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Autore: Moge_k0_02    30/03/2015    2 recensioni
E se.. Dopo quattro anni, una verità dimenticata tornasse a galla? Ib e Mary sono ormai uscite dalla galleria d'arte di Guertena lasciando Garry, che è morto in quel mondo parallelo per mano di Mary. Come reagiranno le due sorelline scoprendo la verità dopo tanto tempo?
Attenzione!! Rischio spoiler!!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ib, Mary
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quel giorno a casa era impossibile trovare un angolino tranquillo per studiare. Era periodo del cambio stagione, e c’era confusione dappertutto.
-Che casino- fece Ib.
-Già.
In quel momento la mamma chiamo Mary. Lei la raggiunse e la trovò in piedi su una scala appoggiata al suo armadio. Le chiese:-Secondo te questo è meglio regalarlo a vostra cugina o a qualcun altro?
Poi appoggiò sul letto matrimoniale una gruccia con appeso un sacco di quelli che servono a contenere le robe per non farle rovinare e uscì dalla camera per continuare a riordinare. Mary sfilò delicatamente la busta di tessuto dalla gruccia. Dentro c’era un vestitino verde con il colletto di pizzo e una sciarpa azzurra. Probabilmente aveva 9 o 10 anni quando l’aveva comprato. Lo accarezzò. Aveva un odore speciale, quando se ne accorse si sentì improvvisamente a casa. Era di seta. Lo prese per le maniche quasi per volerci fare una piroetta quando lo trovò estremamente pesante. Fece per riappoggiarlo sul letto quando sentì un rumore di tessuto strappato. Da una cucitura interna era venuta fuori una copertina di cuoio con i bordi di metallo dorato. Era un libro. Delicatamente Mary lo raccolse da terra. Sembrava molto vecchio e delicato. Era anche impolverato, sembrava addirittura più vecchio di lei. Con una mano smosse la polvere che si era accumulata sopra col passare degli anni. In copertina c’era uno stemma ovale con una foto stampata sulla pergamena. Cercò di distinguere i contorni sbiaditi e indistinti dal tempo. Era una figura bassina con addosso il suo vestito verde. Per un attimo la sfiorò l’idea che appartenesse ad una persona che avesse posseduto il vestito molto prima di lei, ma poi si ricredette subito. Se a 14 anni non riusciva a reggere il peso del libro, come avrebbe potuto addirittura portarlo addosso a 9 anni, quando era solo una bambina…? Eppure c’era un motivo se un libro era stato cucito dentro l’abitino verde di quando era piccola. Stava per cominciare a leggerlo quando sentì l’indistinguibile suono dei passi della mamma. Lo nascose dietro la schiena mentre passava nel corridoio, giusto il tempo di incrociare la madre. Poi lo custodì sotto il cuscino. Decise che l’avrebbe letto quella notte, prima di andare a dormire.
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Era ora di cena. Mary non aveva voglia di mangiare. Era troppo curiosa di leggere la sua “nuova scoperta”. Era la terza volta che suo padre la chiamava. Voleva obbedire, ma la tentazione la spingeva sempre più ad avvicinarsi al cuscino per poter sfogliare quel libro in pace. Non resistette più.
Saltò sul letto di pancia e lo sfilò dal nascondiglio. Accarezzò la copertina. Si sentiva come affezionata a quelle pagine ingiallite, polverose. Decise di aprirlo. C’era una dedica. Era una calligrafia sottile, ordinata, gentile. Diceva -Alla mia bambina, da papà-. In quel momento sentì lo stomaco stringersi, il petto che pungeva violentemente. Sentì di voler piangere. Si trattenne. Dopotutto, non ne aveva il motivo. Continuò a sfogliare. Adesso una grafia rotonda, innocente, riempiva una pagina bianca. –Diario..- si sentì colpevole. Non avrebbe dovuto leggere il diario di qualcun altro. Avrebbe smesso immediatamente se non fosse stato per le parole adocchiate in seguito. –Diario Segreto di Mary Guertena -. Tante immagini le apparvero disordinate, confuse, annebbiate. Sfrecciavano nella sua testa a raffica, una dopo l’altra, senza darle il tempo di focalizzare. Non le facevano capire nulla e le provocavano un dolore lancinante alla fronte. Non riusciva a tenere più gli occhi aperti. Erano diventati pesanti, dolenti. Provò a chiuderli ma adesso li sentiva leggerissimi, gonfi di elio, pronti a decollare lasciando il corpo indietro. Si sentiva destinata a trovarsi eternamente sospesa tra il cielo e la terra, la gioia e il dolore, il giorno e la notte. Si sentiva colpevole, ma anche innocente. Arrabbiata con se stessa ma anche con qualcuno. L’ultima cosa che sentì fu la voce di suo padre che le chiedeva cosa avesse.. padre? Doveva chiamarlo così, giusto? Era suo padre, no?
SCUSATE MA HO UN IMPEGNO SONO IN RITARDISSIMO RINGRAZIO CHI SEGUE LA STORIA E CIAO!!!!!!!!!!! Moge-Ko <3
   
 
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