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Autore: KaterinaHxH    29/03/2015    2 recensioni
Questa è la mia prima pubblicazione e spero la troviate interessante. Si tratta di una crossover tra il mondo di Hunter x Hunter e Percy Jackson, apparentemente non aventi niente in comune. Una mattina un Hunter di nostra conoscenza, Kurapika, si ritrova in un luogo che non sembra esattamente casa sua. Per fortuna non sarà solo e sarà appoggiato da persone molto affidabili nel viaggio per cercare i suoi amici. Tra coloro che lo aiutano c'è anche un'insolita ragazza, apparentemente ingenua, ma che riuscirà a sorprendere il giovane ragazzo.
"Dal testo"
“Cerchi qualcosa?”.
Per poco non gli venne un colpo. Da dietro al pino spuntò una ragazza.
“Sei nuovo di qui vero?” gli sorrise. Kurapika la osservò attentamente. Era alta come lui. I suoi capelli erano ricci e biondi, un po’ spettinati. I suoi occhi erano grigi, proprio come quelli del ragazzo. Portava un paio di orecchini a forma d gufo. Indossava, come tutti gli altri, una maglia arancione. Ora che la vedeva da vicino, sulla magia erano stampate tre lettere in maiuscolo –C, H, B –delle quali lui non conosceva il significato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kurapika
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Eccoci qua” Mellie indicò il grande edificio blu che era risaltato agli occhi del ragazzo fin dal principio. “Questa è la Casa Grande, è qui chi vive il nostro sorvegliante e anche il nostro direttore.”. Indicò un uomo anziano con una camicia hawaiana che beveva una strana bibita da una lattina. “Quello è il Signor D, il nostro direttore” e si lasciò scappare una risatina, sfoggiando il suo smagliante sorriso “Beh, sarà meglio entrare”.
Kurapika non obiettò. Quel buon profumo proveniva dall’interno. Da lì dentro provenivano anche delle strane voci e anche qualche grido, ma lui sembrava l’unico a farci caso.
“Ehm, Signor D…” la ragazza iniziò il dialogo con quel vecchio.
“Hm…” lui abbassò i suoi occhiali da sole per inquadrare meglio i due ragazzi “Cosa c’è adesso Melisse?”
“Beh, ecco io veramente mi chiamo Mellie!” sbuffò lei.
“Mellie, Melisse, mi sono sbagliato solo di una lettera, è uguale. Piuttosto, chi è questo ragazzo?”.
“Oh, lui è Kurapika. È appena arrivato. Per essere giunto fino a qui deve essere un semidio no?” le tornò il largo sorriso stampato sulla faccia.
“Un semi-cosa?” chiese incredulo il ragazzo, ma Mellie lo guardò e mimò con le labbra “Te lo spiego dopo”.
“Mpf, se lo dici tu…ma non ne ha l’aria a mio parere. E poi guarda com’è vestito, davvero ridicolo!”.
Kurapika gli voleva rispondere in tono secco –Ma senti da che pulpito viene la predica- ma non ebbe il tempo di farlo. Per fortuna la sua rabbia fu alleviata dall’intervento di Mellie nella conversazione “Allora lo posso accompagnare da Chirone, Signor D?” e la ragazza indicò l’entrata della Casa Grande.
“Ah, fa come vuoi biondina” mormorò il vecchio bevendo un altro sorso dalla sua lattina.
I due ragazzi si avvicinarono alla porta, ma vennero fermati.
“Ah, a proposito” bofonchiò il Signor D “Quegli stupidi Party Pony sono di nuovo venuti per trovare Chirone.”
Kurapika pensava di aver capito male. Cosa erano i Party Pony? Lui non lo sapeva ma aveva la vaga sensazione che lo avrebbe presto scoperto.
“Grazie dell’avvertimento” gli sorrise Mellie.
I due entrarono. Quello che videro segnò profondamente Kurapika. Degli starni esseri, per metà uomini e per metà cavalli, stavano ridendo, bevendo, facendo dei barbecue al chiuso –ecco spiegato il profumino – e ciliegina sulla torta, si bersagliavano con pistole caricate a vernice colorata. Alcuni avevano una scritta sulla maglietta simile a “I PARTY PONY SPACCANO” o anche “BEST PARTY PONY”. Uno addirittura aveva una tiara e delle ali da fatina… ma una cosa il era sicura: nessuno voleva sapere il perché.
Il ragazzo era rimasto così scioccato che si riprese un po’ solo dopo essere stato colpito dalla vernice di due fucili, verde e rossa.
“Ehi, ma…” riuscì a mormorare lui. A differenza sua Mellie se la cavava alla grande. Attraversava quel branco di ehm… Party Pony, senza nessuno che le tirava addosso delle braciole, pezzi di carne, frutta o vernice variopinta. Anzi cercavano di evitarla. Kurapika non ne capiva il motivo. Addirittura quello che stava cucinando al barbecue nascose la bistecca appena pronta nella maglietta del suo compagno non appena incrociò il suo sguardo, sfoggiando un sorriso stupido anche lui in stile Mellie. Inoltre cercò di nascondere la griglia mettendosi davanti, e funzionò, solo che il suo grembiule con su scritto “KISS THE COOK” risaltava agli occhi.
Dietro a tutti quegli animali/uomini ne spuntò uno che non aveva l’aria da festaiolo.
“Ora basta” disse quest’ultimo “La festa è finita, ora andate a farvi un giro per il campo. Ci vediamo stasera per cena. Ora fuori!”.
Tra mormorii e sbuffi i Party Pony uscirono tutti dalla stanza. L’uomo (se si può dire così) che rimase poté tirare un sospiro di sollievo. “Oh, finalmente!” sbuffò “Ora dimmi, chi è questo giovanotto?” e sorrise.
“Salve , lui è Kurapika” poi rivolse uno sguardo al ragazzo “Kurapika, lui è Chirone, è lui che ci addestra. È davvero bravo nel tiro con l’arco!”
“Grazie per questo riconoscimento cara” appoggiò la mano sulle sue spalle “Mellie, quindi lui è Kurapika eh? Sembra un bravo ragazzo”
“Grazie. Quindi lei è Chirone? È diverso da come la immaginavo”
“Eh, pazienza.” Fece una piccola risata divertita “ Allora, per qualunque dubbio tu abbia chiedi a Mellie, saprà cosa risponderti, fidati.”
Kurapika la guardò, ma lei gli mostrò i denti super bianchi in un ampio sorriso “Vieni Kurapika. Ti accompagno a fare un giro al campo.” e gli fece cenno di seguirla “Arrivederci Signor D!” lo salutò e i due ragazzi andarono in direzione delle case.
“Mellie…senti” mille domande gli frullavano nella testa e non sapeva da dove cominciare.
“Dimmi Kurapika”.
“Io non ci capisco niente di tutte queste storie, i semidei, quegli uomini cavallo e tutto il resto!”
“Si, lo so. È una luuunga faccenda e anche molto complicata… Però devi sapere che qui i semidei sono figli delle divinità greche. Oggi i mortali pensano che non esistano, ma si sbagliano. Tutto ciò che ha a che vedere con queste cose…ehm…soprannaturali viene mascherato da una barriera magica che noi chiamiamo Foschia. C’è qualcosa che non ti è chiaro per ora?” gli spiegò Mellie in tono gentile.
“Sì… penso di aver capito” Kurapika trovava un po’ strano farsi spiegare le cose da una come Mellie “ASPETTA!”
“Hu? Cosa c’è? Ho detto qualcosa che non va?”
“Quindi tu NON SEI UMANA?”.
“Hi hi hi” ridacchiò lei “Nessuno qui lo è. Neanche tu. Siamo tutti semidei!”.
Ora la faccenda stava davvero facendo girare la testa a Kurapika.
“Kurapika, andiamo. Ci sono ancora tante cose che ti devo spiegare” disse Mellie. Così i due si incamminarono verso il padiglione centrale, con il sole che ormai stava calando.
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*ANGOLO DELL'AUTORE*
Sciao a tutti. Ci ho messo un po' per pubblicare il secondo capitolo perché non ho potuto farlo prima. Avrei dovuto pubblicarlo già ieri. Io non so però se continuare o meno, anche se ormai mi sono appassionata a scrivere questa cross over.Spero che vi faccia piacere leggerla almeno quanto a me è piaciuto scriverla. Ditemi cosa ne pensate. Aspetto le prossime recensioni (cercherò di aggiornare il prima possibile). Ciao (per ora)!!!

Kate
   
 
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