Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: innominetuo    29/03/2015    9 recensioni
Secondo voi cosa potrebbe mai accadere al Grande Tempio se dovesse arrivare la “dolce” Pollon? State a vedere. Tutta colpa del merlot trangugiato stasera a cena.
Demenziale post Oav de: “La leggenda dei guerrieri scarlatti”
Dichiaro che i personaggi della seguente fan fiction non mi appartengono, dato che i Saint Seiya sono di di Masami Kurumada e che Pollon è di Azumi Hideo, autori di cui rispetto i diritti di autore e la proprietà intellettuale. La storia è stata scritta senza fini di lucro.
CROSSOVER con POLLON
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite, Saori Kido
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Saori era stremata.

Faceva su e giù per tutto il Santuario, correndo da un Tempio all’altro, per verificare i risultati mefitici della visita dell’”adorata” nipotina.

E più ci si affannava, più constatava i danni, più si inca@@ava… Pensò bene di andare da Shaka, il diletto di Buddha, per farsi consigliare da lui sul da farsi.

Ohibò che pessima idea, Athenuccia…

°°°

“Buddha non mi vuole più beneeeeeeeeeeeeeeeeee… buaaaaaaaaahhhhh… sigh sobb…” con tanto di soffiata di naso alla stregua di tromba.

“Su su, calmati… ed analizziamo insieme questo tuo peculiare stato d’animo. Da quando credi di non essere più amato da Buddha, Shaka di Virgo?”.

Shun, in veste di psicoanalista, se ne stava compitamente seduto a gambe accavallate su una bassa poltrona, con occhialetti sulla punta del naso e taccuino in grembo. Intanto, pure la catena di Andromeda era intenta ad analizzare il paziente, che, lungo disteso su un divanetto, pareva una trota sul tagliere: mentre l’estremità della catena a forma di triangolo lo picchiettava sulla testa, l’estremità della catena a forma di pallina gli dondolava davanti al naso, a mo’ di ciondolo ipnotizzatore.

“Ma… cosa succede qui?” pigolò Saori, con voce rotta dal pianto.

Con eleganti movenze, il dolcissimo, ineffabile Shun si alzò dalla poltrona, si avvicinò ad Athena, che se ne stava ritta sulla porta degli alloggi privati della Sesta Casa e, piantandole sul viso i suoi occhioni verdi, le intimò: “Segreto professionale!” sbattendole la porta sul muso.

La Divina, leggermente interdetta (un filino, neh) mosse le regali chiappe fin verso il Tempio di Shura, onde pretendere tremenda vendetta da parte del latore di Excalibur. Mentre stava per recarsi alla Casa di Capricorn, la sua attenzione venne attratta da una musica assordante che faceva “PUMMA PUMMA PUMMA PUMMAO…”… Davvero non immaginate cosa stesse combinando il bellissimo Milo di Scorpio? No eh… Il Gold se ne stava alla consolle scratchando e facendo il VJ “Su le mani, giù le maniiiiiiiii, yeahhhh!!!” mentre una folla di soldati, sacerdotesse ed ancelle ballavano, si strusciavano indecentemente tra loro e pogavano come se non ci fosse un domani. Luci stroboscopiche, cubisti seminudi con femmine vogliose e viceversa. Ecco.

“Miloooooooooo!! Cosa stai combinandooooooo!!” gli chiese Athena, furiosa.

“Facciamo un applauso alla nostra super ospite: la DEEEEEAAAAAA ATHENAAAAAAAA!!!”.

La poverina si tappò le orecchie onde evitare il fracasso infernale di quella ca@@hio di discoteca house e se ne scappò, sollevando con i ditini l’orlo del vestitino. Superata la Nona Casa, finalmente arrivò al tempio del Caprone. Riprese fiato un attimino, giusto per ricomporsi e per potersi presentare al suo più strenuo difensore onde chiedergli mercede.

Seeeeee, come no.

“Disse la vacca ar mulo, magna sta zitto e vaffanc@loooo!”*.

O tempora. O mores.

La scena che le si parò davanti era forse la peggiore in assoluto. Il Sacro Tempio di Capricorn portava la seguente insegna :”Osteria ar Caprone infoiato”.

“Benvenuta a ‘sta Deona, viziatella ed impicciosona, tu che stai sempre a frignààààà, ma che c’hai da blateràààà”*.

Athena era semplicemente inorridita: le ineffabili canzoncine erano, infatti, intonate da Shura, ormai incoattitosi, accompagnandone i “soavi” ritornelli con la chitarra. Ma la summa dello strazio fu vedere Dragone, sì, proprio lui, servire ai tavoli alcuni avventori apostrofandoli così: “Un risotto alla cagatesotto alla buzzicona biondaaaaaa” “Posa er c@lo qua, e statte zitto” “E te, mettete a sede qqua e nun me rompe er ca@@o” “Magna magna, che te viene lo strozzo al gozzo”. In silenzio, onde evitare di essere invitata da Shiryu ad entrare in quell’orrido ristorante, la nostra deuccia girò sui tacchi e tornò sui suoi passi: non aveva nessuna intenzione di rivedere Camus e Hyoga cantare “Il ballo del qua qua” e neppure Aphro neo Wanda Osiris. Insomma: scappò a gambe levate, alla ricerca di Mu, l’unico, forse, ancora normale di tutta la cricca cavalleresca.

Certo sì. Come no.

Ikki.

Ikki, capite di chi sto parlando? Ikki. Piango lacrime di sangue.

Ecco: costui intrecciava ghirlande di margheritine insieme a Death Mask (ovvio!) in un ameno praticello antistante la Quarta Casa, per abbellire proprio le pareti della Casa del Cancer, dato che tutte le maschere mortuarie erano state regalate a Pollon (su richiesta di quest’ultima…).

Saori, ormai rassegnata al peggio, continuò la discesa per giungere alla Seconda Casa. “Questo piatto fa schifffffo, io non lo mangggio!”. **

Evidentemente, Aldebaran si era un pochino fissato con “certi” programmi televisivi, ed aveva indetto una gara gastronomica di cui egli si era autoproclamato giudice. L’omone aveva ormai disseminato il pavimento del suo Tempio di piatti rotti, con, ovunque, i relativi resti di cibo. ‘Na laidezza immane. E così, Milady vide il suo ADORATO, RACCOMANDATO, COCCO-DE-MAMMA Seiya con grembiulino e berretto da chef, fissare, tutto avvilito, il contenuto del suo vassoio spatasciato per terra da un toro inferocito.

“Ma… ma… ma …a me sembrava buono… lo avevo assaggiato, lo giuroooooooo” balbettò Pegasus, prima di scoppiare in lacrime.

“Tu prendeh in giro me e tutti i concorrentih. Manca di saleh, questo piatto è una m@rda”.

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Tutto.

Ma Seiya no. Nun se tocca.

Saori, in silenzio, se ne tornò alla Tredicesima, impugnò il suo scettro divino e si decise a divenire un’infanticida.

“Poppante, ma quella che sta arrivando di corsa non è mica la tua zietta? Mi sembra essere un filino alterata… chissà perché…” profferì Eros, mentre si rimpinzava nervosamente di dolcetti, mirando, gelosissimo, la sua amica che, tenendo Kiki legato come un salame con una corda magica che ne annullava i poteri di telecinesi***, gli cantava con la sua voce soave “Io sono la figlia di Apollo, la figlia del Dio Sol”.

Inutile dire che Kiki era svenuto da un pezzo, poverino…

“Eccerto che sono iooooooo!!! Sono qui per AMMAZZARTIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!”.

§§§§

E qui calò il sipario sulla drammatica vicenda: ove non poterono i divissimi Dei a sconfiggere l’imperturbabile Athena ed i suoi invincibili Saints, ecco che MOLTO poté fare una mocciosa in groppa ad una papera. Pollon-con-papera FINE (più o meno…)

_______________________________________

NOTE AUTRICE:

per questa mia parte finale, mi sono liberamente ispirata a:

*”Fracchia la belva umana” (Italia 1981) di Neri Parenti, con Paolo Villaggio, Lino Banfi, di cui rispetto ogni diritto d'autore e la proprietà intellettuale;

**Masterchef Italia, talent show di produzione Magnolia e sulle Reti Sky Uno e Cielo, di cui rispetto ogni diritto d’autore e la proprietà intellettuale.


***La corda magica di Pollon non esiste, è di mia invenzione.
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: innominetuo