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Autore: ChevyDestiel67    30/03/2015    4 recensioni
AU; Destiel; Dean&Castiel --- Chuck è uno scrittore e uno dei suoi romanzi viene trasformato in un'opera teatrale. Dean inizialmente vi recita un po' di controvoglia, finché non trova una rosa in camerino dopo il secondo spettacolo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Chuck Shurley, Dean Winchester, Kevin Tran, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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3/3

ACT TWO


Castiel non ha mai fatto così fatica a fare un lavoro come questo in vita sua. Nemmeno disegnare di notte con unica compagna una tazza di caffè bollente, senza ore di sonno alle spalle, sapendo di avere delle scadenze vicine, lo ha mai torturato così fisicamente come stare fianco a fianco a colui che risponde al nome di Dean Winchester.

Non ha mai creduto all'amore a prima vista, o al colpo di fulmine che dir si voglia, forse perché non gli è mai capitato in vita sua. Non che abbia avuto chissà quante possibilità, considerando la vita sociale quasi nulla che ha avuto e che ha tuttora. Chuck è suo amico da una vita, ma in effetti il rapporto tra di loro non era andato oltre a qualche mail negli ultimi mesi. Tolte le rare uscite con i suoi fratelli (che lui tende ad evitare perché troppo ficcanaso), Castiel passa il suo tempo libero dedicandosi a libri, serie tv e personaggi immaginari.

Castiel ha però scoperto il suo animo romantico, lasciando a Dean una rosa rossa dopo ogni spettacolo. L'altro non ha mai accennato nulla a riguardo. Forse ha capito che era lui, forse no. Cas ha pensato che le avesse perfino buttate, finché non le ha viste all'interno del vaso sul tavolino di Dean; il cuore gli si è riempito di gioia, ovviamente, pur sapendo che non ne avrebbe mai avuto il merito.

Ha voluto sempre chiedergli di uscire, ma Dean gli ha messo ansia. Non solo perché è bellissimo e i suoi occhi verdi sono lucenti come un prato in estate o perché le sue lentiggini sembrano delle costellazioni in una notte chiara, ma perché è sembrato sicuro di sé, spiritoso, tutto ciò che Cas non è... e gli ha messo soggezione.

Immaginate la reazione di Castiel quando è stato Dean a proporre di vedersi al di fuori del teatro. Castiel avrebbe voluto mostrargli quanto era entusiasta all'idea, lasciargli il numero di telefono, dirgli poi che è stato lui a lasciare i fiori... ma si è spaventato. Si è nascosto dietro alle rose (anche se pensa che forse sarebbe stato meglio non lasciare i bigliettini con l'iniziale del nome), e non ha dovuto preoccuparsi; vedersi fuori sarebbe stato diverso, e Cas nemmeno si ricorda come funzionano queste cose. È già stato parecchio audace a flirtare appena, od a sfiorare il corpo di Dean quando non era necessario, ma ha voluto ricordarsi com'era. Cosa avrebbe potuto provare, dopo tanti anni di nulla.

* * *

Castiel ha mentito a Dean. Non ha nessun disegno da finire, nessun disegno da iniziare, niente di niente. Mentre lo spettacolo è in corso a qualche chilometro da casa sua, Cas ha ordinato una pizza e ha fatto l'ennesimo rewatch dei primi episodi di Firefly. Una parte di lui si pente di non essere stato a vedere l'ultimo spettacolo, a vedere recitare ancora Dean, a parlarci forse per l'ultima volta, ed a festeggiare insieme a lui e agli altri (Sam, Charlie e Kevin sembrano in effetti delle belle persone e non gli dispiacerebbe rivedere anche loro. Ma è inutile immaginarsi ora di come sarebbe stato bello farseli amici, no?), ma dall'altra parte si sente molto di più al sicuro tra le mura di casa, sognando ad occhi aperti.

Uscire con Dean e mostrargli i disegni? Sì certo, come no. Questi sono draghi, e qui c'è qualche supereroe, nel caso la Marvel mi dovesse chiamare. E questi, Dean, sono cinque ritratti di te che ho fatto durante le ultime notti insonni. Ma non ti preoccupare, non sono affatto uno stalker, né sono ossessionato da te e dai tuoi occhi. O dalle tue lentiggini, che potrei stare ad osservare e contare tutta la notte mentre dormi. Come dici? Cinque ritratti sono un po' troppi? Oh.

È solo quando si alza dal divano per spostarsi a letto che si ricorda di aver lasciato la borsa con i suoi piccoli attrezzi per sartoria in teatro.

Merda, mormora. Guarda l'ora: le ventidue. È ancora presto, e probabilmente i ragazzi sono ancora in teatro. Prende il telefono dalla tasca, e manda un messaggio a Chuck.

Chuck, siete ancora a teatro? Mi confermi che ho lasciato la borsa lì?

La risposta arriva dopo appena qualche istante.

Sì, l'hai dimenticata qui. Dean si è offerto per portartela, dovrebbe essere lì a momenti. Gli ho dato io il tuo indirizzo, spero sia ok.

No, non è affatto ok. È già stato difficile vedere Dean per questioni di 'lavoro', figuriamoci averlo lì a casa. Con le mani tremanti risponde a Chuck che non ci sono problemi, ma di problemi ce ne sono eccome. Lo avrebbe dovuto invitare ad entrare? E perché mai Dean si è offerto di andare a casa di Castiel a riportargli la borsa, quando avrebbe potuto far sì che fosse Chuck, suo amico, a riportargliela? Castiel ovviamente non è stupido, e si è reso conto che Dean ha flirtato con lui e non era rimasto né schifato né completamente impassibile ai suoi lievi tocchi e sguardi, ma da lì a pensare che ci fosse altro...

Calmati, Castiel Novak, si ripete in testa come una preghiera. Quasi sobbalza dal divano, quando sente il campanello suonare.

“Hey, Cas,” lo saluta Dean con un sorriso smagliante, cercando di non far troppo caso ai capelli spettinati e alla camicia bianca non abbottonata in alto, che lascia intravedere troppa pelle.

“Ciao, Dean.”

“Hai dimenticato questa,” gli dice Dean, mostrandogli la borsa.

“Grazie, Dean. Non avresti dovuto disturbarti, so che stavate festeggiando,” balbetta Castiel, prendendo la borsa dalle mani di Dean e facendogli inconsciamente segno di entrare.

“Non preoccuparti Cas, direi che in queste settimane io e gli altri abbiamo festeggiato abbastanza. A dir la verità pensavo di organizzare una cena da me uno dei prossimi giorni e... mi farebbe piacere se venissi anche tu. Se vuoi,” continua Dean, rimanendo fermo sull'uscio.

“Sì, certo, mi piacerebbe. Vuoi entrare? Posso offrirti solo del caffè, ma...”

“Uh, no, grazie. Torno a casa, ho un po' di sonno arretrato. Ci vediamo, Cas.”

“S-sì... e grazie per la borsa, Dean.”

Dean risponde sorridendogli e dopo un cenno della mano si volta e si incammina sul piccolo vialetto, verso la macchina.

Castiel chiude la porta alle sue spalle e con un lieve sbuffo si ributta sul divano con la borsa di fianco a lui. L'istinto gliela fa aprire, e i suoi occhi si illuminano e sembrano fuoriuscire dalle orbita quando vede che, oltre alle sue cose, c'è una rosa rossa. Castiel la prende piano, con timore che possa rompersi da un momento all'altro. Qualche petalo è lievemente rovinato, ma non gli importa. Attaccato al gambo senza spine c'è un nastrino che gli è familiare. A sua volta, attaccato al nastrino c'è un bigliettino di carta.

A Cas
-D


La rosa non trova pace nelle mani tremanti di Castiel, che a stento trattiene le lacrime e si lascia scappare un sorriso enorme.

Castiel sa che la vita non è un film. Solo nei film per femminucce che dice di odiare (ma che poi invece si ritrova a guardare con aria sognante) le persone trovano il vero amore. Per lui il vero amore esiste solo in una pizza, o una birra, o un buon caffè alla mattina che aiuta a svegliarlo. Se la sua storia fosse scritta da Chuck, ora troverebbe Dean ad aspettarlo fuori (probabilmente, conoscendo i temi raccontati da Chuck, ci sarebbero anche diversi demoni e fantasmi, ma vabbè, Dean ci sarebbe a prescindere e sarebbe quella la cosa più importante), ma questa è la vita reale ed il signor Destino fino ad ora non è stato molto a suo favore.

Tutti questi pensieri attraversano la mente di Castiel in meno di due secondi, giusto il tempo di arrivare alla porta, aprirla e... ok, la vita non è un film, ma a volte i miracoli accadono comunque.

* * *

“Speravo la trovassi subito,” dice Dean, appoggiato sulla sua Chevrolet Impala del 1967, le braccia incrociate e un sorriso che gli attraversa tutto il viso illuminato dal lampione.

“Lo hai sempre saputo,” afferma Castiel, avanzando ora piano verso il ragazzo, la rosa ancora stretta nel pugno.

“Ho avuto i miei sospetti, lo ammetto”, dice l'altro, incamminandosi a sua volta verso Castiel.

I due si incontrano a metà vialetto. Si guardano senza aggiungere una parola, perché sono i loro occhi a parlare. In mezzo a loro sembra scorrere elettricità, ed è Dean che infine prende coraggio e stringe la mano di Castiel che ancora non lascia scappare la rosa.

It's a terrible life,” sussurra Dean, citando l'opera ed avanzando di un passo per chiudere lo spazio tra i loro corpi.

“Non così terribile,” conclude Cas, alzandosi appena in punta di piedi e posando le labbra su quelle di Dean.

* * *

THE END



[NOTE: Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino a qui. Non siate timidi e ditemi pure che ne pensate, se vi è piaciuta, se non vi è piaciuta... ogni critica è ben accetta. Ora mi metto a lavoro sulle altre 7/8 fanfictions che ho iniziato e non ancora portato a termine *risata isterica*, perciò... stay tuned!]
  
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