Sherlock è qui
https://www.youtube.com/watch?v=KkvK29kKZE0
Dopo l’ultima, sferzante nota irriverente, il coro si placa. Scende il silenzio.
Si sente il chiaro rumore di suole contro il pavimento. I respiri sincronizzati vengono trattenuti all’unisono. A stento si controlla l’adrenalina: sta per succedere. Sarà un linciaggio. Finalmente si annienterà il Mostro menzognero di Londra, la cui pena è stata fin troppo leggera.
Ma la porta non si apre.
Una risata risuona improvvisa, ma sull’ingresso non c’è nessuno. È una risata di scherno, accordata al tono maligno della canzone precedente. La folla, sorpresa e confusa, si guarda intorno, cercando di capire l’origine di quel suono sinistro. Solo un ragazzo riesce ad individuarla, e trattiene rumorosamente il fiato. Poi inizia ad urlare:-Guardate, guardate lassù!-puntando l’esile braccio verso il tetto dell’edificio.
https://www.youtube.com/watch?v=KkvK29kKZE0
Dopo l’ultima, sferzante nota irriverente, il coro si placa. Scende il silenzio.
Si sente il chiaro rumore di suole contro il pavimento. I respiri sincronizzati vengono trattenuti all’unisono. A stento si controlla l’adrenalina: sta per succedere. Sarà un linciaggio. Finalmente si annienterà il Mostro menzognero di Londra, la cui pena è stata fin troppo leggera.
Ma la porta non si apre.
Una risata risuona improvvisa, ma sull’ingresso non c’è nessuno. È una risata di scherno, accordata al tono maligno della canzone precedente. La folla, sorpresa e confusa, si guarda intorno, cercando di capire l’origine di quel suono sinistro. Solo un ragazzo riesce ad individuarla, e trattiene rumorosamente il fiato. Poi inizia ad urlare:-Guardate, guardate lassù!-puntando l’esile braccio verso il tetto dell’edificio.
Sherlock è appollaiato, con le gambe a penzoloni nel vuoto, sul bordo delle tegole scure. Nonostante l’insopportabile calura, porta il suo misterioso mantello nero e i suoi pantaloni lunghi, che fanno sì si confonda con la notte, proprio come un’ombra, uno spettro. Anche se è lontano, il ghigno sul suo volto è inequivocabile.
Sciocchi voi,
tutti quanti sciocchi, so
che il cervello che ho io,
voi no, non lo avete.
Sherlock è qui:
e sono io.
Posso dedurre ogni dettaglio su di voi.
Posso vedere la paura su quei volti.
La sua espressione muta gradatamente, e i suoi occhi si dilatano. Sembra aver intravisto un volto inaspettato nella folla. Il suo viso, da gelido e impenetrabile, diventa improvvisamente espressivo: la fronte aggrottata in un’oscura riflessione che gli si riflette negli occhi chiari.
Deve essersi avvicinato per via del rumore, anziché aspettarlo al solito posto.
Ma no, non tu,
non tu, John Watson,
tutti tranne te.
Sembra sporgersi di più, gli occhi ridotti a due fessure e l’espressione concentrata.
Ti guardo e tu,
oh, tu, John Watson,
non vedi me.
Non vedi il mostro.
Divengo solo un uomo.
Io guardo te.
Io guardo te.
Note: Non ho voluto mettere tutte le frasi del “mi amerai mai, mia Esmeralda?” perché ritengo che sia…prematuro per Sherlock assumere questo atteggiamento già così rassegnato e vittimistico in partenza. Già è dura cavargli la parola amore, e poi ha appena avuto il suo “sconvolgimento”: è soltanto all’inizio di un lungo cambiamento.
“Divengo un uomo”: per me significa davvero tanto. La dimensione umana di Sherlock emerge solo agli occhi di John: prima di lui è sempre considerato o un genio o un mostro, qualcosa al di fuori da ogni comprensione, qualcosa quasi di metafisico. Ma John gli dà spessore e solidità: gli restituisce la sua dimensione umana.
“Io guardo te”: lo guarda sempre. Lo segue sempre. Gli parla sempre. In questa fic e nello show. Una dimensione davvero sottovalutata. Sarà indecifrabile, ma se lo si conosce è molto espressivo.
Nel prossimo capitolo arriva Jim Moriarty! Finalmente.
Grazie ai pochi che leggono e seguono, e alle preziose persone che commentano. Mi regalate il tesoro più grande :)