Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: unika    29/03/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo cinque

ANNI PRIMA

-mamma, mamma! Nico mi ha preso la matita!- piagnucolo la bambina di 3 anni affondando il viso nella gonna della madre. La donna con tenerezza le accarezzò la testa. Le scostò dei boccoli neri sfuggiti alla coda e la fece sedere sulle proprie gambe. -Sofia non piangere, adesso tuo fratello ti restituirà la matita- la rassicurò. Poi posò lo sguardo verso il figlioletto che si era nascosto dietro ad un vaso. -Nico... restituisci la matita a tua sorella per favore- il piccolo con piccoli passettini si avvicinò alla sorella e le restituì la matita. La piccola Sofia la prese e dopo che la madre la lasciò scendere diede un bacino sulla guancia al fratellino -grazie - mormorò prima di correre via nell'altra stanza seguita da lui.

Poco dopo i gemelli tornarono indietro con la sorella maggiore che li teneva per mano. -abbiamo fatto un disegno per te mamma- disse la più grande, Bianca. -ah si? Me lo fate vedere?- chiese curiosa, con sguardo pieno d'amore per i figli. Nico le porse il disegno. -è il tuo fiore pr... pr... Preferito mamma- disse la piccola Sofia facendo un po’ di fatica nel pronunciare la parola "preferito". Maria prese il disegno e le si sciolse il cuore dalla gioia. -il garofano, siete stati bravissimi bambini- li ringraziò stringendoli in un unico grande abbraccio.

SOFIA

-Sofia - era una voce preoccupata che mi chiamava. Mi sento confusa, galleggio nell'oscurità. -Sofia- ripete la voce. Una voce familiare. Apro gli occhi e prima di riuscire a vedere chi mi stesse chiamando dovetti aprire e chiuderli più volte. Finalmente metto a fuoco il volto davanti a me. Nico mi stava guardando preoccupato. -Sofia stai bene?- mormorò. -bene- mi guardo intorno perplessa. Sono ancora fuori dove il signor D ha annunciato la festa di questa sera. Ma cos'è successo? -sei caduta in una specie di trans... i tuoi occhi erano totalmente bianchi- disse Nico rispondendo alla mia tacita domanda. Un gruppo di ragazzi mi circonda parlando fra di loro. Ma cos'hanno da parlare tutti. -sto bene Nico, va tutto bene. Andiamo che... che dobbiamo prepararci- dissi alzandomi in piedi. Improvvisamente sentii che tutto il mondo stava girando al contrario. -ehi, prima devi riprenderti, vieni che ti do un pezzo di ambrosia- mi rassicurò Nico sostenendomi. Mi accompagnò in infermeria. Un figlio di apollo di nome Will Solace mi visitò e decretò che probabilmente ho avuto uno shock dato da ricordo improvviso. Non so perché ma Nico mi lasciò con Percy davanti all'infermeria. "devo fare una cosa" disse poco prima di andarsene, "ci vediamo a cena" mi diede un bacio sulla guancia e sparì nell'ombra. Will mi stava parlando del fatto che... beh in realtà non lo so, ho ancora impresso in testa il ragazzo biondo grano col garofano. -Sofia - scuoto il capo e lo guardo. -dimmi- -sei nuova, è la prima volta che ti vedo- rimango un po' sorpresa dato che è il primo chiedermelo. -sono arrivata oggi infatti- -è ovvio che hai più di tredici anni, mi chiedo perché tu non sia arrivata al campo già tre anni fa. Ma almeno sai chi è il tuo genitore divino?- -si, Ade- dalla mia rivelazione rimase un po' perplesso. - perciò sei sorella di Nico - -gemella- precisai annuendo. Lui sembrò confuso -beh... vai pure ora, hai soli bisogno di riposo- disse con uno strano tono malinconico. Lo salutai e m’incamminai verso la casa XIII.

L'ORA DI CENA

Suona il corno che indica la cena. Guardo un attimo fuori dalla porta e torno a rivolgermi al messaggio iride. -devo andare padre, mi ha fatto piacere vedervi- -saluta Nico- gli sorrido e passo una mano dissolvendo l'immagine. M’incammino verso la mensa, dove trovo Nico seduto ad attendermi. -dove sei stato?- gli chiesi sedendomi vicino a lui. -sono andato a trovare un amico tornato da poco e tu cos'hai fatto?- intanto che mi riempivo un piatto alzai le spalle per dar capire che non avevo fatto niente di che. -mi sono riposata un po', ho fatto un giro nel campo di fragole, mi sono goduta la vista dall'alto del campo, ho già preparato i vestiti per questa sera e sentito papà con un messaggio iride- -giornata simile a quella dei figli di Afrodite, solo che tu non hai passato la giornata a rimirarmi allo specchio e a truccarti- scherzo lui versando una parte di cena nel fuoco per nostro padre. Si spostò e fu il mio turno "a te padre e a Persefone" fu la mia muta preghiera. Tornai al tavolo ma questa volta mi sedetti di fronte a Nico. -papà ha detto di salutarti- buttai lì, per vedere come avrebbe reagito. Ma in realtà non mi aveva neanche sentito. Seguii il suo sguardo e vidi che e fisso sul ragazzo che mi aveva curata, Will Solace. -siete amici?- niente non mi sentì di nuovo. -Nico mi stai ascoltando?- iniziavo ad essere infastidita ora. -m... si si- mormorò. -be volevo dirti che sento caldo, perciò ora io mi toglierò la giacca, la maglietta e rimarrò solo con scarpe, pantaloni e reggiseno. Ti va bene- dissi come se fosse la cosa più normale al mondo. -si... ok- mormorò di nuovo. È completamente assente, uguale a papà. Bene tu non mi consideri e io ti dò un valido motivo per dedicarmi tutte le tue attenzioni fratello. Inizio a togliermi la giacca e poi la maglietta; le piegai con cura e le appoggiai sulla panca al mio fianco. Attirai subito l'attenzione di tutti i ragazzi e le occhiatacce di molte ragazze. Nico ancora non mi considerava. -Nico ho veramente molto caldo credo che mi toglierò anche i pantaloni sai- a quel punto al uni ragazzi fischiarono e altri dissero -la cena più interessante della mia vita. Non sapevo che la figlia di Ade fosse una spogliarellista - fu quell'ultima parola a riportare Nico con me. Si girò a guardarmi. Divenne tutto rosso prima dalla vergogna e poi dalla rabbia. -cosa... ma sei impazzita? Rimettiti subito addosso la maglietta e la giacca!-



Scusate il ritardo, la scuola mi tiene in pugno. Adesso che stanno per arrivare le vacanze di pasqua probabilmente sarò più rapida.
spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Recensite :D
by by al prossimo capitolo ;D
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: unika