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Autore: McPaola    29/03/2015    2 recensioni
Jemma Oulette pensava che suicidarsi fosse la soluzione. Ma tutto ciò non fece che creare un problema ancora più grande.
Dopo essere stata salvata dal salto verso la morte, Jemma si ritrova nella casa della persona che l'ha salvata, Luke Hemmings. Ma lui non è ciò che sembra. Luke è qualcosa più di un semplice essere umano e Jemma è l'unica persona in grado di controllarlo.
La versione originale è presente su Wattpad ed è stata scritta da Kwrites, che mi ha dato il permesso di tradurla e pubblicarla. Suoi tutti i diritti.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 03







-"Luke" sospirai quando il suo fiato mi colpì il volto. "Ti prego"

Un sorriso gli si formò in viso. "Pensi che ti farei del male intenzionalmente? Divertente"

Gli rivolsi uno sguardo interrogativo. "I-io non capisco"

Portò lentamente una mano al mio mento, i suoi occhi si schiarirono dal nero al blu. Trasalii leggermente al suo tocco.  Mi accarezzò la guancia col pollice mentre con la lingua si leccava il labbro superiore studiando la mia faccia.

-"L'ultima cosa che vorrei, Jemma, è farti del male" mi disse.

Scossi la testa. "Mi stai facendo del male tenendomi prigioniera qui"

La sua espressione cambiò improvvisamente. Gli occhi gli si riempirono di tristezza e mi allontanò da sé. Mi ritrovai finalmente in grado di muovermi. Quando mi controllava era come se ci fosse una specie di forza che mi teneva ferma a seconda di ciò che voleva lui. Quella sensazione se ne era appena andata. Mi sentii meno forzata, ma non mi tiraii indietro. Guardai il ragazzo stressato davanti a me.

-"Lo so" sospirò appoggiando la testa alla testiera del letto. "E' la parte peggiore di questa faccenda"

-"Perché non mi lasci andare?" gli chiesi.

-"Non posso, Jemma!" gridò, portando la sua testa avanti e indietro facendo tremare il letto. "Non posso. Mi dispiace"

Per una volta, fui io a toccarlo. Quando la mia mano entrò in contatto con i suoi stretti, jeans neri sembrò rilassarsi un po'. "Non puoi spiegarmi il motivo?"

Sospirò profondamente puntando i suoi occhi su di me. Mise la sua grande mano callosa sopra la mia prima di guardare nuovamente da qualche altra parte.

-"Non so perché sono così" cominciò. "Non ho alcun ricordo prima dei tre anni. Il primo ricordo che ho è di me nella casa di mia madre con i miei due fratelli e mio padre. Ero un bambino normale. Ma poi, quando compii quindici anni, non fui più lo stesso. Cominciai a diventare più aggressivo. All'inizio pensai fosse una cosa di famiglia. Mio padre poteva arrabbiarsi parecchio alle volte. Dovette iscriversi ad un corso di gestione della rabbia, ma non fu molto efficace. E un giorno, io..."

La sua voce si interruppe ed i suoi occhi si riempirono di lacrime che minacciavano di scendere lungo le sue gance. Mi ritrovai ad avvicinarmi al ragazzo che mi aveva rimprigionato solo poche ore prima. Si trattava solo di ore? Per quanto tempo ero stata lì?

-"Luke" dissi dolcemente il suo nome. "Va tutto bene."

Annuì prendendo un profondo respiro. "Mio padre picchiò mia madre. Mi arrabbiai così tanto. Non mi resi nemmeno conto di quello che stavo facendo. Era come se qualcosa avesse preso il controllo su di me. Mia madre non mi si voleva nemmeno avvicinare. I miei fratelli provarono ad abbassare il mio braccio, ma non voleva muoversi. Alla fine, Ben e Jack riuscirono ad allontanarmi con tutta la loro forza. Tutto ciò, però, non fece che rendermi ancora più arrabbiato. Mi voltai verso i miei fratelli ed ero sul punto di strangolare anche loro. Mia madre cominciò a piangere e gridare affinché la smettessi. Prima che me ne resi conto, stavo guardando i miei fratelli indietreggiare abbracciati a mia madre piangendo. Mio padre era disteso in un giardino lontano venti metri da me. Corsi via"

Luke sembrava così vulnerabile mentre le lacrime scivolavano lungo le sue guance. Sniffò asciugandole con il dorso della mano. Improvvisamente quell'adolescente sembrò essere un bambino di cinque anni. Mi ci avvicinai asciugandogli le lacrime con il pollice. Lasciai la mia mano sinistra sulla sua guancia. Lui sorrise avvicinandosi ancor di più.

-"Questo è il motivo per cui ho bisogno di te" disse in un affettuoso borbottio. "Riesci a capirmi così bene"

-"So com'è sentirsi nel modo in cui ti senti." gli assicurai.

Gli occhi di Luke si incastrarono nei miei. Prese la mia mano dalla sua faccia portando le punte delle dita alle sue labbra. "Non puoi avere idea di quanto fossi terrificato quando ti ho vista su quel tetto."

Questo mi riportò alla domanda di prima. per quanto tempo ero stata lì? Ma i miei pensieri vennero portati da tutt'altra parte  quando sentì il fiato di Luke sulle mie dita, le sue labbra che le sfioravano leggermente. Dovetti chiudere gli occhi per poter pensare lucidamente.

-"Luke" dissi ma la voce mi tremava. Mi schiarii la gola. "Per quanto tempo sono stata via?"

Scrollò le spalle guardando la mia mano ancora sotto la sua. "Tre giorni"




Spazio Traduttrice

Scusate se aggiorno a quest'ora, mi ero quasi dimenticata... Perdonatemi :c
Comunque, in questo capitolo si scopre qualcosina in più sulla vita di Luke e anche della sua irrascibilità. Tutto qui... sì, in effetti non è esattamente uno dei più avvincenti, ma vi posso assicurare che fra poco le cose prenderanno una decisa svolta.

Ringrazio tutte le belle personicine che recensiscono e che hanno messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate :3

Fatemi sapere cosa pensate del nuovo capitolo!

Peace&love

Link della versione originale di Kwrites ---> Link

P.s. Non sono sicura che aggiornerò domenica prossima dato che sarò via per Pasqua, ma la settimana successiva lo farò sicuramente :)
   
 
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