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Autore: piccola_Calliope    29/03/2015    5 recensioni
Il titolo di questa storia è tratto da una frase che la protagonista Cassandra dirà al uomo che amerà
Cassandra in questo ultimo anno di liceo sarà costretta a scegliere tra Lupo il folle ragazzo dal caratteraccio e Nicolò colui che la fa sentire amata. Chi sceglierà?
Sta a voi aprire la storia per scoprirlo.
Dal prologo:
Ultimo anno di liceo, l'ultimo anno quello che deve scorrere veloce perchè ci si stressa troppo, l'anno in cui il divertimento non deve mancare, l'anno in cui a giugno si piange perchè tanti compagni si perdono, l'anno indimenticabile, l'ultimo tremendo ma bellissimo anno di superiori.
L'anno in cui Cassandra, Nicolò e Lupo vivranno un intensa storia...Lei lui e l'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupo & Drina '
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 Io non credo nell'amore

POV.CASSANDRA
Erano le 5:00 del mattino, avevo passato una notte insonne, una notte ricca di pensieri. Era come se io avessi una brutta sensazione. Mi alzo e mi dirigo in cucina, forse un bicchier d'acqua mi farà stare meglio. Prendo il mio bicchier d'acqua e mi fermo davanti alla grande finestra in cucina ed osservo piano piano Roma che si sveglia.
-Che ti succede oggi Cassandra?-mi sussurro.
Ritorno in camera e decido di ripassare storia, qualcosa dovevo pur fare per distrarmi. Una lunga giornata di scuola mi aspettava.

POV.LUPO
Apro gli occhi e mi volto a guardare l'orologio 6:30. Faccio un bel sorriso, questa mattina mi sono svegliato parecchio soddisfatto. Mi volto dall'altra parte e vedo la ragazza che ieri sera avevo abbordato in un pub coricata accanto a me. Completamente nuda. Sorrido nuovamente, facendo un ghigno malizioso.
-Hey bellezza-le do una sonora pacca sul sedere.
-Hey monellaccio-lei apre i profondi occhi verdi.
Io individuo i miei boxer e li indosso.
-E' stato bello ma come sai...-mi interrompe.
-E' stato solo sesso-mi fa l'occhiolino.-Lo so già-afferma tirandosi a sedere e rivestendosi.
Noto sul comodino una birra di ieri sera, ne bevo un sorso.
-Esci piano, non svegliare mia madre-dico questo ed esco dalla mia camera.
Mi ficco velocemente sotto la doccia. Era solo sesso. Lupo era fatto solo per il sesso con le ragazze. Non volevo storie serie. Non cercavo storie serie.
Era stata colpa di Cassandra se adesso io mi ero svegliato con una ragazza nuda nel letto. Colpa sua e del suo tremendo essere particolare. Mi aveva trattato male, mi aveva fatto sentire inadatto ed odiavo sentirmi cosi. Avevo passato un pomeriggio intero a pensare se scusarmi o meno con lei...
Scusarmi per cosa poi? Per aver rovinato un momento con il broccolo?
No Lupo non si scusa! Lupo se ne fotte! Si se ne fotte! Lei è solo una verginella pudica che finirà nel letto di quel coglione di Nicolò. Soffrirà. Evidentemente vuole questo. Io l'ho messa in guardia.
Ieri sera dopo aver passato un pomeriggio di merda, me ne sono andato al pub a divertirmi, a fregarmene di tutto ed ho incontrato quella tizia. Passo attentamente il bagnoschiuma sul mio corpo e mi rendo conto del morso che lei mi ha lasciato sulla spalla dopo il primo orgasmo. Sorrido compiaciuto.
Dopo essermi vestito, vado a fare colazione mia madre mi guarda con sguardo accigliato.
-Chi ti sei portato a casa?-mi domanda nervosa.
-Nessuno-dico falsamente.
-Lupo-quasi urla.
-Una tipa ma'-dico giocherellando con il cucchiaino.
-Lupo! Non hai rispetto- si accarezza la fronte.
-Mamma sono un ragazzo-dico sbuffando.
-Lupo-mi accarezza la mano.
-Non ci provare mamma! Non provare a nominare quel bastardo che ci ha portato a Roma, che mi ha fatto passare un periodo di merda, che ti ha fatto piangere per milioni di notti, lo so cosa vuoi dirmi, non devo farmi condizionare da ciò che è successo tra te e quello, devo vivere la mia vita serenamente, devo innamorarmi come fanno tutti i ragazzi della mia età, ma io nel amore non ci credo e quindi mi sbatto tutte quelle che voglio-dico questo urlando e la lascio lì. Si sono un figlio ingrato ma non me ne fotte.
Io ho il Dna di quel bastardo non posso sposarmi, non posso amare, sono destinato a tradire anche io.
Prendo il motorino con furia e vado via.
Nel tragitto mi fermo per far attraversare due vecchietti. Li osservo erano marito e moglie lui la teneva ancora per mano. Dovevano essere sposati da molto tempo ma lui la guardava anzi la adorava come se fosse la prima volta che la vedesse. Guardo con rabbia quella scena, mia madre non avrebbe avuto quella vita felice...Quel bastardo le aveva spezzato il cuore.
Io non avrei avuto quella vita felice, non ci credevo.
Arrivo a scuola più nervoso che mai.
-Che ti succede?-mi domanda Gabriele.
Io non parlo mi limito a dare un pugno al banco.
Deve far parecchio rumore, tanto che Cassandra si volta a guardarmi.
-Tu che cazzo ci guardi?-quasi urlo.
Lei non dice nulla, non parla, non proferisce parola, mi guarda e non mi guarda come stanno facendo tutti gli altri come se fossi un pazzo da rinchiudere mi guarda con la dolcezza che io odio. Mi alzo ed esco furioso dalla classe.
-Che giornata di merda-do un pugno al muro. Mi guardo le nocche sgraffiate.
-Non ti servirà a nulla-afferma una voce dietro di me.
Mi volto era Cassandra...
-Lasciami stare-dico allontanandomi da lei.
-Lupo-si avvicina di nuovo a me e mi accarezza le spalle, facendomi quasi rilassare.
Io sento un peso enorme sul cuore, lo sento ogni volta che si parla di quello.
-Io odio mio padre-sussurro, non lo chiamavo mai cosi.
Cassandra non parla anzi toglie anche le mani dalle mie spalle , eh certo sono un tizio strano odio il padre, sono un pazzo.
Invece di andare via però si piazza davanti a me, mi osserva un secondo e poi mi abbraccia.
-Cassandra-la stringo forte a me.
Ci abbracciamo per minuti interminabili, lei mi culla, mi coccola, mi fa calmare poi sorridendomi si stacca da me.
-Vado dal bidello a chiedergli un cerotto-mi accarezza la mano ferita.
Io la fermo da un braccio.
-Perchè lo fai?-le chiedo guardandola negli occhi.
-Cosi la smette di uscirti sangue-spiega.
-Non mi riferivo a quello...-dico.
-Mi dispiace vederti cosi-mi accarezza la spalla.
Io la lascio andare...
Certo mi sembra giusto, le dispiace, le faccio pena.
Me ne rientro in classe. Furioso. Non volevo la sua pena o pietà. Non volevo la pietà di nessuno. Odiavo tutti. Pochi minuti dopo lei rientra con il cerotto in mano.
-Tieni-me lo posa sul banco.
-Datti fuoco tu e il tuo cerotto-la guardo male.
-Lupo-esclama sorpresa.
-Non rompere-la fulmino peggio di prima.
-Non ti capirò mai-esclama indispettita.
-Non mi capisco nemmeno io-sussurro, mi volto e vedo gli occhi di Gabriele puntati addosso a me.-Non rompere anche tu-dico acido.

POV.NICOLO'
Non vedevo l'ora che arrivasse la ricreazione, avevo una persona speciale da incontrare. Cassandra. Quella ragazza mi faceva sorridere, la conoscevo da poco. Ma volevo conoscerla sempre di più, volevo scoprire ogni minima sfaccettatura del suo carattere. Probabilmente avevo un grande bisogno di innamorarmi e lei mi sembrava la persona più adatta. Mi aveva colpito fin da subito. Finalmente suona la campanella, mi alzo gioioso dal mio posto e mi catapulto fuori.
-Ti deve proprio piacere tanto la mia migliore amica-afferma ridendo Vanessa.
Io le sorrido.
Esco dalla classe e la trovo di fronte alla porta della sua. Aveva il viso contratto, era arrabbiata. Mi avvicino piano a lei.
-Che visino che hai-le accarezzo lievemente il mento, io di solito ero molto più spedito, con lei volevo andarci piano.
Lei non dice nulla, la vedo osservare Lupo uscire dalla sua classe...
-Ti ha rotto ancora?-domando duro. Odiavo quel ragazzo.
-Non ti sembra presto per esser geloso?-domanda ridendo Vanessa.-Ciao tesoro-la abbraccia.
-Ciao Vane, ciao Nicolò-finalmente mi degna di uno sguardo.
-Che ti è successo?-domanda Vanessa.
-Nulla di che-risponde.
Io non so che dire mi sento fuori luogo.
-Dovrei andare via?-domando in imbarazzo.
-Resta-Cassandra mi afferra un braccio e mi sorride.
-Volete restare soli?-domanda Vanessa accigliata.
Io e Cassandra scoppiamo a ridere.
-Ho capito-si allontana sbuffando.
-Non voglio togliere del tempo a te ed alla tua migliore amica-dico.
-Tranquilla, Vanessa è cosi si arrabbia ma poi le passa-mi sorride.
-Siete amiche da molto?-le domando.
-Frequentavamo lo stesso asilo-dice.
-Allora una vita-sorrido.
-Già-sorride anche lei.
-Vorrei conoscerti meglio-affermo guardandola negli occhi.
-Sono qui, chiedimi ciò che vuoi-mi sorride allegra. Il velo di strana tristezza che c'era poco prima sul suo volto era sparito.
-Facciamo una cosa-dico allegro.
-Cosa?-mi domanda.
-Oggi pomeriggio purtroppo ho gli allenamenti e non posso, ma domani pomeriggio sono liberissimo tu vieni a casa mia e facciamo un gioco- le faccio l'occhiolino.
-Che tipo di gioco?-mi chiede ridendo.
-Lo scoprirai solo quando domani verrai-mi avvicino a lei, al suo viso, sapevo che questa cosa la faceva arrossire e mi piaceva da matti il rossore sulle sue guance.
-Ok-si allontana imbarazzata da me.
-Ti imbarazzo?-le domando ridendo.
-Lo scoprirai domani quando verrò-mi fa l'occhiolino.
Intrigante, tenera, curiosa, maliziosa al punto giusto, Cassandra rappresentava un mix che mi attraeva troppo.
-Non vedo l'ora che sia domani allora-dico malizioso.
In quel momento suona la campanella che indica la fine della ricreazione.
-A domani mia dolce donzella-le stampo un grosso bacio sulla guancia, sussulta lievemente...Guardo le sue labbra, le sue guance si tingono di nuovo di rosso.
-Non mi accompagni a casa oggi?-mi domanda.
-Devo vedermi con un compagno della squadra-spiego.
-Che peccato-afferma maliziosa.
-Adoro il tuo essere maliziosa ed adoro le guanciotte rosse quando ti sto troppo vicino-le sussurro all'orecchio vedo la pelle d'oca venirle...Quando volevo sapevo essere parecchio seducente.
-Ciao Nicolò-mi sorride con le guance rossissime.
Rido e me ne torno soddisfatto in classe, domani sarebbe stata la giornata perfetta.

POV.CASSANDRA
Nicolò mi faceva ridere, Nicolò sapeva prendermi. Mi aveva sorpreso, l'impressione che dava di sé è molto differente dal il ragazzo che è in realtà. Mi piaceva molto...
Esteticamente era esageratamente seducente, sapeva di esserlo e sfruttava bene questo suo essere cosi.
Caratterialmente mi prendeva davvero tanto.
Nella mia vita un po' disastrata avrei avuto bisogno di uno come lui. Rientro in classe con il sorriso stampato sul volto e vedo Lupo impegnato a disegnare sul banco con il suo solito ghigno arrabbiato. Lui meritava tanto amore, ma faceva si che tutti lo odiassero, certe volte lo odiavo anche io lo ammetto. Io provavo sempre ad essere carina, ma niente lui è troppo duro. Il dolore che ha provato nella sua vita l ha fatto diventare un ragazzo senza sogni arrabbiato con il mondo e restio a fidarsi degli altri. Anche di quelli che dimostrano di volergli bene....Anche di una come me che ero sempre pronta a difenderlo e consolarlo. All'uscita qualcuno malamente mi tira da un braccio, sorrido spero sia Nicolò.
-Vane-esclamo con tono leggermente deluso.
-Non pensare sempre al tuo bel biondino-afferma acida per poi scoppiare a ridere.
-Anche tu sei bionda-le scompiglio i capelli ridendo.
-Non ti accompagna a casa?-mi domanda.
-Impegni con la squadra-spiego.
-Maledetto calcio, noi donne veniamo sempre dietro questo-dice quasi arrabbiata.
-Ma dai Vane-rido.
-Che è successo con Lupo?-mi chiede seria.-So che centra lui-spiega.
-Non lo capisco-esclamo guardando il vuoto.-Io provo ad essere carina ma lui...-mi interrompe.
-Per quanto sia terribilmente affascinante è troppo stronzo lascialo perdere Cassy-mi dice.
-Ma figurati-le sorrido.
Gioco con uno stupido gioco sul cellulare mentre torno a casa, quando un'immagine mi costringe a spalancare i miei occhi.
-Guido-sussurro.
-Cassandra-mi sorride teneramente.
Sento immediatamente gli occhi pizzicare, Guido, il mio Guido era di fronte a me. Lo stronzo che mi aveva tradito, che mi aveva disintegrato il cuore era di fronte a me. E mi stava sorridendo con il sorriso che mi aveva fatto innamorare perdutamente di lui. Faccio un sonoro respiro. Era un anno che non lo vedevo. Era bello come un tempo se non di più. Ed il mio cuore batteva proprio come un tempo se non di più. Era stato il mio primo amore, ed il primo amore non si scorda mai. Mi avvicino cauta a lui.
-Che ci fai qui?-domando dura.
-Quanto sei cambiata-continua a sorridermi.
-Guido io non capisco la tua visita-mi stavo spazientendo.
-Mi trovavo in città ed ho pensato di venirti a trovare-afferma.
-Oh che pensiero carino, vai a trovare l'ex che hai tradito?-domando acida.
Il mio cuore provava ancora qualcosa per lui, ma il mio orgoglio predominava, il dolore che mi aveva fatto passare era davanti a tutto.
-Oh Cassandra ti prego-sbuffa.
-E' assurdo-dico nervosa.

POV.LUPO
Era felice con il broccolo. Si sarebbe innamorata presto di lui, aveva gli occhi a cuoricino proprio come quando li aveva per il suo ex. L'ho osservata tutto il tempo in ricreazione rideva contenta con lui. Ero sempre io quello che riusciva a metterla di cattivo umore. Lo stronzo di turno ero io. Lei si comportava bene con me ed io sapevo solo urlarle contro il mio dolore solo perchè io non riuscivo ad essere dolce come lo era lei. All'uscita la vedo tornare sola a casa, la seguo. Forse le parlo. Era persa nel suo mondo sorrideva al cellulare e faceva sorridere anche me. Si accarezzava spesso i capelli e li metteva dietro l'orecchio. Cassandra era una ragazza particolare. All'improvviso la vedo fermarsi, mi volto verso casa sua e vedo...Quel coglione del suo ex. E' tesa il sorriso le sparisce dal viso. Si avvicina cauta, parlano qualche secondo, la vedo agitarsi. Mi avvicino...
-Che ci fai qui bastardo?-lo afferro dalla maglia.
-Lupo-urla lei sorpresa.
-Tu chi sei?-lo stronzo mi guarda negli occhi.
-Non ti basta quanto l'hai fatta soffrire? Torni a rompere il cazzo?-stringo ancor di più la sua maglia.
-Lupo no-Cassandra mi accarezza il braccio.
Io mi volto a guardarla ed il coglione approfittando del mio momento di distrazione si libera.
-Cassandra se questo è il tuo nuovo ragazzo te lo sei scelto proprio bene-afferma con un sarcasmo odioso.
-Bastardo-esclamo e senza pensarci due volte gli do un destro in pieno viso.
-Lupo no!-urla Cassandra.-Guido-si avvicina a lui.
Io resto immobile ad osservarla mentre controlla il naso di quel bastardo. Le ha fatto male! Le ha distrutto la vita! L'ha resa fragile! E lei...Lei riesce ad assicurarsi della sua salute.
Mi volto do un calcio alla moto di quel bastardo e me ne vado.
-Stronzo-urla quel coglione.
Angolo autrice
Ciao care :) Ecco questo nuovo capitolo.
Qui vi mostro Lupo in quasi tutti i suoi aspetti, bhe si quelli negativi ahahahah.
Non odiatelo però.
Ho notato che esiste qualche fan di Nicolò e ne son felice :)
Adesso è tornato l'ex stronzo che ne pensate?
Vi chiedo una piccola cortesia mie adorabili lettrici, fatevi sentire, ho tante tante tante idee per questa storia ma voglio esser certa che sia apprezzata.
Vi lascio sotto il mio contatto facebook.
Tanti saluti piccola_Calliope

https://www.facebook.com/fiamma.amministratrice
  
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