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Autore: Elementare_Watson    30/03/2015    2 recensioni
Zeus, Ares e una mortale. Cosa succederebbe se in un'unica notte qualcosa andasse storto? Cosa potrebbe accadere, quindici anni dopo, alla ragazza di cui tutti desiderano la morte e che non ha una capanna fissa al campo-mezzosangue? è la figlia prediletta dei suoi padri perché più potente dei suoi fratelli/ sorelle, ma la potenza ha un prezzo. Un figlio di Poseidone potrà aiutarla, ma non strapparla dal suo destino.
I figli di due dei tre pezzi grossi più uno (Ares) coinvolti in un'impresa più grande di loro. Difficile sarà il ritorno.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con il secondo capitolo ! Fatemi sapere cosa ne pensate e se apportereste qualche modifica. Al prossimo capitoletto ragassuoli :)

P.O.V. Percy

Cheryl sta dormendo nella mia branda, non potevo lasciare che si addormentasse per terra. Purtroppo per lei mi sembra che il suo sonno sia abitato da incubi, non oso immaginare cosa possa aver passato durante l'anno che ha impiegato per venire qui …

La sto ancora fissando quando si sveglia e mi coglie in fragrante. A giudicare dal calore che sento nelle orecchie potrei dire di essere arrossito. Mi alzo in fretta dal mio appostamento e vado a vedere se gli altri stanno arrivando … un po' perchè è quasi ora di cena e un po' perchè non voglio che noti il mio colorito peperone.

“Ehi, ma gli altri quando arrivano ?”

“Stavo giusto guardando se c'erano già” non è completamente una bugia no ?

“Dormito bene?” questa domanda mi esce spontaneamente

“Abbastanza, ma la prossima volta dormo a terra, ci sono abituata”

“Appunto per questo non ti ho fatta dormire per terra … ma che sei discendete di qualcuno di Sparta ?”

“A me lo chiedi ? Se riusciamo a posizionarci tra le prime 10 brande lo sapremo presto no ? A proposito, quand'è che se ne vanno ?”

“Sta notte”

Nemmeno il tempo di finire la frase che un sorriso si fa strada nel volto della ragazza che ho di fronte. “Stanno arrivando”

“Chi ?” non la seguo …

“Come chi ? I becchini ! Secondo te chi può essere se non gli altri semidei ?”

“A … come fai a saperlo ? “

“Non li senti ?”

“No … aspetta … forse poco poco”

 

Appena gli altri arrivano, si fiondano nelle docce e Cheryl ed io cominciamo a pulire pesce e carne e a cuocerli al fuoco per la cena. Inutile dire che tra il sangue delle carni e quello che aveva già addosso non ha più un pezzo di pelle pulito, persino la faccia è imbiaccata di sangue per colpa dei tagli che si sono riaperti. La cena è pronta e le suggerisco di andare a farsi una doccia. Accetta senza nemmeno sentire la mia domanda : a piatti riempiti si alza e si fa dare dalle ragazze dei vestiti non stracciati e puliti … speriamo che le ferite profonde non si riaprano con l'acqua …

Alec attira la mia attenzione su di lui cominciando a parlare : “Ma è arrivata oggi?”

“Chi ?”

“Come chi ? Mio zio ! La ragazza no ?”

“Dei, non è che siete parenti ? Anche lei ha questa ironia molto … ironica e quasi sarcastica ! Comunque si, poco dopo che ve ne siete andati”

“Tu me la devi presentare !”

“Le presenterò tutti voi scemo!”

“No, forse non hai capito … insomma l'hai vista ?”

“Certo ! Le ho anche ricucito mezza schiena se ti interessa. Comunque non sarò io a fare in modo che si aggiunga alla tua collezione di ragazze trofeo”

Non mi rispose ma il suo sguardo era più comprensibile di mille parole : me l'avrebbe fatta pagare, ma indirettamente, se la sarebbe presa con lei : aveva capito che in un modo o nell'altro mi interessava la sua salute. Questo non porta nulla di positivo.

Dopo cena, ci sistemammo meglio introno al fuoco, allontanandoci un po' dai tizzoni in fiamme. Alec si alzò in piedi, si schiarì la voce a si voltò verso di lei

“Tu sei nuova qui”

“Ma va!” aia, il ragazzo, seppur più piccolo di un anno di me sa farsi ascoltare e non ama la risposte, specialmente se date da nuovi arrivati … non promette bene

“Si … comunque … dal momento che sei la nuova tocca a te fare la guardia alla capanna 'sta sera”

“Stai scherzando vero?” l'espressione di Cheryl era chiaramente quella di una che non ha paura di dire ciò che pensa, anzi, gli stava ridendo in faccia

“No” rispose Alec chiaro

L'espressione di Cheryl si indurì, si alzò dal tronco su cui era seduta e andandogli incontro gli rispose a tono : “No, forse non ci siamo capiti tesoro. Io ho passato un anno dormendo circa 5h a notte dal momento che io e il mio custode eravamo sempre la preda preferita dei mostri, e l'ho fatto per venire qui. Ora che sono arrivata hai intenzione di farmi stare ancora una notte senza dormire ? Ricorda : io non prendo ordini da nessuno, specialmente da chi è più piccolo di me”

Alec rimase zitto, un ghigno soddisfatto si fece strada nel volto della ragazza, che riprese a parlare : “Facciamo così, io faccio la guardia e tu resti fuori con me. Arrivando ho visto che c'è un piccolo bosco qua vicino : il primo che si addormenta ci passa la notte.”

“No, mi spiace ma non accetto”

“Hai forse paura nano ?”

“Certo che no”

“Allora sei un codardo perchè hai paura di perdere, anzi … sono sicura che perderai”

“Ragazzi mi date un sacco a pelo?”

“No, niente sacco a pelo”
“E su cosa dormiamo?”

“Il terreno, niente coperte, niente cuscini, niente luci”

Alec, che non ci vedeva più dalla rabbia, le tirò un pugno sullo zigomo, dove aveva un taglio che riprese a sanguinare. Gli occhi di Cheryl erano dei carboni ardenti di rabbia : afferrò Alec per un braccio, glielo girò e (anche io sentii lo scricchiolio della spalla del ragazzo) mentre lui cercava di dimenarsi, in preda al dolore lei lo tirò a sé e gli disse : “Provaci di nuovo e il braccio te lo stacco” poi lo lasciò. Asciugò il sangue che le colava dalla ferita e ci rivolse uno sguardo truce : dovevamo andarcene dentro la capanna, lo spettacolo era finito.

 

Mezzanotte. Un grido. Mi avvicinai alla finestra e quello che vidi mi fece ridere come uno scemo : Cheryl aveva tirato una pietra addosso ad Alec, che si era addormentato. Lui svegliandosi si mise ad urlare. Lei era in piedi davanti a lui

“Stavi dormendo”

“E allora ?”
Lei con un sorriso maligno gli indicò il bosco davanti ala capanna. Lui non capì.

“Vai, devi passarci il resto della notte”

“Stai scherzando”

“Ho la faccia di una che scherza per caso?”

“La pagherai per questo ! Ricordati che sono io il capo qui, non tu”

“Vedremo”

Lui non le rispose, ma le rivolse uno sguardo di fuoco. Lei si avvicinò e gli tirò un pugno in faccia “Fila” è tutto ciò che disse, un paio di pugni a testa e lui se ne andò. Cheryl si asciugò il sangue che le usciva dal labbro e si mise nuovamente a sedere, appoggiandosi con la schiena al muro della capanna.

Rispetto : ecco quello che voleva. Intimidazione : ecco quello che la divertiva. Combattimento : ecco cosa non la spaventava. Affetto : ecco tutto ciò che le mancava.

   
 
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