antica, anche della vostra.  Hanno un’incredibile capacità di adattamento: riescono a cambiare la propria natura in base al pianeta in cui scelgono di fermarsi, e si adattano talmente bene che fatichi a distinguerli dalla razza indigena. E vivono a lungo, incredibilmente a lungo. Sono un popolo forte, resistente, che unito alle nostre capacità naturali, che hai potuto osservare, ha prodotto un ibrido distruttivo e difficile da abbattere. Per farla breve, senza dilungarmi in argomento di geni e simili, Meridia non diventa una torcia a piacimento. Diventa una supernova in forma umana.”
Fece un’altra pausa, più lunga.
“Il re mi ordinò di progettare un’arma capace di distruggere un pianeta. Io seguì gli ordini, e creai l’arma più potente mai realizzata in questo mondo, imbottigliando l’energia di una stella in nascita. Ma quando lui venne a ritirare i frutti del mio lavoro, vide mia figlia. Lei era capace di produrre fuoco dal nulla già all’età di due anni. Un miracolo vivente, si disse all’epoca. Dichiarò che sarebbe tornato quando avrebbe avuto sette anni.”
“Io amavo sua madre. Lo anche sposata. Allora non sapevo delle sue origini, e anche quando lo scoprii non fece mai differenza. Io ho aspettato Meridia, come ogni uomo innamorato desidera una famiglia.”
“Meridia non è un’arma, benché ormai ne sia convinta in questa sua follia. E qualsiasi cosa voglia fare, non le si deve permetterle di farla. Lei non è ciò che crede di essere, non è ciò che il re crede che sia.”
Il vecchio alzò lo sguardo verso il dio, aspettando una sua qualche reazione. Che puntualmente non giunse. Loki non aveva nulla da dire, benché tentasse di rispondere, ma ogni volte che era vicino alla fine del pensiero lo interrompeva. Solo dopo parecchi instanti riuscì a formulare un concetto integro, che si espresse in una sillaba:
“Sì.”  
Davanti all’incomprensione del demone, soggiunse: “Ti aiuterò. Per trovare risposta all’unica domanda a cui non puoi replicare.”
“Quale?”
“Perché sono qui.”



ANGOLO DELLA SCRITTRICE
Bene, ho ridotto il tempo di pubblicazione: da due mesi a un mese e mezzo.
Ma sembra che l'universo si metta sopra la mia tastiera col suo culone ogni volta che tento di scrivere due righe. Vallo a capire quello.
Fa schifo? Fa schifo. Lo so. Maaa per tutti quelli a cui INCREDIBILMENTE piace, vi ringrazio tantissimo siete fantastici *^* ♥ In particolare frostgiant, che credo mi odi ormai.
#roseinwonderland
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: roseinwonderland